Marcus Reno
Marcus Albert Reno | |
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Nascita | Carrollton (Illinois), 15 novembre 1834 |
Morte | Washington, 30 marzo 1889 |
Cause della morte | cancro alla gola |
Luogo di sepoltura | inizialmente Gleenwood Cemetery Washington (DC), dal 1967 Custer National Cemetery sul campo dio battaglia di Little Big Horn |
Dati militari | |
Paese servito | Stati Uniti (Unione) |
Forza armata | Union Army |
Specialità | Cavalleria |
Anni di servizio | 1857 - 1880 |
Grado | = |
Comandanti | tenente colonnello George Armstrong Custer |
Guerre | |
Campagne | |
Battaglie |
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Comandante di |
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Studi militari | Accademia di West Point |
Cullum’s Register[1], volume II, class 1957, pp. 688-690. | |
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Marcus Albert Reno (Carrollton, 15 novembre 1834 – Washington, 30 marzo 1889) è stato un militare statunitense che combatté la guerra di secessione americana e la grande guerra Sioux contro Lakota e Cheyenne settentrionali, durante la quale prestò servizio sotto George Armstrong Custer.
Reno è famoso per il suo coinvolgimento nella Battaglia del Little Big Horn e per la figura controversa nell'evoluzione di quella che viene considerata una delle più grandi sconfitte nella storia militare degli Stati Uniti d’America.
Biografia
Reno nacque il 15 novembre 1834 a Carrolton (Illinois), quarto figlio di James e Charlotte Reno. Secondo una biografia non accreditata sarebbe stato erede di Phillippe Francois Renault che, nel 1777, aveva accompagnato La Fayette quando questi venne inviato dalle autorità francesi per offrire i suoi servigi al Congresso Continentale di Filadelfia. All’età di quindici anni, nel 1849, scrisse al Segretario alla Guerra degli Stati Uniti per conoscere quali fossero i titoli necessari all’accesso presso l’ Accademia di West Point. Ammesso presso l’accademia nel 1851, collezionò un numero di note di demerito che gli valsero due anni supplementari di corso [2] tanto che ottenne il grado di sottotenente nel 1857, 20° della sua classe di 38 cadetti [3], e venne assegnato al 1° reggimento Dragoni[4] di stanza nell’Oregon. Durante la Guerra di secessione americana divenne capitano del 1° reggimento di cavalleria e prese parte alla battaglia di Antietam. Venne ferito, nel marzo 1863, nella battaglia di Kelly’s Ford, in Virginia.
Per la meritevole condotta in combattimento, venne nominato maggiore “brevet”, ovvero un grado valido per il solo periodo di durata del conflitto o anche della semplice operazione, e partecipò alla Campagna di Gettysburg. Nello stesso 1863 sposò Mary Hannah Ross di Harrisburg ed i due si trasferirono in una fattoria nei pressi di New Cumberland (Pennsylvania); qui nacque il figlio Robert Ross. Nel 1874, mentre Reno si trovava di stanza nel Montana, morì Mary Hannah; l’ufficiale raggiunse Fort Benton, con una cavalcata durata tutta la notte, per richiedere il permesso di partecipare ai funerali che gli fu negato.
Nel 1864 Reno prese parte alle battaglie di Cold Harbor, Trevilian Station e Cedar Creek. Dopo aver ricoperto vari incarichi, nel dicembre 1864 gli venne concesso il grado “brevet” di tenente colonnello e successivamente quello, sempre brevet, di colonnello al comando del 12° Pennsylvania cavalleria per il contrasto alle azioni di guerriglia poste in essere da John Singleton Mosby. Nel marzo 1865 ottenne, per meriti di servizio, il grado brevet di brigadier generale. Nel 1866 ricevette l’ordine di raggiungere Fort Vancouver e successivamente, dal 1867 al 1868[5], prestò servizio come assistente ispettore generale del Dipartimento della Columbia[6]. Fu promosso maggiore effettivo nel 1868 e venne destinato al 7° cavalleria di stanza a Fort Hayes (Kansas) agli ordini del tenente colonnello Custer che seguì nel trasferimento a Fort Abraham Lincoln (Dakota).
Condotta di Reno
La condotta di Marcus Reno, durante il suo servizio militare ebbe varie vicissitudini negative. Dal Cullum’s Register [7]: dapprima il comportamento men che corretto presso l’accademia di West Point gli era valso un periodo di studi maggiore di due anni rispetto ai suoi pari corso; successivamente alla Battaglia di Little Big Horn, nel dicembre 1876, mentre era comandante di Fort Abercrombie, fu accusato di comportamento disdicevole in servizio a causa dell’ubriachezza (accusa mossa dal capitano James Bell al quale avrebbe molestato la moglie). Il comandante del reggimento, colonnello Samuel Davis Sturgis, pur respingendo le accuse a carico di Reno, inoltrò la denuncia per la quale si riunì la corte marziale a Saint Paul (Minnesota). Il procedimento si concluse con la raccomandazione di congedare l’ufficiale, ma il presidente Rutherford Hayes commutò la condanna in una sospensione di due anni dal servizio e dallo stipendio.
