Vai al contenuto

Arcidiocesi di Malines-Bruxelles

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Arcidiocesi di Malines-Bruxelles o Mechelen-Brussel
Archidioecesis Mechliniensis-Bruxellensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Anversa, Bruges, Gand, Hasselt, Liegi, Namur, Tournai
 
Arcivescovo metropolita e primateLuc Terlinden
Vicario generaleSteven Wielandts
AusiliariJean Kockerols[1],
Koenraad Vanhoutte[2]
Arcivescovi emeritiAndré-Joseph Léonard,
cardinale Jozef De Kesel
Presbiteri1.437, di cui 431 secolari e 1.006 regolari
1.318 battezzati per presbitero
Religiosi1.280 uomini, 1.204 donne
Diaconi91 permanenti
 
Abitanti2.963.730
Battezzati1.894.700 (63,9% del totale)
StatoBelgio
Superficie3.635 km²
Parrocchie573 (37 vicariati)
 
Erezione12 maggio 1559
Ritoromano
CattedraleSan Rombaldo
ConcattedraleSanti Michele e Gudula
Santi patroniSan Rombaldo (24 giugno)
IndirizzoWollemarkt 15, B-2800 Mechelen, België
Sito webwww.kerknet.be
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Belgio
La concattedrale di San Michele e Santa Gudula a Bruxelles.
La biblioteca dell'Università Cattolica di Lovanio.
La basilica del Sacro Cuore a Koekelberg.
La basilica di Nostra Signora a Scherpenheuvel-Zichem.
L'abbazia di Affligem.

L'arcidiocesi di Malines-Bruxelles[3] (in latino Archidioecesis Mechliniensis-Bruxellensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Belgio. Nel 2021 contava 1.894.700 battezzati su 2.963.730 abitanti. È retta dall'arcivescovo Luc Terlinden.

L'arcidiocesi comprende la provincia del Brabante Fiammingo, la provincia del Brabante Vallone e la regione di Bruxelles-Capitale; inoltre appartengono all'arcidiocesi otto comuni della provincia di Anversa, che costituiscono la maggior parte dell'arrondissement di Malines, ad eccezione dei cantoni di Lier e di Heist-op-den-Berg, che fanno parte della diocesi di Anversa.

La cattedrale arcivescovile è la chiesa di San Rombaldo a Malines (Mechelen). A Bruxelles la chiesa più importante è la concattedrale di San Michele e Santa Gudula, che si trova in centro a poca distanza dalla Grand Place.

Nel territorio si trovano 7 basiliche minori: Nostra Signora di Hanswijk a Malines, Nostra Signora a Scherpenheuvel-Zichem, Nostra Signora della Consolazione a Vilvoorde, Sacro Cuore a Koekelberg, Nostra Signora della Pace e della Concordia a Wavre, San Martino a Halle e San Servazio a Grimbergen.

Il territorio si estende su 3.635 km² ed è suddiviso in 573 parrocchie, raggruppate in 3 vicariati e 37 decanati. I 3 vicariati coincidono con le suddivisioni linguistiche dell'arcidiocesi: il vicariato bilingue di Bruxelles, il vicariato del Brabante Vallone di lingua francese, e il vicariato del Brabante Fiammingo e Malines di lingua fiamminga. A capo di ogni vicariato è posto un vescovo ausiliare.

Provincia ecclesiastica

[modifica | modifica wikitesto]

La provincia ecclesiastica di Malines-Bruxelles, istituita nel 1559, comprende come suffraganee tutte le diocesi del Belgio, e cioè:

Nel XVI secolo, per meglio contrastare la riforma protestante, nonché per risolvere annose questioni di carattere politico e linguistico, i Paesi Bassi e i Paesi Bassi del Sud subirono una sostanziale modifica della geografia ecclesiastica, che era rimasta immutata fin dall'epoca carolingia. Con la bolla Super universas del 12 maggio 1559, papa Paolo IV riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche della regione ed istituì quattordici nuove diocesi, tra cui l'arcidiocesi metropolitana di Malines, con territorio ricavato da quello delle diocesi di Cambrai e di Liegi. Originariamente ebbe come suffraganee le diocesi di Anversa, Bruges, Gand, Ypres, 's-Hertogenbosch e Roermond, tutte erette in quella stessa data.

