TFF 30 (2012)
Elenco dei film che ho visto al Torino Film Festival 2012.
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- 28 titles
- DirectorAugusto ContentoStarsKen VandermarkDavid GrubbsSteve AlbiniChicago, from the 1990s on, has established itself as one of the most interesting cities on a musical level, despite its decentralized position in relation to the West/East Coast dichotomy. The merit goes to people like Steve Albini (journalist, critic and producer, as well as leader of the group Shellac), David Grubbs, Damon Locks, Ken Vandermark, and Ian Williams, who have given life to a type of sound connected to the architecture of this city where different styles of the underground music scene meet.Chicago. La cinepresa esplora la città accumulando immagini su immagini: paesaggi urbani incessantemente percorsi dai treni della soprelevata, gente, negozi, officine; e carne di maiale, e acqua, e ancora gente, e grattacieli, e treni treni treni.
Alternandosi a queste sequenze di immagini, sei musicisti monologano, o meglio dialogano con un interlocutore silenzioso e fuori campo, parlando del proprio lavoro, delle loro concezioni e della scena musicale di Chicago negli anni '80 e '90.
L'impegnativa colonna sonora che commenta le immagini (o che è da esse commentata?) non si arresta mai, nemmeno quando sullo schermo si vede qualcuno dei sei musicisti che suona, tranne in rare sequenze di pochi secondi l'una.
L'ossessione dei treni, i palazzi di mattoni rossi e i percorsi in macchina sotto i binari della metropolitana soprelevata, fanno sì che uno pensi ai Blues Brothers praticamente per tutto il film. Ma la cosa viene ignorata dagli autori.
Film decisamente più lungo del necessario, innegabilmente noioso, piatto come un'asse da stiro.
(Voto in decimi: 6) - DirectorAnna MarzianoSiamo a Roubaix, nel nord della Francia. La macchina da presa, fissa, riprende scorci della cittadina, con voci e suoni in presa diretta. Riprese lunghe e ferme. Nel frattempo, voci fuori campo raccontano con tono pacato una frase che è stata loro detta in passato, che li ha segnati, colpiti o anche feriti in qualche modo. Davanti alla cinepresa, mentre la giornata scorre e lentamente fa buio, passano delle persone, a volte isolate, a volte a gruppi. Le voci fuori campo potrebbero benissimo essere di qualcuna di loro, o di persone così; e le cose che raccontano sono parole semplici eppure intense: dei "mots des pauvres gens", per dirla con Léo Ferré.
Ci si sorprende a pensare a frasi di cui avremmo potuto raccontare noi, che fanno parte della nostra memoria personale. Questo, credo, crea un legame tra spettatore e film, intenso e umile; privato.
Non mi è sembrato esattamente un documentario: piuttosto un'opera di poesia.
(Voto in decimi: 7) - DirectorLuca MagiInspired by the unrealized treatment by Federico Fellini A Journey with Anita, the film bring us into a secret Italy, far from the usual tracks, chasing the story of Guido and Anita, the two protagonists, and their journey in order to reach Guido's father deathbed. The result is a film full of encounters, amazing stories and characters found out in each and every place all along the two lovers' imaginary journey. A charming directing debut, visually impressive, which originality is especially due to a powerful use of found footage.All'inizio vediamo uno spezzone di intervista in cui Fellini racconta "Viaggio con Anita", il film che avrebbe voluto girare e di cui resta solo un testo preparatorio. Il film alterna poi delle parti narrative, basate sul testo di Fellini, realizzate con sofisticate riprese "vintage", sgranate e monocrome, simili a disegni a pastello, a parti più documentaristiche girate sui luoghi che l'itinerario di Anita avrebbe toccati, dall'Appennino Toscano, fino al mare.
Un viaggio sognante e lieve, condotto sul filo di una memoria che si lega ai paesaggi, alla loro luce, alle piccole cose che si incontrano lungo il cammino.