Nel gennaio 1879, a seguito delle molte accuse di codardia mossegli per il comportamento al Little Big Horn, Reno chiese ed ottenne una commissione di inchiesta che si riunì a Chicago nel gennaio dello stesso anno. Vennero chiamati a testimoniare molti dei sopravvissuti alla battaglia del Little Big Horn. La commissione[8], sul cui operato furono sollevati dubbi da parte dell’opinione pubblica, concluse i suoi lavori senza provvedimenti a carico dell’ufficiale[9].
Nel 1880 il maggiore Reno venne nuovamente sottoposto a corte marziale ancora una volta per ubriachezza e comportamento disdicevole per un ufficiale[10]. In questo caso nell'aprile del 1880 si pervenne al congedo per "condotta pregiudizievole al buon ordinamento ed alla disciplina militare".
Tale infamante condanna venne tuttavia revisionata dall'esercito statunitense nel 1967 quando il corpo di Reno, originariamente sepolto in una tomba del cimitero di Glenwood a Washington, venne traslato e sepolto, con tutti gli onori militari, nel Custer National Cemetery che si trova sul luogo della battaglia del Little Big Horn.
Situazione matricolare: promozioni, incarichi e disciplina
Le promozioni e gli incarichi sotto riportati comprendono anche i "brevet", ovvero gradi temporanei assunti in occasione di particolari situazioni e che valevano solo fino al raggiungimento dell'obiettivo o al termine delle operazioni per cui furono concessi[11]:
- Cadetto presso l’Accademia di West Point: 1 settembre 1851 – 1 luglio 1857;
- 1 luglio 1857: tenente in seconda “brevet”, destinazione 1° reggimento “Dragoni” di stanza a Fort Walla Walla (stato di Washington) come guida;
- 14 giugno 1858: tenente in seconda, confermato al 1° reggimento “Dragoni” Fort Dalles (Oregon);
- 25 aprile 1861: primo tenente, confermato al 1° Dragoni;
- 1 agosto 1861: trasferito al 1° reggimento Cavalleria per il periodo della Guerra di Secessione (1861-1866);
- 12 novembre 1861: capitano, confermato al 1° Cavalleria per la difesa di Washington (DC); Campagna peninsulare della Virginia; assedio di Yorktown; battaglie di Williamsbourg, Mechanichsville, Gaine’s Mill, Glendale, Malvern Hill;
- settembre-ottobre 1862: comandante del 1° cavalleria nella campagna del Maryland;
- 17 marzo 1863: maggiore “brevet” (per meritevole comportamento in azione alla battaglia di Kelly’s Ford durante la quale venne ferito); convalescenza per ferite fino al 18 maggio 1863; battaglie di Hawe’s Shop, Cold Harbor, Trevillian Station, Cedar Creek;
- 19 ottobre 1864: tenente colonnello “brevet” (per meritevole comportamento in azione alla battaglia di Cedar Creek); comandante di brigata nel contrasto alla guerriglia di John Singleton Mosby;
- 1 gennaio – 20 luglio 1865: colonnello “brevet” del 12° cavalleria volontari della Pennsylvania; prosegue nelle azioni controguerriglia;
- 13 marzo 1865: colonnello “brevet” (per meritevole comportamento durante la Guerra di Secessione);
- 13 marzo 1865: brigadier generale “bvrevet” (per meritevole comportamento durante la Guerra di Secessione); assistente istruttore, presso l’Accademia di West Point, della cattedra di tattiche di fanteria (agosto-ottobre 1865); trasferito a Fort Vancouver (stato di Washington);
- 26 dicembre 1868: maggiore effettivo;
- agosto-novembre 1869: sottoposto a procedimento della Corte Marziale di Santa Fè (New Mexico); destinato a Fort Hayes;
- 30 ottobre 1875-15 dicembre 1876: comandante del 7° reggimento cavalleria a Fort Lincoln (Dakota) (eccetto il periodo 11 maggio-22 settembre 1876, durante la spedizione contro i Sioux, nel corso della quale l’incarico di comandante venne affidato a George Armstrong Custer);
- 17 dicembre 1876: destinato a Fort Abercrombie (Dakota);
- 1 maggio 1877: sottoposto a procedimento della Corte Marziale di Saint Paul (Minnesota); condannato a due anni di sospensione dal servizio e dallo stipendio;
- 1 maggio 1879: scontata la pena, riammesso in servizio al comando di Fort Meade (Dakota);
- 1 aprile 1880: tratto in arresto e sottoposto a corte marziale viene congedato per ‘’"condotta pregiudizievole al buon ordinamento ed alla disciplina militare" ‘’;
