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venerdì, luglio 05, 2013

Voglia d'estate



















Se l'anno scorso mi potevo lamentare del caldo assurdo, ora devo solo starmene zittina, anche se Milano continua a essere una città dove bastano 5° in più per avere afa, asfalto appiccicoso e persone pazze che mettono i condizionatori a 17° (e che ancora non hanno capito come faccio a manometterli).

Tutto è in ritardo, sul mio terrazzo le piante hanno un'aria primaverile, i gelsomini stanno ancora fiorendo, i mandarini mi hanno mandato a quel paese (col piffero che mettiamo fuori i fiori prima dei 32° costanti), le insalate ci mettono il doppio a crescere abbastanza da farsi mangiare e i peperoncini hanno cominciato a far frutti mentre ero a prendere il sole in Sardegna.

Una sorta di eterno autunno che mi ha messo una voglia matta di colore ovunque: compro solo cose ipercolorate e cucino cibi che mi trasmettano una forte allegria.
La macrobiotica è anche questo o meglio deve essere anche questo: niente cibi tristi o sempre uguali, nulla di pallidino, ma mettere nel piatto allegria, freschezza e stagionalità. Usate il cibo come una tela, mixate le consistenze e i profumi.

La ricetta di oggi è però merito del marito, anche se io ho fatto un paio di variazioni non approvate ...


20/30 pomodorini secchi 
1 peperoncino fresco, aromatico o piccante a vostro gusto
1 acciuga
la mollica di un panino integrale raffermo (se poi lo fate voi con la pasta madre, meglio)
2 spicchi d'aglio fresco
tante belle foglioline di timo fresco
3 cucchiai di olio extra vergine
sale
pasta a vostro gusto

Sciacquate velocemente i pomodorini e asciugateli. 
Tagliate a filettini sottilissimi i pomodori e il peperoncino e lamelle sottili l'aglio.
In una padella scaldate l'olio, metteteci pomodorini, peperoncino, acciuga e aglio e fate andare a fuoco bassissimo per almeno 30 minuti, controllando sempre che tutto non bruci (l'aglio se volete dopo una decina di minuti potete anche toglierlo). In questo modo l'olio diventerà di un meraviglioso colore rossastro e i pomodorini diventeranno morbidi.
Fate bollire l'acqua e gettate la pasta.
In un cutter o a coltello tritate grossolanamente mollica e mandorle.
Poco prima scolare la pasta, buttate in pentola la mollica e il timo, fatela saltare per bene, poi unite la pasta.

Potete anche aggiungere pinoli, uvetta, olive o capperi.

mercoledì, settembre 26, 2012

Hot Hot Hot

È autunno!!!!
La mia seconda stagione preferita: il tempo si rinfresca, il cervello mi si schiarisce e le mie energie son meglio ora che a giugno.
Ci sono le zucche e i cavoli!!!!!!
Ho una gran quantità di progetti coi quali vi ammorberò nelle prossime settimane e iniziamo con il primo e forse il più tradizionale: conservare.
Avete coltivato qualche piantina sul balcone? Volete portarvi i colori e i profumi dell'estate anche nel grigiore di novembre? Volete predisporre qualche regalino home made per Natale?
Cominciamo!

Premessa
Ho una parte del terrazzo che è al sole dalle 11 alle 9 di sera cosa che mi ha costretto negli anni a selezionare piante che sopportano la lunga insolazione (e a organizzarmi per le innaffiature) e tra queste i peperoncini si sono rivelati i più resistenti e soddisfacenti.
Ho iniziato da un paio di piantine di peperoncini di caienna presi per caso in una serra per finire ad avere otto piante di sei qualità diverse e di diverse altezze.
E non sono nemmeno una fissata del piccante, giusto in estate e in alcune preparazioni. Però le piante le adoro, sono colorate, relativamente facili da coltivare ed è bellissimo vedere i peperoncini passare dal verde al viola, fucsia, arancio e rosso a seconda delle qualità.
Ho scoperto che alcune qualità di peperoncino (come i caienna e affini) sono piante che hanno bisogno di grandi vasi e diventano alte quasi 150 cm, questo mi ha anche spiegato perché prima i miei raccolti erano più contenuti.
Finora ho raccolto più di quasi cento peperoncini e ne raccoglierò più di quaranta prima della fine della stagione.
E quest'anno metterò via i semi e proverò a coltivarle da zero il prossimo anno.
Ma che me ne faccio di così tanti peperoncini?
Per fortuna ho selezionato tre qualità piccanti (caienna, fuoco della prateria e calabrese) e tutte le altre aromatiche (pendolino, arlecchino e un paio che non ricordo).

A parte seccarli, congelarli (suggerimento del fratello), regalarli (sempre al fratello), l'altro giorno li ho trasformati una pasta aromatica e piccante, variazione di una ricetta americana, che diventerà uno dei miei regali di Natale.