Applauso in sala al termine.
(Voto in decimi: 7) - DirectorCosimo TerlizziStarsDamien ModoloBarbara ModugnoChristian RainerDue giovanotti, il regista e il suo compagno, vanno in giro per l'Europa, cazzeggiano, preparano una mostra, si sposano, il tutto mentre la voce fuori campo del regista riflette variamente sull'ego, l'io e il sé, sul vuoto, sul bosone di Higgs.
Le riprese e il montaggio, che hanno un'apparenza volutamente trasandata, ricreano una sensazione di imbarazzante immediatezza, di assenza di mediazioni tra lo spettatore che guarda, ridotto a puro voyeur, e i protagonisti che vivono il loro comunissimo e privatissimo quotidiano.
(Voto in decimi: 5) - DirectorLeos CaraxStarsDenis LavantEdith ScobEva MendesA man boards a limousine to be driven to his day's work: nine mysterious "appointments."Un uomo esce da una villa di buon mattino e sale su una lunghissima limousine bianca, guidata da una non giovane, efficiente, asciutta autista. La giornata dell'uomo si prospetta densa di "appuntamenti" che egli consulta in una cartellina. Si può dunque pensare che si tratti di un importante uomo d'affari.
Ma la natura di questi appuntamenti trascina ben presto il film in una dimensione del tutto inaspettata e sorprendente, in cui le cose che succedono sono sempre più misteriose e inquietanti, fino a proporsi, in qualche modo, come una metafisica del reale.
Si susseguono davanti a noi quadri di cinema-cinema, che guardiamo rapiti, come il personaggio di Marian in "Possessed" guardava il treno passare, vedendo, per ogni finestrino, una scena di un diverso film. Holy motors ci dice, in sostanza, che la realtà è cinema.
Grande prova d'attore del protagonista Denis Lavant. Da segnalare, verso la metà del film, un breve cameo di Michel Piccoli, nella parte, si può presumere, di dio.
(Voto in decimi: 9) - DirectorTadasuke KotaniYoko Sano, picture novelist and essayist, is 70 years old now. She was diagnosed cancer and told her days were numbered. Now she is cherishing her days. Days without big adventure, days just ordinary. Her most well-known piece 'The cat with a million lives' is published 33 years ago. The novel with the great insight of love and life based on her view is still popular in Japan and has penetrated each reader' The camera captured the image of the people who read it out and talk about the life and death and Yoko whose days are numbered. They are connected only by the picture novel. The camera tried to find a sign of Yoko' final destination and her existing life in Tokyo, and Beijing where Yoko has been.THE CAT THAT LIVED A MILLION TIMES
Yoko Sano ha scritto un bel libro per bambini splendidamente illustrato: "Il gatto che visse un milione di volte". Il film prende l'avvio dalla malattia e dalla morte della scrittrice, per mostrarci il ritratto di una serie di donne: alcune leggono una pagina del libro ai loro bambini, altre semplicemente raccontano ricordi e dolori della loro vita passata. A poco a poco il film, con le sue riprese quasi sempre a macchina ferma e con un montaggio lento e placidamente ritmato, ci accompagna in una serena e raccolta meditazione sulla morte, sul vivere, sugli affetti.
Qua e là lungo il film, splendidi ritratti di gatti, ripresi mentre stanno fermi e guardano in macchina.
(Voto in decimi: 7) - DirectorsLucien Castaing-TaylorVerena ParavelStarsBrian JannelleAdrian GuilletteArthur SmithA documentary shot in the North Atlantic and focused on the commercial fishing industry.La proiezione non inizia con il titolo, ma con una citazione da Giobbe 41, sul leviatano signore dei mari. « Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe. » Subito dopo parte una impressionante sequenza di cinema che verrebbe da definire espressionismo astratto. Forme colorate in giallo, verde, rosso, lampeggiano nel buio; la cinepresa le esplora con movimenti frenetici. Un suono continuo e drammatico è esploso dal primo istante: vento, mare agitato, motori, sferragliare di catene, gemere di funi. Sempre per dettagli e per visioni fulminee, ci si accorge che siamo su un peschereccio, di notte, e che si stanno issando le reti. I pescatori, nascosti in cerate lucide di pioggia, sono anch'essi ripresi spesso per dettagli ravvicinati; la loro presenza silenziosa è in qualche modo disumana, da alieni. Le loro rare voci, distorte e incomprensibili, sono solo parte del frastuono incessante.
