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Visualizzazione post con etichetta daniele silvestri. Mostra tutti i post
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giovedì 16 maggio 2019
Daniele Silvestri - In piazza (2019)
01 Scusate se non piango
02 Gino e l'Alfetta
03 La mia casa
04 Argentovivo
05 Testardo
Registrato a Roma l'1.5.2019
Trasmesso in diretta da Rai Radio Due
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domenica 23 febbraio 2014
Daniele Silvestri - Buon anno, Roma! (2013)
01 Prima di essere uomo
02 Kunta Kinte
03 Le cose in comune
04 Ma che discorsi
Registrato dal vivo al Circo Massimo di Roma il 31 dicembre 2013 e trasmesso in diretta da Rai Radio Due.
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mercoledì 7 novembre 2012
Têtes de Bois - Pace e male (2004)
CD 1
Abbasso Nixon (Têtes de Bois)
Tute (Têtes de Bois)
Ce l’ho con l’amore (Ezio Vendrame, Têtes de Bois)
Dott. De Rossi (Têtes de Bois)
Io sono allegro (Têtes de Bois) – feat. Paolo Rossi
Le rane (Têtes de Bois) – feat. Daniele Silvestri
E così sia (Têtes de Bois)
Pezzi di cielo (Têtes de Bois) – feat. Antonello Salis fisarmonica
Ondulava (Dino Campana, Têtes de Bois – adattamento della poesia “Tre giovani fiorentine camminano di Andrea Satta)
La serva dal gran cuore (C. Baudelaire, L. Ferré – versione italiana Andrea Satta) – feat. Mauro Pagani violino
Amore che vieni, amore che vai (F. De Andrè)
Quella ferita (L. Ferré – versione italiana di Andrea Satta con la collaborazione di Anna Maria Piccoli)
Vomito (Têtes de Bois)
La canzone del ciclista (Têtes de Bois) – feat. Gianni Mura, Davide Cassani voce intro e cori
CD 2 AUTORADIO E AUTOVIDEO
Vendo (Têtes de Bois)
Une jolie fleur (G. Brassens, versione italiana Andrea Satta, live 2003) – feat. Arnoldo Foà
Prima di partire (G. Mura) – feat. Gianni Mura
Buongiorno Arturo (Têtes de Bois) – frammenti “Ma che bella giornata” di Ugolino”, “Il sapore buono delle cose dei RevHertz.
Il pifferaio magico
La piattaforma (Têtes de Bois)
Intervista a Léo Ferré
Il battello ubriaco (A. Rimbaud, Têtes de Bois – versione italiana di Andrea Satta, live 2003)
Sogni (A. Satta) – feat. Marco Paolini
Gelosy (Têtes de Bois)
Distratto (Têtes de Bois)
Il mercato delle creme (Têtes de Bois)
Autovideo: "Strade" di Emilio Casalini
Disco fuoricommercio.
Dice "Non ci credo!".
"Come non ci credi? E allora leggi qui!".
Parte 1
Parte 2
giovedì 1 novembre 2012
Têtes de Bois - Ferré, l'amore e la rivolta (2002)
Con questo cd dedicato alle musiche e alle parole di Leo Ferrè, i Tetes
de Bois sono stati vincitori del Premio Tenco 2002 come miglior
interprete, ma il loro viaggio è cominciato molto prima, nel 1992, si
dice con un concerto su un vecchio furgoncino trasformato in palco
ambulante.
Dalle esibizioni nelle stazioni dei metrò, ai concerti muti negli zoo fino alla Festa europea della Musica, i Tetes de Bois hanno coltivato un´identità itinerante, che li ha portati a dirigere importanti festivals, a ideare eventi di portata internazionale, a scrivere colonne sonore per films e spettacoli teatrali. Oggi il gruppo merita di essere considerato allo stesso tempo italiano ed europeo, uno dei pochi per cui il termine "cultura" nel suo significato più vero ed esteso non suona azzardato.
"Ferrè, l´amore e la rivolta" è il loro terzo cd, distribuito in Italia dal Manifesto e in Europa da Harmonia Mundi ed è un´ulteriore prova di come i Tetes de Bois riescano ad allargare i loro orizzonti alla poesia e al teatro, mantenendo intatta la qualità e l´intensità della musica.
Queste quattordici canzoni comprendono brani di Ferrè reinterpretati e alcune poesie di Baudelaire e di Rimbaud eseguite dal gruppo. Pur con tutte le diversità del caso, l´operazione ricorda ciò che Andrea Chimenti ha fatto con la parola di Ungaretti ("Il porto sepolto"): nel rispetto dello spirito anarchico e dell’etica di Ferrè, i Tetes de Bois riescono a suonare comunque personali, andando oltre quello che avrebbe potuto essere un semplice tributo.
Il disco introduce all´opera dell´autore francese, mostrando l´influenza che questa ha avuto sulla canzone italiana (De Andrè, Conte, Capossela, Fossati, La Crus) ed europea. Ma gode anche di una profondità originale, a sé stante, che lo fa essere a tutti gli effetti un disco dei Tetes de Bois, nuovo e coerente con la produzione del gruppo: la voce di Andrea Satta si destreggia senza esitazioni in italiano e in francese, sia sulle arie più notturne che su quelle più sfrontate. Batteria e contrabbasso creano metriche sinuose, tra il jazz, lo swing e la chanson, su cui la tromba e il piano si muovono come pensieri che proseguono le parole di Ferrè.
