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Bobèche (circense)

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Bobèche

Bobèche, pseudonimo di Antonio Manderlait, oppure Jean Antoine Anne Mandelard (Parigi, 25 febbraio 1791Rouen, 1841), è stato un attore teatrale e circense francese, ma soprattutto un clown.

Bobèche e Galimafré al Boulevard du temple, raffigurati in una stampa anonima a colori (1885)

Antonio Manderlait, meglio conosciuto come Bobèche, fu un clown teatrale francese, molto popolare ai tempi del Primo Impero francese e della Restaurazione.[1]

Era figlio di un tappezziere del faubourg di St. Antoinee, e da bambino, Manderlait lavorò come disegnatore assieme ad Auguste Guérin (1791-1870), nel laboratorio del padre. I due giovani abbandonarono entrambi il laboratorio e decisero di dedicarsi alla recitazione comica, che era la loro passione.[2]

Successivamente furono reclutati da un maestro acrobata di strada chiamato Dromale: Mandelot assunse lo pseudonimo di Bobèche e Guérin quello di Galimafré ed esordirono a Versailles nel 1809.[2]

Questi due comici ottennero grande successo recitando al Boulevard du Temple, nelle parate e sui palcoscenici delle fiere parigine per vent'anni, in un periodo in cui gli spettacoli erano molto apprezzati.[2]

Bobèche era un ragazzo alto, magro ed emaciato, che indossava un costume in stile Normandia, composto da calzoni gialli, calze fantasia, una giacca rossa, una parrucca color paglia e un piccolo cappello a forma di farfalla.[2] Un cronista scrisse: «Bobèche era originale, miscelando Janot e Jocrisse, entrambi creati dalla fantasia di Dorvigny: il suo viso era distinto, i suoi modi timidi, ma questa sardonica timidezza rivela quella che viene definita "una persona vacua di Sologne", che è un tipo astuto, scaltro e mansueto, riesco ancora a immaginare il suo occhio semichiuso, il suo sorrisino caustico, il labbro inferiore sollevato per dare al suo aspetto un aspetto stupito e sincero: era un comico in questo grande cappotto rosso, e sotto quel cappello grigio, con le corna, decorato con una farfalla!».[2][3][4][5][6]

Bobèche era fine, ironico, soprattutto nelle allusioni politiche, quanto grossolano e tonto il compagno.[2]

  1. ^ (EN) Jacques Offenbach and the Making of Modern Culture, su books.google.it. URL consultato il 22 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f Bobèche, Antonio Manderlait, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 302-303.
  3. ^ (EN) Bobèche (clown), su alchetron.com. URL consultato il 22 giugno 2019.
  4. ^ I clown. Storia, vita e arte dei più grandi artisti della risata, su books.google.it. URL consultato il 22 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Bobeche et Galimafré, su blog.imagesmusicales.be. URL consultato il 22 giugno 2019.
  • (FR) G. Attinger, L'ésprit de la commedia dell'arte dans le théâtre français, Neuchâtel, 1950.
  • (FR) Christophe Barbier, Dictionnaire amoureux du théâtre, Plon, 2015.
  • (FR) E. Campardon, Les spectacles de la foire, Parigi, 1877.
  • (FR) Dominique Denis, L'Art du Clown, Parigi, Arts des 2 Mondes, 2005.
  • (FR) Dominique Denis, Le Livre du Clown, Strasburgo, Editions du Spectacle, 1985.
  • Enciclopedia dello spettacolo, II, Le Maschere, 1960.
  • (FR) Jacques Fabbri e André Sallée, Clowns et Farceurs, Parigi, Bordas, 1982.
  • (EN) Edward Forman, Historical Dictionary of French Theatre, Lanham, Scarecrow Press, 2010.
  • G. Gallina, Teatro completo, XVIII, Milano, Treves, 1930.
  • G. Garollo, Dizionario biografico universale, II, Milano, Cisalpino Goliardica, 1907.
  • (FR) Jules Janin, Histoire de la littérature dramatique, Parigi, Michel Lévy Frères, 1855.
  • (FR) Jacqueline de Jomaron, Le Théâtre en France, Parigi, Armand Colin, 1992.
  • (FR) Pierre Robert Levy, Les clowns et la tradition clownesque, La Gardine, 1991.
  • (FR) Henry Lyonnet, Dictionnaire des comédiens français, ceux d'hier : biographie, bibliographie, iconographie, Ginevra, Bibliothèque de la Revue universelle internationale illustrée, 1912.
  • (FR) Dany Porché, Ego-dictionnaire des mots du théâtre, Pietraserena, Dumane, 2017.
  • (FR) Arthur Pougin, Dictionnaire historique et pittoresque du théâtre et des arts qui s'y rattachent, Parigi, Firmin-Didot, 1885.
  • (FR) Gustave Vapereau, Dictionnaire universel des littératures, Parigi, Hachette, 1876.

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