Le scene del trattamento del pesce, di un selvaggio realismo, chiariscono il senso di ciò che vediamo: è in atto una lotta barbarica e frenetica tra il mare e questo misterioso essere fatto di ferro, luci crude e perpetuo fragore. In alto, visti per fulminee occhiate, stormi di uccelli come spettri seguono la nave.
Solo una breve pausa di quiete, un marinaio immobile sonnecchia davanti alla tele, e subito ricomincia il fragore, il buio, le reti issate.
Allora compare il titolo: "Leviathan". Leviatano, il crudele padrone dei mari, dalla fame insaziabile.
Film non adatto a chi ha paura dell'acqua, non adatto agli animalisti. Bellissimo.
(Voto in decimi: 9) - DirectorMaura DelperoNadea and Sveta is a film about friendship and complicity between migrant women. It tells a story about motherhood, love, escape from loneliness and search for home. A film between Eastern and Western Europe. Like many other Moldovan women, Nadea and Sveta moved to Italy for economic reasons. They had to leave their families back home in Moldova. Nadea's sons are grown up, whereas Sveta has left her 3-year old daughter with her grandmother. In 2010, after more than two years, Sveta can finally go back home to meet her daughter again. With her friend leaving Italy, Nadea reacts to loneliness and begins to go out in order to meet new people. The stories of the two friends will cross and their destiny will be reversed.Siamo abituati a veder rappresentare i temi dell'immigrazione in Italia dall'est europeo in termini fortemente drammatici. Questo documentario sa invece usare un linguaggio sereno e disteso per raccontare la non facile vita quotidiana di due immigrate moldave: Nadea che ottiene il permesso di soggiorno e può finalmente tornare in Moldavia per una vacanza, e si arrabatta per ricostruire un rapporto con la sua bambina che non vedeva da più di due anni; Sveta che fa la badante (era programmatrice) in casa di una vecchia signora dai modi scostanti, e cerca di vincere la solitudine andando qualche volta a ballare. Nadea che ritorna in Italia con la figlioletta e la madre, Sveta che va a sua volta in vacanza e può di nuovo cucinare la sua torta speciale per i nipotini.
Il film termina con una lunga canzone popolare moldava, cantata dalla famiglia di Sveta mentre è seduta a pranzo intorno al tavolo, che rende percepibile il dolore della lontananza e il bisogno di famiglia di queste donne coraggiose e semplici.
(Voto in decimi: 7) - DirectorAlexander MackendrickStarsBasil RadfordJoan GreenwoodCatherine LaceyScottish islanders try to plunder 50,000 cases of whisky from a stranded ship.Deliziosa commedia, esordio alla regia di Mackendrick (suo, nel '55, "La signora omicidi"). Durante la II guerra mondiale, quando il whisky è duramente razionato e quindi introvabile per i disperati cittadini di un'isoletta delle Ebridi, a ovest della Scozia, una nave va a naufragare proprio sulle loro coste: a bordo, 50.000 casse di whisky! A questo punto l'intero paese (vi ricordate "Svegliati Ned"?) si coalizza per salvare parte del carico, prima dal naufragio, poi dalle grinfie dell'antipatico agente inglese del fisco, che con l'aiuto del capitano delle guardie locali, vorrebbe sequestrare le preziose bottiglie. Il commento musicale, pomposamente drammatico-guerresco, sottolinea ironicamente le eroicomiche imprese degli isolani. La versione originale consente di appezzare la deliziosa parlata gaelica dei vari personaggi.
