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mercoledì 18 febbraio 2009

Herr Pepperon



Non ricordo esattamente quando è partita, in casa nostra, la fissa per i peperoni al vapore. Fatto sta che da quando avevo letto dei peperoni autospellanti di Ciboulette la ricetta mi ronzava in testa e non vedevo l'ora di provarla. Complice un bel cestino per la cottura al vapore nel microonde che sono finalmente riuscita a trovare, ho tentato l'esperimento.
Il fenomeno di spellamento non mi si è verificato, però ho ottenuto, in poco tempo e con poco dispendio di energie, dei peperoni gustosi, morbidi e sodi che... sapevano di peperone!! Insomma, avete capito, in cui il sapore non veniva coperto nè dall'olio, nè da altri condimenti (certo sono venuti meglio quando ho finalmente imparato a scaldare prima l'acqua del cestino, e sì, sì, potete dirlo in coro: "Pane e volpe la mattina!!").
In casa sono piaciuti parecchio, e in questo periodo di pseudodieta ogni pietanza un po' più leggera è assai gradita. Così, adesso, i peperoni al vapore nel microonde li faccio spesso, ma ogni volta che tiro fuori il cestino, sento un sordo rancore alemanno che filtra dai miei mobili.
Eh già, perchè anche la sturmzuppen, ossia la mia teutonica pentola a pressione, avrebbe il cestello per cuocere al vapore, però non mi ci ero mai cimentata per svariate ragioni. Nel microonde i peperoni li vedo, lo capisco se son cotti o no. Le istruzioni della WMF sono veramente scarsine al riguardo e tremavo al pensiero di splendidi peperoni spappolati dall'ovecooking.
Ieri sera ho deciso di scatenare lo spirito del metodo sperimentale e di mettere alla prova la tedesca. Che un gran pregio ce l'ha, è silenziosa, così mi sono potuta sentire la Gialappa in santa pace, mentre lei si prendeva cura dei peperoni!


PEPERONI AL VAPORE IN PENTOLA A PRESSIONE
4 peperoni

Sistemare il supporto per il cestello a cottura al vapore nella pentola e coprirlo d'acqua. Mettere sul fuoco e portare a bollore. Nel frattempo pulire i peperoni eliminando semi e tagliandoli in pezzi non troppo piccoli. Sistemare i peperoni nel cestello. Appena l'acqua bolle, sistemare il cestello nella pentola, chiudere e attendere che il pistoncino si posizioni sul primo anello. Abbassare la fiamma. Cuocere per 5 minuti. Spegnere e lasciare raffreddare. Condire a piacere, ad esempio con olio, aglio e prezzemolo...

...ma anche al naturale sul pane, quando non ha niente per pranzo, non erano affatto male ;)
Forse sono risultati un po' troppo cotti. Ho lasciato che la pentola si raffredasse da sola e ci ha messo la sua solita mezz'oretta che forse è troppo, magari la prossima volta la ficco sotto l'acqua.

giovedì 15 gennaio 2009

Tempo di Bilanci...

- Come tempo di bilanci?!?
- Be' sì, tempo di bilanci.
- Ma se sono appena cominciato! Falli del 2008 i bilanci!
- Già fatti, e devo dire che ha fatto un lavoro egregio, ora tocca a te.
- Ah, ma forse intendevi bilance... capisco, effettivamente ti ho visto un po' rotondetta ultimamente, stravizi delle feste?
- Non fare lo spiritoso caro il mio 2009, sto parlando di bilanci e sto parlando di te.
- Ma che cavolo vuoi sia mai successo in nemmeno 15 giorni?
- Forse ti sei distratto, per cui ti rinfresco la memoria: ho appena tamponato con la macchina nuova, la sera stessa, cucinando, mi sono conficcata il coltello nella punta del dito medio della mano sinistra.
- E vabbè ma tu mica sei mancina
- Sai com'è il mio lavoro consisterebbe nello scrivere documenti al computer, vedi te.
- Ma come sei lamentosa! Dai, ormai posso solo migliorare.
- Appena mi hanno detto questa frase ho sfasciato il minipimer. Se il buongiorno si vede dal mattino...
- ...
- Ecco, appunto vedi di rimetterti in carreggiata, tanto i miei desideri per il 2009 li ho già espressi, datti da fare!
- Evabbè, con tutti i guai che ci sono in giro mo' mi metto a pensare ai desideri tuoi!!
- Giustissimo, lascia stare le mie private voglie ma almeno datti da fare altrove. Il tuo collega è riuscito a far eleggere un presidente USA afroamericano, tu per batterlo puoi giusto far smettere di sparare dove sai.
- Ahem, ripensandoci...
- Ripensandoci un corno! Hop, hop, pedalare!!

E per le bilance?

CECI SPEZIATI CON SPINACI
Ricetta tratta dal Blog "Eat like a Girl" (Thanks Niamh!)

