Ma che forma hanno le parole? Tutte quelle dette in un mattino a scuola, quelle scritte sulla L.I.M. e quelle bianche di gesso sulla lavagna di pietra? Quelle per raccontare del Carnevale e riderne insieme, quelle per capire chi era Henri Rousseau e i suoi quadri naif (Chi?Vedrete...). E poi le parole sparse e sussurrate per interi pomeriggi ai genitori trepidanti,orgogliosi,affranti o sorridenti (i migliori). Quelle che mi frullano già in testa al mattino presto o mi lasciano la sera quando saluto chi amo. I testi dei messaggi per dire che ci sono e ti penso ora che sei un po' acciaccato in un letto d'ospedale, quelle rarissime che ti vengono in inglese, di certo sbagliate, parole per nuovi corsi, per sentirmi un poco al passo in questo mondo. Alla domanda ho provato a rispondere, io per nulla tecnologica, con tutto da imparare. però mi sono divertita un mondo, anche con i ragazzi a scuola e tanto per ora mi bast...
Diario di una mamma,nonna, maestra col pallino dell'uncinetto e non solo...