(Voto in decimi: 8) - DirectorFelice CappaStarsElena LiettiLucia MascinoLuca PignagnoliIl film, girato pleonasticamente in 3D, è la registrazione di uno spettacolo teatrale, scritto e interpretato da Filippo Timi.
Si tratta di una riscrittura ridanciana dell'Amleto, e il titolo vorrebbe appunto dire che questo Amleto viene per secondo, dopo il primo del 1600. Ardua pretesa, visto che l'idea di riscrivere l'Amleto anche in chiave comica e grottesca non è certo nuova, come del resto testimoniano i frequenti tentativi dell'autore di imitare Carmelo Bene.
La comicità dello spettacolo è di tipo bagaglinesco, diciamo per palati indulgenti; tette generosamente al vento, toccatine e strizzatine, e altre amenità varie arricchiscono lo spettacolo.
Applausi frequenti in sala, ogni volta che si sentivano gli applausi registrati nel film.
(Voto in decimi: 5) - DirectorEnrica ColussoDocumentario pacato ed efficace che racconta l'espulsione degli inquilini da due grandi complessi di edilizia popolare nel cuore di Londra. L'autrice dà la parola ad alcuni di questi inquilini nell'arco di tre anni, ascoltando i loro problemi, documentando i loro tentativi di farsi ascoltare dalle autorità, registrando le loro delusioni, fino al progressivo abbandono degli edifici destinati alla demolizione.
(Voto in decimi: 6) - DirectorsStefano PettiAlberto TestoneStarsFrancesco AnielloJacopo BrunoJoseph GagliardiNel film è Alberto Testone stesso a raccontare la propria storia di odontotecnico cresciuto in borgata Fidene, nella periferia romana, che da sempre vuole fare l'attore e a cui tutti dicono che somiglia a Pasolini. E allora decide di andare alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che Pasolini ha amato e filmato, per portare finalmente in scena il suo idolo.
Tra tenacia e delusioni, arriverà a interpretare la parte del protagonista in "Pasolini, la verità nascosta", di Federico Bruni.
(Voto in decimi: 6) - DirectorMikael MarcimainStarsSofia KaremyrSimon J. BergerJosefin AsplundA young girl is recruited from the bottom rung of society into a ruthless world where power can get you anything.Film duro e teso, dalla forma impeccabile, racconta di due minorenni che, nella Svezia degli anni 70, finiscono coinvolte in una efficiente rete di ragazze squillo, che conta tra i suoi clienti uomini di primo piano della politica e della magistratura. Due poliziotti, praticamente soli contro tutti, tentano di incastrare i responsabili. Il racconto comincia in tono dimesso e come viscoso, senza aver subito una chiara linea narrativa, ma a poco a poco acchiappa lo spettatore e non lo molla, fino al colpo allo stomaco finale.
(Voto in decimi: 7) - DirectorDominga SotomayorStarsSanti AhumadaFrancisco Pérez-BannenPaola GianniniA family takes a short vacation, while the daughter of the family gradually discovers that her parents could be separating.Una famigliola, padre madre e due figli, partono in auto per un viaggio nel Chile settentrionale. Percorrono un paesaggio desertico e piatto, una quebrada in cui scorre un torrentello con poca acqua. Il film racconta il viaggio per filo e per segno. Racconta meticolosamente ogni minimo dettaglio del viaggio, ogni sosta, ogni capriccio, ogni "gioco da auto in viaggio" tipo indovina cosa penso, ogni cibo, bevanda, musica. E tutto molto normale, quotidiano, banale. Tutto troppo normale. Ci siamo abituati a pensare che quando in un film va tutto troppo liscio, e non succede niente, è perché sta per succedere qualche grosso guaio. Si comincia a guardare il film con un filino d'ansia. Oddìo ora che succede; i figli si perderanno; degli sbandati li aggrediranno; l'auto sarà trascinata via da una piena improvvisa; li assalirà un orso. Be' magari un orso no, diciamo dei coyotes, pure meglio.