Se non avete coltivato peperoncini sul terrazzo (leggasi non siete svitati come me, parole del marito), potete comprare i peperoncini freschi, che in questa stagione trovate su tutti i banchi dei mercati.
La salsa di pesce thai (da non sostituire con acciughe o similari perché il sapore cambierebbe parecchio) è la nota particolare. La trovate in tutti i negozi etnici, puzza in modo assurdo, ma da cotta è fenomenale; potete sostituirla con metà dose di colatura di alici. Ometterla è un po' un peccato.
Rispetto all'originale ho usato meno pomodori perché non li amo molto, ma servono a dare corpo alla salsa.



100 gr di peperoncini freschi (ho mischiato caienna e aromatici)
8 spicchi di aglio rosa grandi
2 scalogni
2 cipollotti
4/6 pomodori da salsa 
4 cucchiai di acidulato di riso (o aceto di mele)
2 cucchiaini di salsa di pesce thai  
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva leggero

Sbollentate, pelate e togliete i semi ai pomodori. Affettate i peperoncini e, se volete un gusto meno piccante, togliete parte dei semini. Pulite e affettate l'aglio, i cipollotti e gli scalogni.
In una pentola scaldate l'olio e unite scalogni, cipollotti e aglio e fateli diventare dorati e trasparenti, unite i peperoncini e i pomodori.
Fate cuocere per 20 minuti poi unite acidulato di riso e salsa di pesce e continuate a cuore fin quando tutto non diventa morbidissimo e consistente (la salsa non deve essere liquida).
Frullate con un minipimer e versate la salsa in vasetti sterilizzati. Chiudete con capsule nuove e fate fare il sottovuoto o mediante bollitura o capovolgendo i vasetti.
Nella pasta e nel minestrone è fenomenale.

mercoledì, maggio 23, 2012

Salutiamoci: pesto di piselli e robine verdi



In onore della fantastica iniziativa delle quattro del Salutiamoci, una delle salse, pesto, roba spalmabile che meglio mi son venute finora ..  e due chiacchiere sul giardinaggio!


Con il discorso Salutiamoci non vi ammorbo, l'iniziativa mi piace assai e spero stiate partecipando numerose sia elaborando nuove ricette con fave e piselli per questo mese, sia rifacendo le ricette proposte dai vari blog (questa stamattina mi ha esaltato non poco).
Se ancora non lo avete fatto, scaricatevi l'elenco degli ingredienti ammessi, filate al mercato a rifornirvi di piselli o fave fresche e datevi da fare ... e magari comprate vi un libro sull'argomento, trai tanti che ho consigliato in questi anni.


Invece vi ammorberò un tantino con una delle mie fissazioni/passioni ... le piante!
Da anni sostengo il rilassamento zen dato dalla cura anche solo di una pianticella.
Molteplici son le piante che possono non solo sopravvivere, ma prosperare su un mini davanzale milanese, se poi avete addirittura un balcone potete sfogarvi.


Amo tutte le piante, di solito ho il pollice verde per quelle che si mangiano, ma quest'anno ho avuto grandissime soddisfazioni anche da tutto quel che si limita a fiorire (vi annoierò pure con quelle, non temete), però visto che questo dovrebbe essere un blog di cucina, ho deciso di inaugurare il settore "coltiviamo una piantina e mangiamocela".
Pensando al Salutiamoci questa è un'ulteriore aggiunta di salute, visto che coltivare qualche aromatica o dell'insalata non solo rilassa ma aggiunge vitamine e sali minerali alla vostra alimentazione.


Protagonisti: erba cipollina e scalogno.


Erba cipollina: pianta facile, si trova in tutti i mercati, supermercati o serre. È stupidissima da coltivare, non prende malattie e parassiti, vive bene ovunque ed essendo una bulbosa se in inverno la cimate del tutto e la mettete coperta in un angolo del balcone, la primavera successiva ricrescerà.
Ricordatevi che è sempre meglio trapiantare le piante acquistate già cresciute, perché i terreni utilizzati di solito son ipersfruttati e le piante vengono costrette a vivere in poco spazio, quindi dategli una casa migliore e più comoda.
Potete anche partire dai semi, piantandoli in superficie (son semini piccini, se li affondate non riusciranno mai a germinare) in vasetto da semina e poi trapiantandoli in un vaso più grande dopo un mese o due.
È una pianta che richiede acqua e non troppo sole, è come l'erba solo più cicciona e questa consistenza è dovuta proprio alla presenza di acqua nelle foglie. Potete concimarla una volta al mese e fare meditazione togliendo le foglie secche.
Ha un gradevole sapore cipolloso, leggermente piccante; va cimata abbastanza spesso e questo è di gran goduria per chi la coltiva perché solo qualche fogliolina tagliuzzata dà vigore al  pesce al vapore, alle insalate e ai cereali.





















Scalogno: sto andando sul difficile? No ... lo scalogno, come l'aglio è scemo da coltivare a patto di dargli un vaso profondo. 
Forse l'unica difficoltà sta nel fatto che è di certo meglio avere un balcone e che è meglio piantarli in autunno o all'inizio della primavera.
Gli scalogni funzionano come i bulbi di tulipano.
Vaso profondo, buchetto, piantate i bulbi (potete usare quelli che trovate al supermercato, ma nelle serre si trovano anche quelli appositi per l'orto) con la puntina all'insù, ricoprite, bagnate ogni tanto e poi scordateveli fino a giugno. Nel frattempo avranno fatto un gran fogliame che si può mangiare tagliuzzato come l'erba cipollina e conservare sott'olio o secco.
I bulbi vanno di solito fatti seccare prima del consumo. 
Io son già felice di godermi le foglie, ma appena coglierò i miei scalogni metterò le foto, per il momento guardate che razza di roba ho ottenuto con 9 bulbetti. 




