1. |
Piazza Connection
02:31
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PIAZZA CONNECTION
Sette di mattina di sveglio, dormito poco, sognato peggio
L’incubo di alzarmi presto, mi vesto e scendo
Porto Manila a scuola
La gente fuori grida che qua, niente funziona
Già, ma per capire avrà il suo tempo oggi c’è sole
Palermo dipinge il suo quadro di disperazione
Lei che non finge mi sorride prende il suo colore
Su quei fogli forse la città apparirà migliore
primo caffè che toglie ruggine ai sogni
rimo e sembra che il passato si rifugge nei fogli
beh il tempo passa lascia cocci di ricordi
stralci che oggi rendo più importanti della caccia ai soldi
l’utopico futuro resta nell’oblio dei miei chissà
l’atipico immaturo è un vecchio saggio misto a Peter Pan
come sempre vivo di miele e veleno
degno figlio della city genio con la serpe in seno
RIT.
E’ solo un altro giorno nella mia città
Un altro giorno tra chi se ne va e chi resta qua
Nell’attesa come panni stesi in un balcone
siamo nuvole scottate dall’ultimo sole
Dalla Magione sulle version
Tra Garaffello, Zen e Borgo Vecchio chiamami Piazza Connection
Palermo “tutto porto”, tutto si prende
Dall’anima di chi rimane soffre ma se la difende
Ogni problema ha una radice secolare
C’è chi dice di scappare cerca dove pascolare
Stessa merda che rimane pure se il recinto è nuovo
Gratifica il lavoro mentre mortifica l’uomo
E chi rimane c’ha la pelle spessa ma devastata
fra l’afa d’estate e la mafia di stato una corazza annessa
in ogni piazza respiriamo ogni quartiere
così cresciamo come l’edera fra le macerie
cosa ti serve ? lo stretto indispensabile
per me sotto lo stretto c’è l’indispensabile
nasco dove ogni testa è tribunale e da giudizio
resto a ballare a un passo dal precipizio
RIT.
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2. |
Malavoglia feat.Ciaka
04:06
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MALAVOGLIA
(C.Paterniti )
Scrivo per non impazzire, senza avvenire, il sonno tarda a venire
Sono la linea che traccia il confine, cade la faccia restano spine
Qua, non mi bastano rime, devo obbedire al senso dannato che opprime
Vogliono tutti apparire io vorrei potere sparire ma senza morire
Resto nascosto da un velo d’angoscia sotterro l’ascia di guerra
Piedi per terra lascia o rilancia coi pesi che ho dentro che schiacciano ogni bilancia
L’equilibrio è precario, esco di rado, vago e non so dove vado,
cado e rimango seduto, vi guardo dal basso sarà meno forte il collasso
tu che mi chiedi “Come stai, come ti va” dimmelo tu come ti va “Tuttapposto” si sa,
non c’è stata mai domanda che mi desse più fastidio, sorrido ma dentro è un ruggito
lei che mi dice “sei sempre incazzato” accigliato, sono solo concentrato
un concentrato di rabbia e aspettative, in una vita che m’ingabbia senza prospettive
per quanto mi concerne, resto nel ventre della battaglia, mantra guerilla
mentre chi sbaglia si appiglia, abili con gli alibi dei malavoglia….
RIT. (Ciaka)
Ho gli occhi troppo gonfi per guardarti ancora
E dentro un battito mi chiudi un’altra vita che mi serve per cambiarmi
Dammi un’altra ora, dammi un’altra storia
Che sento perdermi nel buio mio…
Che voglio perdermi nel buio anch’io….
Dunque vediamo, dove cominciamo, gli amici veri li conto su una mano
Pensieri seri compressi tra pare futili,parole inutili e complessi la fuori giudici
Giudicate, giudicate pure, aggressivi perché dentro troppe paure
Cerco leggerezza ringhio e rido, resto in gioco, non c’è consapevolezza senza
L’emozione che da fuoco, per questo ne vale la pena sempre,
vivere ogni attimo ogni scena mentre, spesso chi ti è accanto s’incatena la mente,
bocca dice libero ma mente … Niente, rimane poco da salvare,
eppure ci sto ancora con chi dice che si può cambiare, la verità non la conosco e ogni giorno, punto all’infinito senza ritorno, tra chi punta il dito e chi punta tutto e rischia chi se ne infischia e si butta nella mischia, ogni colore che si mischia contrasta il nero
nasce dal vero bimbo che si fa guerriero, nella city, miti e detriti leggende e falliti,
chi cerca certezze nei riti, dove il silenzio è un boato il consenso è reato se fuori da leggi di stato, apparato omicida, appurata la sfida, tra carneficina e carne che suda dentro un officina, sempre meno per tanti e troppo per pochi, fuori dai giochi, non godi e ti droghi, non trovi ma spesso non provi, volti a quadrare il cerchio vedi il nemico … se ti guardi allo specchio!
