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Grande moschea di Kufa

Coordinate: 32°01′43″N 44°24′03″E
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Moschea di Kūfa
La moschea nel 1915
StatoIraq (bandiera) Iraq
Governatoratogovernatorato di Najaf
LocalitàKufa
Coordinate32°01′43″N 44°24′03″E
Religionesciismo
FondatoreʿAlī ibn Abī Ṭālib
Stile architettonicoarchitettura islamica; architettura fatimida
Completamento670
Sito webmasjed-alkufa.com/

La Grande Moschea di Kufa, o Masjid al-Kūfa (in arabo مسجد الكوفة المعظم?, Masjid al-Kūfa al-Muʿaẓẓam), è una moschea sita a Kūfa (Iraq). È una delle prime moschee edificate al mondo, risalendo al VII secolo (670). Contiene i resti di Muslim ibn ʿAqīl - nipote di 'Ali ibn Abi Talib e cugino primo di al-Ḥusayn ibn ʿAlī - del suo compagno Hānī ibn ʿUrwa e di al-Mukhtār al-Thaqafī.[1]

Attualmente l'area dell'edificio misura approssimativamente 11.000 m2.[2]

La moschea contiene nove santuari. Ha quattro minareti e vi si accede da cinque porte.[2]

Il 52° Da'i al-Mutlaq dei Dawudi Bohra, Syedna Mohammed Burhanuddin, ha intrapreso il restauro della moschea, completato ai primi del 2010.
Essa ha diverse particolarità:

  • La moschea è stata decorata in oro, argento e pietre preziose quali diamanti, rubini e in ogni angolo della moschea è scritta la frase Yā ʿAlī (O ʿAlī).
  • La qibla, presso cui ʿAlī b. Abī Ṭālib fu martirizzato da ʿAbd al-Raḥmān ibn Muljam, è stata adornata in oro zari. È composta da oro, argento, rubini e diamanti.
  • Tutto l'interno della moschea ospita versetti del Corano in calligrafia araba per cui sono state usate lamine d'oro.
  • nella parte ospitante la qibla ci sono incisioni di marmo a forma di lacrima, bordati con oro e rubini.
  • L'intera moschea ha marmi e piastrelle che sono stati comprati in Grecia. Tali piastrelle si trovano anche nella Kaʿba di Mecca. La particolarità di queste piastrelle è che restano fresche in pieno sole e in estate, in special modo in posti con clima secco, come in Iraq.
  • Tappeti speciali sono stati portati dall'Iran e sono stati impiegati all'interno della moschea.

La moschea viene riverita dai fedeli per varie ragioni:

  • È il posto in cui ʿAlī è stato colpito a morte alla testa mentre effettuava la sujūd della sua ṣalāt
  • Ospita le tombe di Muslim ibn ʿAqīl, Hānī ibn 'Urwa e al-Mukhtār al-Thaqafī
  • Vi sono segnali all'interno della mosche che indicano il luogo in cui ʿAlī usava presiedere la sua corte, dove i devoti sciiti pretendono che egli abbia compiuto miracoli[3] e in cui il nipote ʿAlī ibn al-Ḥusayn Zayn al-ʿĀbidīn e Jaʿfar al-Ṣādiq effettuavano normalmente le loro ṣalāt
  • Tradizioni islamiche riferiscono che Adamo avesse costituito la moschea, che essa fosse più tardi fosse la dimora di Noè e che essa fosse il posto dove egli avrebbe costruito l'Arca[4]
  • Secondo tradizioni sciite, fu da questa moschea che il Diluvio universale dell'epoca di Noè cominciò a sommergere il mondo e fu sempre da questo punto che le acque diluviali presero ad essere riassorbite dalla Terra[5]
  • L'Imām Jaʿfar al-Ṣādiq disse che la benedizione legata alla moschea si estendeva per dodici miglia (20 km. circa) in ogni direzione.[4]
  • Jaʿfar al-Ṣādiq diceva anche: "la moschea di Kufa è superiore a quella di Gerusalemme"[6] e che effettuare due prosternazioni (sujūd) era meglio di dieci in ogni altra moschea".[4]
  • Altre tradizioni affermano che una preghiera lì equivale a un migliaio di preghiere altrove,[7] e che una salat sarebbe uguale ad aver adempiuto al Hajj[8]
  1. ^ Hundreds of thousands’ Friday assemblage in Masjid-e-Uzma Kufa, su Jafariyanews.com. URL consultato il 20 novembre 2008.
  2. ^ a b General Facts and Numbers, su masjed-alkufa.net, The Official Website of Secretariat of Al-Kufa Mosque and it Shrines. URL consultato il 1º marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2010).
  3. ^ È noto che l'Islam non riconosce altro miracolo compiuto da uomini che non sia quello della perfetta memorizzazione da parte di Maometto dei versetti coranici rivelatigli attraverso l'angelo Jibrīl.
  4. ^ a b c The Establishment of the Mosque, su masjed-alkufa.net, The Official Website of Secretariat of Al-Kufa Mosque and it Shrines. URL consultato il 1º marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2010).
  5. ^ Ja'far ibn Qūlawayh al-Qummi, Kāmil al-Ziyārāt, trans. Sayyid Moḥsen al-Ḥusaynī al-Mīlānī, Shiabooks.ca Press, 2008, pp. 66–67.
  6. ^ Dore Gold, The Fight for Jerusalem, Regnery, 2007, p. 91, ISBN 978-1-59698-029-7.
  7. ^ Ja'far ibn Qūlawayh al-Qummi, 8, in Kāmil al-Ziyārāt, trans. Sayyid Mohsen al-Husaini al-Mīlāni, Shiabooks.ca Press, 2008, p. 47.
  8. ^ Ja'far ibn Qūlawayh al-Qummi, 8, in Kāmil al-Ziyārāt, trans. Sayyid Moḥsen al-Ḥusaynī al-Mīlānī, Shiabooks.ca Press, 2008, p. 44.

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