La vita civile
Nel 1880, a seguito del congedo imposto dalla sentenza della Corte Marziale, Marcus Reno si trasferì a Washington ove fu assunto dal Bureau of Pensions come esaminatore. Nel 1884 sposò Isabella Ray, impiegata governativa, che però ben presto lo abbandonò. In condizioni economiche molto precarie, non partecipò, a Nashville, al matrimonio del figlio Robert Ross adducendo impegni di lavoro per non dichiarare la propria indigenza. Offertosi al New York Weekly di pubblicare le proprie memorie, ottenne un rifiuto e la restituzione del manoscritto contenente il suo diario che venne però pubblicato postumo[12][13]
Morì a Washington il 29 marzo 1889, a seguito di un intervento chirurgico per un cancro alla bocca, e venne sepolto nel cimitero di Glenwood a Washington[14] fino al 1967 quando, su richiesta di Charles Reno, suo pronipote, una nuova Commissione d'Inchiesta riesaminò i documenti originali e le testimonianze presentati alla corte marziale nel 1880 e ribaltò la decisione originale, definendo ingiusto il congedo con disonore che fu convertito in "congedo con onore". Ne conseguì la traslazione della salma e la sua inumazione, con gli onori militari di rito, nel Custer National Cemetery sul campo di battaglia di Little Big Horn[15]. Reno fu l'unico partecipante alla battaglia del Litle Big Horn che ottenne gli onori militari.
La battaglia del Little Bighorn
Reno fu l'ufficiale più alto in grado al servizio di Custer nella battaglia del Little Bighorn del giugno 1876. Reno con tre squadroni avrebbe attaccato il villaggio da sud, mentre Custer con cinque avrebbe attraversato il fiume Little Bighorn più a nord e sarebbe giunto al villaggio sul lato opposto. Custer assegnò al capitano Frederick Benteen tre squadroni per muoversi sotto il campo Sioux e bloccarne la fuga in quella direzione. Il capitano Thomas McDougall avrebbe condotto il convoglio con munizioni e rifornimenti. Gli storici credono che Custer ed i suoi comandanti in sottordine non capirono quanto grande fosse il villaggio; la stima più prossima che abbiamo parla di migliaia di capanne, contenenti circa 7000 guerrieri e 10 000 donne, bambini ed anziani troppo vecchi per combattere.
Il piano fallì rapidamente quando Cheyenne e Lakota, invece di fuggire come la cavalleria si aspettava, sciamarono fuori dal villaggio per attaccare Reno. Reno ordinò ai propri uomini di smontare da cavallo e formare una linea, ma questa fu subito colpita ai fianchi da centinaia di indiani e Reno fuggì di nuovo nei boschi lungo il fiume.
Dopo aver abbandonato le difese ed aver ordinato agli uomini di montare a cavallo, e quindi permettendo agli indiani di entrare nel bosco, Reno capì di non poter tenere la posizione e guidò una fuga disordinata oltre il fiume e sopra le scogliere sull'altra riva. Qui la cavalleria organizzò una postazione difensiva su quella che oggi si chiama Reno Hill. A questo punto 40 dei 140 uomini di Reno erano già morti, 7 erano feriti ed un numero imprecisato era rimasto tra gli alberi. Coltello Insanguinato, forse il più avanzato delle guide Arikara del 7º cavalleria, fu colpito alla testa e morì da parte a Reno. Molte delle altre guide fuggirono.
Benteen arrivò subito alla postazione di Reno con tre compagnie mentre la compagnia di McDougall giunse con i rifornimenti poco dopo. Fuoco sporadico continuò ad essere indirizzato verso la collina, ma il fitto fuoco a nordest fecero capire che Custer era impegnato in una difficile lotta. È ancora molto discusso perché Reno e Benteen non abbiano forzto la mano per andare ad aiutare Custer e ad unirsi a lui. Il capitano Thomas Weir, comandante delle D Troop di Benteen, disobbedì all'ordine di restare in posizione difensiva a Reno Hill e portò i propri uomini sulla alture oggi chiamate Weir Point, da dove l'osservazione del campo di battaglia mostrava una nuvola di polvere ed un gran numero di guerrieri indiani. Anche il capitano Benteen e altre truppe raggiunsero Weir ma quando i guerrieri, dopo aver distrutto il gruppo di Custer, tornarono per affrontare loro, la cavalleria tornò da Reno ancora ignara di cosa fosse successo a Custer.