Ricetta:
una tazza di piselli freschi
un cucchiaio abbondate di erba cipollina tagliuzzata
un cucchiaio abbondate di cime di scalogno tagliuzzate
mezza tazza scarsa di pistacchi ammollati per qualche ora (o un cucchiaio abbondante di pesto di pistacchi)
olio estra vergine qb
sale qb
pepe bianco (opzionale)
acqua tiepida qb


Cuocete i piselli freschi in acqua salata, facendo attenzione a non stracuocerli e quindi a fargli perdere vitamine e colore.
Sciacquateli con acqua ghiacciata (si manterranno verdissimi) e metteteli in un frullatore con gli altri ingredienti.
Frullate bene fino a ottenere una salsa liscia e non troppo liquida.
Io ho usato questa salsa nell'insalata di farro e per le polpette di pesce.


PS L'acqua della cottura dei piselli, non buttatela. Usatela per cuocerci il riso, i cereali o per le minestre; se proprio vi avanza, innaffiateci le piante una volta fredda.

martedì, febbraio 21, 2012

Salsetta!




















Che ami i cavoli e tutti i loro parenti è cosa ben nota, forse pure un po' troppo visto che persino lo spacciatore siculo di verdura ormai dà per scontato di riempirmi la borsa di cime di rapa, broccoli e cavolfiore quasi ogni sabato. 


Questo sabato però ha superato se stesso con tanti bei broccoletti muniti di un numero infinito di foglie tutte sane e carnose, che han messo in moto i miei due neuroni spenti dai continui cambi di temperatura. A rianimarli ha contribuito anche una pulizia del frigo grazie alla quale ho scoperto,abbandonato in un angolo da almeno 3 mesi, un barattolone di noci dell'albero dei miei suoceri.
Le dosi sono abbondanti e la salsetta può essere un pesto per la pasta oppure, eliminando l'aglio (o lasciandolo, dipende dalla vostra vita sociale), e lasciandola più solida, un paté da spalmare sul pane, anche per colazione se come me detestate i dolci di prima mattina.


20 foglie di broccolo
15 gherigli di noci
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di lievito alimentare (opzionale)
olio extra vergine qb
acqua qb
sale qb


Sbollentate le foglie di broccolo e poi frullate il resto in un mixer.



lunedì, settembre 19, 2011

Il pesto che non c'era




Quiz: se stai per tante ore a 15° con indosso solo una magliettina (perché mica ti han avvisato) ed esci che ce ne son 40° dopo quanto tempo ti abbatterai sulla tastiera tossendo e sputacchiando germi?

Per tutta l'estate ho più o meno resistito al superlavoro e agli sbalzi di temperatura, poi ho ceduto!
Peccato che fossi in una situazione da 38° dentro e 38° fuori, erano credo trent'anni che non mi prendevo la febbre in estate e ho scoperto che è un'esperienza da non ripetere.

Finite le lamentele, posso dire che è iniziato il mio periodo "canning" ovvero "cerco di metter sottovetro qualunque cosa" e questo ha giustificato un giro delirante e divertentissimo all'ortomercato di Milano da quale son uscita con chili di verdura di ogni genere, trasformati in queste cose qui e in altro ancora. E ha anche giustificato un giretto al mercato del pesce, che sta di fronte, e l'acquisto di un chilo abbondante di salicornia.

Se vi state domandando cos'è, pensate a quella specie di alga cicciona che i pescivendoli usano sovente per decorare i banchi ... quella cosa lì è chiamata anche asparago di mare, non è una vera e propria alga ed è buonissimo, oltre a una fonte fresca di sali minerali e vitamine. Ha un sapore abbastanza delicato e può essere mangiata in molti modi.
A me ne piacciono soprattutto due.

Sic simpliciter
Lavata, pulita dalle parti più legnose (, sbollentate per 5 minuti in acqua, niente sale mi raccomando, e servita con un filo d'olio e del succo di limone.


Pesto/salsa da spalmare sul pane
Bollite la salicornia e frullatela con olio, mandorle, aglio, peperoncino e un pugno di mollica di pane (le quantità a gusto). Potete unirla a degli spaghetti oppure usarla come salsa per un pesce bianco o, facendola un po' più densa, spalmarla sul pane.