Per 4 persone
600 gr di ceci cotti
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di curcuma
1/2 cucchiaino di garam masala
1/2 cucchiaino di peperoncino in polvere
1 grosso spicchio d'aglio tritato
2 cm di zenzero fresco, finemente tritato
1 piccola cipolla, finemente tritata
1 cucchiaio di salsa di pomodoro
il succo di mezzo limone
2 manciate di foglie di spinaci freschi
Prezzemolo o coriandolo fresco tritato
Olio

Far tostare in padella (senza olio) i semi di cumino e coriandolo finchè non cominciano a scoppiettare, di solito ci vuole una trentina di secondi. Tritare nel mortaio le spezie tostate e mescolare con la curcuma, il peperoncino e il garam masala.
Soffriggere la cipolla nell'olio in una larga padella (la wok è perfetta) finchè diviene traslucida, aggiungere le spezie, lo zenzero e l'aglio e soffriggere per circa un minuto. Aggiungere la salsa di pomodoro e cuocere per un paio di minuti. Aggiungere i ceci, mescolando per distribuire bene le spezie, cuocendo finchè saranno caldi. Aggiungere le foglie di spinaci e mescolare finchè appassiscono. Togliere dal fuoco e aggiungere il succo di limone.

Servire come contorno o piatto unico, magari accompagnato da pane pita tostato e yogurt.

Questo piatto lo preparo spesso perchè amo il mix di sapori che si crea, e ogni volta nel mio frigo c'è un verde diverso da usare al posto degli spinaci: verza, cavolo cappuccio, radicchio, fate un po' voi, tanto viene buonissimo lo stesso. Il garam masala non sono mai riuscita a trovarlo, per cui qualche volta non lo metto e basta, altre volte uso la polvere di 5 spezie. Buon appetito!

mercoledì 3 dicembre 2008

Ma quanti me ne sono persi nella vita?!?


Non so se questa è la scoperta dell'acqua calda o l'uovo di colombo. La mia cucina si potrebbe riassumere in tre parole: sopravvivenza, sperimentazione e nostalgia.
Sopravvivenza, perchè più o meno si mangia ogni giorno e allora, per non mettere a tavola sempre le stesse cose cucinate sempre nello stesso modo, cerco ricette e abbinamenti estrosi. Mi stufo rapidamente, per cui come i bambini, ho bisogno di giochi sempre nuovi. Ma devono essere anche robe semplici, il tempo è quello che è, e ad una cert'ora in casa vorrebbero andare in tavola.
Sperimentazione. Quando ho un po' più di tempo a disposizione, allora si sperimenta. A volte provo una ricetta solo per vedere se funziona, o perchè il procedimento è divertente. Magari alla fine neanche assaggio quello che ho cucinato, come spesso succede per la pastiera. Mi stufo rapidamente, per cui come i bambini, ho bisogno di giochi sempre nuovi...
Nostalgia. Vi sono ricette che ricreano sapori cui sono legata, e che non posso ritrovare se non preparandomele in casa. Le chiacchiere con la ricetta della nonna. La lasagna alla napoletana. I friarielli. La parmigiana di melenzane.
Dato l'approccio ludico-pragmatico alla cucina, i giochi devono valere la proverbiale candela, per cui spesso mi lascio scoraggiare dalla fatica richiesta per alcune preparazioni (sì, sono anche pigra!!!).
In questa ultima lista ho da sempre annoverato i friggitelli, i peperoncini piccoli e sottili da fare fritti e ripassare in padella con il sugo di pomodorini. Li facevo una volta l'anno, se andava bene. Non ho problemi a friggere, ma chiunque abbia avuto a che fare con questi ortaggi sa che sono dispettosi e indisciplinati. Che mentre le melenzane a dadini per la caponata o le zucchine a rondelle per la scapece se ne stanno disciplinatamente nell'olio a fare il loro dovere di friggendi, i frigittelli sempbrano folletti dispettosi, tanto si rigirano, schizzano e ogni tanto scoppiettano allegramente, sputando olio bollente ovunque.
Probabilmente sono io che non sono capace, ma ogni sessione di friggitelli prevedeva tre giorni per ripulire la cucina...
Quindi, quando il mio ormai stra-lodato pusher di vegetali quest'estate mi ha riempito di friggitelli verdi e rossi, bellissimi e profumatissimi, sono stata fortemente tentata di ridarglieli, magari barattandoli per un'altra lattuga. Ma poi l'orgoglio partenopeo ha preso il sopravvento e mi son detta che una volta all'anno posso anche concedermeli. Il risultato della sessione di frittura non è stato diverso dalle altre volte (fortuna che almeno son venuti buoni!).
Confesso la mia ignoranza, ma proprio non sapevo come altro affrontarli questi dispettosi folletti dell'orto, nel senso che non conoscevo altre ricette che richiedessero una gran quantità di friggitelli. Qualcuno lo usavo nelle insalate. Qualcuno nelle minestre e nei sughi. Gli altri li barattavo con la lattuga ;)
Poi un post di Ciboulette mi ha ispirato, e mi son detta che come lei aveva trovato un barbatrucco per palare i peperoni, ci doveva essere un altro modo di addomesticare i folletti, ed eccola lì la soluzione, proprio davanti al naso: perchè non provare a infornarli?


