Arthur Hunnicutt

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Arthur Hunnicutt in Prigionieri della città deserta (1953)

Arthur Lee Hunnicutt (Gravelly, 17 febbraio 1910Los Angeles, 26 settembre 1979) è stato un attore statunitense.

Nativo di Gravelly (Arkansas), Hunnicutt frequentò l'Arkansas State Teachers College, ma dovette interrompere gli studi per difficoltà economiche[1]. Durante gli anni della Depressione intraprese lavori saltuari, fece l'insegnante e si iscrisse alla Phidela Rice School of Voice di Cleveland (Ohio), lavorando in una compagnia teatrale estiva a Martha's Vineyard, al largo di Cape Cod (Massachusetts)[1]. Si trasferì quindi a New York, debuttando a Broadway nel 1940 con la pièce Love's Old Sweet Song. Con il ruolo di protagonista nella versione teatrale de La via del tabacco, iniziò a sviluppare il personaggio che avrebbe poi affinato durante la sua trentennale carriera, quello dell'antiquato contadino e anziano cowboy[2], dal modo di parlare campagnolo, lento e strascicato[1].

Nel 1942 iniziò a interpretare piccoli ruoli di carattere in film western a basso costo, sotto lo pseudonimo di "Arthur Arkansas Hunnicutt", ma rimase legato agli impegni teatrali fino al 1949, quando si stabilì definitivamente a Hollywood. La sua carriera cinematografica riprese quota, grazie a una serie di film in cui ripropose il proprio personaggio tipicamente rurale, dal fisico allampanato e dai lineamenti spigolosi, apparentemente più anziano di quanto in realtà fosse l'attore. Volto familiare del genere western, Hunnicutt ricoprì ruoli ne L'amante indiana (1950), accanto a James Stewart e Jeff Chandler, in Tamburi lontani (1951), con Gary Cooper, e ne La prova del fuoco (1951) di John Huston.

Arthur Hunnicutt in Stars in My Crown (1950)

Nel 1952 impersonò l'anziano Zeb Calloway ne Il grande cielo (1952), per la regia di Howard Hawks. A capo di una comitiva che risale il fiume Missouri verso il Montana, per assicurarsi il rifornimento di pelli presso una tribù dei Piedi Neri, Zeb Calloway è un personaggio eccentrico, amante del whisky, più vicino alla cultura indiana che non a quella anglosassone[3]. Hunnicutt fornì un'interpretazione pittoresca e vivace dell'esploratore cacciatore, vestito con berretto di pelliccia e abito di pelle grezza con frange, una sorta di Davy Crockett che vive una vita nomade per amore del territorio[3]. Il ruolo gli valse una candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista.

Nella seconda metà degli anni cinquanta, Hunnicutt iniziò a lavorare regolarmente per la televisione, partecipando a diverse serie quali Bonanza (1959-1969), Ai confini della realtà (1962), Perry Mason (1963), Il virginiano (1963-1970), Lassie (1964). Tornò sporadicamente al cinema durante gli anni sessanta, impersonando lo sceriffo Dubrow ne Il cardinale (1963) di John Huston, Butch Cassidy nella commedia western Cat Ballou (1965), e lo stravagante Bull Harris in El Dorado (1966), che, alla resa dei conti finale nel saloon, attacca i nemici con arco e freccia, come gli indiani[3]. Tra le sue ultime interpretazioni cinematografiche, sono da ricordare i ruoli di Homer Page in Il solitario di Rio Grande (1971), con Gregory Peck, di Wade Carlton in Harry e Tonto (1974), e di Uncle Jess in I corrieri della luna (1975), personaggio che diventerà celebre nella serie televisiva Hazzard, di cui il film è una sorta di prequel.

Nei suoi ultimi anni di vita, Hunnicutt fu sindaco onorario della cittadina di Northridge, nella San Fernando Valley (California). Malato di cancro, morì il 26 settembre 1979, all'età di 69 anni.

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Arthur Hunnicutt è stato doppiato da:

Riconoscimenti

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Premi Oscar 1952 – Candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per Il grande cielo

  1. ^ a b c Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, pag. 249
  2. ^ Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2002, pag. 562
  3. ^ a b c Howard Hawks, Barbara Grespi, Ed. Le Mani, 2004, pag. 298-302-344

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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