Se come me ne avete acquistata in abbondanza, potete lavarla per bene, togliere le parti legnose, farla asciugare per un paio di ore, metterla nei sacchettini di plastica e surgelarla.




martedì, luglio 13, 2010

Sugo rosso 2 la vendetta



Qui gli shock termici sono all'ordine del giorno, passare dai 18° dell'ufficio ai 35° della piazza può uccidere e devo dire che a mezzogiorno ho sogni di pasta e fagioli fumanti e stufati cotti 6 ore.
L'errore più grande è mettersi una gonna e non portarsi lo scialle. Oggi ho fatto solo il primo. ;D
Credo che il delirio aria condizionata sia la causa maggiore delle cervicali e delle liti furibonde negli uffici di tutta Italia.
Vero che così mi è facilissimo praticare la regola macrobiotica di non eccedere in estate con gli alimenti freddi, va là che i colleghi quasi quasi mi stan facendo un piacere ;DDDD

Il sugo rosso della scorsa ricetta ha il vantaggio (o terribile conseguenza, a seconda di quanto ne avete stivato in frigo) che può essere mangiato così com'è con a fianco del tofu marinato e passato in padella, messo su una bruschetta, aggiunto a una torta salata o dove vi porta la fantasia.
L'altro giorno guardavo delle patate morenti e stavo quasi per piantarle in un vaso quando la mia mente malata ha pensato a un modo per ammazzarne l'eccesso ying e per farne un ottimo piatto da pic nic o da lunchbox.

3 patate
250 gr di tofu seta
sale

Bollite le patate, schiacciatele con il tofu fino a ottenere un bell'impasto sodo e liscio. E' lo stesso procedimento degli gnocchi, quindi non aggiungete il tofu tutto e subito ma piano piano in modo da evitare di rendere troppo molle l'impasto. Salate e mettete in una pirofila ben oliata (o con carta forno così evitate l'aggiunta di grassi). Coprite con il sugo rosso e mettete in forno per 30 minuti.
Si può mangiare tiepido o freddo a fette.

martedì, luglio 06, 2010

Sugo rosso rosso rosso



Dopo i giorni tra mare, cielo cobalto, vento costante e fannullismo totale, il trauma del passaggio costante dai 17° dell'ufficio ai 35° della strada allo svenimento sul divano oltre alla mancata conoscenza del deodorante da parte di molti viaggiatori della metro, mi han messo in un costante stato di coma. Per dirne una: non ho visto la scrivania allagata e coperta di sacchi della spazzatura del mio vicino di banco se non quando ho chiesto al vicino perché si era spostato 3 scrivanie più in là e lui mi ha guardato come se fossi impazzita.

E' quindi ovvio che il sugo rosso rosso rosso l'ho fatto prima di partire per le ferie, quando ancora mi domandavo com'è che eravamo passati dall'inverno all'autunno saltando due stagioni.

Ogni estate faccio modifiche al sugo di pomodoro e questa volta devo dire grazie a un nuovo mercato e a un nuovo (meglio dire alternativo, il vecchio potrebbe disconoscermi e privarmi delle sue fantastiche zucchine con fiore) spacciatore di verdura. Costui mi ha conquistata facendomi assaggiare un melone fantastico e dei datterini e delle vere cipolle di Tropea da svenimento. Comprarne più di un chilo a 3 giorni dalla partenza non è stata un'idea furbissima e quindi ecco dove sono finiti.
Lo ripeto ogni estate: la cottura molto lunga aiuta a dare una nota yang a un prodotto molto yin e acido come i pomodori e se volete mangiarli crudi (senza abusarne quindi non tutti i giorni più volte al giorno!) equilibrateli con cibi e cotture differenti.
La mia variazione ulteriore ma non facile a trovarsi è avere dei peperoni cruschi, peperoni dolci che vengono uniti con un filo e fatti seccare, tipici della Basilicata son fantastici fritti oppure a pezzettini su patate, baccalà e pure nel sugo. Ammetto di non sapere dove si possano trovare, io ho una'artistica e deliziosa spacciatrice privata.

600 gr di datterini
2 cipolle di Tropea
2 spicchi d'aglio
15 pomodori secchi
2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
sale
peperoni cruschi (opzionali)

Tagliate in 4 i datterini, salateli e metteteli su una placca da forno e cuoceteli a 160° per un'oretta ovvero fino a quando l'acqua che avran buttato fuori non comincerà a caramellarsi.
Nel frattempo affettate la cipolla e l'aglio e i pomodori secchi a pezzetti e fate saltare nell'olio per qualche minuto, unite i pomodori con il loro sughetto e fate cuocere a fuoco bassissimo per almeno un'altra ora fino a quando il tutto non si sarà molto ristretto e i pomodori si saranno caramellati. Prima di servire tagliuzzate mezzo peperone crusco sopra il sugo. Non aggiungerei ulteriore sale o pepe.

Nei prossimi giorni una ricetta alternativa per questo sugo drogante ;)

mercoledì, ottobre 14, 2009

Variazioni....



Assenza un po' lunga dovuta a una serie di casini infiniti che mi han costretto a casa e al pc giocattolo con cui al massimo navigavo in rete (e pure per poco) e rispondo alle mail (e pure poco) ... se per lavoro sei abituata a uno schermo delle dimensioni di un televisore al plasma grande allo schermino da bambola non ti ci abitui di certo ;D

In compenso ho cucinato - anche pulito casa, fatto cambio armadi e altre robine amene - e mi son fatta venire in mente delle variazioni sul lievito alimentare dovute all'asserzione di un'amica "ho preso il lievito alimentare non so perché ma certa che tu me lo avresti spiegato".

