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Il fuoco che ti porti dentro

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Il fuoco che ti porti dentro racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore...»Questa donna era la madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di la guerra che la segna da bambina? un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? un atavico complesso d’inferiorità o l’appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l’odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici. È un racconto che mescola la commedia eduardiana al furore ctonio, l’urgenza di uno sfogo viscerale alle cadenze studiate di una messa in scena, di una vera e propria recita.

224 pages, Kindle Edition

First published February 1, 2024

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About the author

Antonio Franchini

27 books15 followers
Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1991 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Del 1996 è Quando scriviamo da giovani, ri­pubblicato da Avagliano nel 2003. Con Marsilio ha pubblicato Quando vi ucciderete, maestro? (1996), Acqua, sudore, ghiaccio (1998), L’abusivo (2001), Cronaca della fine (2003), Signore delle lacrime (2010), Memorie di un venditore di libri (2011). Per Mondadori è uscito Gladiatori (2005), per Gallucci il libro per bambini La principessa, la scimmia e l’elefante (2009). Nel 2020 per NNEditore ha pubblicato Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria.

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Profile Image for Orsodimondo [in pausa].
2,358 reviews2,314 followers
August 5, 2024
DENTRO FUORI INTORNO


In copertina, Charles H. Traub: Naples.

L’incipit è subito un colpo diretto:
Benché da molti sia considerata una bella donna, mia madre puzza.

Poco dopo Franchini chiarisce tutto:
Sono andato via di casa a diciannove anni per non vederla più, ho vissuto lontano decenni per mantenere, a distanza, un rapporto formalmente decorso… La detesto da sempre, da quando la mia vita ha cominciato a staccarsi dalla sua e si è aperta sul mondo, perché ci ho messo poco a capire che il mondo giusto faceva, diceva, pensava tutto ciò che mia madre non faceva, non diceva, non pensava. Mi ha dato un’educazione a rovescio: i valori ai quali si ispira o li esprime in una forma riprovevole o sono disvalori veri e propri. Detestare è il verbo più preciso. Non so se la odio… La detesto, neanche l’aborro, nel verbo aborrire c’è un’idea di fiera opposizione della quale il mediocre orrore che lei mi suscita non è degno. Nel detestare è invece implicita una presa di distanza… È la sua concezione della vita che mi ha sempre fatto schifo.



E quindi è chiaro che il libro (biografia?) parlerà della madre dello scrittore. Ne parlerà in modo diverso da quello che si usa di solito, in modo tutto meno che mainstream: una madre non amata, al contrario, detestata.

È chiaro anche che parlando della sua genitrice, Franchini parlerà di sé, e della sua vita. Biografia e autobiografia intrecciate.
E molto spesso troverò un tempo presente dove invece me ne sarei aspettato uno passato.

Angela non è bellina, è tutto ma non bellina, può essere stata tutto tranne che bellina. È la mia madre senza tenerezza, la mia madre senza grazia, la mia madre di rabbia e furia.



Colpisce, Angela, questa madre oscura, presenza pesante, invadente, sgradevole, molesta, donna e madre carrarmato. Il fuoco che si porta dentro è rivolto contro tutto e tutti, inclusa sé stessa, che quella fiamma destina a vita grama e dolorosa.
Colpisce che il personaggio sia negativo allo stato puro, trattandosi della mamma, ruolo che la cultura italiana solitamente innalza e decanta (tranne Elena Ferrante).
Non facile protrarre il racconto di una persona così respingente per duecentoventi pagine senza saturare il lettore, scoraggiarlo. Franchini ci riesce – anche se forse verso la fine ero lettore provato, smanioso di concludere – grazie alla sua lingua, all’ironia, alla sua abilità, senza sconti, senza ritrosie, senza pudore. E per quanto il personaggio narrato sia negativo, Franchini riesce a renderlo indimenticabile, quasi epico.


Tutti scatti che fanno parte del progetto fotografico ‘napoletano’ di Charles H. Traub.
Profile Image for Laura Gotti.
509 reviews616 followers
April 22, 2024
Libro notevolissimo, dalla scrittura notevolissima.

