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Brandi Chastain

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Brandi Chastain
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza170 cm
Calcio
RuoloDifensore
Centrocampista
Attaccante
Carriera
Giovanili
1986California Golden Bears
1989–1990Santa Clara Broncos
Squadre di club1
1993Shiroki F.C. Serena
California Storm
2001-2003San Jose CyberRays
2009FC Gold Pride2 (0)
2010California Storm
Nazionale
1988–2004Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti192 (30)
Palmarès
 Olimpiadi
OroAtlanta 1996
OroAtene 2004
ArgentoSydney 2000
 Mondiali di calcio femminile
OroCina 1991
OroStati Uniti 1999
BronzoStati Uniti 2003
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Brandi Denise Chastain (San Jose, 21 luglio 1968) è un'ex calciatrice statunitense, campione del mondo con la Nazionale statunitense nel 1991 e 1999 e che nella carriera ha ricoperto ruoli nel reparto difensivo, a centrocampo e in quello offensivo.

Brandi Chastain si distinse per le qualità di giocatrice alla Archbishop Mitty High School (San Jose) e quindi alla University of California di Berkeley. Tra il 1987 e il 1988 problemi alle ginocchia, che richiesero un intervento chirurgico, la tennero a lungo lontana dai campi di gioco. Passò quindi alla Santa Clara University, dove laureò nel 1991.

Ha al suo attivo un'esperienza nella lega di calcio femminile giapponese (1993), risultando l'unica giocatrice straniera a figurare nella formazione dell'anno del campionato nipponico.

Nel 2001 nacque la Women's United Soccer Association e lei venne chiamata in una delle squadre, la Bay Area Cyber Rays, per la quale giocò sino al 2003. Nel periodo di organizzazione della nuova lega, pur essendo una delle atlete più quotate e quindi in grado di raggiungere un maggiore ingaggio, si pronunciò per una minore disparità nelle retribuzioni delle calciatrici che andasse a favore delle atlete meno note.[1]

Nel 2009, dopo sei anni di inattività in cui è stata commentatrice televisiva, è tornata a giocare nelle file dell'FC Gold Pride per terminare definitivamente la carriera un anno più tardi con i California Storm.

Brandi Chastain ha fatto parte della nazionale degli Stati Uniti giocando principalmente nel ruolo di difensore ed occasionalmente come centrocampista, collezionando 192 presenze e vincendo due medaglie d'oro olimpiche (Atlanta 1996, Atene 2004) e una d'argento (Sydney 2000).

Spettacolare fu l'esordio in nazionale, il 18 aprile 1991, contro il Messico. Inizialmente in panchina, sostituì una compagna e, schierata per l'occasione come attaccante, realizzò cinque gol contribuendo in maniera significativa alla larga vittoria statunitense (12-0) e così alla qualificazione per i mondiali di quell'anno giocati in Cina e vinti proprio dalla squadra statunitense.

Al Campionato mondiale femminile di calcio 1999 un suo rigore decise la finale vinta dalle statunitensi contro la Cina.

L'ultima partita in nazionale risale al 6 dicembre 2004.

L'esultanza ai mondiali del 1999

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Acquisì una notorietà planetaria ai mondiali del 1999 quando, per festeggiare il suo rigore decisivo nella finale contro la Cina al Rose Bowl di Pasadena il 10 luglio 1999, si sfilò la maglietta restando con il busto coperto solo da un reggiseno sportivo.

Brandi Chastain nel 2003

La “momentanea follia”, secondo la definizione della giocatrice, diventò una delle più celebri immagini del calcio femminile. Finì sulla copertina di riviste a grandissima diffusione come Newsweek[2] e Sports Illustrated[3] e venne presentata su giornali di tutto il mondo.

Chastain prese anche parte a uno spot pubblicitario della Nike del 2000 che scherzava sull'episodio. La pubblicità la mostrava segnare un gol in una sfida a calcio balilla con Kevin Garnett, giocatore di basket della NBA. Quindi Garnett e i presenti fissavano Chastain finché questa diceva loro: “Che c'è?” e Garnett rispondeva: “Che si fa con la maglietta?”

Anche uno spot pubblicitario italiano del 2001 per un orologio ha preso spunto dall'esultanza di Brandi Chastain, mostrando una giocatrice di calcio, interpretata da Elisabetta Canalis, che dopo un gol festeggia allo stesso modo.[4]

L'episodio è così legato al suo nome che, quando scrisse un libro sullo sport femminile, lo intitolò ironicamente "It's Not About the Bra" (it. "Non riguarda il reggiseno").

Posò anche nuda, ma coperta da palloni da calcio, per la rivista Gear nell'ottobre del 1999.[5]

  1. ^ Riccardo Romani, Mia contro Brandi, il calcio donne va alla conquista degli Usa, Corriere della Sera, 14.4.2001, p.39
  2. ^ Gazzetta dello Sport – Magazine, 24 luglio 1999, p.71
  3. ^ Gazzetta dello Sport – Magazine, 31 luglio 1999, p.71
  4. ^ Una scheda sullo spot nel Corriere della Sera del 26 marzo 2001, p. 22.
  5. ^ Objects of the Game, su villagevoice.com. URL consultato il 27 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).

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