Piccola premessa
Il lievito alimentare in fiocchi o polvere non serve a far lievitare un bel nulla ma è un insaporitore, ha una bella serie di vitamine b e ha un uso alimentare e non terapeutico.
I vegani sostengono che somigli al formaggio come sapore....nulla di più falso, somiglia al formaggio come io somiglio a monica bellucci (e mi mancano molti cm in tutti i sensi), quindi non illudetevi, se decidete di rinunciare al formaggio smettetela anche di cercare dei surrogati. E' come con la carruba è buona, a me piace un sacco, ma non ha nulla a che fare con il cioccolato e se si sostiene il contrario è perché non ci si ricorda più i sapori ;)

Detto ciò amo moltissimo il lievito alimentare e lo uso spesso e volentieri sulla pasta o nel riso e partendo da una serie di informazioni e ricette in rete mi son inventata una serie di variazioni saporite.
Tutte le variazioni van messe nel frullatore o nel bimby e polverizzate ;), conservato in un barattolo dura a lungo e non attira le farfalline (è tra le poche cose che quest'estate non son state visitate)

Queste son solo idee ... la fantasia si può sfogare parecchio ;)


Variazione ai funghi (ottima per i risotti e nella pastina in brodo)

6 cucchiai di lievito
4 cucchiai di mandorle pelate
5 funghi secchi

Da aggiungere prima di servire o sul fondo della ciotola per brodini saporiti.

Variazione sciuè sciuè (ottima con gli spaghetti)

6 cucchiai di lievito alimentare
6 di pane raffermo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 peperoncino
1/2 cucchiaino di aglio in polvere (quello fresco fa far la muffa)

In una padella con olio caldo, unire il preparato, saltare per un minuto e unire gli spaghetti

Variazione verde (ottima con pasta e zucchine o broccoli)

6 cucchiai di lievito alimentare
4 cucchiai di pistacchi
2 cucchiaini di prezzemolo tritato

Idem come sopra ma con le verdure e a parte la mollica.

Variazione macrogiappo (ottima nel riso integrale)

6 cucchiai di lievito alimentare
4 cucchiai di mandorle
1/2 cucchiaio di nori in polvere

lunedì, agosto 10, 2009

Città agostane, ferie e pesto di zucchine



A Milano si parcheggia sotto la madunina, o quasi, la città assume un'aria finalmente tranquilla e piacevole, in provincia mio padre sostiene che ci son code sotto casa mentre secondo me è gente che non vuol perdere l'abitudine, le gatte assassinano passeri distratti (le non anziane) e divani (le anziane), le petule puliscono due anni di polvere (quella vera non quella psicologica) e decidono di andare in ferie con la testa in anticipo di una settimana, mentre con il corpo si dovrà aspettar ancora un pochino.

Un pesto tutto crudo che può diventar una salsa da spalmar sul pane o il ripieno delle zucchine stesse magari crude (quelle piccole però). Se avete del basilico ipertrofico sul balconicino di casa meglio ancora....

2 zucchine
12 mandorle
15/20 foglie di basilico
una manciatina di timo fresco
1 cucchiaio di lievito alimentare
germe di grano (opzionalee)
olio extra vergine qb
sale

Lavate e grattugiate le zucchine. Mettetele nel mixer con tutti gli altri ingredienti e frullate fino a ottenere un composto morbido e non troppo liquido (in questo caso aggiungete del germe di grano o della mollica di pane).

Ci si rivede a settembre ... come al solito "confondetevi per bene le energie, per sistemarle avremo tutto l'autunno" ;D

mercoledì, luglio 29, 2009

Crema di avocado speciale



La mia testa è in vacanza (da un pezzo aggiungerebbero i veri amici....), il martedì son convinta che sia giovedì per cui il mattino dopo son delusissima di non poter iniziare il fine settimana e andar al supermercato è ormai un'afflizione.
Tento di farci andare altre persone (che spesso ignorano le mie richieste ;D) e di vivere solo con quello che il mercato sottocasa fornisce ... la fine della carta igienica e del cibo per pelosa mi ha spinto ad avvicinarne uno due giorni fa per scoprire che svendevano avocado e lime e mi son fatta tentare.

Una salsa fresca da abbinare a verdure crude - fantastica con le foglie di verza - e crostini può essere un antipasto molto fighello o un'intera cena se siete brasati dal caldo e ci aggiungete una bibitona energizzante.
Ci si può fare picnic, merenda al parco e metterla nella schiscetta.

1 avocado
mezza confezione di tofu morbido
il succo di 2 lime
5 cm di radice di zenzero fresca
tanta tanta erba cipollina fresca
sale
pepe

Pelate e tagliate a cubotti l'avocado. Non buttate il nocciolo, se non mangiate subito la salsa mettetecelo dentro ed eviterete che diventi marrone nel giro di quindici minuti.
Grattuggiate lo zenzero e premetene il succo.
Con una forchetta mescolate bene tofu, avocado, succo di lime e zenzero. Unite l'erba cipollina tagliuzzata fine e aggiustate di sale e pepe.

giovedì, giugno 12, 2008

Kombuolive



Ancora alghe ... ;-D
O meglio mi son stufata di lasciar un patrimonio al lo spacciatore di salsine solo per la mia immensa pigrizia (che per questo non vuol dire diminuisca di un minimo).