Avrei voluto usare questo libro per il mio bookclub, avrei voluto farlo leggere alle persone con cui condivido le letture. Poi, non lo so cosa mi abbia frenato. Forse l'intimità di questa storia, il racconto di questa madre 'cattiva' così diversa dalla mia. Forse perché è un libro privato, che va scelto, che mi ha fatto ridere e che mi ha sconvolto. Io figlia di una madre dolce, attenta, che mi mancava sempre ogni giorno che passa, la cui morte mi ha atterrito e mi ha lasciato orfana con un dolore ancora più grande di quello che mi ero immaginata. Trovare qui dentro un madre terribile, una donna terribile, capace di dire cose irripetibili e la forza di un figlio capace di raccontare la fatica di avere accanto una madre così, non solo mi ha sconvolto ma mi ha davvero dato da pensare.

Il livello di scrittura di Franchini è davvero elevato ed è un piacere leggerlo (comprese le frasi in napoletano che spesso ho dovuto rileggere ma che erano perfette all'interno del romanzo).

Non l'ho usato per il mio bookclub. Mi sto ancora chiedendo perché.
Profile Image for Gabril.
912 reviews219 followers
July 12, 2024
Quel fuoco la brucia e la consuma. Quel fuoco brucia e devasta chi ha la sventura di starle accanto. Soprattutto chi da lei è nato: Antonio, “ ‘o scrittore” e le sue due sorelle (di cui una, la più remissiva e soggiogata, è definita “zoccola e puttana”).

È Angela: la madre più aggressiva, indomabile, detestabile che mai figlio sventurato possa avere in sorte. Figlia essa stessa di una cattiva sorte e tuttavia ingiustificabile nei suoi eccessi di rabbia, nel suo costante livore e nel disprezzo per il mondo che viene espresso in puro gergo napoletano, con l’esibizione di uno stupefacente scilinguagnolo autoreferenziale. Con climax ascendente ed eterno ritorno dell’identico.

Donna impossibile, Angela, portatrice del più bieco bagaglio di luoghi comuni e disvalori, sempre ben conditi da aspre maledizioni verso tutto e tutti…esserne biologicamente parte può significare soltanto sviluppare il coraggio e la forza per separarsene radicalmente.

E scriverne? Che significato può avere per Antonio Franchini farne un ritratto così spietato -che immaginiamo vero- e così impudico? Una liberazione? O un risarcimento post mortem? Perché quel che sappiamo di Angela è che il suo amor proprio (“so’ vanitosa”) viene soddisfatto dall’essere messa al centro della scena. Che se ne parli bene o male non conta, purché se ne parli, appunto.
E Franchini lo fa da grande scrittore, non c’è dubbio.

Il viaggio verso la vecchiaia e (finalmente) la morte di Angela è una via crucis costellata di brevi ma intense stazioni: oltre alla descrizione del temperamento materno e alle considerazioni di carattere generale sul mistero dell’esser gettati nudi e inermi nel periglioso mondo, ecco la costellazione degli episodi e dei personaggi che ne testimoniano le conseguenze, in un carosello di orrore e divertimento (complice il vernacolo colorito) che però non perde mai quel certo gusto amaro.
Perché sappiamo che la commedia, la sceneggiata napoletana, ha da sfociare infine in qualche inevitabile tragedia. Dove la domanda delle domande: “Pecché s’adda murì?” campeggia sovrana nello sfondo di questo millenario teatro umano.

A chi legge è chiesto di sistemarsi comodamente nella poltrona davanti a un vasto palcoscenico per assistere alla danza sempiterna delle maschere della vita, al dramma dell’essere al mondo, al piroettare del bene e del male stretti in un allaccio fatale. Alla vita e alla morte, avvinghiate in un solo, insolubile, nodo. (Pecché s’adda murì?)
Esserne risucchiati e partecipare al tormento o restare immobili e distaccati spettatori non è una scelta che si può operare consapevolmente. Dipende da ciò che il gioco narrativo muove, quando ciascuno confronterà questa madre con la propria madre, questa storia con la propria storia, questi sentimenti e questo destino con i propri sentimenti e destino.

Di sicuro a una scrittura così intensa e vibrante non si può rimanere indifferenti.