In realtà, niente di tutto questo; dopotutto il film racconta "da giovedì a domenica", quattro giorni qualunque di quattro vite qualunque. Naturalmente poi qualcosa effettivamente succede, ma nel frattempo siamo ormai pronti per restare delusi. Il climax non scalda più di tanto un film freddo dall'inizio alla fine.
(Voto in decimi: 6) - DirectorSophie FiennesStarSlavoj ZizekPhilosopher Slavoj Zizek examines the hidden themes and existential questions asked by world renowned films.Secondo film-conferenza del filosofo e psicanalista Slavoj Zizek, dopo "The pervert's guide to cinema", sempre con la regia di Fiennes. Brillante fabulatore e appassionato di cinema, Zizek utilizza spezzoni di film per illustrare e dare corpo alle sue argomentazioni. In questo film parla dell'ideologia: come nasce, in che modo funziona, chi come e perché se ne serve, che effetti produce e come combatterla. Una battuta tra le tante vorrei raccontarla. Cita la famosa frase di Ivan Karamazov "Se Dio non esiste, tutto è permesso" e aggiunge: "Al contrario, è proprio se dio esiste che tutto è permesso". E sullo schermo, un aereo si schianta contro una delle torri gemelle.
Una caratteristica visiva di questo film è che se un discorso inizia mentre lo schermo mostra una scena di un certo film, quando la cinepresa torna a inquadrare lui, lui è vestito in modo da ricordare quella scena, e si trova in un ambiente che approssimativamente la ripete. Per esempio, vediamo De Niro sdraiato sulla brandina in Taxi driver, e quando la macchina torna su Zizek, eccolo sdraiato su una brandina del tutto simile, con la stessa ripresa dall'alto.
Consigliato per cinefili, purché amanti di buoni ragionamenti e di filosofia.
(Voto in decimi: 8) - DirectorRoberto RosselliniStarsIngrid BergmanGeorge SandersMaria MaubanAn unhappily married couple attempts to find direction and insight while vacationing in Naples.Il capolavoro di Rossellini, con una grande Ingrid Bergman. La copia proiettata al festival, restaurata, aveva diversi motivi d'interesse. Intanto era in inglese. Diceva Gianni Amelio, presentandola, che la versione inglese è in realtà quella originale; e in effetti i labiali dei protagonisti confermano. Ma non è solo questo. La versione inglese rende comprensibili alcune scene in cui qualcuno parla in inglese e qualcun altro risponde in napoletano. E giustamente non si capiscono. Poi gli italiani che nel film parlano inglese lo fanno con accento italiano (napoletano). Anche questa finezza nella versione italiana si perde. Bellissima la scena del cicerone che parla con Katherine (la Rossellini) un volenteroso inglese, ma quando lei lo pianta in asso a metà visita, lui aggiunge a mezza voce "Ma che vvuo' chist'!" con un effetto comico che in italiano non è più lo stesso. Anche le canzoni popolari napoletane che costellano tutto il film, se ascoltate sullo sfondo di dialoghi in inglese, acquistano una forza drammaturgica del tutto diversa, come un sapore esotico, segnalano che i protagonisti sono all'estero, sono in un paese misterioso e pittoresco; e allora ecco che si capisce il grosso spavento che prova Katherine quando rischia di essere trascinata via dalla folla della processione. Spavento che in effetti, nella versione italiana, appare abbastanza esagerato.
Ultima cosa, nella versione inglese è compresa una breve scena mai aggiunta nella versione italiana. In questa scena Anna Proclemer, nei panni di una prostituta, sale in macchina con Alex, il protagonista, e scambia con lui poche frasi. Lei, con espressioni castigatissime, avanza una proposta, lui, altrettanto castigato, declina l'offerta. Tutto qui. Eppure tanto bastò perché nel '54 questa scena non potesse circolare in Italia. E fu tagliata.