RIT. X 2
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3. |
Sole
03:17
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SOLE
(C.Paterniti )
Nel buio nata alla nascita abbandonata
trovata da chi fruga tra i rifiuti di borgata
una giornata assolata ti diede il primo abbraccio fu
il primo raggio di coraggio quel mattino di Maggio tu
venuta al mondo da sopravvissuta affidata
che ne potevi sapere di cosa fosse la vita
priva di calore stabile dai primi ricordi
densa di colore pagine da tinte forti
infatti crescesti in fretta con la foga d'imparare
tra le fughe da una casa tutt'altro che familiare
tu ribelle nella pelle fino al midollo
intollerante ad ogni forma di controllo
stavi, senza madre senza padre senza affetto
senza lamentarti sorridevi ad ogni cassonetto
con gli occhi tristi di chi ne ha viste tante
in mezzo ad equilibristi stavi diventando grande
ed eri consapevole di ciò che non avevi non sapevi
quello che volevi ma ancora sognavi immersa
tra graffiti e detriti mangiavi a mensa
senza mode ne miti di convenienza
Sole adolescente conservava l'innocenza pura
la consapevolezza che sta vita è dura
ed ogni giorno ripartivi da zero
se la vita da veleno armatura e sguardo fiero
RIT.
Chissà se Sole, Sole chissà
chissà se Sole sa di quante persone sole...
Chissà se il sole oggi splenderà
tra le mille ipocrisie e le bugie di questa città
Chissà se Sole, Sole chissà
chissà se il sole sa di quante parole vuote
chissà se Sole oggi splenderà
anche di notte, anche stanotte...
Cerca la luce Sole tra i lampioni semi-accesi
passi non distanti da coloro che si sono arresi
studia di notte il giorno bazzica negli atenei
non frequentando impara dalla strada e dai cortei
vive da sola Sole, ma sogna una famiglia
magari una figlia lei che non si è mai sentita figlia
in mezzo a figli di papà o figli di una società
capace di succhiare l'anima all'umanità
conosce il peso di ogni lacrima versata
pensando a ciò che non ha mai vissuto ma che lacera
paga l'affitto di una stanza con lavori umili
ed ha capito che non c'è da credere ai politici
tra. volti apatici chi , cerca lo sballo, fine a se stesso
andare fuori ma tornare in se depresso
Stesso riflesso monocromatico
traffico fisico fra schiavi dell'immagine che danno in pubblico
vede e sente donne violentate da un sistema che le rende
compiacenti se le rende agiate ma ciò
rafforza solo i suoi valori,
lei che non prova rancori manco per i propri genitori
e chissà se Sole soffre la solitudine la sua attitudine
è non essere mai succube di un'abitudine
su quel muro trova l'emozione
nel grigiore da colore a quel vagone e fa la sua rivoluzione
RIT.
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4. |
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CONFESSIONI
(C.Paterniti)
Sono un fermo immagine che vedo in dissolvenza
Sono fermo al margine della mia quintessenza
Sono quello che sono come mi muovo ovunque mi trovo
Come ragiono, come ti trovo? Quando ti vedo rimpiango l’essere solo
Sono, loro, figli dell’Italia media, quella che salta dalla sedia prega
ma dal divano tedia, s’indigna e nega, non studia non suda ripudia
la verità cruda, c’ha sempre una scusa e lo so sarò vostro contrario
nato e sepolto precario….
RIT.
E’ come se dentro di me ho la percezione che
Qua l’arroganza uccide l’immaginazione se
L’ignoranza colta bussa alla tua porta sai
Niente s’immagina se tutto si sa …
Intanto l’umiltà resiste all’estinzione
La libertà esisterà si ma nell’illusione
Della mia vita sarò l’unico padrone
Come chi nient’altro sa, il resto lo immagina….
Qua, la realtà non ci soddisfa, nuvole d’acqua il cielo disfa
L’orizzonte quanto dista, passi tra stronzi lecchini e l’opportunista
Ti tiene a vista, siamo due abissi un pozzo che fissa il cielo,
passo al pensiero, pazzo si ma almeno sincero,
la ricchezza è metallo la gloria l’eco,
la tua storia dà la dipendenza al tuo ego
sfoglia le pagine, sui miei sogni c’è scritto fragile,
colore livido, amore liquido, carne al sole con la mente altrove
la cultura in esilio ne campi di sterminio….
