Porto di Napoli
Porto di Napoli | |
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Zona occidentale del porto. | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Comune | Napoli |
Mare | Mar Tirreno |
Infrastrutture collegate | Autostrada A1, Autostrada A3 |
Tipo | Commerciale, traghetti, cantiere nautico, container, crociere |
Gestori | Autorità Portuale di Napoli |
Passeggeri | 6.684.000 (2017) |
Traffico merci | 21.923.377 (2010) (2017) |
Coordinate | 40°50′N 14°16′E |
Il porto di Napoli è uno dei più importanti porti d'Europa; occupa l'insenatura naturale più a nord del Golfo di Napoli e si estende per circa 12 km, dal centro della città verso la sua parte orientale.
Nel 2015 si è attestato al 12º posto tra i porti europei più trafficati per numero di passeggeri[1], mentre i dati del 2017 lo collocano al 35º posto mondiale per le crociere turistiche[2].
Nel 2019 lo scalo portuale si conferma terzo in Italia (dopo Civitavecchia e Venezia) per traffico crocieristico, contando circa 1,4 milioni di passeggeri con 475 toccate nave[3].
Storia
La fondazione di Napoli e del suo porto è da collocarsi nell'ambito della colonizzazione greca. Dopo la fondazione, nel terzo quarto dell'VIII secolo a.C., della colonia greca di Parthènope sull'Acropoli di Pizzofalcone da parte dei Cumani, alla fine del VI secolo a.C. sempre questi ultimi diedero spazio ad una "città nuova", Neapolis, tutta rivolta verso la valle del Sarno. Il massimo sviluppo del porto in età greca, si verificò alla metà del V secolo a.C. periodo in cui, grazie all'influenza ateniese, divenne uno dei più importanti del Mediterraneo, producendo uno sviluppo urbanistico che rimase immutato sino alla metà del I secolo a.C.
In età romana è certificata la presenza di un grande bacino ben protetto che occupava l'area di piazza Municipio. Non a caso sono state ritrovate cinque imbarcazioni nonché l'antica banchina portuale durante gli scavi per la realizzazione della stazione Municipio della metropolitana.
Un documento del 1018 ha permesso l'individuazione di due porti: il primo, il portus Vulpulum, corrispondente grossomodo al porto romano, il secondo, di più ridotte dimensioni, contiguo al primo e chiamato portus de Arcina, occupava l'area di Portosalvo e arrivava fino all'attuale piazza Bovio.
Sotto la dominazione normanna, il porto conobbe un periodo di grande splendore, al punto che Napoli entrò in connessione con l'alleanza delle città anseatiche. Per Napoli e per il suo porto, il periodo normanno fu contrassegnato da enormi successi tanto in campo marittimo quanto nei traffici.
Durante il regno di Federico II i pisani stanziarono un proprio punto commerciale in città, presso il portus Vulpulum, il quale fu da allora chiamato Porto dei Pisani e divenne fulcro fondamentale per i loro commerci. Alla comunità fu concessa l'antica chiesa di San Pietro ad Vulpulum (o San Pietro a Fusariello, odierna chiesa di San Giacomo degli Italiani). Ancora oggi la loro presenza è testimoniata dalla via Loggia dei Pisani, a pochissimi passi dalla chiesa di San Giacomo.
Ma fu con l'avvento degli Angioini, nella seconda metà del XIII secolo, in particolare sotto il regno di Carlo I d'Angiò, che il porto si ampliò, si arricchì di nuovi edifici parallelamente allo sviluppo della città, ormai fra le più grandi e popolose d'Europa. Suo figlio Carlo II fece realizzare tra il 1302 e il 1307 il nuovo molo presso il Castel nuovo, detto angioino o grande.
La fortificazione del porto e la costruzione di magazzini, di depositi e di fabbriche continuò sotto la dominazione aragonese (XV secolo) e nel periodo del vicereame spagnolo[4].
Alfonso I di Napoli fece realizzare un braccio al molo grande diretto verso est, il cosiddetto braccio alfonsino; promosse inoltre la ricostruzione della torre di San Vincenzo[5]. Nel 1487 Ferrante d'Aragona incaricò Luca Bengiamo di costruire un faro, quello che sarà conosciuto come la lanterna del Molo. Tuttavia il faro fu danneggiato nel 1495 negli scontri tra aragonesi e francesi e ricostruito sotto Federico I di Napoli. Nel 1624 un incendio distrusse la lanterna e il viceré duca d'Alba la fece ricostruire. La ricostruzione del faro, durata dal 1625 al 1626, è attribuita a Pietro De Marino. Il duca d'Alba nel 1625 fece costruire anche un fortino di difesa al termine del braccio orientale del molo.