Sappiamo che avventure di padri e di madri sono la quintessenza delle storie raccontate nei libri e come sempre è solo il talento di chi scrive che può farne letteratura. Cioè intima, misteriosa verità.
Ed è precisamente quel che qui accade.

5 stelle con lode🌟
Profile Image for Gianni.
349 reviews42 followers
May 1, 2024
Se si vuole parlare di ereditarietà socio-culturale, la madre di Franchini è un caso esemplare. Detestatrice seriale, rancorosa, dispensatrice di ingiurie ed epiteti, irritante e di una pesantezza infinita. Era così sua madre e alcuni germi, frutto soprattutto dell’anaffettività materna, si sono trasmessi anche all’autore, che li riconosce in sé.
A suo modo divertente, ma soprattutto dal sapore acre, offre uno spaccato di un retroterra famigliare, con i suoi legami e relazioni, e socio-culturale che colpisce, anche perché non così inusuale: alcuni o molti tratti di questa figura e di una relazione che si subisce e poi si cerca di gestire, ci possono essere anche noti.
Certo che in un paese in cui vige l’adorazione della mamma, il risultato è un gran colpo, a partire dall’incipit:

”Benché da molti sia considerata una bella donna, mia madre puzza.
Tra noi se ne parla senza allusioni.
“Pare ’e trasì dint’ ’a grotta d’ ’o cane” dice mio padre uscendo dalla camera da letto alla fine del loro riposo pomeridiano.”
Profile Image for Anita Giannasio Mirisola.
Author 4 books43 followers
April 19, 2024
☆☆½/5
Sì, è scritto bene e, sì, è molto realistico. In particolare, la madre dello scrittore mi ha ricordato moltissimo mia nonna Italia, terrona doc, profondamente ignorante, arrogante, diffidente e piena di pregiudizi antidiluviani. Mi sono occupata interamente di lei da sola nell'ultimo anno e mezzo della sua vita, perciò so quanto sia difficile avere a che fare con gli anziani non autosuffocienti e non collaborativi, quindi ho apprezzato l'assenza di fronzoli e perbenismo nella scrittura di Franchini. L'autore ha semplicemente raccontato la storia della sua famiglia e del suo rapporto con la madre in maniera dettagliata e vera... ma è l'ennesimo libro di autori italiani in cui la trama è la trascrizione (rielaborata e forse lievemente romanzata) della loro vita. Dopo aver letto "Niente di vero" (Raimo), "Dove non mi hai portata" (Calandrone), "Cose che non si raccontano" (Lattanzi), "Da parte di madre" (De Paolis) etc., mi chiedo se il futuro della narrativa italiana sia solo questo: un memoir dopo l'altro, senza fantasia, senza altro elemento di interesse che non sia la scrittura pregevole. Non abbiamo più nulla da dire? Viviamo vite così banali da non provare più il minimo brivido dell'avventura? Mi tocca leggere narrativa di genere per imbattermi in una trama appassionante?
Mi spiego meglio: anche "La portalettere" di Giannone e "Piero fa la Merica" di Malaguti raccontano storie realmente accadute agli italiani della generazione dei nostri nonni, ma sono ricche di eventi e sconvolgimenti emotivi, rievocano un passato di miseria e ingiustizia che vale la pena ricordare. "Il pane perduto" è un'autobiografia romanzata in cui Bruck ci riporta indietro nel tempo con sé per mostrarci un tragico spaccato storico che ha vissuto in prima persona.
Se non altro, i memoir sopracitati di Calandrone e Lattanzi hanno uno scopo, trattano temi particolari che emozionano e intrattengono. Leggere il "romanzo" di Franchini mi ha lasciata con un senso di spaesamento dovuto al fatto che non mi spiego il senso della sua pubblicazione; al pari di quello di Raimo, mi è sembrato un esercizio di scrittura fine a sé stesso, come riempire un diario di ricordi a scopo terapeutico.
Sicuramente la mia è un'opinione impopolare, dato che ne ho letto solo recensioni entusiastiche. Ci tengo a ribadire che non sto criticando il libro di Franchini di per sé, ma solo esprimendo una preoccupazione per il panorama letterario italiano contemporaneo che, salvo qualche occasionale scintilla, mi appare sempre più piatto e poco originale.
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Per altre recensioni, mi trovi su instagram @bibliotecamentale 📚
Profile Image for Gattalucy.
351 reviews140 followers
June 29, 2024
Tutti gli esseri femminili della mia famiglia materna hanno disprezzato l'amore prima di ogni altro sentimento, la gentilezza più di qualunque altra virtù, le altre donne assai più di qualsiasi altro maschio.