C'è una salsa alle olive nere e kombu che mi piace da matti e che trovo perfetta nella pasta o anche solo sui polistirolini - leggasi cracotte di riso - o sul pane per un aperitivo o per spezzar il morso della fame.
Purtroppo viene venduta in mini barattoli e finisce con una rapidità stupefacente ;-D

Visto che l'altro giorno ho fatto ordine in dispensa e ho trovato olive nere snocciolate e kombu in gran quantità, ho deciso di rifarla.

Dosi ad occhio e ad assaggio ;-)

1 tazza di olive nere snocciolate
1 striscia di kombu
olio extra vergine d'oliva qb
1 cucchiaino di succo di limone
pizzico di sale
1 cucchiaio di prezzemolo tritato

Tostate la kombu in forno a 180° per 10 minuti e frullatela con tutti gli ingredienti fino a ottenere una salsa liscia.

martedì, maggio 27, 2008

Cremina di avocado e noci, poco macro molto vegan



Mi piace la pioggia (e pure il vento e il freddo) ma comincia a crescermi la muffa dietro le orecchie.
Per contrastare il grigiore imperante degli scorsi giorni (oggi incrocio pure le dita dei piedi ma a Milano c'è un vaghissimo sole) e il clima da delta del Mekong, cucino cibi colorati o per lo meno li metto in piatti colorati ;-))

Ho un debole per l'avocado.
Dopo averlo odiato per anni, due viaggi in Messico mi ci hanno non solo riconciliata ma me ne sono innamorata.
Non lo mangio spesso per svariati motivi tra cui il fatto che è molto grasso, molto yin e fa migliaia di chilometri per arrivare qui, ma una tantum mi piace parecchio.
E' molto amato dai vegani, in particolare da quelli d'oltreoceano, perché sostituisce burri di vario genere nella preparazione dei panini.
E poi si spera che inizi a breve la stagione delle grigliate e dei picnic!

Questa crema è tutt'altro che dietetica ... quindi regolatevi ;-)
Difetto estremo...si ossida e diventa di un terrificante color marrone, potete provare a metterci qualche goccia di limone sopra per limitar l'effetto (il nocciolo dell'avocado - per chi me lo suggerisse - non serve a un bel nulla o io non ho capito come funziona ;-))

1 avocado
2 cucchiai di noci o mandorle (per le noci equosolidali)
1 cucchiaio di tahina
1/2 tazza di latte di soia
2 cucchiai di succo di lime o limone
erba cipollina a piacere
sale

Frullate il tutto e servite con pane di segale per l'ottimo contrasto con la leggera acidità.

martedì, aprile 29, 2008

Insalata vegarussa



Periodo di vacanze o quasi e di prime ronfate al sole con tanto di costume da bagno, ipod, piletta di libri e null'altro da fare ;-) ... se non farmi vergognosamente coccolare dai genitori che mi vedono così poco da pensare di voler affiggere una mia immagine in casa tanto per ricordarsi non solo della mia voce.

E cosa c'è di meglio che provare a convincere anche loro che la maionese vegan è ottima e non sfigura per nulla nell'insalata russa? Non so se per amore o per effettiva goduria ... l'insalata russa è stata spazzolata!!

E poi tutti, macrobiotici compresi, han diritto alla loro dose di grassi e schifezze! ;-D

Dosi a occhio

un pugno di piselli cotti (surgelati o freschi)
2 patate cotte a cubetti
2 carote cotte a cubetti
150 gr di silk tofu
80/100 ml di olio di mais
1 cucchiaino di succo di limone
2 cucchiaini di aceto di mele o di riso
sale
1 cucchiaino di senape dolce

In un blender frullate bene il silk tofu e poi lentamente aggiungete l'olio a filo continuando a frullare fino a quando non comincia ad addensarsi. Unite il succo di limone, la senape e aggiustate di sale.
In una ciotola mettete tutte le verdure e la veganmayo, mescolate bene tutti gli ingredienti e mettete in frigo per un paio d'ore.

lunedì, marzo 31, 2008

Insalata dolce amara



Una serie di fine settimana (e settimane...) impegnativi e l'ora legale mi rendono più simile a un duna diesel che a un essere umano ;-DD
Alzarsi la mattina di nuovo con il buio non mi piace moltissimo, ma tant'è...non ci posso far nulla se non trovare il sistema migliore per adattarmi ovvero un po' di macrobiotica più mirata.