Il viceré conte di Olivares affidò nel 1596 a Domenico Fontana il progetto di ampliamento e sistemazione del porto, ma i lavori furono interrotti improvvisamente e si poté soltanto unire alla terraferma l'isolotto dove sorgeva la torre di San Vincenzo, costruita sotto Carlo d'Angiò come baluardo difensivo del castel Nuovo.
Sotto il Regno dei Borbone (XVIII secolo) il porto si afferma come uno dei più attrezzati e forti a livello europeo. Carlo III promosse un secondo prolungamento del molo grande. I lavori, durati dal 1740 al 1743 su progetto di Giovanni Bompiede, portarono alla realizzazione del molo San Gennaro, perché su di esso tra il 1742 al 1743 vi fu eretto un secondo fortino di difesa dedicato al Patrono di Napoli che sostituì quello fatto erigere dal duca d'Alba. Inoltre si stabilì la creazione di un bacino mercantile protetto, ad est del molo grande, e riparato tramite l'estensione di un molo presso il porto piccolo. Questo molo verrà chiamato dell'Immacolatella per via del palazzo costruitovi sopra, destinato ad ospitare la Deputazione della Salute, che presentava sulla sommità una statua dell'Immacolata. Nel 1742[5] infine fu demolita la torre di San Vincenzo, da tempo in stato di abbandono e ormai obsoleta riguardo alle tecniche difensive.
L'Arsenale, realizzato presso la spiaggia di Santa Lucia a partire dal 1577 entro il 1583, diviene un grande cantiere navale e nel 1818, addì 27 settembre, la “Real Ferdinando I”, la prima nave a vapore del Mediterraneo, venne varata. Nel 1836 Ferdinando II decretò l'allestimento di un porto militare ad ovest del molo grande, a destra della darsena. Per proteggerlo meglio si stabilì la costruzione del molo San Vincenzo, continuando l'operazione di Domenico Fontana nel XVI secolo. I lavori, affidati inizialmente al colonnello del genio militare Domenico Cuciniello e all'architetto Stefano Gasse, furono diretti poi dal capitano Clemente Fonseca e durarono da 1841 al 1847. Nel 1843 la lanterna fu elevata in altezza e potenziata in luminosità. Il 5 agosto 1852, presso il nuovo molo San Vincenzo, fu inaugurato il secondo bacino di raddobbo in muratura d'Italia dopo quella di Genova[6][7].
Dopo l'Unità d'Italia il porto venne notevolmente potenziato. A partire dagli anni 1880 sono stati realizzati i vari moli ampliando il porto verso est (su progetto dell'ingegnere Domenico Zainy), il collegamento ferroviario con la stazione nonché i magazzini del cosiddetto deposito franco, costruiti tra il 1878 e il 1887 allargando il molo San Gennaro. Fu ulteriormente prolungato il molo San Vincenzo. Si promosse l'elettrificazione del porto, affidandola nel 1897 alla Società Generale d'Illuminazione, tramite la costruzione di una centrale elettrica presso la calata Porta di Massa. Fu realizzata tra il 1894 e il 1899 anche la prima stazione marittima, sul ponte trapezoidale (detto anche molo dell'Immacolatella Nuova o molo Pisacane), su progetto dell'ingegnere del Genio civile Luca Cortese.
Il declino durò sino ai primi del XX secolo, quando, grazie all'impegno profuso da Francesco Saverio Nitti e dall'Ammiraglio Augusto Witting, avviene finalmente la ripresa. Nel 1911 nacque il cantiere navale Bacini e Scali Napoletani oggi denominato Cantieri del Mediterraneo.
Il Fascismo puntò su Napoli come porto di collegamento con i possedimenti coloniali, dotandola di nuove infrastrutture e di nuovi edifici come la nuova Stazione Marittima, progettata nel 1932 e completata nel 1936 dall'architetto Cesare Bazzani, che prese il posto dell'antico molo grande e dei suoi prolungamenti verso oriente. Per i lavori furono abbattuti tra il 1932 e il 1933 i magazzini del deposito franco e la lanterna del molo, protagonista di moltissime vedute della città.
Dal 1935 al 1939 si provvide a eliminare il porto piccolo (il Mandracchio) tramite insabbiamento. Il porto piccolo derivava dall'antico porto di Arcina.
Attività principali
Pur avendo negli ultimi dieci anni un andamento poco costante, negli ultimi due anni il dato è sempre stato in crescita, raggiungendo i 6.226.078 di passeggeri transitati nel 2010.
Il traffico merci, invece, è stato per lo stesso anno, di circa 22 milioni di tonnellate con il traffico roll-on/roll-off transitato di poco più di 6 milioni di tonnellate.