Basterebbe questo per comprendere l'umus in cui è nato e cresciuto l'autore, e di cosa stia parlando, eppure per delineare il carattere e la ferocia di Angela, sua madre, ha bisogno di raccontare, forse per “spurgare”, attraverso il suo scritto, tanta foga distruttrice verso tutto e tutti con racconti quasi parossistici, di tanti anni passati con una persona così.
Ha bisogno di odiare come di respirare, sente di non esistere se non si contrappone... gli amici non esistono, le donne sono zoccole e gli uomini figli dii zoccola

Angela per suo figlio è la creatura in carne e ossa che rappresenta la figura simbolo di tutti i mali nazionali: il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l'egoismo, l'opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell'ignoranza. Ne esce una macchietta, quasi una maschera da commedia, su cui alla fine riesci quasi a sorridere, ma solo perchè non è stata la tua, di madre.

Ma ciò che più mi ha colpito di questo libro è la scrittura. Franchini scrive da dio, usa metafore fulminanti, descrive l'Italia della sua giovinezza e quella del nostro tempo con la sagacia di un Flaiano e l'ironia di un Bianciardi, ti fa entrare nell'anima di Napoli con un linguaggio che ne esalta difetti e virtù.
Ecco, nemmeno lo conoscevo io, eppure finchè c'è qualcuno in Italia che scrive così c'è speranza.
“Divorati nella notte da giovani come il corpo di un'amante, da vecchi i libri ci servono soprattutto a questo, a chiudere gli occhi”
So che è entrato nella cinquina del Campiello. Da come mi fido delle scelte dei premi letterari impossibile che vinca. E' troppo bello.
Profile Image for Grazia.
466 reviews207 followers
September 8, 2024
Una madre sopra le righe. Una madre che sotto tutti i punti di vista eccede. E che, a dire del figlio, pare incarnare tutti i mali della società: "Ne detesto il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore, il coacervo di mali nazionali che lei incarna in blocco, nessuno escluso".

Una donna che ama le sceneggiate, che sbraita, che giudica qualunque altra donna si discosti da quello che è il suo modello, ovvero la donna che vive in famiglia e per la famiglia, che non viaggia né si allontana, che cucina, che si dedica ai figli da cui pretende totale accollo e dedizione.

Una donna che in ogni caso pensa male. Di tutto e di tutti. Che fa dell'odio e della diffidenza un mantra.

"Conosco la rabbia che nasce dal senso d’inferiorità, dall’inadeguatezza. Qualche volta sono stato preso da quella stessa frenesia, ho provato il desiderio di sfregiare con le parole coloro ai quali non sapevo ribattere, ho avuto voglia d’insultare a freddo per coprire una mancanza di conoscenza e d’argomenti, per nascondere la mia debolezza. Io lo so che è da qui che nasce il male di Angela e forse del mondo."


Una donna che riesce a sfiancare chiunque le si accosti: il marito, il figlio, le figlie, i nipoti, i medici, le badanti, i parenti tutti dato che di amici non si parla, meglio non averne di amici, tanto tutti sono inaffidabili.

Una donna tremenda e fortissima che Franchini disegna con ironia e grande maestria, utilizzando in maniera superba il linguaggio, creando un impasto di italiano e napoletano a miglior resa della madre, Angela Izzo, una donna che, resa personaggio, si scolla dalla realtà e si eleva a soggetto di Letteratura.

«Io e te però nun parimmo mamma e figlio…»
«No? E che parimmo?»
«Nun ’o ssaccio… Nun simmo comme a tutte quante… Nuie nun facimmo vuommeche, ce mannamm’ affanculo! Che è? Un rapporto di amore-odio?»
«Eh, chi lo sa… Però hai visto che hai anche preso la funivia senza fare storie? Non ci credevo che la prendevi…»
«Io cu te venesse dappertutto. Tu fusse capace ’e me fà piglià pure l’aereo.»



