Era qualche tempo che non leggevo un libro di Donato Carrisi e mi chiedo perché.
Serena è una donna determinata in tutto, nella vita privata non vuole legami ma non si nega avventure, nel lavoro è una spietata broker finanziaria.
Ad un certo punto della sua vita si scopre incinta, probabilmente il risultato di una delle avventure avute durante una vacanza a Bali, ma non sente il trasporto per la creatura che porta in grembo, tanto che decide per il parto in anonimato e la successiva adozione.
Ma il destino si mette di traverso, la fa partorire d'urgenza non nella prevista clinica e i suoi desiderata non si realizzano. Diventa mamma di Aurora, che tratta come una donna e con la quale ha un rapporto quasi anafettivo.
Aurora va in settimana bianca a Vion ma scompare durante un incendio e Serena cade in una depressione che la porterà sull'orlo della rovina, entra in un circolo di dipendenze da alcol e farmaci, perde il lavoro e non si rassegna alla perdita della figlia. Ma dentro di sé non l'abbandona il sospetto che la sua bambina sia ancora viva.
Dopo un anno, torna al paese del dramma e incontra Adone Sterili, un piromane che sconta ai domiciliari la sua condanna e che l'aiuterà a uscire dal tunnel e dopo sette anni la porterà a fare nuove scoperte.
Il lieto fine forse non è lieto ma Donato Carrisi ha la capacità di tenere legato il lettore pagina dopo pagina, in un'evoluzione della storia e dei personaggi che a fatica molli il volume.
Sarà il caso che ricominci a leggere suoi libri.