(Ma rassegnati perché, non c’è posto per te,
passione non basta a riempir la tasca qua
non c’è via d’uscita, rap decrescita
poni quanto sei nel minimo che fai)
Poni quanto sei, nel minimo che fai
Vogliono frasi ad effetto, flow ad effetto
E chi se ne frega di ciò che hanno detto
Rappo diretto e scrivo dopo che metto mia figlia a letto
E metto a tempo l’intelletto, connetto cuore e rispetto
RIT.
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5. |
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NEL TEMPO
(Paterniti, M.Gorgone)
Sono giornate intense, tempi amari, casomai
trovi il tempo per pensare capirai come stai,
cosa vuoi, cosa puoi, cosa lasci e cosa dai,
altro che senno di poi vivi nel tempo del mai
se l’indole della speranza è palliativo
il futuro in pillole antidepressivo
io sopravvivo perché scrivo
sempre in giro su me stesso recidivo
sabotare il tempo è l’obiettivo!
RIT.
Come un lago sotto le stelle
Mentre il tempo qua passa e va
Come l’ago sotto la pelle
Scorre musica nell’anima
Ogni notte c’ha le sue stelle
Messe a tempo sul bum-cha
Come note sotto la pelle
Curano l’anima che brucia.
Perso nel tempo del mio tempo perso,
tra un altro verso che suona male e adesso
limito i limiti ridotto a minimi termini
come l’indotto a Termini, il tempo è tuo se lo determini,
immerso, sguardo terso ostile straniero, velo sottile
labile confine falso o vero, un prigioniero che ama la sua pena
sorrisi a malapena e anche le stelle vanno in crisi di sistema
cielo in cancrena, mondo in quarantena, prossima scena
prendo di petto il tempo che pugnala alla mia schiena
a volte iena a volte lupo, avvolto in loop da ogni singolo minuto,
tempo scaduto, e la vertigine che danza sopra un ticchettio
nella distanza tra la stanza l’anima e il suo crepitio
nella città che mi da carattere … o ti batti o ti fai battere!
RIT.
Mad Buddy
Questo amore è un grande sforzo e colpisce
Tranquillo puoi riposare quando finisce
Posso imparare solo da chi costruisce
Vedi uno bravo uno bravo che ti capisce
Non c’è tempo manco per essere triste
Attori,registi, nella gabbia in cui scrivi e registri
Vi serve tutto, il nuovo Corona, il nuovo Battisti
Io urlo col fiato dei jazzisti….
Prometti tempo anche a chi vuole tutto e subito
Il clima è pungente, scusate ma ho qualcosa di più urgente
Facci bere un’altra cazzata, perché sembra impossibile stare sobri per strada
Proiettili vaganti tiro su il giubbotto firma sul malessere e sono giù con Picciotto
Io c’ho solo questo tempo, c’ho solo i miei trent’anni…
Le parole scarseggiano come sui telegrammi
RIT.
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6. |
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LA MIA CASA
(C.Paterniti e L.Persico)
Luca non ha voce, gridava stamattina in fabbrica
La situazione è statica la rabbia atavica
Oggi non lavora domani forse neppure
Il tempo passa a passo lento e amplifica le sue paure
Cosa ne sarà della sua vita, farla finita è da vigliacchi
Ma i giorni sembrano cappi, gli occhi stanchi la barba incolta
Non importa, trova la forza e sfonda quella porta
Paolo non ha voce, non è mai stato zitto
In piazza assieme a chi non può permettersi un affitto
Porta conflitto in ogni posto sfitto sguardo dritto
Verso chi lo picchia ma non lo ha sconfitto
Afflitto forse, ma la testa è alta fra gente che corre compatta
Il disagio li salda, stato di fermo recidivo obbligo di firma
Dice finchè vivo questa lotta non si ferma
RIT. O’Zulu’
Non servono parole giustificazioni o scuse
Servono spazi, servono case
E la beffa che rende più doloroso il danno
E’ che le case ci stanno
Non servono parole giustificazioni o scuse
Servono spazi, servono case
E la cosa che ogni tanto ci fa uscire dall’affanno
È quann’e case ce pigliamm’
Sara fuma stanca, cosa le manca (lei)
Senza casa a causa dei debiti di un mutuo in banca
Il marito che scappa, mentre sua figli scalcia nel pancione
Oggi cresce in un’occupazione, e i suoi sorrisi la rendono fiera
L’antidoto alla crisi se un diritto sembra una chimera
Nessuna frontiera, da una cucina multiculturale
Una fucina dove arde riscatto sociale,
piano di sopra, vive Mirea eritrea
finita qui dopo l’ennesima odissea
cominciata su un barcone con le sue sorelle
stanotte affacciata ad un balcone fissa le sue stelle
e pensa a chi non c’è l’ha fatta e a chi si è salvato
bacia in fronte il figlio appena addormentato
la sua libertà nella comunità che ha ritrovato
non esiste l’immigrato e ogni spazio è conquistato!