Umeboshi, alghe e riso integrale in dosi massicce anche al mattino (vedo le vostre facce schifate...;-))) e visto che il clima si sta riscaldando di nuovo un'insalata con un bel gioco di sapori dolce (mandorle), amaro (radicchio), piccante (cipollott) e acidulo (ume).
Al posto dell'olio ho fatto una salsa con la crema di mandorle: la trovate nei negozi bio abbastanza facilmente, ma in caso contrario potete usare anche la tahina.

tanto bel radicchietto amaro
1 cipollotto fresco
1 cucchiaio di erbe fresche (maggiorana, timo...) tritate finissime
2 cucchiai di crema di mandorle
5 cucchiai d'acqua
1 cucchiaio di acidulato di umeboshi

Pulite il radicchio e affettate a velo il cipollotto.
Miscelate gli altri ingredienti in un mixer e condite l'insalata. Non ci dovrebbe essere bisogno di sale visto che l'acidulato di umeboshi è abbastanza salato di suo.

martedì, febbraio 19, 2008

M'illumino in ritardo ... il sugo barbabietoloso



In ritardissimo ... ;-D ma posso portare la giustificazione....

Nel pomeriggio (tempo che i fusi orari coincidano...) Comida e io metteremo online il pdf delle vostre ricette!!!!!

La mia fortuna è vivere a due passi da un enorme mercato ortofrutticolo e avere da anni il verduriere di fiducia che produce quasi tutto dai suoi campi compreso il preparato per minestrone e le barbarbietole cotte ;-)
Kilometri percorsi: 500 m
Nello stesso mercato trovo pasta artigianale, pane cotto nel forno a legna e una miriade di sott'aceti e sott'oli.

Un sugo lentissimo con fuoco al minimo ... ideale è procurarsi le piastre spandifiamma in ghisa (le vendono in quasi tutti i supermercati e negozi di casalinghi), in questo modo si risparmia sul gas e si ha una cottura più delicata.

Il sugo barbabietoloso è leggermente dolciastro e ideale è smorzarne l'effetto con una manciata di capperi o di olive o dell'insalata rossa amara (io ho messo entrambi ;-D). Perfetto con la pasta, si adatta (se tenuto più denso) a far da purea per tofu o seitan alla piastra.

1 barbabietola cotta
3 carote
1 cipolla rossa grande
1 tazza di acqua
1 cucchiaio d'olio extra vergine
sale
pepe macinato al momento
1 manciata di capperi dissalati o di olive nere triturate
2 foglie di salvia
qualche foglia di insalata rossa

Affettate le carote e la cipolla e fatele stufare nell'olio con un pizzico di sale fino a quando non diventano morbidissime. Unite la barbabietola a pezzetti, l'insalata spezzettata, coprire con acqua e far cuocere fino a quando tutto non si sarà disfatto. Frullare velocemente o passare al passaverdure, unire le olive o i capperi e far cuocere ancora per 5 minuti.

giovedì, dicembre 20, 2007

Cavolini con salsina



Due settimane di pranzi e cene natalizie mi fan cucinare pochissimo, ma l'adoratrice del Natale che è in me gongola parecchio ;-)
Quando riesco a star tra la mia cucina e il divano però metto a riposo lo stomaco e vivo di riso integrale, verdure saltate e tè verde.

I cavolini son tra le mie passioni sfrenate, li posso mangiare anche appena scottati e senza nessun condimento.
Una salsina però li rende diversi e l'idea di questa viene dal mio libro di cucina vegan preferito (oltre che ristorante straordinario ... l'equivalente in Italia non esiste, sigh!!!) ... non fate più in tempo per Natale ma per la Befana potrebbe essere un bel regalo.

1/2 tazza di latte di cocco
6 cucchiai di tahina
2 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiaio di salsa di soia
1/2 cucchiaino di piment d'Espelette o qualche goccia di tabasco
acqua qb

Miscelate tutti gli ingredienti aggiungendo a cucchiai l'acqua in modo da ottenere una salsa fluida ma non liquida (si deve attaccare ai cavolini ;-))). La dose è per 4/6 persone e messa in un barattolo nel frigo dura anche una settimana. Più densa può fare da base per un panino con affettato di seitan.

lunedì, dicembre 10, 2007

Ragu bianco di seitan e verdure




Cosa si fa quando si hanno tre giorni tre di vacanza????
Beh si esce di casa 30 minuti prima del solito perché le due amiche che si prendono cura di te, dando a capelli e resto un aspetto meno guerresco, hanno tempo solo all'alba, si percorre tutta la provincia per vedere chi l'ultima volta era in sandali e canotta, si vedono film meravigliosi (Irina Palm è assolutamente da vedere), si mangiano manicaretti mammeschi, si spendon un sacco di soldi per ricomprare piante uccise da bestie più o meno pelose, si metton le lucine sulla libreria, si pensa che far regali è complicatissimo soprattutto se ci si distrae in continuazione ... e finalmente ci si abbatte su una poltrona con a fianco l'ultima spedizione di IBS.

Il ragu di seitan e verdure è ideale da fare e poi abbattersi in poltrona mentre lui cuoce a fiamma bassa bassa (e comunque mettete un timer... ieri ho passato 20 minuti a chiedermi che strano odore venisse dalla cucina della vicina, per poi realizzare che stavo carbonizzando il riso della colazione ;-D)
A me il sugo di pomodoro non ha mai fatto impazzire, per cui avere una scorta di questo nel freezer mi risolve parecchi primi piatti. Ottimo con gli gnocchi....

