Luke Combs avrebbe potuto fare affidamento su quelle combinazioni sfacciatamente provocanti e a trazione ritmica che hanno rappresentato una formula particolarmente popolare tra i suoi colleghi nel corso degli anni ’10. Invece, il cantautore ha preferito tornare all’intramontabile approccio country di porre un personaggio convincente al centro della propria musica e ha in poco tempo acceso gli animi di uno zoccolo duro di fan con il suo modo di impersonare il ruolo del ragazzo simpatico e ordinario, appartenente alla classe operaia. Decisivo è stato anche il contributo offerto da una scrittura solida e brillante e da performance vigorose. Nel seguito dell’eclatante debutto, datato 2017, quella prospettiva è ancora più accentuata e avveduta. ‘Beer Never Broke My Heart’, un propulsivo pezzo honky-tonk apparso inizialmente in un EP, è una maliziosa presa di posizione sull’opportunità di evitare gli investimenti emotivi in qualsiasi cosa contenga in sé una potenziale delusione, e ‘1, 2 Many’ è un vigoroso boogie da bar messo in atto con esperti in materia come Brooks & Dunn e pieno di giocose spacconate sul tema del tipico atteggiamento da sbronza. “Penso che i fan del country amino quelle canzoni, che possono ascoltare bevendo e divertendosi”, dice Combs ad Apple Music. “I ritmi sostenuti e i chitarroni Telecaster ti riportano a quello che era questa musica negli anni ’90. Gli appassionati di country hanno fame di un pezzo movimentato. E questo lo è”.
Il carisma di Combs si esprime allo stesso modo in canzoni più delicate, come la ballata romantica ‘Nothing Like You’ e ‘Does to Me’, una collaborazione con Eric Church che mostra orgoglio per una sincerità con i piedi per terra. In ‘New Every Day’ e ‘Every Little Bit Helps’, Combs si dimostra straordinariamente agile su motivi che metterebbero in difficoltà un cantante meno dotato. Portando avanti la partnership con il producer Scott Moffatt e con il coautore principale Ray Fulcher, ha dato nuova energia tanto ai suoni muscolari quanto a quelli più teneri mutuati da un paio di generazioni di predecessori nell’ambito del country duro e puro. Di seguito, Combs analizza le cinque tracce incluse in questa edizione deluxe.
Cold as You
“Mi piace scrivere questo genere di canzoni con ritornelli enormi. Quando siamo entrati in studio, sentivo che non poteva venire fuori diversamente. Ci siamo detti ‘Hey, facciamo di questa canzone quello che è già. Non scervelliamoci e proviamo a divertirci’. Volevamo renderla potente e allegra.”
The Other Guy
“Avevo scritto questo pezzo diverso tempo fa, forse tre anni fa. L’ho composta con il mio chitarrista Rob Williford e con Brandon Kinney, un ragazzo che mi piace molto. Avevo da parecchio l’idea appuntata sul telefono e volevo stravolgere quella frase (‘you should see the other guy’) per farci qualcosa di differente. Quando l’abbiamo scritta, era un momento complicato, a metà tra diverse cose che stavamo facendo. Quindi non è mai arrivata sulla versione deluxe di This One's for You. Quando poi si è trattato di fare questa edizione, stavo spulciando tra varie cose che avevo scritto e mi sono imbattuto in questa. E ho pensato ‘Cavoli, è davvero bella’. Perciò, ho deciso di farlo sul serio. È una delle mie tracce preferite.”
My Kinda Folk
“Questa me l’ha mandata il mio tecnico delle chitarre, che l’aveva cominciata. Ho sentito il ritornello che aveva  scritto e ho pensato che fosse fantastico. Alla fine, siamo usciti, ci siamo fatti un paio di birre e abbiamo chiuso la canzone, che parla esattamente di questo: di ragazzi che escono e scrivono canzoni. È ciò che siamo. Penso che abbia molto a che fare con i fan, con me stesso e con i miei amici.”
Without You (feat. Amanda Shires)
“Abbiamo scritto il pezzo a Boone, in North Carolina. Faccio un sacco di viaggi per andare a scrivere da quelle parti. Ci vado forse una volta all’anno. Ci porto molti dei miei amici e scriviamo per circa due settimane. È da quando ho scritto ‘This One's for You’ che volevo fare qualcosa di simile, sulla stessa falsariga ma che parlasse più del momento in cui sono ora. Volevo rivolgermi ai miei genitori, a mia moglie e ai fan, alla gente che mi dà la forza per continuare quando non mi sento alla grande o ho una brutta giornata. E lavorare con Amanda Shires è stato bellissimo. L’anno scorso ha suonato il violino con me agli ACM. Quando siamo entrati in studio, ho detto ‘In questo pezzo, il violino deve essere la colonna portante’. Quindi gliel’abbiamo mandata, lei ci ha messo sopra il violino ed è diventata grandiosa.”
Forever After All
“Questa è stata in realtà la prima canzone che ho scritto nella nostra casa, qui in Tennessee. Io e mia moglie abbiamo comprato la nostra prima casa insieme circa un anno fa. Mi sembrava bellissimo mettere qui quel pezzo. L’ho composto con Rob Williford e Drew Parker, due ragazzi con i quali mi trovo molto a mio agio e scrivo abbastanza di frequente cose che trovo eccellenti. Diciamo che è facile aprirsi di fronte a persone con cui hai scritto parecchio. Quando abbiamo presentato la canzone, la reazione della gente è stata fantastica. Non credo ce l’aspettassimo di quella portata.”