Camillo Boiardo
Camillo Boiardo | |
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Conte di Scandiano | |
In carica | 1494 – 1499 |
Predecessore | Matteo Maria Boiardo |
Successore | Giovanni Boiardo |
Nascita | gennaio 1480 |
Morte | 8 novembre 1499 (19 anni) |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santa Maria, Scandiano |
Dinastia | Boiardo |
Padre | Matteo Maria Boiardo |
Madre | Taddea Gonzaga |
Religione | Cattolicesimo |
Camillo Boiardo (gennaio 1480[1] – 8 novembre 1499[2]) è stato un nobile italiano, figlio di Matteo Maria Boiardo e di Taddea Gonzaga. Fu conte di Scandiano dal 1494 al 1499.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Camillo Boiardo era figlio primogenito di Matteo Maria Boiardo e di Taddea Gonzaga; fu battezzato il 28 gennaio 1480[3].
Nel 1494, ancora minore di età, alla morte del padre e sotto la tutela della madre, divenne conte e feudatario di Scandiano.
La sua morte improvvisa nel 1499 sollevò non pochi sospetti: nella relazione fatta dal capitano di Reggio, Francesco Maria Rangoni, al duca di Ferrara Ercole I d'Este, si evidenziava come i medici intervenuti avessero attribuito al veleno le cause del decesso[4].
Il testamento del padre, Matteo Maria Boiardo, del 1494, lasciava intendere che lo stesso considerava Scandiano non come feudo, ma bensì come proprietà allodiale della famiglia Boiardo, probabilmente in virtù della permuta di Rubiera con Scandiano nel 1423, fatta tra Feltrino Boiardo ed il marchese di Ferrara Nicolò III d'Este[4].
Il duca di Ferrara Ercole I d'Este tuttavia si avvalse del potere d’investitura feudale e concesse il territorio di Scandiano al conte Giovanni Boiardo; così facendo si riunificava il territorio che era stato diviso nel 1474.
Camillo lasciava, oltre la madre Taddea, quattro sorelle Lucia, Cornelia, Lucrezia ed Emilia. Lucia Boiardo si sposò nel 1472 con Giovanni Pallavicino, Marchese di Scipione (+ nel 1478), poi con il conte Prosdocimo di Porcia, mentre Cornelia Boiardo era sposata un giureconsulto milanese, il cavalier Gian Battista Simonetta: si è ipotizzato che i due cognati tentassero inutilmente di convincere papa Leone X ad estromettere Giovanni Boiardo dal feudo[5].
Camillo Boiardo venne tumulato nella tomba di famiglia della chiesa parrocchiale di Scandiano.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Camillo non si sposò e non ebbe discendenza.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
8. Feltrino Boiardo | 16. Matteo Boiardo | ||||||||||||
17. Bernardina Lambertini | |||||||||||||
4. Giovanni Boiardo | |||||||||||||
9. Guiduccia da Correggio | 18. Gherardo VI da Correggio | ||||||||||||
… | |||||||||||||
2. Matteo Maria Boiardo | |||||||||||||
10. Nanne Strozzi | 20. Carlo Strozzi | ||||||||||||
21. Lodovica Pantaleoni | |||||||||||||
5. Lucia Strozzi | |||||||||||||
11. Costanza Costabili | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
1. Camillo Boiardo | |||||||||||||
12. Giacomo Gonzaga | 24. Guido II Gonzaga | ||||||||||||
25. Ginevra Malatesta | |||||||||||||
6. Giorgio Gonzaga | |||||||||||||
13. Ippolita Pio | 26. Marco I Pio | ||||||||||||
27. Taddea de' Roberti | |||||||||||||
3. Taddea Gonzaga | |||||||||||||
14. Cristoforo I Torelli | 28. Guido Torelli | ||||||||||||
29. Orsina Visconti | |||||||||||||
7. Alda Torelli | |||||||||||||
15. Taddea Pio | 30. Marco I Pio (= 26) | ||||||||||||
31. Taddea de' Roberti (= 27) | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Centro Studi Matteo Maria Boiardo - Cronologia
- ^ La vita di M.M. Boiardo
- ^ La Rassegna. Volume 30, Società anonima tipografica "Leonardo da Vinci", 1922, p.163.
- ^ a b Odoardo Rombaldi - Roberto Gandini - Giovanni Prampolini, La Rocca di Scandiano e gli affreschi di Nicolò dell'Abate - parte prima "I Boiardo. Conti di Scandiano 1423/1560" di Odoardo Rombaldi, Reggio Emilia, Cassa di Risparmio di Reggio Emilia, 1982, p. 26.
- ^ A.R.C.E., su ricerchecarteggiestensi.altervista.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giambatista Venturi, Storia di Scandiano, Modena. 1822
- Odoardo Rombaldi – Roberto Gandini – Giovanni Prampolini, La Rocca di Scandiano e gli affreschi di Nicolò dell’Abate, Cassa di Risparmio Reggio Emilia. 1982