Aristolochia clematitis
Aristolochia clematite | |
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Aristolochia clematitis | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Magnoliidi |
Ordine | Piperales |
Famiglia | Aristolochiaceae |
Genere | Aristolochia |
Specie | A. clematitis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Magnoliidae |
Ordine | Aristolochiales |
Famiglia | Aristolochiaceae |
Sottofamiglia | Aristolochioideae |
Genere | Aristolochia |
Specie | A. clematitis |
Nomenclatura binomiale | |
Aristolochia clematitis L. | |
Nomi comuni | |
Erba astrologa; Stralogi |
L'aristolochia clematite (Aristolochia clematitis L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Aristolochiaceae[1], famiglia caratterizzata da tipici fiori tubolari che, al momento della fioritura, emettono uno sgradevole odore di carne putrefatta che serve a richiamare gli insetti pronubi per l'impollinazione.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Aristolochia dal greco àristos (ottimo) e locheia (parto), per la credenza popolare secondo cui tali piante facilitano il parto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Pianta perenne, alta fino a 60 cm; fusto eretto, flessuoso, semplice o ramificato alla base, erbaceo; foglie a disposizione alterna, con lamina ovata-arrotondata cuoriformi alla base, profondamente cordata, con apice ottuso; fiori piccoli muniti di un corto peduncolo, riuniti in fascetti di 2-6 all'ascelle delle foglie, con perigonio giallastro, ventricoso alla base, poi tuboloso, con l'aspetto di un lungo imbutino rigonfio alla base, ristretto in alto e terminante con un lembo espanso; corolla mancante; frutto globoso del tipo capsula. Immerse nell'acqua. le foglie verdi assumono immediatamente una colorazione argento, a causa di milioni di bollicine d'aria che si formano sulla superficie e che riflettono la luce del sole.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Pianta poco comune, fiorisce da aprile a maggio nei boschi di latifoglie, nelle siepi ombrose e nei luoghi incolti fino a 1100 m.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Nell'antichità Aristolochia clematitis era impiegata per la sua azione stimolante per accelerare il parto e alleviarne i postumi e per le proprietà astringenti, diuretiche ed emmenagoghe.
La radice veniva utilizzata solo se essiccata, perché fresca risultava tossica.
Avvertenze mediche
[modifica | modifica wikitesto]La pianta contiene acidi aristolochici (AA), una classe di sostanze che possono provocare difetti genetici e tumori [2]: l'uso in alcune aree dei Balcani (Bosnia, Bulgaria, Croazia, Romania e Serbia) di mescolare i suoi semi con la farina per fare il pane potrebbe essere all'origine della Nefropatia endemica balcanica [3] [4] [5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Aristolochia clematitis, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7/2/2020.
- ^ (EN) Aristolochic acids
- ^ (EN) Aristolochic acid and the etiology of endemic (Balkan) nephropathy
- ^ (EN) Genome-wide mutational signatures of aristolochic acid and its application as a screening tool
- ^ (EN) Mutational Signature of Aristolochic Acid Exposure as Revealed by Whole-Exome Sequencing
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Galetti, Abruzzo in fiore, Edizioni Menabò - Cooperativa Majambiente, 2008.
- Gualtiero Simonetti; Marta Watschinger, Guida al riconoscimenti delle erbe di prati e campi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1986, ISBN 88-04-25812-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aristolochia clematitis
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) European birthwort, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.