Ci sono giorni in cui sono stufa di correre, stufa di urlare, stufa di dover sempre pesare le parole per non urtare la sensibilità degli altri che mi sembra più suscettibilità o permalosità (si dice?), stufa di ripetere le stesse cose in contesti non necessariamente famigliari, stufa di viaggiare su treni impraticabili, stufa di avere a che fare con la burocrazia, stufa di incontrare sempre i furbetti del quartiere che mi fanno passare da co..na, stufa di chi mi giudica, stufa di chi mi guarda con invidia, stufa di chi mi dice che la mia vita non va ma non mi dà suggerimenti realmente applicabili perché si ferma alla buccia, stufa di non aver mai qualcuno con cui condividere le cose belle come le cose brutte, stufa di dover sopportare il caldo perché la maggior parte della gente ha freddo ma mettersi due maglie no e alza a manetta il riscaldamento. E sì che stufa come sono dovrei riscaldare un bel po', no?
Una piccola finestra sulla vita in casa mia: ricami, vita quotidiana, punti di vista e tutto quello che mi passa per la testa
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venerdì 29 novembre 2013
Stufa
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sabato 10 dicembre 2011
DOVUTO?
Perché sono circondata da persone di tutte le età, di entrambi i sessi, di provenienze geografiche e culturali diverse, per le quali sembra che tutto sia dovuto loro ma che loro non debbano niente a nessuno?
giovedì 5 maggio 2011
SOLUZIONI
La prima, la più ovvia e facile è impraticabile, per mancanza di visione comune.
La seconda è troppo violenta e mi porta alla galera. E non mi sembra il caso.
La terza è troppo costosa e non me la posso permettere.
Però non trovo giusto che certe persone, purtroppo indispensabili nella vita famigliare, siano reperibili soltanto ad un cellulare, in un ristretto lasso temporale che coincide col tempo di percorrenza casa-lavoro. Ciò implica mettere al corrente dei fatti propri qualche centinaio di persone che viaggia con te sul treno, spesso l'impossibilità di prendere un appunto di quanto detto per poter non fare danni peggiori o, peggio ancora, di non sentire bene quello che l'interlocutore dice.
Perché, diciamocela tutta, saremo pure nel 2011, ma le conversazioni via cellulare non sono certo le più facili.
E non dico di più.
La seconda è troppo violenta e mi porta alla galera. E non mi sembra il caso.
La terza è troppo costosa e non me la posso permettere.
Però non trovo giusto che certe persone, purtroppo indispensabili nella vita famigliare, siano reperibili soltanto ad un cellulare, in un ristretto lasso temporale che coincide col tempo di percorrenza casa-lavoro. Ciò implica mettere al corrente dei fatti propri qualche centinaio di persone che viaggia con te sul treno, spesso l'impossibilità di prendere un appunto di quanto detto per poter non fare danni peggiori o, peggio ancora, di non sentire bene quello che l'interlocutore dice.
Perché, diciamocela tutta, saremo pure nel 2011, ma le conversazioni via cellulare non sono certo le più facili.
E non dico di più.
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