Venezia, una gondola al chiaro di luna, la voce calda del vecchio crooner Tony Gardner, che un tempo ammaliava le folle. Esiste scenario più romantico per una serenata all'amore che fu? Esiste scenario più crudele?
Sir Kazuo Ishiguro (カズオ・イシグロ or 石黒 一雄), OBE, FRSA, FRSL is a British novelist of Japanese origin and Nobel Laureate in Literature (2017). His family moved to England in 1960. Ishiguro obtained his Bachelor's degree from the University of Kent in 1978 and his Master's from the University of East Anglia's creative writing course in 1980. He became a British citizen in 1982. He now lives in London.
His first novel, A Pale View of Hills, won the 1982 Winifred Holtby Memorial Prize. His second novel, An Artist of the Floating World, won the 1986 Whitbread Prize. Ishiguro received the 1989 Man Booker prize for his third novel The Remains of the Day. His fourth novel, The Unconsoled, won the 1995 Cheltenham Prize. His latest novel is The Buried Giant, a New York Times bestseller. He was awarded the Nobel Prize in Literature 2017.
His novels An Artist of the Floating World (1986), When We Were Orphans (2000), and Never Let Me Go (2005) were all shortlisted for the Man Booker Prize.
In 2008, The Times ranked Ishiguro 32nd on their list of "The 50 Greatest British Writers Since 1945". In 2017, the Swedish Academy awarded him the Nobel Prize in Literature, describing him in its citation as a writer "who, in novels of great emotional force, has uncovered the abyss beneath our illusory sense of connection with the world".
Ci sono incredibili meccanismi volti all'arrivismo e al 'successo' (termine oggi intriso di volgarità) che annientano la vita, specialmente la vita di chi li pratica.
Tra realismo e inverosimile, in una suggestiva Venezia d'inizio primavera, Ishiguro con grande stile narra di un musicista che suona nelle orchestrine dei caffè di Piazza San Marco. Lui, però, suona la chitarra, e a Venezia questo non è affatto un vantaggio. Poi non è italiano, ma dell'Est-Europa, e i turisti non devono accorgersene. Ai tavolini di uno di questi locali incontra un celebre cantante, un mito della madre, che gli propone di accompagnare il suo canto, per una serata in gondola sull'acqua notturna di un canale. Si tratta di una serenata assai particolare, che non può lasciarci indifferenti.
Dopo il successo legato alla pubblicazione di alcuni singoli racconti di Murakami illustrati da artisti del fumetto, Einaudi propone la stessa formula con Kazuo Ishiguro, dando alle stampe questa breve storia - peraltro già presente nell’antologia di racconti a tema musicale Notturni - con le illustrazioni di Bianca Bagnarelli (classe 1988, cofondatrice di “Delebile”, etichetta indipendente che pubblica fumetti di giovani talenti italiani e di artisti dello scenario internazionale, con all’attivo collaborazioni con le riviste “The New Yorker” e “Wired UK” e con il quotidiano “The New York Times”) che la impreziosiscono con squarci netti, che fissano come fermo-immagine sguardi, stati d’animo, dettagli nitidi. Ishiguro, nato in Giappone, a Nagasaki, nel 1954, naturalizzato britannico dopo il trasferimento della famiglia nel Regno Unito nel 1960, vincitore nel 2017 del premio Nobel per la letteratura (“perché, nei suoi romanzi di grande forza emotiva, ha svelato l’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo”), in Crooner racconta una storia crudele di sentimenti usati e consumati per nutrire ambizioni, scalare posizioni sociali; di legami interrotti, rescissi per calcolo, con noncuranza, con candida ferocia, sacrificati in nome di un narcisistico bisogno di tentare il tutto per tutto, pur di non percorrere il viale del tramonto artistico.
Tre e mezzo, perche' le illustrazioni sono un complemento delicato e suggestivo, ad una storia breve, ma delicata e suggestiva come quella di questo racconto. Che e' cattivissima, nella sostanza, ma si risolve nella scrittura in un cammeo cesellato con garbo e gentilezza, sullo sfondo di una Venezia che non viene mai meno al suo ruolo di citta' decadente, scenario perfetto per morti ed addii. Da leggere (in mezz'ora), ma anche da regalare, vista la cura dell'edizione
Ishiguro ci porta in una Venezia "senza Veneziani" nel senso che l'unico personaggio davvero autoctono di questo racconto è il gondoliere, per il resto c'è un chitarrista polacco che incontra un famoso cantante americano ormai decaduto, mito di sua mamma. È un racconto melanconico come spesso accade con questo autore in cui si parla di scelte "obbligate" ai fini della carriera, scelte dolorose che calpestano i propri sentimenti, scelte per me poco comprensibili, ma io non sono una star in cerca di rilancio.