I guerrieri risalirono il terreno di Reno Hill e spararono continuamente verso i soldati indifesi fino al calar della sera. La battaglia riprese all'alba e continuò fino al tardo pomeriggio, quando i soldati videro il lontano villaggio smontato e le tribù dirette a sud. Il mattino dopo, il 27, i sopravvissuti si diressero al fiume dove furono trovati dal generale Alfred Terry e dal colonnello John Gibbon. Tredici degli uomini di Reno furono insigniti della Medal of Honor per il coraggio mostrato in battaglia.
Ritratti in film e televisione
Reno fu interpretato dall'attore Ty Hardin nel film del 1967 intitolato Custer eroe del West e della miniserie televisiva di Michael Medeirios del 1991 intitolata Son of the Morning Star.
Note
- ^ Il Cullum's Register è un documento ufficiale dell'Accademia di West Point che riporta, classe per classe, i nominativi dei cadetti che si sono susseguiti nei vari corsi dell'istituto indicandone, peraltro, la posizione in graduatoria dal 1818 al 1978, quando si decise di non più riportare le graduatorie finali. Il registro trae il suo nome da colui che lo istituì, il generale George Washington Cullum, classe d'accademia 1833 (3° del suo corso) e direttore della stessa dal 1864 al 1866
- ^ Evan S. Connell (1984), ‘’Son Of The Morning Star’’, North Point Press, pp. 40 e sgg., ISBN 0-86547-160-6.
- ^ Cullum’s Register, volume II, class 1957, pp. 688-690.
- ^ Il termine Dragoni indica un reparto di fanteria che per gli spostamenti, per ottenere una maggior manovrabilità, impiegava cavalli ma combatteva appiedato
- ^ Cullum’Register
- ^ Fonte non precisata riportata nella voce inglese, vuole che nel luglio 1867 fosse stato ammesso, a Washington, nella Loggia massonica numero 4 e che a Fort Vancouver abbia raggiunto il 3° e massimo grado di Maestro.
- ^ Cullum’ Register, volume II, classe 1857, pp. 688-690.
- ^ Trascrizione completa degli atti della commissione d'inchiesta di Reno
- ^ Cullum’ Register, volume II, classe 1857, p.690.
- ^ Pare che, ubriaco, ma la notizia non trova conferma in altre fonti, avesse tentato di raggiungere nottetempo la finestra della figlia del proprio comandante di reggimento
- ^ Marcus Reno: West Point Class of 1857 in Cullum's Register, Vol II, pp. 688-690..
- ^ La vedova di Custer, Elizabeth Bacon Custer, criticò il memoriale scritto da Reno sulla vicenda.
- ^ Evan S. Connell (1984), Son Of The Morning Star, San Francisco, California, North Point Press, p. 47, ISBN 0-86547-160-6.
- ^ Ottie W. Reno (1997), Reno and Apsaalooka Survive Custer, New York: Cornwall Books, p. 31
- ^ Evan S. Connell (1984), Son Of The Morning Star, San Francisco, California, North Point Press, pp. 47–48, ISBN 0-86547-160-6.
Bibliografia
- (EN) Ambrose, Stephen E. Crazy Horse and Custer, 1996.
- (EN) Louise Barnett, Touched By Fire, Henry Holt & Company, 1996, ISBN 0-8050-3720-9.
- (EN) Connell, Evan S. Son of the Morning Star, 1984.
- (EN) Hutton, Paul Andrew, The Custer Reader, 1992.
- (EN) Lehman, Tim. Bloodshed at Little Big Horn, 2010.
- Raffaele d'Aniello, Little Big Horn - Il popolo Sioux contro Custer, Erre Emme, 1995, ISBN 88-85378-71-4.
- Peter F. Panzeri, Little Big Horn 1876, Osprey Publishing/Edizioni Del Prado, 1999, ISBN 84-8372-033-7.
- Maria Luisa Rizzati, La morte di Custer, in La storia illustrata, nº 8, 1965.
- Gualtiero Stefanon, Il Figlio della Stella del Mattino, Mursia, 1992, ISBN 88-425-1208-7.
- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, 1984 [1932].
- Domenico Rizzi, Il giorno di Custer. La battaglia del Little Big Horn, Como, Actac Edizioni, 1999.
- (EN) Gregory F. Michno, Lakota Noon: The Indian Narrative of Custer's Defeat, Mountain Press Publishing Company, 1997, ISBN 0-87842-349-4.
- (EN) Archaeological perspectives on the Battle of Little Big Horn, University of Oklahoma, 1989.
- (EN) Thomas Bookwalter, Honor tarnished. The Reno Court of inquiry, West Carrolton, 1979.
- (EN) Roger Darling, General Custer's final hours, Potomac Western Press, 1993.
- (EN) Upton & Sons Charles Du Bois, The Custer mystery, 1986.
- (EN) Fred Dustin, The Custer tragedy, Upton & Sons, 1987.
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