Papa Pio IV, con due speciali bolle, organizzò la nuova sede metropolitana di Malines. L'11 marzo 1561[4], con la bolla Ex iniuncto nobis,[5] definì i confini della nuova diocesi, il numero delle località che ne costituivano il territorio, e istituì il capitolo della cattedrale. Il giorno precedente, con la bolla Romanus Pontifex,[6] il pontefice assegnò come dotazione per il mantenimento dell'arcivescovo l'abbazia benedettina di Affligem. Con queste bolle, il pontefice riconobbe all'arcivescovo di Malines il titolo di primate del Belgio. Nel 1596 l'arcidiocesi fu suddivisa in undici decanati (doyennés): Malines, Bruxelles, Lovanio, Leeuw-Saint-Pierre, Leeuw-Saint-Léonard, Diest, Tirlemont, Alost, Grammont, Renaix e Oosterzele.[7]

Primo metropolita fu nominato il cardinale Antoine Perrenot de Granvelle, che tuttavia, per i suoi stretti legami con il re spagnolo Filippo II, dovette abbandonare l'arcidiocesi e il suo Paese nel marzo 1564, senza mai più farvi ritorno[8]; ottenne importanti incarichi a Roma e altrove, tra questi fu viceré di Napoli e cardinale camerlengo. Il vero organizzatore della nuova arcidiocesi è stato Matthias Hovius, che introdusse la riforma voluta dal concilio di Trento, istituì il seminario arcivescovile, e fece pubblicare dai gesuiti il catechismo, che fu la base per l'istruzione religiosa dei fedeli fino al XX secolo.

La rivoluzione francese ebbe delle importanti conseguenze anche per l'arcidiocesi di Malines. L'occupante francese confiscò il palazzo arcivescovile che fu venduto; e il cardinale Joannes-Henricus von Franckenberg morì in esilio a Breda nel 1804. Il concordato del 1801 tra Napoleone e papa Pio VII normalizzò le relazioni tra la Chiesa e lo Stato. Con la bolla Qui Christi Domini del 29 novembre 1801, fu soppressa la diocesi di Anversa e il suo territorio annesso a quello di Malines, che si estendeva ora sui dipartimenti francesi, oggi non più esistenti, della Dyle e delle Due Nete.

Contestualmente la provincia ecclesiastica di Malines fu totalmente rivista, arrivando a comprendere le diocesi di Tournai, Gand, Namur, Liegi, Aquisgrana, Treviri e Magonza. Nel 1821 Malines perse le diocesi tedesche, e da allora la provincia ecclesiastica comprese solo le diocesi del Belgio.

Il 22 marzo 1803 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione del vicariato apostolico di Breda (oggi diocesi). Il 27 maggio 1834 fu ristabilita la diocesi di Bruges come suffraganea di Malines.

Il cardinale Engelbert Sterckx fondò nel 1834 l'università cattolica di Malines, trasferita l'anno successivo a Lovanio, in sostituzione della vecchia università di Lovanio, fondata nel XV secolo, e che ebbe tra i suoi più illustri rettori Giansenio, ma soppressa nel 1797 durante l'occupazione francese.

Durante l'episcopato di Desiré-Félicien-François-Joseph Mercier si svolsero a Malines, tra dicembre 1921 e marzo 1925, le cosiddette conversazioni di Mechelen, volute e presiedute dal cardinale; furono una serie di cinque incontri informali tra esponenti della Chiesa cattolica e della Chiesa anglicana per esaminare i punti di accordo e quelli di disaccordo, finalizzata ad una possibile riunificazione tra le due Chiese.

L'8 dicembre 1961 in forza della bolla Christi Ecclesia di papa Giovanni XXIII ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio della restaurazione della diocesi di Anversa, suffraganea della diocesi madre, e nel contempo ha assunto il nome attuale.

Il cardinale Léon-Joseph Suenens fu uno dei grandi protagonisti del Concilio Vaticano II; a lui si deve inoltre la riorganizzazione dell'arcidiocesi in tre vicariati linguistici.