(Voto in decimi: 9) - DirectorMaged el MahedyStarMaged el MahedyI don't speak very good,I dance better is a documentary that alternates real and fiction moments on today's Egypt. The narrative starts with Mag receiving a phone call from his family about the emergency for his brother affected by hepatitis C to receive immediate liver transplant. He decides to go to Cairo and finds himself involved in the Tahrir Square revolution. Once there he gets important stories from demonstrators but he also investigates on hepatitis C that kills a lot of the population. Dance and music are the glue between different events: a press story (the revolution); private drama (the brothers' disease); the exposure (health tragedy of the country) and political thriller. Dance is a positive energy all over the film.Il regista lega insieme e fa rispecchiare l'uno nell'altro, tre temi diversi. La danza del grande coreografo egiziano Mahmud Reda (è sua la frase del titolo) e della danzatrice Farida Fahmy; il suo ritorno al Cairo per aiutare il fratello gravemente malato al fegato; gli episodi di Piazza Tahrir, con i grandi entusiasmi e le speranze che hanno suscitato. Sia le vicende private della famiglia del regista (il bisogno di un trapianto), sia la danza con la sua leggerezza, assumono la valenza di metafore di ciò che è accaduto in Piazza Tahrir. Piazza Tahrir è il trapianto di cui l'Egitto ha bisogno; Piazza Tahrir è la danza che può farlo volare.
(Voto in decimi: 6) - DirectorZach WeintraubStarsZach WeintraubSophia TakalRoger DelahayeA would-be expatriate from the United States takes his second stab at life in Buenos Aires. Watch as he drifts between halfhearted attempts at work, a feeble romance with his fellow North American housemate, and the fruitless search for a mysteriously absent ex-girlfriend.Giovanotto americano, aspirante cineasta, arriva a Buenos Aires per girare un documentario. Perde tempo, si scopa la vicina di stanza, gira qualcosina all'ultimo minuto e se ne va. Fine del film.
E il soffocamento (choking)?
Mah.
(Voto in decimi: 5) - DirectorGyörgy PálfiA simple yet timeless love story between a man and a woman, told using scenes edited together from hundreds of other films.Gran bel giocattolo divertente questo film, costruito interamente con centinaia di sequenze di altri film. Per quanto sembri incredibile, questo collage consente di seguire un vero e proprio filo narrativo, al centro del quale ci sono un lui e una lei (e un rivale); personaggi che naturalmente cambiano ad ogni inquadratura in una girandola continua di visi e ambienti.
Eppure il montaggio è fatto così bene che non ci si perde mai, e la direzione narrativa della scena resta sempre chiara.
Inquadratura dopo inquadratura, non si resiste alla tentazione di cercare di riconoscere i vari film. Spesso non si fa in tempo a farsi venire in mente un titolo, che già segue un'altra inquadratura, e un'altra e un'altra. A volte verrebbe da esclamare No! Ferma! Voglio vedere un pezzo più lungo di questo film! Ma la vorticosa corsa delle citazioni è inarrestabile.
Al termine, il lungo elenco dei film utilizzati. Se uscirà il DVD bisognerà averlo, per organizzare gare di riconoscimento con gli amici, dopo cena.
"Final cut" mi ha fatto venire in mente "The clock", l'opera di Christian Marclay, Leone d'oro alla Biennale d'arte di Venezia 2011, un film pazzesco che dura 24 ore, ed è fatto tutto di spezzoni di film in cui si vede, o viene detta, l'ora, e proiettato in modo che l'ora sullo schermo corrisponda sempre all'ora dello spettatore.