È un breve racconto intenso, che ti lascia un’immensa tristezza. La quarta stellina è per le bellissime illustrazioni, che si inseriscono perfettamente nel racconto, rendendolo completo.
Il risvolto dice: "Venezia, una gondola al chiaro di luna, la voce calda del vecchio crooner Tony Gardner, che un tempo ammaliava le folle. Esiste scenario più romantico per una serenata all'amore che fu? Esiste scenario più crudele?"
After finishing the incredible Never Let Me go, I wanted to dive into another book from this incredible author. So I bought those little story and crooner was really good, it was short, full of music, beautiful, a great read !
Quello contenuto in questo libro è un racconto brevissimo, che si legge nel giro di un’oretta. Lo stile di Kazuo Ishiguro mi piace e conferma quanto di buono mi ha fatto vedere in “Quel che resta del giorno”, mostrandosi adatto anche alla forma racconto. Dovendo essere sinceri, tuttavia, quello che mi ha realmente spinto all’acquisto di questo libricino è l’edizione che si è inventata Einaudi: bellissima a partire dalla sua sovraccoperta e arricchita dalle illustrazioni della fumettista Bianca Bagnarelli. Le illustrazioni sono ben fatte; in qualsiasi modo venga rappresentata, Venezia è un piacere per gli occhi. Devo dire che affiancare dei disegni che vanno di pari passo con la storia rendono l’esperienza di lettura ancor più interessante. Affiancare a queste immagini anche l’ascolto delle canzoni citate in questa storia, devo dire che ha dato qualcosa in più alla storia stessa. Forse il prezzo di copertina può essere considerato un po’ eccessivo, considerato che il racconto è molto breve e, seppur molto carino, non indimenticabile; ma devo dire che questo libro è davvero un bel pezzo da tenere in libreria.
Il racconto in sé narra il breve incontro tra un musicista “zingaro” (nel senso che non fa parte di un’orchestra fissa, ma si unisce ad esse quando ne hanno bisogno) e un vecchio crooner di successo, che si trova tuttavia nell’ombra che avvolge anche il genere musicale a cui appartiene. Per il musicista, quest’uomo ha rappresentato una parte importante della propria vita, considerando che i suoi dischi venivano letteralmente consumati da sua madre e la consolavano nei momenti difficili, che non erano pochi. Il musicista, dunque, non può esimersi dall’avvicinarsi al crooner e scambiare con lui qualche parola. Immaginate la sua sorpresa quando quella celebrità gli chiederà di accompagnare con la sua musica una serenata che intende cantare a sua moglie. Questa storia che sembra avere delle premesse molto romantiche getterà luce su alcuni lati oscuri dell’amore, in specie il tipo di amore che lega le persone che appartengono al mondo dello spettacolo. Un mondo che intriga chiunque, con le sue luci e la sua fama, ma che nasconde un mondo di sofferenze che molti faticano a immaginare.
“È per questo, Mr Gardner, precisamente per questo motivo che le sue canzoni da anni e anni significano tanto per gente che vive ovunque. Perfino dove stavo io. E che cosa dicono quelle canzoni? Che se due smettono di amarsi e devono separarsi, è un peccato. Ma se si amano ancora, hanno il dovere di restare insieme per sempre. È questo che dicono quelle canzoni.”
Ho comprato questo libro perché nella quarta di copertina appaiono due parole che sono un mio punto debole "Venezia" e "illustrazioni" che mi hanno convinto immediatamente a leggere questo volumetto. L'atmosfera è malinconica e anche vagamente triste, abbandonare la propria sicurezza per un futuro incerto basato sul reinventarsi è il perno dietro cui agiscono i personaggi. Un romantico musicista di un imprecisato paese dell'Est Europa, un Tony Gardner un tempo famosissimo che sembra non avere più niente da dire e gli spettri del passato che perseguitano i due personaggi. E la notte che sembra nascondere ma mostra più di quel che sembra. Un racconto tanto breve quanto intenso e le illustrazioni patinate e dai colori accesissimi impreziosiscono il volumetto che è davvero molto interessante.
