Hanno giocato con i videogiochi, il tablet, l'ipad, il nintendo e non so quale altra diavoleria, perché oggi ogni bambino col moccio al naso ha più strumenti elettronici che denti in bocca.
Poi è stata la volta dei cerchi e del bersaglio, riesumati da un vecchio armadio. Quindi hanno fatto a botte, per gioco, hanno sospeso per la merenda e hanno ripreso a combattere. Hanno scoperto "Luna Park", gioco da tavola anni '80 della sottoscritta.
Si sono rincorsi, si sono menati, hanno lanciato oggetti in aria senza danni permanenti a cose o persone, in un festoso concerto per risate e urla. Perché i maschi son così, hanno bisogno di giochi fisici. E di sfrenarsi.
Infine si sono accasciati sul divano a vedere i cartoni, arrampicandosi sulle sorelle che impedivano loro di stare seduti vicini. E mentre sullo schermo si alternavano cani e pompieri, sono scivolati lentamente sul tappeto, accasciati l'uno sull'altro, come due cuccioli stanchi.
Sarà che il sangue non è acqua, o che similis cum similibus facillime congregantur, ma questo cuginetto coetaneo, distante per sei anni e arrivato da pochi mesi sotto lo stesso cielo di Ieie, è stato per lui come scoprire di avere un fratello gemello con tanti lati in comune ma senza le gelosie della fratellanza. E vederli giocare fa tornare cucciola anche me.
P.S.
P.S.
"Ma tu e la mia mamma andavate a scuola assieme?". Ho provato un tuffo al cuore a questa domanda della sorella grande del cuginetto, alias la cugina. Perché, nonostante la risposta se la sia data da sola ("Ah già, siete cugine"), fa male sapere che i bimbi di una persona con cui hai passato i tuoi sabato sul corso, con cui hai viaggiato, condiviso confidenze, amici, pasti e tante cazzate, di te sanno poco e niente. Mentre io della loro mamma conosco tutto l'ante, quello che c'è stato prima di diventare madre.
E' incredibile come la lontananza possa, se non uccidere quello che c'è stato, quantomeno nuocere gravemente alla giusta prosecuzione.
Bè, adesso speriamo di recuperare.
E' incredibile come la lontananza possa, se non uccidere quello che c'è stato, quantomeno nuocere gravemente alla giusta prosecuzione.
Bè, adesso speriamo di recuperare.