RIT. X 2
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7. |
Il Senso (Prod. Dj D.)
03:07
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IL SENSO
(C.Paterniti)
Io sto cercando il senso
quando mi sento perso, quello che penso,
sfugge ad ogni legge, dell’universo
galassia di emozioni senza verso
instabile,psicolabile irrefrenabile fiume senza argine
fra le pagine sfoglio i difetti
spoglio frammenti, di momenti del re degli imperfetti
sarà che non ci si conosce mai abbastanza
inutile proteggersi fra quattro mura in una stanza
fuori il mondo si tinge di grigio e quasi ci si abitua
fra le polveri sottili in quotidiana gita
assuefatti d’aria tossica
fumiamone una nell’attesa della prossima
condizionati dai condizionali
cambiamoci ogni giorno per restare sempre uguali
e la paura più grande che portiamo dentro
è una profonda voglia dì cambiamento
un granello in meno nella mia clessidra
per un sogno che resta a fatica una speranza emigra
RIT.
avrei dovuto dare, potuto fare non basta dirlo
e forse adesso riesco a capirlo
Non mi accontento ne mai lo farò
Ma ora ti sento e so che sei l’unica cosa che ho …
Come ciò che rimane e non passa
Quanto fa male se non passa
Ciò che non riesci a scordare non passa
Vive nei ricordi..si..ma non basta
Parole al vento sentine l’ebbrezza
Nella costante pesante ricerca della leggerezza
Apprezza chi non ha prezzo e le catene spezza
da ogni differenza impara a coglierne l’essenza
che senza saremmo tutti ancor più omologati
catalogati in limiti simili emarginati
coordinati senz’asse, disorientati fra le masse
di schiene curve e teste basse
bastasse equilibrare le distanze colmare mancanze calmare le ansie
avere facoltà di scelta senza costrizioni
in questa città depressa da continue migrazioni
e quanto costa restare fra i folli, quando crolli
cambiare lo sguardo e scoprirsi più forti
accettando ciò che hai perso senza illudersi che torni
per trovare il senso in questi giorni …
RIT.
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8. |
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SOGNO BRIGANTE
(C.Paterniti , A.Mariani)
Dalla terra prendo vita Giugno ‘830
Ed è la terra che coltiva il mio sogno in erba
sangue scorre a flussi nelle mie vene da infante
forgiava l’anima dannata e crescevo brigante
papà pastore aveva braccia e forti mi stringeva piano
sulla mia faccia ruvido il palmo della sua mano
mamma massaia dal volto sempre sudato
di colpo impazzita quando mio padre fu arrestato
e fu così che me ne andai la terra la mia famiglia
la guerra giurata a chi la promette ma se la piglia
le notti sogni su un cuscino di paglia
venti mila lire la mia taglia diritto di rappresaglia
niente medaglia né leva obbligatoria
ma solo un filo rosso che lega la nostra storia
calpestati come il fango sotto i miei stivali
unire lo stivale equivale a legge marziale
per chi si ribellava all’ordine borghese
la nobiltà stuprava così fondò il paese
l’opportunismo dei borboni misto a quello del clero
a Ruvo le fucilazioni e lo sterminio a Rionero
cosciente che la mia gente fu tradita illusione garibaldina
che ci rese più schiavi di prima
e nuove rotte in cerca di un nuovo rifugio
stanchi passi nella notte scarpe rotte e sassi da un archibugio
senza indugio si lotta tra miseria e lutto
dopo l’inganno noi ci vendicammo ecco tutto
stesso sangue stesso sole stesso tetto
salvammo l’orgoglio di ogni figlio di questo dialetto
e ci sedemmo coi giusti ma dalla parte sbagliata
vendicando le radici di ogni terra bruciata
una vita di rischi tra i boschi la nostra favola
ora la tavola imbandita per i banditi a tavola
in carcere si spegne Carmine da ricordare
capace di delinquere tanto quanto di amare
si commuove il cielo freme la terra straripa il mare
perché l’uomo onesto passa il sopruso rimane …
RIT.