Una madre cui Franchini è stato vicino fino alla fine, che tristemente descrive, quella fine che, tremendi o no, tutti dovremo affrontare.

«Tua madre ti è servita, perché ti ha abituato a resistere alla vita.»

Il carattere si forma per opposizione ai genitori e chissà se ai nostri figli, abituati a padri e madri comprensivi, disponibili al confronto e a non nascondere le proprie fragilità, non sarà mancato alla fine qualcosa, quel conflitto che li avrebbe resi più duri, più adatti all’esistenza. Può essere, ognuno paga un prezzo, ma se è stato troppo salato o equo di solito non basta tutta una vita a stabilirlo.
Profile Image for Paulusque.
11 reviews5 followers
November 11, 2024
Bello e dolente.
Delicato e furente.
E, quando arriva Pino, è difficile trattenere le lacrime.
Profile Image for EMILIO SCUTTI.
203 reviews14 followers
October 17, 2024
Il racconto di una madre senza veli, senza infingimenti e senza abbellimenti. Se un romanziere può inventare le verità che vuole questa volta l’autore vi rinuncia perché ha questa esigenza o forse perché decide che è così che deve essere, per giustizia, per vendetta o semplicemente per scelta storica o filologica. È la storia di una madre e di un rapporto mai evoluto piuttosto imploso ed entropico e la scrittura è il tentativo estremo di storicizzare non di guarire ma almeno di trasformare in arte quello che rimane ad un figlio dopo che la morte sopraggiunge.
Profile Image for Chiara F..
555 reviews35 followers
July 15, 2024
Un ritratto feroce di una madre-protagonista della vita-scena di Antonio Franchini-scrittore. Una donna che si imprime nella mente, descritta come gretta, meschina, smorfiosa e giudicante ma che riesce simpatica e genuina e che nelle ultime pagine ti strappa anche lacrime di tenerezza e compassione.

Un romanzo perfettamente dosato, tragicomico e drammatico, verace e sapido di quei sapori che sanno d’estate, di infanzia, di “una volta”.
Una voce sincera quella autoriale, sarcastica ma anche raffinata ed elegante, persino quando si tratta di evocare battute salaci e parolacce in dialetto napoletano. Un’opera che meriterebbe un maggior successo, perché un personaggio così ben descritto, una storia così ben a fuoco, difficilmente si trova nella letteratura di oggi.

Adorato!
Profile Image for Elisa.
66 reviews2 followers
August 4, 2024
Da lettrice nata al nord con origini del sud, la lettura ha richiamato alla mente personaggi reali incontrati nella mia vita toccando le corde, più amare che dolci, di alcuni ricordi. Apprezzabilissime la lingua e l’ironia che permeano tutto il testo. Un certo indugio sul finire ha spezzato un po’ il ritmo.
Profile Image for Sandra.
948 reviews307 followers
January 2, 2025
“Tutto, in natura, ha una essenza lirica, un destino tragico, una esistenza comica”