La maggior parte dei traffici si svolgono nei due moli più importanti e centrali: il Molo Angioino, destinato all'approdo delle navi da crociera, con la famosa Stazione Marittima (la più vasta del globo con i suoi 12 km² di superficie e i 10 approdi per navi di grande e medio tonnellaggio) e il Molo Beverello, dove attraccano i traghetti e gli aliscafi che collegano Napoli con le isole del Golfo (Capri, Ischia, Procida).
Dati sul traffico passeggeri
Anno | Passeggeri | +/- |
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2008 | 9.026.247 | -
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2009 | 8.618.000 | -
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2010 | 7.365.397 | -
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2011 | 7.516.191 | -
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Dati traffico crocieristico
Anno | Passeggeri |
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2012 | 1.228.651 |
2013 | 1.175.034 |
2014 | 1.113.762 |
2015 | 1.269.571 |
2016 | 1.306.151 |
Organizzazione
L'area complessiva si estende per oltre 200000 m2 (20 km in lunghezza) ed è adibita ad uso multifunzionale (passeggeri, al cabotaggio, alla cantieristica, all'attività commerciale nelle sue componenti di traffico merci, petrolifero, container, traffico crocieristico, industria delle riparazioni navali, traffico commerciale e diportismo) per un totale di 14 moli (La Pietra, Molo Angioino, Molo Beverello, Molosiglio, Calata di Porta di Massa, Mergellina, Darsena Acton, Duca degli Abruzzi, Calata Marinella, molo San Vincenzo, Darsena di Levante, molo Vittorio Emanuele e Pietrarsa). La gestione ed il coordinamento delle attività con gli altri organi organizzativi (Comitato portuale, della Commissione Consultiva e del Collegio dei revisori dei conti) sono svolte dall'authority portuale, tra cui anche il porto di Castellammare di Stabia che, con i propri 1060 m2, rappresenta il principale settore cantieristico. Il traffico croceristico, invece, negli ultimi anni ha registrato a Napoli un incremento del 230% per un totale di 1.200.000 passeggeri[10]. Oltre agli introiti dalle crociere, il porto di Napoli ha visto un incremento anche nel settore dei trasporti locali (Metrò del Mare) per un totale di quasi sei milioni di passeggeri nel 2010[10]. Notevole anche l'attività congressuale grazie alle cinque sale nella Stazione marittima che complessivamente nel 2010 hanno ospitato circa 45 eventi la cui organizzazione è affidata alla società Terminal Napoli Spa. Eccetto le 110 unità occupate presso l'autorità portuale, complessivamente l'indotto portuale impegna circa 160 società per un totale di oltre 1500 posti di lavoro[10].
Area turistica: Molo Beverello e Molo Angioino
Essendo il porto situato di fronte al centro cittadino, molti luoghi di interesse storico ed artistico sono abbastanza vicini e raggiungibili a piedi: il castello Maschio Angioino, Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito con la Basilica, la Galleria Umberto I, le vie dello shopping come Via Toledo, Via Chiaia, Via Morelli, Via Filangieri arrivando fin in Piazza dei Martiri e Via Calabritto, il Municipio (Palazzo San Giacomo), il centro degli affari con gran parte degli uffici e molti alberghi cittadini, l'Università, ecc. È inoltre assai vicina la fermata della Funicolare di Piazzetta Augusteo, che consente di arrivare in pochi minuti al Vomero.
Il Museo dell'emigrazione, nato nel 2005 ed in parte posseduto dalla Regione, ha sede all'Immacolatella Vecchia (ex capitaneria di Porto) è in attesa di riapertura.
Terminal crocieristico
- 10 ormeggi
- 7 passerelle mobili
- 12 banchi check-in informatizzati
- sala arrivi e partenze
- nastri bagagli
- negozi
- bar
- centro congressi
Terminal passeggeri e auto
- biglietterie
- sala d'attesa
- nursery
- area d'attesa con 5 pensiline e panchine
- parcheggi
- attrezzature per imbarco mezzi
Area commerciale
L'area dispone di trenta banchine e calate, con una lunghezza variabile dai 110 ai 400 mt. La recente riorganizzazione logistica ha permesso il collegamento con i principali snodi autostradali (A1 e A3) e ferroviari (Circumvesuviana, Napoli-Salerno, Linea 2).
