L'ultimo giovedì di gennaio, da tradizione, si tiene, dalle mie parti, la festa della Giobia, una delle feste popolari più attese.
Le Giobie sono fantocci in cartapesta , vestite di stracci, raffigurano i mali dell'inverno e, alla sera vengono bruciate in un grande falò che ha il significato di purificare e portare via tutte le negatività.
L’emergenza sanitaria non ha cancellato questa secolare tradizione, che si è svolta, però, in modo diverso.
Quest'anno le Giobie erano poche , sono state esposte in piazza, a Busto Arsizio, per tutto il giorno, come sempre ma il falò serale si è tenuto alla presenza di poche persone ed è stato trasmesso in diretta Fb, per tutti.
Quindi, non c'è stata neanche la tradizionale cena a base di risotto e salsiccia.
Quest'anno è stata, soprattutto, una Giobia a tema covid, quella che tutti vorremmo finalmente bruciare per sempre.I bambini della scuola dell'infanzia hanno dedicato il loro fantoccio all'ambiente , mentre la Lega Giovani ha proposto un fantoccio a tema politico.