Un vestito da sposa, ancora fresco di lavanderia, è appeso a un cassonetto dell’immondizia. Scoprire la sua storia, e raccontarla ai telespettatori della piccola emittente televisiva per cui lavora, è l’incarico affidato alla giovane protagonista di La ragazza Garbatella . È l’unico personaggio senza nome in una storia dai colori c’è Cordelia, l’anziana proprietaria di casa con un passato da film neorealista; Noemi, coinquilina cinese dagli amanti misteriosi; c’è la salvifica cagnetta Quinoa, comparsa dal nulla e subito amata; e c’è persino Pamela Anderson, politicamente impegnata e pronta a intervenire a una manifestazione femminista e antispecista nel cuore di Garbatella… Ma il passato del vestito da sposa non è più dolente di quello della protagonista. L’incontro casuale con Andrea, migliore amico di un amore perduto, la costringerà a riaprire ferite antiche, in un percorso che riallaccia presente e passato e che oscilla tra due poli geografici. Da una parte Garbatella, con i suoi parchi e la sua veracità, un quartiere attuale, credibile e allo stesso tempo immaginifico; dall’altra Dublino, casa di ricordi universitari e di un amore che torna senza Yon. Al suo romanzo d’esordio, Laura Eduati è capace di raccontare con ironica e sincera malinconia la necessità di riaprirsi all’amore e al per scrivere una nuova storia fare i conti con il proprio passato non basta, è necessario riconoscerlo, saperlo accogliere e liberare.
Protagonista è una ragazza senza nome, unico personaggio anonimo del romanzo, che fa la giornalista e la speaker radiofonica e vive con alle spalle un dramma che l’ha segnata per sempre.
Roma e Dublino fanno da sfondo alla sua storia che si sviluppa tra l’accoglienza di una cagnetta destinata a diventare una compagna di vita inseparabile, la convivenza con una ragazza cinese con la quale condivide l’appartamento, la presenza di Andrea, collega e amico, di Yon, amore lontano geograficamente e sentimentalmente, e il fantasma di Giacomo con il quale sembrava si fosse aperta la possibilità di un futuro insieme. Questa aspirazione termina però nel peggiore dei modi: Giacomo viene a mancare e da persona fisica e tangibile diventa una sorta di fantasma del passato, in grado di determinare ancora nel presente la vita della protagonista.
Se all’inizio il romanzo stenta un po’ a decollare, dopo alcuni capitoli acquista ritmo e fluidità, offrendo un ritratto pittoresco di Roma e dei suoi angoli caratteristici e anche una presenza inaspettata e a tratti bizzarra: tra le vie del quartiere Garbatella appare Pamela Anderson che, insoddisfatta e delusa dalla monotonia della vita californiana, decide di impegnarsi a favore di alcune cause sociali di rilievo. Tra queste la lotta delle Lupe Ribelli contro il progetto di trasformare i Bagni Pubblici di Garbatella in un centro benessere.
Voglia di vivere, ricerca di rapporti autentici e di un senso a quello che accade, accompagnano la lettura di questa opera prima.
Ho infatti scoperto che il segreto fa germogliare i pensieri meglio della bambagia, soltanto quando diventano robusti sono pronti per essere esibiti all’esterno. (Citazione)
Il mio primo libro Accento edizioni è un romanzo decisamente scorrevole, malgrado tocchi temi non semplici. Ho apprezzato particolarmente la scelta del finale e la struttura della trama, con le storie che si alternano, convergono e intrecciano.
È un libro estremamente fuorviante, a partire dalla copertina così bella e colorata. Che, di fatti, mi ha ingannata. Mi aspettavo un sad hot girl book ambientato a Garbatella, una storia d’amore tormentata all’insegna della goffaggine e del sesso maldestro. Ma no, non è niente di tutto questo. Iniziando a leggerlo, credevo di star per affrontare un viaggio completamente diverso, nel lutto di una donna che ha sofferto una tragedia diversa. La tragedia c’è, ma non è quella che viene accennata. La storia d’amore c’è, ma è tutta un’altra storia, fatta da gente matura, italo borghese. Ed il bello è stato proprio questo, nella sua semplicità, tutte le promesse sono state disattese e le strade che credevo di battere non sono state manco sfiorate. È, in poche parole, quella che gli inglesi chiamano dramedy, una tragicomica tutta italiana e forse per questo, l’ho amata tantissimo.
Introspettivo, divertente, surreale e onirico tratti... un viaggio alla ricerca del vivere la vita, quando pensi che sia solo un trascinarsi dentro le storie di altri perché non sai più se hai ancora una vita che vale la pena di essere vissuta e raccontata