(Voto in decimi: 8) - DirectorFrançois FarellacciIn Corsica, the roads high above the sea are dotted with monuments in memory of the people who, at that point along the road, suspended between sea and sky, lost their life. So, everyone on the island has their own personal idea of death.Quando ho letto questo titolo sul programma del festival mi sono detto: un film su Böcklin? in francese? Uàu, interessante. Ma mi sbagliavo. L'isola dei morti è qui la Corsica, dove gli incidenti stradali mortali sono più frequenti che altrove, e dove la gente sembra avere con la morte un rapporto più rilassato, fatalista, quasi amichevole.
(Voto in decimi: 6) - DirectorMarcello SanninoStarsHans-Georg GadamerGerardo MarottaEdgar Morin"One day people will realize that he was right, and that he saw far ahead of everybody else." With these words, Jacques Derridda described Gerardo Marotta, modern Neapolitan Maecenas and President of the Istituto Italiano Studi Filosofici.The Avvocato Marotta is the protagonist of this portrait. He is a contemporary humanist that, for over half a century, struggles to disseminate Culture and education as a mean to achieve social justice.The idea of life as Resistance accompanied Gerardo Marotta throughout his life and induced him to sacrifice his private life and his wealth in the name of the Public Spirit, in particular for the future generations.Today Gerardo Marotta the "Avvocato" is 85 years old and has a dream: to donate to the city and to the his collection of three hundred thousand books collected in his lifetime, but that has not yet found an appropriate location in a public library. The film tells the story of a life full of passion, of a forceful character that conducted many struggles, and of his philosophical, historical and political views, as well of the City where all this takes place. He is a true, fascinating storyteller with an innate sense for acting art, practiced to perfection during his years as lawyer.L'avvocato Gerardo Marotta ha fondato a Napoli nel 75 l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, e tuttora lo dirige. Sannino ha realizzato un documentario su di lui, che è nello stesso tempo un documentario che ci parla della grande tradizione culturale di Napoli. E' bello ascoltare la tenacia, la passione da ventenne con cui Marotta si batte per promuovere la cultura, che per lui dev'essere come una seconda natura. E mette i brividi ascoltare con quanta lucidità analizza i mali che affliggono il nostro paese.
Due distinti applausi alla fine, all'inizio e alla fine dei titoli di coda.
(Voto in decimi: 6) - DirectorSophie BlondyStarsDenis LavantIggy PopTchéky KaryoA small circus arrives in a coastal area of the North Sea: the place looks rather eerie and the audience is quite scarce. But despite all of this, the life of the performers is animated by feelings born under the circus tent, and which are often lived out in the secret of their trailers. The ballerina Angèle has an affair with Elliot, the company's clown who is tormented by his conscience; but she is also courted by Heroy, the circus director; he is a cruel and potentially dangerous man who is willing to win her over by resorting to the powers of the magician Zephyr.Siamo in un modestissimo circo accampato in riva al mare nel nord della Francia. Della troupe, popolata di personaggi bizzarri, fanno parte Elliot il clown e l'angelica Angèle, la ballerina, che lo ama riamata. Ma il collerico direttore, che segretamente si arricchisce alle spalle della troupe, vorrebbe sedurre Angèle, e la zingara procace, dalle arti magiche e dalla voce pericolosa, ama tormentosamente il clown. Il dramma che ne scaturisce ha una sua inevitabilità da tragedia antica, ma poiché ha anche la mitezza dei sogni, nessuno muore. Angèle cede al bieco direttore per salvare il suo amato, ma lui ancora la incontrerà in un cielo di sogno, in sella a una moto di vimini.
La fotografia di questo film è particolarmente curata ed è forse il suo pregio maggiore, insieme alla bella colonna sonora, e all'interpretazione di Denis Lavant, già ammirato in Holy motors. Curiosa la presenza silenziosa di Iggy Pop, nei panni bianchissimi di una specie di spirito guida sognato da Elliot.