Ho letto commenti molto diversi su questo libro, il che ritengo sia positivo perché l’obiettivo della lettura è anche stimolare lo spirito critico, e Franchini c’è riuscito.
Io, figlia unica di una madre amorevole e generosa fino all’ultimo, non mi sento di mettere alla gogna lo scrittore che della madre offre un quadro fosco, di una donna che non sa amare e non sa farsi amare nel modo giusto. Questo secondo me è il cuore del romanzo.
Negli episodi che si susseguono, che raccontano di una donna che è un condensato di difetti e malvagità, non ho letto tanto una mancanza di rispetto di un figlio verso la sua genitrice, quanto la descrizione di una persona anaffettiva, lontana (emotivamente) da tutti -ed intendo l’intero genere umano e comunque coloro che vengono per qualsiasi motivo a contatto con lei- compiuta con sapiente ironia, a volte con descrizioni macchiettistiche che rievocano il Sud da cui orgogliosamente Angela proviene, ed alla fine il personaggio, nella ribadita avversione che il figlio prova nei suoi confronti e che non verrà mai meno, si delinea dinnanzi al lettore, nelle sue mille sfaccettature, come chi ha avuto la disgrazia di non poter esercitare né suscitare negli altri nessun genere di quel sentimento multiforme, impossibile da etichettare, che è l’amore.
Profile Image for Maria Luisa.
245 reviews4 followers
May 29, 2024
Non ci si deve spaventare dall'incipit di questo libro perché è spiazzante né tanto meno dal pensiero che un libro scritto dal figlio, interamente incentrato sulla madre, possa essere noioso. Si è invece rivelata una lettura intrigante, piacevole e a tratti divertente. La figura di Angela si staglia in ogni pagina: una donna faticosa da conviverci, assorbita da se stessa, quasi sempre sopra le righe nei suoi atteggiamenti, rumorosa, che in vita voleva forse essere trasgressiva ma che in fondo era solo feroce nei suoi giudizi verso vicini, parenti o conoscenti, e chiusa nei pregiudizi. Una donna assolutamente non incline all'indulgenza, chiusa nell'ascolto verso gli altri, molto ingombrante anche per i figli e per il marito, completamente all'opposto di lei. Una donna da sceneggiata napoletana alla Mario Merola, fiera delle sue radici sannite, battagliera fino alla fine: "Io so' sannita, so' sgherra!". Eppure in alcune pagine, dove l'autore descrive il rapporto tra madre e figlio fatto di odio-amore, di lontanza e di sordità, traspare anche tanta tenerezza e tanta nostalgia verso una donna difficile la cui memoria, si rende conto, sta svanendo e i cui ultimi anni sono stati pesanti da accettare ma sempre nel solco di fare di testa propria.
Nel libro si trovano anche altri personaggi dipinti in modo mirabile dall'autore e che fanno da contrappeso nella vita di Angela sono: Eugenio, suo marito, uomo tranquillo, paziente e silenzioso, molto più anziano di lei, che ha sofferto tanto per alcune perdite durante la guerra; Eduardo Avolio, cognato dell'autore, buddista, "rinnegatore dei pomodori", mistico, figura splendida e capace di profonda indulgenza nei confronti della suocera; ma soprattutto l'avvocato Francesco Moiano, napoletano di nascita ma ormai milanese d'adozione, elegante, cuoco raffinato, cliente fisso del mitico ristorante l'Assassino di Via Amedei, ormai scomparso e che per anni è stato un'istituzione milanese.
Un libro veramente scritto bene, tra le cui pagine si ritrova sia Napoli e il suo popolo che Milano con la sua frenesia. Tante pagine scritte in napoletano ma facilmente intuibile, sono splendide per far rivivere Angela in tutte le sue sfaccettature:
Profile Image for Giacomo.
326 reviews22 followers
September 16, 2024
la brutta sensazione che ho avuto, leggendo questo libro, è di stare chiuso con la persona che odio in una camera senza aria. Soffocante. Sfiancante, sfibrante, struggente. Un libro catartico, purificatore.

Ho segnato tante frasi, tanti pensieri ed in alcuni casi mi sono sentito molto vicino a Franchini, non per i miei genitori (l'esatto opposto di tutto quello che ha vissuto) ma per altre situazioni della mia vita che mi han fatto conoscere da vicino qualcuno che ha quel fuoco che si porta dentro la madre. una rabbia sorda, una necessità di relazionarsi solo in un modo al mondo ed alle persone, respingente, devastante con cui è possibile convivere solo con la distanza, altrimenti è come vivere da soldato con la sindrome da bombardamento. Sempre sul chi vive, sempre in tensione, in una situazione di guerra continua a bassa intensità. Ed è contagioso. Ti porta, se vivi continuamente così a diventare così.

c'è liberazione quando la persona che ti ha cresciuto così muore? la risposta sta dentro ognuno di noi.

imperdibile.