Daniele Silvestri si presta in "Non si può essere seri a diciassette anni", tenendosi lontano dalle sue ultime leggerezze; la voce di Nada offre una versione toccante, tutt´altro che lacrimevole di "La luna", mentre Francesco Di Giacomo ha a che fare con l´eroticità diretta e senza pruriti de "Il tuo stile". Tutto il disco si appoggia su arrangiamenti essenziali, su brevi assoli solitari, che si accordano con la drammaticità esistenziale sofferta di Ferrè.
I Tetes de Bois riescono a creare uno spleen che appartiene tanto a loro quanto ad un´epoca che va da Verlaine, a Racine fino ai giorni nostri, riassunta nella conclusiva "Saint-Germain-des-Près": un luogo dello spirito in cui termini come rivolta e sentimenti sono parraleli e complementari. Andrea Satta e i suoi compagni di viaggio hanno il dono dell´incanto, governano la gravità delle note e dei testi, ne rallentano lo scorrimento, dando loro peso come in un fermoimmagine.
Senza esagerare, questo cd ci fa dire che sia Ferrè che i Tetes de Bois "hanno il cuore come quelle rocce vestite di spuma".
Dalle esibizioni nelle stazioni dei metrò, ai concerti muti negli zoo fino alla Festa europea della Musica, i Tetes de Bois hanno coltivato un´identità itinerante, che li ha portati a dirigere importanti festivals, a ideare eventi di portata internazionale, a scrivere colonne sonore per films e spettacoli teatrali. Oggi il gruppo merita di essere considerato allo stesso tempo italiano ed europeo, uno dei pochi per cui il termine "cultura" nel suo significato più vero ed esteso non suona azzardato.
"Ferrè, l´amore e la rivolta" è il loro terzo cd, distribuito in Italia dal Manifesto e in Europa da Harmonia Mundi ed è un´ulteriore prova di come i Tetes de Bois riescano ad allargare i loro orizzonti alla poesia e al teatro, mantenendo intatta la qualità e l´intensità della musica.
Queste quattordici canzoni comprendono brani di Ferrè reinterpretati e alcune poesie di Baudelaire e di Rimbaud eseguite dal gruppo. Pur con tutte le diversità del caso, l´operazione ricorda ciò che Andrea Chimenti ha fatto con la parola di Ungaretti ("Il porto sepolto"): nel rispetto dello spirito anarchico e dell’etica di Ferrè, i Tetes de Bois riescono a suonare comunque personali, andando oltre quello che avrebbe potuto essere un semplice tributo.
Il disco introduce all´opera dell´autore francese, mostrando l´influenza che questa ha avuto sulla canzone italiana (De Andrè, Conte, Capossela, Fossati, La Crus) ed europea. Ma gode anche di una profondità originale, a sé stante, che lo fa essere a tutti gli effetti un disco dei Tetes de Bois, nuovo e coerente con la produzione del gruppo: la voce di Andrea Satta si destreggia senza esitazioni in italiano e in francese, sia sulle arie più notturne che su quelle più sfrontate. Batteria e contrabbasso creano metriche sinuose, tra il jazz, lo swing e la chanson, su cui la tromba e il piano si muovono come pensieri che proseguono le parole di Ferrè.
Daniele Silvestri si presta in "Non si può essere seri a diciassette anni", tenendosi lontano dalle sue ultime leggerezze; la voce di Nada offre una versione toccante, tutt´altro che lacrimevole di "La luna", mentre Francesco Di Giacomo ha a che fare con l´eroticità diretta e senza pruriti de "Il tuo stile". Tutto il disco si appoggia su arrangiamenti essenziali, su brevi assoli solitari, che si accordano con la drammaticità esistenziale sofferta di Ferrè.
I Tetes de Bois riescono a creare uno spleen che appartiene tanto a loro quanto ad un´epoca che va da Verlaine, a Racine fino ai giorni nostri, riassunta nella conclusiva "Saint-Germain-des-Près": un luogo dello spirito in cui termini come rivolta e sentimenti sono parraleli e complementari. Andrea Satta e i suoi compagni di viaggio hanno il dono dell´incanto, governano la gravità delle note e dei testi, ne rallentano lo scorrimento, dando loro peso come in un fermoimmagine.
Senza esagerare, questo cd ci fa dire che sia Ferrè che i Tetes de Bois "hanno il cuore come quelle rocce vestite di spuma".
da http://www.mescalina.it/musica/recensioni/tetes-de-bois-ferre-lamore-e-la-rivolta
Voce: Andrea Satta;
contrabbasso, campionamenti e computer: Carlo Amato;
pianoforte e tastiere: Angelo Pelini;
tromba: Luca De Carlo;
chitarre: Maurizio Pizzardi;
batteria: Raffaello Murrone;
sax soprano e tenore (tracce 6,11,13): Antonio Marangolo;
percussioni (traccia 10): Giovanni Lo Cascio;
violoncello (tracce 4,7,8): Giuseppe Mulè;
chitarra (traccia 1): Rodolfo Maltese;
cane solista (traccia 2): Thomàs.
1. Sono chi sai
2. La porta
3. L'albatros
4. Non si può essere seri a diciassette anni
5. Gli stranieri
6. Il tuo stile
7. Gli anarchici
8. Jolie môme
9. Col tempo
10. La luna
11. Vent'anni
12. Il battello ubriaco
13. Come a Ostenda
14. Saint-Germain-des-Prés
Disco fuori commercio (se non ci credi, verifica qui). Prova ad ascoltare questo gioiellino qui.
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