Simm’briganti e facimm’paura
E fino all’urtim’avimm’à sparà
Omm’se nasce brigante se more
À terra è nost’è nun s’à ddà tuccà
Murubutu
Michelina ha gli occhi pieni di rabbia sfida la vita
La treccia scende sui seni la mano su una carabina
È nata nella miseria la vita è un’antica fatica
Il pane è poco per tutti e la fame ha indurito la fibra
L’infanzia passa di corsa nei campi mietuti
I piccoli furti la cifra del mondo degli ultimi
E quell’Italia da unita una guida ch’è stata un abbaglio
Un mondo di stenti tradito dai venti del mito unitario
E quel mondo ha patito i padroni, servito i padroni
Ascoltato i nuovi signori parlare dei nuovi valori
E’ un mondo che insorge dal basso due soldi non bastano
più che una nuova miseria rivuole i borboni,
ha sposato un brigante già latitante da mesi
combatte fra i sentieri, i paesi e le schiere dei piemontesi
che mietono morti, piegano corpi, la cercano in molti
lei gira vestita da uomo una pistola e un fucile a due colpi
si dà alla macchia nel posto nel bosco più fitto
ora ha tempra e coraggio nel brigantaggio è figura di spicco,
dopo anni di fughe e di scontri la trovano viva
lei si batte e resiste ma capisce che stavolta è finita
il suo volto scomposto ora è laggiù senza vita
l’occhio di fuoco fuoco riflette la gente del luogo tradita
il suo corpo ragazza ora esposto là in piazza dove il popolo passa
e la saluta commosso … Ciao ciao Michelina ….
RIT.
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9. |
Kali-fogna
03:30
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10. |
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POLICE MAFIA
( C.Paterniti)
Picciotto
nato col piombo degli ottanta sotto a un cielo cupo
faccio il conto con la mia Sicilia terra di chi vede e resta muto
qua si soccombe fra le bombe e le tombe coperte d'intonaco i vermi sopra i corpi inermi e nello stomaco c'erano morsi, paure e mostri
attento a ciò che mostri, fatevi i fatti vostri, era la legge dei più forti
ora chi regge il peso del passato attualizzato dalla stessa mafia che si cambia d'abito, consenso tacito dai tempi della Piovra e Placido coi corpi di chi sgarra squagliati nell'acido, ai tempi del capo dei capi capo capitale capita che il capo cupola governi lo stivale, dalle caserme al Quirinale legge infame uguale per chi si assomiglia dio denaro fa capofamiglia, l'Italia tale resta e vessa, regge lo schema la legge tutela mafia uguale a stato e viceversa...
(quindi...NE SBIRRI NE MAFIOSI)
Drowning Dog
A million eyes watching
you can feel the heat
we got 5 little henchmen
watching across the street
they romancing the idea
of the protective family
you know godfather scarface all the kids wanna be
that full of hierarchy
you know papa will
take care of you
as long as you agree
---- no questions asked
respect on a one way street
not shared
we all involved we forced to be i swear
they say give you money to me you know that cash gotta move we must ask permission
just to be just to exist
use violence and fear to manipulate any situation
that beretta to the face
show respect if you object
you be losing that neck
i say, losing that voice
burned out shell
remains just to begin
If you like the mafia
you love the cops
cause they working
hand and hand
like a pimp and a slap
that don’t stop.
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11. |
Per Chi (prod. N'Hash)
03:27
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PER CHI
(C.Paterniti )
Quest' è per chi la vive senza aspettative, per chi sopravvive
per chi è nella merda e se la ride, per chi decide
che la vita è una è va vissuta in fondo
per chi sorride al mondo, mentre gli chiede il conto
per chi paga due volte, per chi non ha pagato
per chi si è vendicato e solo adesso è appagato
per chi vive ogni giorno, come se fosse l'ultimo
non prende sonno aspettando il prossimo incubo
per chi si sveglia la mattina presto prima del sole
in agonia da fabbrica pre cassa integrazione
s'intossica nel grigio e sa che ogni sacrificio
umano resta vano, se resta con niente in mano
per chi cerca lavoro e per chi se lo inventa
per chi cerca l'amore e per chi lo spaventa
per chi fa finta di niente mente alla mente
soffre in silenzio e resta solo fra la sua gente
RIT.