Profile Image for Elalma.
840 reviews95 followers
December 5, 2024
Decisamente anticonformista, non è da tutti raccontare di una donna sgradevole, respingente, con cui si ha un rapporto ambivalente, soprattutto se è la propria madre. Lontano mille miglia dalla mater dulcissima di Quasimodo, è comunque un personaggio vivo che esce dalle pagine, quasi caricaturale che sembra racchiudere tutti i mali di una certa italianità. Anche per questo il libro sembra alla fine quasi affettuoso, paradossalmente, una lettura molto piacevole.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,200 reviews101 followers
September 28, 2024
“Il fuoco che ti porti dentro” è il racconto, a cuore aperto, del rapporto tra l’autore, Antonio Franchini, e la madre Angela, una donna irascibile, irriverente, rissosa e chiassosa, che osserva il mondo con pregiudizio e pare in lotta contro tutto e tutti. Una donna difficile, che sguazza nell’ignoranza e talvolta nella maleducazione ma che non manca di far sorridere per l’esagerazione delle sue frasi e il tono delle sue parole, che sentiamo perfino a distanza, attraverso le pagine. Un personaggio iperbolico col quale l’autore non riesce mai a instaurare un vero rapporto, incassa e riflette sulle conseguenze e gli effetti di tale ruvidezza, quasi una condanna. Quando poi Angela invecchia, si ammala e muore, questo sentimento di sudditanza si trasforma in pena e Antonio sente, nonostante tutto, il richiamo del legame di sangue.
A differenza di altri lettori, a me il ritratto così scomodo e onesto di Angela è piaciuto. Me la sono figurata davanti, mi ha fatta sorridere.
Non ho apprezzato invece le sue continue frasi riportate in napoletano che, per la maggior parte, non ho ovviamente compreso, e che hanno reso la lettura non del tutto godibile.
Tre stelle.
Profile Image for Roberta.
166 reviews12 followers
October 11, 2024
Una delle migliori letture degli ultimi mesi. Una scrittura assolutamente magnifica, semplice, liscia e sofisticata allo stesso tempo. Negli ultimi due anni ho letto diversi memoir sui genitori, ma questo è assolutamente quello che mi è piaciuto di più. Lo sguardo di Franchini è lucido e pieno di sentimento allo stesso tempo. Leggendo la sinossi ero convinta che avrei odiato questa madre terribile, soprattutto perché lontanissima dalla mia esperienza personale, che mi ha donato una madre incredibilmente amorevole, invece ho riso, sono rimasta sconvolta per la brutalità di alcune affermazioni, mi sono commossa, il tutto con grande coinvolgimento ed empatia per tutti i personaggi. E poi io ho un assoluto feticcio per il napoletano, forse perché noi altoatesini non abbiamo alcun dialetto e quindi percepisco i dialetti come qualcosa di profondamente caratterizzante. Se potessi metterei 10 stelle.
Profile Image for Miranda.
34 reviews
September 14, 2024
Quello della Talpa, la terribile madre della voce narrante che imperversa nella vita dei figli con la forza di una furia implacabile, senza tenerezza, sempre carica di una rabbia che ha bisogno di scagliarsi contro il bersaglio più vicino, quello che c'è va bene - tutto e tutti fanno schifo per un motivo o per l'altro perché la vogliono fregare, e imparare a stare al mondo è fottere prima che ti fottano - è un ritratto riuscito tracciato con le pennellate di una scrittura erudita. Doloroso e bello.
Profile Image for Alessandra.
69 reviews25 followers
June 4, 2024
Ho l'impressione che questo romanzo o lo si odi, o lo si ami. Con una grande forza narrativa e una scrittura perfetta, l'autore racconta il rapporto con sua madre. Una madre perfida, egoista, pettegola, giudicante e scurrile, che non si riscatterà mai, nemmeno alla fine di queste pagine. Un libro intimo. Una scrittura vivida in cui all'italiano si mescola il dialetto napoletano. Un romanzo sui rapporti tra Nord e Sud. Una Angela (mai nome poteva essere meno azzeccato!) che è un personaggio a suo modo davvero memorabile!
Profile Image for Alberto Palumbo.
296 reviews39 followers
July 13, 2024
Finalmente un romanzo/memoir nuovo e scritto come si deve, senza commiserazione a rebours, pietismi e fregnacce varie, ma molta sincerità, crudezza e distanza
Profile Image for Marcella Rossi.
347 reviews14 followers
March 27, 2024


