Le prime volte che ho messo piede in Sicilia sono rimasto completamente affascinato dal paesaggio, dalla gente, dai profumi, dal cibo...
mi sentivo parlare in una lingua musicale che non conoscevo, ma poi col tempo e gli anni ho imparato a conoscere, sì perché poi in Sicilia ci sono tornato ogni anno ammaliato dalla sua bellezza.
Vacanze farcite di cassate, cannoli, brioches col tuppo, latte di mandorle e 'niputiddati'.
Per me la Sicilia è anche inevitabilmente legata a Tomasi di Lampedusa, ai timballi di maccheroni, la cui sola descrizione fa venir fame, al buon vino e alle terre di Donnafugata...
alla violenta bellezza di alcuni paesaggi isolani, la terra rossa bruciata colorata solo dalle verdi pennellate degli ulivi, i templi e il mare azzurro.
Gente vera, forte, caparbia e generosa che sembra reincarnare i personaggi letti nei libri, dai Malavoglia, ai Salina, agli Uzeda fino ai moderni personaggi pirandelliani, un mosaico multicolore e vivace di chi non si è mai fatto piegare dalla malasorte.
Forza Siciliani!
Bianconiglio
per 6 persone
1 coniglio di circa 1,7 Kg
400 ml di Zibibbo
2 cipolle bianche
1 mazzetto di sedano
20 gr di sugna paesana
Timo fresco, qualche rametto
Pepe bianco del Brasile in grani
1 aglio
Olio d’oliva
Sale marino
Per prima cosa lavate e poi tritate il sedano, le cipolle e l’aglio. In una pentola capiente (ne ho usato una rivestita in ceramica) versate un po’ d’olio d’oliva a fatevi rosolare le verdure, appena imbiondiscono unitevi i pezzi di coniglio e girate finché la carne non comincia ad imbiancare. A questo punto aggiungete lo Zibibbo, coprite e cuocete per circa 50 minuti, mescolando di tanto in tanto. A metà cottura unitevi il timo fresco, i grani di pepe pestati nel mortaio ed un cucchiaio di sugna (che sia paesana però altrimenti evitate!). Prima di servire decorate con qualche altro rametto di timo fresco.