Sto ancora pensando... a quello che dai a quello che prendi
sto ancora peccando... madre perdona, padre comprendi
sto ancora lottando...in mezzo all'indifferenza
sto ancora viaggiando si ma vedo solo il punto di partenza
per chi ha studiato una vita e poi si ritrova ad emigrare
da un paese che i suoi figli non sa valorizzare
per chi rimane, senza studiare
e per la strada e affronta il quotidiano esame
per chi ha sete per chi ha fame per chi è asociale
per chi cerca la forza sopra un letto d'ospedale
per quel che vale la vita scorre sul selciato
sfida con il fato da quando sei nato finchè resti senza fiato
per chi fa l'uomo sicuro e soffre di panico
per chi non pensa al futuro no bisogno atavico
di una generazione che fa i conti col proprio passato
passamontagna per gli scontri col presente ingrato
per chi la notte che fai, botte di coca e sgasa
connesso al mondo wi-fi ma chiuso dentro casa
in un paese che dorme ma che non sogna regno d' Italia
tocca gettare il cuore oltre l'infamia
RIT.
anime fatte di carne
versano lacrime fatte di sangue
per ogni madre che un figlio piange
per ogni figlio che un sogno infrange
per chi ci crede per chi non cede
cuore che duole se l'occhio non vede
per chi ti parla di fede io non ho fede
di santità ma mentalità da ultrà
per chi la vita la butta dentro una busta
chi tira e dopo collassa
chi aspetta domani che passa
chi beve chi fuma chi rolla e chi passa
chi balla sotto la cassa …
… e dice basta
RIT.
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12. |
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NE’ ARTI NE’ PARTY
(C.Paterniti)
L'occhio dei popoli, l'oppio dei poveri
ci vedo doppio, fumo di metropoli
alzano gomiti, comodi se sgomiti
conati di vomito su e giù come a monopoli
dopami dopo mi sembrerà tutto più bello
serata nel solito posto, sempre quello
tutti ammassati come bestie fanno Vucciria
ed ogni giorno danno feste alla faccia mia
Picciotto ringhia ma cosa vuoi che sia
qua l'intercalare è “minchia, chi cci talià”
e non si guarda oltre il culo della tipa accanto
tanto basta per fare serata...random
la socialità diventa mercificazione
è come dire libertà ma dentro l'Ucciardone
sono speranze in putrefazione nel tempo
abbiamo perso nell'era del non senso
è un'agonia, euforia e depressione
eurofobia questi pippano ducotone
annacquati come i vostri rum e cola
combatto i mostri mentre vi fumate la stagnola
non è questione di legale o illegale
ma la mia fiducia brucia come il vostro potenziale
se la mente collassa, la qualità si abbassa
la strada non è dritta al contrario della cassa
passa fra la gente che se la spassa
passerà come una botta di pressione bassa
io c'ho la fotta di sempre fra le stesse scene
e me ne fotto se ti droghi "frà" ma fallo bene
annate amare, andate a male
se la vista è invidiare, l'olfatto è sniffare
il tatto è possedere il gusto è superficiale
riempiti la bocca sbocca e impara ad ascoltare!
RIT.
(TUNAMAN)
Né arti, né party
Bravi solo a farvi selfie e strafarvi
Sempre attenti al giudizio degli altri
Come se i cicchetti potessero aiutarvi
Né arti ne party
Siamo serpi nere che non hanno alibi
Siamo solo noi reclusi ai margini
(JAMBA)
Raga non ve la nascondo la verità pura
Spesso pure io c’ho certe facce che fanno paura
Siamo nati per lo svago è la nostra natura
È lo sballo a profusione che t’incula
Dopo dieci ore di lavoro mi ritrovo tra coloro
Che a vent’anni sognano un fegato nuovo
Il tempo non aspetto la gente qui fa festa
Recuperi in un attimo se c’hai buona gavetta
Non fate i furbi, la legge qui non è uguale per tutti
La lasciamo rispettare solo ai brutti
Mi sembra regolare che tu voglia spendere
I soldi che guadagni ma vedo che non sai scegliere
Quindi l’euforia ti porta a ragionare a cazzo
Consumo compulsivo porta a un pacco dietro l’altro
Mi stai offrendo il popper ma frate quest’è uno smalto
Non voglio uno “scisone” grazie ma a sto giro passo
Le sostanze arrivano a random, chiaro segno che non ti stai controllando
Nove mesi per riprenderti praticamente un parto
Ricordami che ho fatto ieri l’altro…
Cazzo ridi vedi le carte non girano
Risparmiano per macinare il doppio e che cazzo si tirano
Cacano al solo pensiero ancora prima
Secondo me è meglio tritare questa galatina
Quando la sera ti riduci come una latrina
Ti risvegli carico di merda la mattina
Dopo il mio cervello come è giusto fare
Tu riempiti la bocca sbocca e impara ad ascoltare
RIT.