Antonio Franchini è un famoso direttore editoriale ed è stato anche editor di importanti best seller, e ritorna alla scrittura con questo libro sorprendente.
Protagonista del libro è una donna, la madre dello scrittore il quale fa il racconto delle loro vite, dei rapporti, dei sentimenti e caratteri in maniera impietosa e quasi spietata.
La signora Angela, meridionale, vissuta a Napoli ma sannita di nascita, rappresenta tutti i difetti di un sud aggressivo e pieno di sentimenti di inferiorità, e assieme tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore...» È come se Angela avesse dentro un fuoco distruttivo che non si capisce da dove possa provenire; il racconto però non è necessariamente drammatico a volte diventa divertente.
Avendo una famiglia meridionale è impossibile non ritrovare dinamiche vissute, modi di dire, situazioni, atteggiamenti e superstizioni.
Questo è sicuramente un libro “diverso” per quanto riguarda il tema del rapporto fra un figlio e sua madre, eppure proprio la spietatezza e la mancanza di redenzione fanno di questo memoir un libro notevole sotto ogni punto di vista.
Consigliato anche per la scrittura perfetta.

Profile Image for Chiara.
67 reviews12 followers
June 23, 2024
Credo che solo l'idea di aver speso 18€ mi abbiano portato a leggere tutto questo libro che già dopo le prime 30 pagine sentivo non essere "mio".
Franchini racconta il carattere duro, rabbioso, cattivo della madre Angela attraverso una serie di aneddoti spesso slegati tra loro, senza dare modo di prendere il respiro tra l'uno e l'altro.
Come se non bastasse la mancanza di una vera e propria trama anche l'uso continuo della lingua napoletana non mi ha facilitato la lettura. Comprendo bene le ragioni per cui è stato fatto, ma ha rallentato davvero troppo la lettura.
Profile Image for Francesca.
26 reviews10 followers
September 25, 2024
Ho un magone in gola per l'ultima parte del libro che mi ha fatto rivalutare l'opera...
Profile Image for Chiara Basile.
205 reviews131 followers
December 31, 2024
Scrittura meravigliosa ma lettura comunque faticosa, troppo aneddotica aiuto (e comunque ultimo libro dell'anno finito giusto in tempo che soddisfazionee)
Profile Image for Marina D'Agnese.
103 reviews
August 22, 2024
Ennesimo libro su madri e famiglie... Sembra che non si scriva d'altro in Italia! Ma quest'ultimo testo mi ha davvero annoiata, ho faticato a terminarlo e mi chiedo perché lo abbia fatto... Ripetitivo nei contenuti, disorganico, pertinace nel creare una delle più odiose e inconcludenti figure di donna-madre mai incontrate nella letteratura
Profile Image for Bibi.
31 reviews
September 29, 2024
La protagonista del libro non è conforme al cliché della mamma italiana, è selvaggia e dotata di un istinto vitale particolarissimo e difficile. Una narrazione bellissima di un vuoto colmo di ogni emozione possibile.
Profile Image for Divara.
230 reviews18 followers
August 11, 2024
I libri così personali sono sempre difficili da giudicare (non che nessuno voglia sentire il mio giudizio sia chiaro). È un racconto duro, verissimo, doloroso di quel mistero insondabile che è essere madre e figlio.
Profile Image for Cristina.
61 reviews45 followers
July 25, 2024
Bravo, Franchini, scrive benone, per l’amor del cielo. Ma davvero era necessaria l’ennesima storia di un genitore o di una genitrice? Potrebbe essere colpa mia, ma ultimamente tutta questa autobiografia un po’ sterile mi ha sfracellato. Quindi per un po’ solo fiction vera o saggi. Proposito che durerà finché non leggerò una recensione che mi manderà in brodo di giuggiole per un altro genitore o per un’altra genitrice sopra le righe.
Profile Image for MsElisaB.
175 reviews19 followers
November 16, 2024
ma che bello, perfetto in tutto, IN TUTTO: Franchini porta sulla pagina una realtà materica e densa, adotta un filtro chirurgico per dosare in ogni momento ciascuna parola, gestisce i passaggi temporali in maniera fluida, rimane costantemente ineccepibile con personaggi così complessi e veri da essere magnetici (Angela è totale) ed ogni cambio di registro, linguistico e stilistico, che attua funziona. però, tutte le volte che avevo la possibilità di dedicare del tempo alla lettura, optavo per qualcos’altro: non avevo mai voglia di riprenderlo in mano, e non saprei dire perché
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