150 gr di seitan
2 zucchine
2 carote
1 cespo d'indivia
3 scalogni
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai d'olio extra vergine
1 tazza abbondante di brodo vegetale
sale
pepe

Tritate abbastanza finemente, ma non troppo, tutte le verdure e fatele stufare in una pentola con i bordi alti con l'olio e un pizzico di sale. Unite il seitan tritato grossolanamente (io lo passo nel frullatore) e fate saltare per qualche minuto. Coprite con il brodo vegetale e fate cuocere per almeno un'ora. A me piace molto asciutto ma va a gusti ;-))
Aggiustate di sale, pepate e poi unite al tipo di pasta fresco e secca che preferite.

venerdì, maggio 11, 2007

Salsa agli spinaci




Questa salsina me l'ha fatta venire in mente la mia mamma l'altra sera. Aveva comprato degli spinacini freschi e non sapeva come farli ... al momento il vuoto mentale (come spesso mi accade quando mi chiedono ricette a bruciapelo e quando sto già mangiando: faccio delle figuracce micidiali ;-))) ... 6 ore dopo la fulminazione ;-D

Una specie di specie di pesto che però può andar bene come salsina (un filo più liquida) di accompagnamento a tofu o seitan alla piastra. Si può persino aggiungerne un cucchiaino al condimento per l'insalata.
Se potete comprate l'aglio fresco: è più profumato e meno pesante per la digestione

150 gr di spinacini freschi
1 spicchio di aglio fresco
2 cucchiai di nocciole
Olio extra vergine d'oliva qb
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie (opzionale)
2 cucchiai di acqua
sale


Frullate il tutto unendo olio a filo fino a quando non raggiungerà la consistenza desiderata.

martedì, gennaio 09, 2007

Salsina ai pistacchi



In un periodo che si vorrebbe di depurazione non bisogna però rassegnarsi al solo riso integrale bollito e alle verdure saltate, anche perché la ripetitività e la noia alimentare è la peggior cosa per il fegato e per lo spirito che ci porterebbe di fronte alla prima panetteria tedesca (ogni riferimento a se stessi è puramente voluto ;-DD)

Questa è una salsina perfetta con cracotte di riso o pane, ma ottima anche come base per qualche sugo (domani vi mostrerò....). Perfetta anche per una cena con ospiti all'ultimo momento.

1 pugno di pistacchi pelati
1 pugno di mandorle pelate
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaio di olio extra vergine
1 cucchiaino di pepe rosa (opzionale)
3 cucchiai di acqua
sale

In un robot da cucina, tritate tutti gli ingredienti tranne olio e acqua. Aggiungete poi olio e acqua piano piano fino a ottenere un composto fluido ma non liquido.

mercoledì, settembre 06, 2006

La mia salsa di pomodoro



Vero i pomodori non sono amati dalla macrobiotica e soprattutto non né consigliato un uso quotidiano così come di tutte le solanacee. I motivi: da crudi eccesso di energia yin e di acidità con conseguenti problemi allo stomaco e all'intestino. Soluzione: mangiarne meno soprattutto crudi, non mangiarli se si hanno particolari patologie o intolleranze e giocare con le energie (calore, combinazioni con altri cibi etc) aumentando lo yang e sottraendo acidità. Inoltre vivo in italia e non mangiare mai pomodori mi pare assurdo ... ne ho parlato così tante volte che credo di annoiare ;-))
Così ecco la mia salsa di pomodoro che ora sta in un tot di bellissimi vasetti e che rallegrerà i mesi invernali . Una preparazione lunghetta (è il gioco delle energie...) e poche spezie e niente cipolle o carote: volevo una base neutra da utilizzare su molte pietanze.
Le dosi qui sono per 4/5 vasi a seconda di quanto sono acquosi i pomodori che acquisterete...nel mio caso le dosi erano doppie e non ho ancora finito ;-DD

3 kg di pomodori perini
8 spicchi d'aglio
10 foglie di basilico
5 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
sale

Lavate i perini e metteteli in acqua bollente per 5/8 minuti. Scolateli e levate loro la buccia.
Tagliateli a pezzetti e metteteli a scolare per un'ora. Io non li passo e non tolgo i semini perché mi non mi piace molto la consistenza da conserva/passata di pomodoro.
Scaldate l'olio e l'aglio in una grande pentola di acciaio o coccio e poi versate i pomodori. Coprite e lasciate cuocere a fuoco bassisimo (meglio ancora se avete un diffusore di calore in ghisa o la retina) per almeno tre ore. Mescolate di quando in quando. Spegnete il fuoco, unite il basilico (qualche peproncino se vi piace), salate e lasciate lì per una notte. In questo modo la salsa, bella densa, si insaporirà per bene. Il giorno dopo riportate a bollore e invasate in barattoli caldi e precedentemente sterilizzate (capsule nuove mi raccomando). Girateli, dopo un ora rimetteteli dritti e copriteli con un canovaccio o con una coperta ... dopo un po' sentirete il clic del sottovuoto. Se non vi fidate bollite i vasetti come si fa per le marmellate, ma l'acido naturale del pomodoro e la lunga cottura uccidono le spore del botulino.