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13. |
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BREAKING RAP
(C.Paterniti)
Lasciami stare preso male tipo fine serie
Robe poco serie voglia di avere la mente in ferie
Ricordo com’è cominciata dai metti la prima
Ma ora sogno la ricina e la metilammina
Regola prima, ricordarlo stanca
Ma con gli sbirri non ci parlo tìo Salamanca
Sono sempre e solo stessi cani da macello
Finiranno male come messicani del cartello
È Breaking Rap, versi sopra un beat man
Spaccio rime come anfetamine Pinkmann
E spingo a tutto gas, maschere antigas
Sono il fuoco in una casa di riposo come Fring Gus
Boom, strage di flow puro come METH
Percentuale oltre i novanta cucinata in camper
You better call Saul, i’m coming back
Questo suono è il meglio sul mercato… Heisenberg!
RIT.
Sono l’incubo adrenalinico
L’unica legge che rispetto è quella di un chimico
Sono in pericolo qualsiasi cosa faccio sai
Testa calda occhi di ghiaccio … Walter White
L’adrenalina pura scorre in circolo
L’unica legge che rispetto è quella di un chimico
Sfido il pericolo in bilico e non cado mai
Testa calda occhi di ghiaccio … Walter White
Come in crisi d’astinenza si trasuda
A volte ci perdi la testa … Tortuga
Quando perdi pure sonno e non stanchi mai
Senza alle spalle un protettore come nonno Mike
Ti hanno sgamato fuori il mondo fa brutto
Da un capolavoro al capo che a lavoro ti ha distrutto
E per i soldi tocca fare compromessi
Mentre sogni di moltiplicarli e poi buttarli come Jesse
E più ti stressi, più manca fiato,
la vita è dura sotto attacco, copertura … Pollos Hermanos
occhi bene aperti la tua via è ciò che cerchi
semina i nemici manco fosse DEA di Albuquerque
cristalli brillano in laboratorio come a Tuco i denti d’oro
altro che mela qua l’ultima pera d’Eva
e il cielo è sempre meno puro meno “Blue Sky”
man, per te stesso o per i figli Walt o Skyler?
RIT.
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14. |
Niente Paura
02:57
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NIENTE PAURA
(C.Paterniti)
Labbra amare gusto di tabacco e cenere fra i denti
Martoriato sotto attacco il fiato filtra a frammenti
Parla piano isterico fai preda al panico
Lama trafigge l’animo la mano regge il manico
Da te non sfuggi, attraverso l’essere che mostri
Scava perso nell’origine dei mostri che affronti
mentre regoli i conti la mente gela gli arti e i polsi
percorsi rimossi ora sono rimorsi
apparecchio e poi nutro coi morsi la pancia
occhio vitreo nello specchio che mi da la faccia
se l’amore devasta stanotte resto sveglio
su di me veglio e chiudo gli occhi per vedermi meglio
RIT.
E cosa vedi, come procedi, cosa ti chiedi, ma cosa credi
Siamo effetto e causa, rigetto e nausea, dammi una pausa
Per ogni porta chiusa male nella mia coscienza
Ora che su di me, faccio esperienza, la conoscenza
Dei limiti che c’ho che abbatterò lo so … Niente paura!
fase uno comprensione e compassione è con passione per sta vita sale su ferita fase dell’accettazione vuoto d’abbandono chiama trauma e rifiuto e la vergogna lascia spazio al picciotto che sogna fra patetico e brillante equidistante irrazionale senza limite tra l’incubo reale e quello emozionale in bilico, mentre stà mente gronda rabbia,non puoi nascondere quest’onda sotto la sabbia, il cuore perde controllo esce dagli occhi cerco calma, il cielo mi sta sotto di almeno una spanna, corpo che non m’inganna, animo in spalla e colpo in canna no vittima ma complice del mio karma.
RIT.
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15. |
Fantarap
03:30
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FANTARAP
(C.Paterniti)
Stamattina dopo il concerto dalla sera prima
vado a letto con in testa la solita rima
quanto tempo è passato dal primo decennio del duemila
presso a poco tre anni dopo mi mettevo in fila
accanto a me i vari king del rap e boss del flow
scema la scena hip hop, diventa pop
si lamentavano di quelli che copiavano lo stile
io copiavo un po' da tutti e mi ritrovo al top
duemila e ventitrè ora senti me, la collana dorata cartier
sopra la maglia del CHE, la contraddizione è un must
ne sono il king, faccio bleen bleen mentre gli altri fanno dissing
e più mi odiano più crescono le views mentre la fuori i bambini
li battezzano con i tattoo… Mi trovi tra neomelodico e hardcore
altro che Amarcord fighe in bellavista come su you porn
nei videoclip, la cassa dritta come beat
la massa zitta nell'attessa di una nuova hit
e sai qual'è lo scoop bastano 4 rime in loop
e per la melodia ci pensa l'auto tunes
per svoltare tocca fare affari
e compromessi vendere se stessi
guadagnare ed ostentare eccessi
stare dentro i clichet, come dentro i privè
decuplico il cachet, il pubblico e lo share
col mio jet privato fino a Los angeles
ho fatto un dj set privato pure in villa ad Arcore
io faccio rap indietro tutta, Arbore
nell'italietta che mi sfrutta e crede alle favole...