(Voto in decimi: 7) - 20121h 25mR5.8 (1.9K)45MetascoreDirectorsBill JonesJeff SimpsonBen TimlettStarsGraham ChapmanJohn CleeseTerry JonesAn animated, factually incorrect biography of Graham Arthur Chapman, one of the founding members of the comedy group Monty Python.Un film d'animazione che racconta, con uno stile irriverente alla Monthy Pyton, la storia di Graham Chapman, nome di punta del gruppo comico inglese, morto di cancro nel 1989. Ben 15 gruppi di animatori hanno collaborato alla realizzazione della pellicola, cosicché la grafica con cui sono rese le varie scene non è sempre la stessa, ma cambia di volta in volta; con un livello qualitativo che fatalmente nemmeno lui può essere sempre lo stesso. Curiosa la scelta di ricorrere alla tecnica 3D, dal momento che lo stile grafico usato non sembra di quelli che si avvantaggiano dell'uso della terza dimensione. Gli antichi compagni di scena partecipano tutti e cinque alla realizzazione del film, dando voce ai propri avatar animati, nonché a una serie di altri personaggi. Interessanti i numerosi inserti tratti da scene tagliate dei vari sketch.
(Voto in decimi: 6) - DirectorQuentin DupieuxStarsJack PlotnickTodd GiebenhainEric JudorDolph Springer wakes up one morning to realize he has lost the love of his life, his dog, Paul. During his quest to get Paul (and his life) back, Dolph radically changes the lives of others -- risking his sanity all the while.Il film ci racconta la storia deliziosamente strampalata di un giovanotto dall'aria sempre un po' smarrita, che si alza un mattino e scopre che il suo cane è stato rapito. E' stata l'organizzazione del misterioso Maestro Chang, che vuole solo indurlo ad amarlo di più. Ha un giardiniere che gli fa osservare che la sua palma si è trasformata in un abete, ha un lavoro da cui è stato licenziato da tre mesi, ma lui continua a presentarsi in ufficio, ha una telefonista di pizzeria che senza conoscerlo vuole assolutamente far l'amore con lui, ha un vicino di casa che vuole partire, anche se non sa per dove: "Guiderò sempre dritto". Insomma tutto nel film, i dialoghi, i personaggi, gli avvenimenti, tutto ha una particolare vena surreale: impagabile la scena dell'ufficio, in cui tutti lavorano impassibili sotto una pioggia torrenziale, mentre fuori c'è il sole.
Alla fine il cane viene finalmente ritrovato. Nel frattempo, l'auto del vicino avanza imperterrita in uno sterminato deserto.
(Voto in decimi: 6) - DirectorMiguel GomesStarsTelmo ChurroMiguel GomesHortêncílio AquinaA restless retired woman teams up with her deceased neighbor's maid to seek out a man who has a secret connection to her past life as a farm owner at the foothill of Mount Tabu in Africa.Il film è diviso in due parti. Nella prima un'anziana signora vive con una badante di colore e non ci sta più molto con la testa. Anche una vicina di casa si occupa di lei ogni tanto. La figlia invece non si fa mai vedere. Quando è ormai prossima a morire, la donna manda a cercare una certa persona, che la vicina si occupa di rintracciare. Si tratta di un uomo anche lui molto anziano, che non si sa chi sia. La donna muore prima che lui possa vederla. Ma, dopo il funerale l'uomo racconta la propria storia, e questa è la seconda parte del film. Veniamo allora a sapere che tra lui e l'anziana donna ci fu un tempo un grande e lungo amore, quando ambedue vivevano nelle colonie portoghesi in Africa, in un ranch ai piedi del monte Tabu. Amore illegittimo, a causa del quale fu commesso anche un omicidio.
Tutto il film è girato in bianco e nero, con formato dello schermo quasi quadrato, come i vecchi film muti. Non è però un film muto, anche se spesso viene preferita la voce narrante fuori campo ai dialoghi tra i personaggi.
(Voto in decimi: 7)