PEPERONCINI FORNARELLI DEL RIMPIANTO

1 kg di peperoncini friggitelli
Olio evo
Sale

Riscaldare il forno a 180°C.
Lavare i peperoncini senza togliere i piccioli, così non si riempono d'acqua. Tagliare via il picciolo, da quelli più grandi levare anche i semi. Oliare leggermente una pirofila in cui i peperoncini possano stare quasi in uno strato solo (tanto cuocendosi si restringono) e oliarli leggermente in superficie. Rigirarli un po' per ditribuire l'olio. Cuocere per circa 30 minuti, rigirandoli ogni tanto, finchè non saranno cotti e ben coloriti. Salare.



Non li abbiamo rigirati nel pomodoro perchè ce li siamo mangiati tutti prima...
Purtroppo questa ricetta l'ho scoperta tardi, e ho subito pensato con rimpianto ai folletti rifiutati durante tutta l'estate ed ora in cassetta è ormai tempo di cavoli... sarà per l'estate prossima!!

venerdì 15 febbraio 2008

...ma m'illumino sempre di meno!

L'invito a postare ricette menoilluminanti è venuto anche dal blog di Petula, con regole rigorosissime che cito testualmente:


- niente proteine animali (fate un giro in rete e controllate quanta energia serve a produrre una bistecca o trasportare il salmone fino alle nostre tavole o a produrre un uovo o una forma di formaggio)
- niente uso di forno elettrico o forno a microonde
prodotti locali e che abbiano viaggiato il meno possibile, magari comprati al mercato vicino a casa o al lavoro, miso e alghe le lasceremo in dispensa (molte alghe vengono fatte in Europa e se ne usano così poche che durano mesi, idem per il miso...ma per una volta sarò rigorosa ;))



L'idea era intrigante e per un paio di giorni dopo le sardine mi sono lambiccata per trovare una ricetta un po' originale che potesse andare bene. Non sono mai stata brava a inventare ricette, sono solo una che pasticcia, però la sfida di Petula mi ha spinto a vincere un po' la pigrizia e ad andare finalmente a quella botteguccia biologica/biodinamica vicino casa, cosa che mi riproponevo di fare da tempo. “Vicino casa” è un po' vago, perchè in realtà si tratta di allungare un po' il tragitto di ritorno dal lavoro (chissà questo come influisce sull'equilibrio energetico ;)), beccare al buio la stradina sterrata non illuminata indicata da un cartello scuro , e sperare di aver azzeccato l'orario di apertura...
Mi informo sulla provenienza degli ortaggi, non sia mai che abbiano fatto troppa strada, ed infatti le arance sono biologiche ma siciliane, mentre i cavoli cappucci vengono, mi dice, dalla nostra azienda agricola “Il Cucco”... Il Cucco?? Ma io questa l'ho già sentita, anzi, assaggiata, gustata, mangiata, sperimentata, insomma ci ho passato un gran bel capodanno!! Il puzzle è completo, esco felice con due bei cavoli cappucci (uno rosso e uno verde) pronta a sperimentare una ricetta che è già da un po' che mi è capitata sotto mano. La riporto nella sua versione orginale, come l'ho trovata sul sito Vegan3000


Misto di cavoli in agrodolce
Ingredienti
Per 4 persone
300 g verza
300 g cavolo rosso
1 cucchiaio di capperi sotto sale
2 cucchiai di malto di grano
4 cucchiai di aceto di mele
circa 30 semi di cumino
sale
olio extravergine di oliva
Preparazione
Mondare i cavoli e tagliarli a striscioline sottili.
In una capiente padella mettere l'olio e i semi di cumino e scaldare bene.
Aggiungere i capperi precedentemente sciacquati e sminuzzati grossolanamente con la mezzaluna.
Unire i cavoli, lasciar saltare a fiamma vivace per un minuto, dopodichè unire aceto e malto e 4 cucchiai di acqua.
Abbassare la fiamma e proseguire la cottura per altri 15 minuti, controllando di tanto in tanto che non bruci.
Servire sia caldo come contorno che freddo come antipasto.


Nella mia versione, al posto della verza, c'era il cappuccio bianco, ho eliminato il cumino perchè chissà da dove viene e anche i capperi che al marito non piacciono, ho usato l'aceto balsamico giovane, comprato direttamente dal produttore, e un cucchiaio di miele al posto dei due di malto (ooops, forse questo è un prodotto animale che non va bene per il gioco!!), e quindi penso che alla fine la ricetta era tutta diversa... ma buona lo stesso!! Se abitate in zona, consiglio la visita al Cucco, per cenare, pranzare o anche solo fare scorta di verdure di stagione!!
Domani si conclude in bellezza con cena a lume di candela e qualche esperimento culinario di risparmio energetico che racconterò in seguito, solo mi domando... la posso accendere la radio? ;P
P.S. Se quei due riescono veramente a far spegnere la Tour Eiffel...