Gioacchino I di Costantinopoli
Gioacchino I | |
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Firma di Gioacchino I | |
Patriarca ecumenico di Costantinopoli | |
Elezione | 1498 1504 |
Fine patriarcato | 1502 1504 |
Predecessore | Nefone II Pacomio I |
Successore | Nefone II Pacomio I |
Nascita | XV secolo |
Morte | 1504 |
Gioacchino I (in greco Ιωακείμ Α΄?; XV secolo – 1504) è stato un arcivescovo ortodosso greco, patriarca ecumenico di Costantinopoli dal 1498 al 1502 e per un breve periodo nel 1504.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Prima che diventasse patriarca di Costantinopoli, Gioacchino era metropolita di Drama, giovane e non particolarmente istruito, ma molto abile nelle questioni ecclesiastiche[1]. Nell'autunno del 1498 fu eletto patriarca con il sostegno del re Costantino II di Georgia, prendendo il posto di Nefone II che a sua volta era sostenuto dai sovrani di Valacchia[2]. La Georgia era un paese cristiano indipendente dall'impero ottomano e semi-autonomo da un punto di vista religioso, ma che poteva applicare un'influenza notevole sulle elezioni patriarcali[2].
Gioacchino raccolse molta popolarità tra i fedeli: mentre era in viaggio per la Georgia per raccogliere fondi, il metropolita di Selimbria offrì al sultano mille pezzi d'oro per essere nominato patriarca al posto di Gioacchino, ma i fedeli raccolsero lo stesso importo e lo pagarono al Sultano per evitare la deposizione di Gioacchino[3]. Nella primavera del 1502, Gioacchino fu deposto da Bayezid II quando quest'ultimo scoprì che il patriarca aveva ordinato la costruzione di una chiesa cristiana senza il suo permesso[3].
Dopo la deposizione di Gioacchino, il nuovo patriarca eletto fu di nuovo Nefone II, che tuttavia rifiutò la carica. I sovrani della Valacchia cambiarono la loro preferenza sostenendo ora Pacomio I, che fu eletto all'inizio del 1503 e regnò per circa un anno, fino all'inizio del 1504[4] quando i sostenitori di Gioacchino raccolsero 3500 pezzi d'oro per restaurarlo sul trono (500 pezzi in più del normale compenso pagato al Sultano per ogni elezione patriarcale)[3].
Il secondo patriarcato di Gioacchino durò solo pochi mesi: poco dopo essere stato eletto, si diresse verso il nord nel tentativo di ristabilire relazioni amichevoli con i suoi nemici politici, ma sia Radu IV di Valacchia che Bogdan III di Moldavia si rifiutarono di riconciliarsi con lui[5]. Gioacchino morì nel 1504[6] durante il suo soggiorno in Valacchia, a Târgoviște o a Drista, e gli successe nuovamente Pacomio I.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (LA) Historia Politica et Patriarchica Constantinopoleos, in Corpus scriptorum historiae byzantinae, Volume 49, Bonn, B.G.Niebuhr, I.Bekker, 1849 [1584], pp. 135-141.
- ^ a b (EN) Steven Runciman, The Great Church in captivity, Cambridge University Press, 1985, pp. 196-198, ISBN 978-0-521-31310-0.
- ^ a b c (FR) R. Janin, Costantinople, Patriarcat grec, in Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. 13, Parigi, Letouzey et Ané, 1956, p. 676.
- ^ Joachim I, su ec-patr.org, Ecumenical Patriarchate. URL consultato il 16 agosto 2011.
- ^ (FR) Iorga Nicolae, Byzance après Byzance, p. 85, ISBN 2-7158-0913-1.
- ^ (EN) Demetrius Kiminas, The Ecumenical Patriarchate, Wildside Press LLC, 2009, p. 37, ISBN 978-1-4344-5876-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gioacchino I di Costantinopoli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EL) (LA) Historia politica et patriarchica Constantinopoleos, Cap XII: P. Maximus, (trans. Martin Crusius, 1584) fonte primaria
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1342152636056020050121 · GND (DE) 1159198780 |
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