RIT.
Fanta rap,luna park, solo star all'americana
nel fantastico mondo del rap
fanta rap all'italiana con il terzo dito
la brutta copia di un sistema fallito
Gangstar del rap dalla De Filippi
fanno figo e passano di moda come gli hippy
Fanta rap oggi si vende domani chissà
cosa resterà da vendere dopo la dignità...
A colazione lo champagne, in tour col multivan
E Philippone che mi fa da bodyguard
Con Briatore faccio un ospliff al Millionaire
E sono griffe sulle maglie del Paris St.Germaine
e me ne stavo sotto i flash scena è trash
ma me ne fotto per me conta solo il cash
ero all'Ariston presenta Fibra
io lo special guest col mal di pancia come Ibra
ma tant'è la presenza paga e tanto motivo di vanto
a differenza dei falliti che mi stanno accanto
devo subirmi il primo rap di Albano
Pupo e Moreno che rappano “Nano” e il freestyle di Saviano
a me le doppie le fa Celentano e mentre rappo d'amore
la mente viaggia lontano, anni 90 i tempi delle posse e tutto il movimento
Colle der Fomento, SangueMisto e Piombo a Tempo
ma qua c'è solo da rimpiangere la vera old school
mentre compriamo visualizzazioni su you tube
le produzioni, a tavolino organizzano i feat
Maria conduce spit e sui beat non c'è suono street
ma va così e quasi mi vergogno
prima sembrava un sogno ora vorrei che fosse tutto un sogno
all'improvviso la sveglia suona
mia figlia che mi sveglia e che mi dice “pà portami a scuola”...
“Ma la vecchia, o la nuova scuola …???”
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16. |
Via Con Me
02:41
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VIA CON ME
(C.Paterniti)
Io volevo fare un disco, ho scritto un libro sulle strumentali
Lascia stare i mezzi sono strumentali, pezzi rari come le coscienza di una volta qua
Mettono pezze e la chiamano svolta fra le mezze verità e le bocche chiuse
Vivi a metà tra le anime dannate e quelle disilluse
Precarietà esistenziale che ci assale, farsi del male è prassi naturale…
Vivo in Italia … il Gobbo sapeva di tutti e non è Notre Dame
Nello stivale c’hai più trucchi che in un beauty farm
Dammi un motivo per restare o scappare altrove
Come da copione lotto con la mia insoddisfazione
Io punto in alto ma sbaglio, come Roby Baggio l’ultimo rigore nel ‘94
Avessimo un po’ del coraggio di chi vive a Gaza
Capacità di adattamento di chi non ha casa
E non a caso tabula rasa agli ideali
Le passioni bruciano come cartelle esattoriali
Mangiano soldi e la mia gente è in anoressia
Ma è solo amore se amore sai dare e amore sia!
RIT.
Via, da qui verso dove non so ma accelero
E adesso su le mani, adesso su le mani
Quant’è difficile restare umani senza un domani
Fra sempre o mai cosa fai resterai oppure vai…
A scuola, solo note sul registro
zero studio oggi lo studio porta note che registro
se c’ho talento non lo so ma faccio un altro disco
nuove emozioni diffidando da limitazioni
tre quarti felpa e cappuccio nella giungla
rendo spigolosa ogni mia curva e l’esser disumano turba
vogliono cambiare il mondo con gli slogan
fanno lo stesso effetto di stì rapper con le Hogan brò
io non lo so, cosa mi prende certe notti
le ore piccole e l’immensa luna splende nei tuoi occhi
restare uniti nonostante tutto e tutti
fortifico radici anche quando non ci sono i frutti
e conservare la dolcezza dei piccoli gesti
preservare la magia che perdi quando cresci
è solo amore e amore sia se ci riesci
tutto in un colpo e via … Gaetano Bresci!
RIT.
Via, da qui verso dove non so ma accelero
E adesso su le mani, adesso su le mani
Quant’è difficile restare umani senza un domani
Fra sempre o mai cosa fai resterai oppure vai
Via da qui verso dove non so ma accelero
Via destinazione utopia su queste strade
Alla ricerca di nuova poesia e tu
senza sapere dove ne perché vieni via …
Vieni via con me
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