Pur essendo decisamente una mossa commerciale (il racconto era già stato pubblicato in una raccolta sempre edita da Einaudi nel 2009 e viene riproposto singolo poco prima delle feste), questa edizione illustrata tocca dentro, rimane impressa con le tonalità della notte dei disegni incantevoli, in sintonia con la storia malinconica narrata da Ishiguro e ambientata in una Venezia nostalgica, tra canali, serenate e ricordi ormai lontani.
"Facemmo l'intera canzone, piena di viaggi e di addii. Un americano [...] Che continua a pensare alla sua donna viaggiando di città in città, di strofa in strofa, Phoenix, Albuquerque, Oklahoma, su quelle lunghe strade, come mia madre non poté fare mai. Ah, se solo sapessimo lasciarci il passato alle spalle nello stesso modo... questo avrebbe pensato mia madre, secondo me. Se anche la tristezza potesse passare così."
Bello, scorrevole, malinconico ma forse non abbastanza triste...o non abbastanza triste dove ne lo sarei aspettato? La storia di Jan e sua madre è stato il vero cuore emotivo del racconto per me. Consiglio: ascoltate I Fall In Love Too Easily di Chet Baker durante la lettura, è abbastanza breve che dubito la canzone vi verrà a noia nel tempo che impiegherete a concluderla e davvero aggiunge all’atmosfera.
Stupende e anacronisticamente pop le illustrazioni...ma hanno anche qualcosa di perfettamente Hollywood e USA.
Un bell’ingresso per me nella narrativa di Ishiguro.
“È per questo, Mr Gardner, precisamente per questo motivo che le sue canzoni da anni e anni significano tanto per gente che vive ovunque. Perfino dove stavo io. E che cosa dicono quelle canzoni? Che se due smettono di amarsi e devono separarsi, è un peccato. Ma se si amano ancora, hanno il dovere di rimanere insieme per sempre. È questo che dicono quelle canzoni.”
Siamo di fronte ad una grande storia d'amore, ma non quella di Crooner per sua moglie, quanto piuttosto un'ode alla musica, un amore intramontabile che unisce una coppia anche nel momento in cui si separa. Non a caso, quando in cui mi sono seduta a scrivere questa recensione, mi é subito tornata in mente la "piccola storia ignobile" di Guccini.
Incredibile l'atmosfera veneziana, resa ancora più intensa dalle stupende illustrazioni. Di indubbio impatto, poi, il finale, la cui amarezza intristisce, stupisce e fa riflettere nello stesso momento. Peccato quindi per la brevità, che lascia un senso di inappagamento dovuto al desiderio di averne voluto sapere di più.
Un bel racconto, struggente e cattivo in un certo modo, cattivo verso un certo tipo di mondo, ma comunque carico di dolcezza. Molto bella l'edizione illustrata, per mio gusto avrei preferito il bianco e nero ma le illustrazioni a corredo sono molto d'atmosfera e in sintonia col testo.
Un racconto che si divide tra la delicatezza del sentimento amoroso e l'inquietudine del suo stesso deperimento. Delicato, reale, ma sognante e astratto, accompagnato da splendide illustrazioni. Un piccolo gioiello che emoziona.
Kazuo’s writing was as lucid and honest as ever, but the truth he is sharing this time round is less universal than his usual. The paradox of a crooner who sings about true love remarrying for show is real, but not particularly fresh or relevant to me, or your average reader
Un racconto breve ma intenso, con al centro una serenata su una gondola in quel di Venezia. Le illustrazioni arricchiscono parecchio la storia, e ne fanno un piccolo cameo.
me cuesta describir mi cara después de leer este libro, pero es más o menos como ":v". es la primera obra que leo de este autor, y adivino que la última también... en muchas partes sentí que la trama carecía de profundidad y sentido. A su vez, los personajes tenían actitudes tan irreales que me costaba tomar enserio la historia. Aun así, considero que pueden rescatarse algunas pocas partes del cuento. Por ejemplo, el análisis que hace el protagonista de su madre.