Terminal container
- Calata Granili;
- Molo Flavio Gioia;
- Molo Bausan;
Terminal rinfuse solide
- Calata V. Veneto;
- Calata villa del Popolo;
- Molo Carmine;
- Pontile V. Emanuele II;
Terminal rinfuse liquide
- Ponte Vigliena;
- Calata Petroli;
Polo crocieristico
La forte vocazione turistica della città e dell'intera regione hanno fatto sì che numerose compagnie di crociera italiane e straniere investissero sul capoluogo campano, includendo Napoli in numerosi itinerari crocieristici del Mediterraneo. La città è così diventata un crocevia degli itinerari di crociera tra il Mediterraneo occidentale e quello orientale. Infatti, le previsioni future sul traffico crocieristico sono in forte crescita. Le compagnie più presenti nel porto sono senza dubbio: MSC Crociere, Costa Crociere, Royal Caribbean, AIDA Cruises, Norwegian Cruise Lines, Celebrity Cruises, Viking Cruises e Holland America Line.
Destinazioni traghetti e aliscafi
- Capri tramite Alilauro, SNAV, Caremar; Capitan Morgan
- Ischia tramite Alilauro SNAV, Caremar, Medmar,
- Procida tramite SNAV, Caremar, Medmar;
- Sorrento tramite AlilauroGruson, Alilauro;
- Cagliari tramite Grimaldi Lines(bisettimanale);
- Catania tramite TTT Lines;
- Lipari tramite Alilauro, Siremar;
- Palermo tramite Grandi Navi Veloci e Tirrenia;
- Panarea tramite Alilauro, SNAV, Siremar;
- Ponza tramite SNAV;
- Salina tramite Alilauro, SNAV, Siremar;
- Stromboli tramite Alilauro, SNAV, Siremar;
- Vulcano tramite Alilauro, SNAV, Siremar.
Prospettive sul porto di Napoli
È attualmente in costruzione un collegamento metropolitano che, insieme alla pedonalizzazione della intera area, con la creazione di sottopassi per le auto, permetterà un accesso più rapido di quello attuale[11]. È inoltre presente nell'area di fronte al Molo Beverello la stazione Municipio della metropolitana di Napoli.
Verrà completata l'uscita Porto della stazione Municipio della linea 1.
Note
- ^ (EN) File:Top 20 passenger ports in 2015 - on the basis of number of passengers embarked and disembarked (in 1000).png (PNG), su ec.europa.eu, Eurostat. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ Fonte dei dati: (EN) Cruise Activities in MedCruise Ports - Statistics 2017, su medcruise.com, p. 17. URL consultato l'11 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2018)., lista per numero di passeggeri: (EN) List of busiest cruise ports by passengers.
- ^ Record nel 2020 per il traffico crocieristico in Italia, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ Carlo Celano, Giovanni Battista Chiarini e Paolo Macry, Notizie del bello dell'antico e del curioso della città di Napoli, Edizioni dell'anticaglia, 1859.
- ^ a b AA.VV., Archivio storico per le province Napoletane, vol. 64, Editori Detken & Rocholl e F. Giannini, 1939.
- ^ Cfr. sulla memoria redatta per il Parlamento nazionale dal colonnello del Genio e deputato Damiano Sauli in Dei bacini di carenaggio e particolarmente di quello costruito nel porto di Genova dal 1847 al 1851, Genova, Fratelli Ferrando, 1852.
- ^ Cfr. il lemma arsenale, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 ottobre 2019.
- ^ a b Traffico passeggeri, su porto.napoli.it. URL consultato il 25 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2012).
- ^ admin, traffico crocieristico, su Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, 9 giugno 2015. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ Metrò, viaggio nelle nuove stazioni in 3D, su Corriere del Mezzogiorno, 17 ottobre 2011.
Bibliografia
- Toma P. Antonio, Storia del porto di Napoli, SAGEP Libri & Comunicazione Editore, 1991, ISBN 8870584097.
- Lidio Aramu, La Camera sul porto. Il porto di Napoli dall'unità d'Italia al fascismo, Colla Passaggi Editore, 2009, ISBN 9788887501827.
- Fiammetta Adriani e Benedetto Gravagnuolo, Napoli. Il porto e la città: storia e progetti, Edizioni Scientifiche Italiane, 1994.
- Teresa Colletta, Napoli città portuale e mercantile: la città bassa, il porto e il mercato dall'VIII al XVII secolo, Kappa, 2006.
- Porto, giù la barriera: c'è la prima piazza a mare, in Il Corriere del Mezzogiorno, 28 febbraio 2000.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su porto di Napoli
- Wikimedia Commons contiene immagini su porto di Napoli
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su porto.napoli.it.
- TG3 Regione, su YouTube.
- Traffico croceristico nel porto, su YouTube.
- Capitaneria di porto al Molosiglio, su YouTube.
- sito degli orari delle partenze, su traghetti-napoli.net.
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