Il 31 maggio 1967 è stata eretta la diocesi di Hasselt, suffraganea di Malines-Bruxelles; contestualmente il territorio dell'arcidiocesi si è ampliato con l'aggiunta del comune di Landen sottratto alla diocesi di Liegi.[9]

Cronotassi degli arcivescovi

[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 2.963.730 persone contava 1.894.700 battezzati, corrispondenti al 63,9% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 ? 3.093.819 ? 5.315 3.186 2.129 ? 4.546 16.202 895
1969 ? 2.326.496 ? 1.925 1.925 ? 6.780 658
1980 2.278.000 2.504.000 91,0% 3.541 1.554 1.987 643 68 2.408 6.474 657
1990 2.000.000 2.373.526 84,3% 2.513 1.273 1.240 795 89 1.778 4.965 687
1999 1.600.000 2.470.918 64,8% 2.216 1.067 1.149 722 95 1.586 3.750 677
2000 1.800.000 2.500.000 72,0% 2.165 1.022 1.143 831 105 1.654 3.534 677
2001 1.800.000 2.514.185 71,6% 2.120 977 1.143 849 101 1.528 3.380 677
2002 1.600.000 2.513.783 63,6% 2.076 934 1.142 770 105 1.525 3.274 677
2003 1.600.000 2.508.873 63,8% 2.053 911 1.142 779 100 1.477 3.139 677
2004 1.600.000 2.500.000 64,0% 2.034 892 1.142 786 98 1.452 2.972 678
2013 1.801.000 2.815.842 64,0% 1.812 670 1.142 993 88 1.448 1.657 659
2016 1.818.000 2.842.000 64,0 1.743 601 1.142 1.043 91 1.423 1.847 645
2019 1.886.000 2.950.000 63,9 1.515 509 1.006 1.244 92 1.286 1.473 593
2021 1.894.700 2.963.730 63,9 1.437 431 1.006 1.318 91 1.280 1.204 573
  1. ^ Vescovo titolare di Ypres.
  2. ^ Vescovo titolare di Tagora.
  3. ^ Il nome francese delle città di Malines e Bruxelles è il più usato in italiano, in fiammingo le città si chiamano Mechelen e Brussel. L'Annuario pontificio riporta entrambe le forme in lingua originale.
  4. ^ La maggior parte degli autori antichi errano nella datazione di questa bolla e di quella successiva. La Ex iniuncto nobis riporta come data: Datum Romae apud Sanctum Petrum, anno Incarnationis Dominicae MDLX quinto idus Martii, pontificatus nostri anno secundo; ossia: "Dato a Roma presso San Pietro, nell'anno dell'incarnazione del Signore 1560, quinto delle idi di marzo (=11 marzo), secondo anno del nostro Pontificato". Trattandosi dell'anno dell'incarnazione, che inizia il 25 marzo, l'11 marzo non può che corrispondere all'anno 1561 del computo odierno.
  5. ^ Testo della bolla in Gallia christiana, Instrumenta, coll. 427-437.
  6. ^ Testo della bolla in Gallia christiana, Instrumenta, coll. 437-440.
  7. ^ Claessens, op. cit., p. 37.
  8. ^ Claessens, Histoire des archevêques de Malines, vol. I, p. 114.
  9. ^ (LA) Bolla Qui christianorum.
  10. ^ Nel novembre 1589 re Filippo II di Spagna nominò come arcivescovo il cardinale inglese esiliato William Allen (1532-1594), volendo fare del Belgio un bastione del suo proposito di ricattolicizzazione dell'Inghilterra, ma il cardinale Allen non lo divenne mai.
  11. ^ Non poté mai prendere possesso della sua sede per l'opposizione del capitolo metropolitano, parce que ses lettres d'institution étaient retenues par le gouvernement à cause de la formule motu proprio: nominato da Napoleone a febbraio fu inviato a Savona per trovare un accordo con il pontefice ivi detenuto, che apprezzò l'inviato che già conosceva (lui stesso lo aveva consacrato vescovo di Poitiers il 2 febbraio 1805), ma decise di nominarlo con la forma del motu proprio, non volendo più confermare i candidati imperiali; il governo decise di non pubblicare tale lettera di nomina essendo contraria alle norme concordatarie. L'arcidiocesi fu governata, dai vicari generali Joseph Forgeur e Jean-François-Ghislain Huleu, mentre l'arcivescovo resiedeva tra Parigi, Dresda e Varsavia come ambasciatore francese. Claessens, Histoire des archevêques de Malines, vol. II, p. 240. Cf. Claessens, Mgr De Pradt, archevêque de Malines et le chapitre métropolitain, Revue catholique, Louvain, vol. II, 1872, pp. 48-71.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN130300936 · LCCN (ENn88647598