Vai al contenuto

Guerra civile in Somalia (2009 - in corso)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Guerra in Somalia (2006-2009)
parte della guerra civile in Somalia
Carta della situazione militare in Somalia
Data31 gennaio 2009 - in corso
LuogoSomalia
Esitoconflitto in corso
Schieramenti
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La quarta fase della guerra civile in Somalia prese avvio nel gennaio 2009, dopo il completamento del ritiro delle truppe etiopi che avevano invaso e occupato la Somalia centro-meridionale nel dicembre 2006

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra in Somalia (2006-2009).

Dopo che il 25 gennaio 2009 le truppe etiopi ebbero completato il loro ritiro dalla Somalia[1], il 30 gennaio si tennero nuove elezioni presidenziali, che risultarono nell'elezione a Presidente dello stesso Sharif Sheikh Ahmed, risultato vincitore su Maslah Mohamed Siad, figlio dell'ex presidente Barre, e su Nur Hassan Hussein, Primo Ministro uscente nominato da Yusuf[2].

L'ala più radicale dell'Unione delle Corti Islamiche, guidata da Hassan Dahir Aweys, continuò la lotta armata senza riconoscere la legittimità del Governo federale di transizione[3][4], accanto agli altri movimenti islamisti radicali come Al-Shabaab.

Dopo l'elezione di Sherif Ahmed (2009-2012)

[modifica | modifica wikitesto]

Il Governo assediato a Mogadiscio

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sharif Sheikh Ahmed e Omar Abdirashid Ali Sharmarke.
Situazione della guerra somala nel febbraio 2009

Il Presidente Sheikh Ahmed, in un incontro a Gibuti il 13 febbraio[5] nominò il Primo ministro Sharmarke, del clan Darod[6], quale figura di mediazione tra il precedente Governo di Yusuf e le Corti islamiche, che ne approvarono la nomina. Questi formò un Governo di ampia coalizione, composto di membri del GFT e dell'ICU, che in marzo si trasferì nella sede di Mogadiscio[7], mentre gli islamisti di Al-Shabaab, che avevano già preso Baidoa, non riconobbero neanche il nuovo Governo di coalizione[8][9] e continuarono ad avanzare contro il GFT, accerchiando Mogadiscio. Il GFT ingaggiò contro di loro le proprie truppe assistite da quelle dell'Unione africana (AMISOM).

Il 7 maggio 2009, gli Al-Shabaab attaccarono Mogadiscio conquistandone molti quartieri[10], confinando il GFT in un'area di pochi km², al di fuori della quale proseguivano i combattimenti e gli attentati contro esponenti del Governo. Vi furono tensioni anche nel nord del Paese, che sfociarono a volte in scontri armati, tra la regione indipendentista del Somaliland e quella autonoma ma favorevole al GFT del Puntland.

Il GFT rimase accerchiato in pochi palazzi di Mogadiscio anche nel 2010, affrontando nel contempo anche una crisi istituzionale in aprile tra il Presidente del Parlamento Madobe, della fazione dell'ex Presidente Yusuf, e il Primo Ministro Sharmarke, che portò alle dimissioni di Madobe[11][12][13] Anche il Presidente Sharif Ahmed tentò di convincere il premier Sharmarke a dimettersi, minando la credibilità già debole del Governo[14], tanto che l'intero GFT parve prossimo al collasso[15]. Il 23 agosto, gli Al-Shabaab riuscirono a irrompere nella sede del GFT a Mogadiscio, fucilando 4 deputati del Governo assieme ad altre 29 persone[16]. A settembre, gli Al-Shabaab giunsero a soli 100 m dal palazzo del Presidente Sharif Ahmed, che abbandonò Mogadiscio, mentre molti deputati e ministri si erano già trasferiti all'estero a Nairobi[17]. Il Governo in esilio approvò una bozza di Costituzione sotto gli auspici dell'ONU[18], mentre il Primo Ministro Sharmarke, sempre più politicamente isolato, fu costretto a dimettersi il 21 settembre[19], lasciando il GFT nelle mani dell'ONU, dell'UA e dell'IGAD[20]. Il 14 ottobre 2010 fu nominato come nuovo Primo Ministro Mohamed Abdullahi Mohamed[21], con l'appoggio dell'ONU[22][23], ma ritenuto dagli islamisti espressione di interessi stranieri.

Accordi di Kampala e Operazione Linda Nchi

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sharif Sheikh Ahmed e Abdiweli Mohamed Ali.

Nel giugno 2011, il Presidente Sharif Ahmed e il Presidente del Parlamento Sharif Hassan, in esilio a Kampala, in Uganda, sotto la supervisione del Presidente ugandese Yoweri Museveni e dell'inviata dell'ONU Augustine Mahiga[24][25], strinsero un accordo che prevedeva le dimissioni del premier Mohamed e nuove elezioni, suscitando forti proteste per rivendicare la sovranità della Somalia, nella capitale Mogadiscio[26][27][28], a Gallacaio, Beled Hawo[26], e nelle comunità somale all'estero a Il Cairo, Nairobi, Johannesburg, Sydney, Londra, Roma, Stoccolma, Minneapolis e Toronto[28]. Il Presidente Sherif Ahmed, parlando a Radio Mogadiscio, invitò l'esercito a gestire la situazione[26], salvo poi chiedere il rilascio dei manifestanti detenuti[29], e condannò le proteste come "illegali", paventando inoltre la possibilità di attentati di Al-Shabaab[30]. Infine il 19 giugno il Primo Ministro Mohamed fu costretto a dimettersi[31][32] e sostituito da Abdiweli Mohamed Ali[33][34][35].

Gli islamisti di Al-Shabaab denunciarono l'accaduto come prova dell'ingerenza dell'Uganda nella politica somala[36], dichiarando di continuare a non riconoscere il GFT e di voler cacciare dal Paese le truppe ugandesi dell'Unione africana (AMISOM)[37][38]. Tuttavia nell'estate del 2011 una terribile carestia si abbatté sulla Somalia, spingendo gli Al-Shabaab a ritirarsi da Mogadiscio[39].

Situazione della guerra somala nel febbraio 2012

Il nuovo premier, Abdiweli Mohamed Ali, strinse un accordo anche con il gruppo islamista Ahlu Sunna wal Jamaa, le cui milizie affiancarono le truppe somale e quelle dell'Unione africana in una coalizione contro gli Al-Shabaab. Il 6 agosto 2011 il GFT riprese il controllo dell'intera città di Mogadiscio, sbloccando così lo stato di assedio della città che perdurava da anni, ed iniziando una controffensiva per riprendere il controllo del sud del Paese[40].

A seguito di incontri preparatori a Dobley tra ufficiali somali e kenioti, ad ottobre fu avviata un'operazione militare congiunta contro gli Al-Shabaab tra forze armate keniote e somale, guidata ufficialmente dall'esercito somalo, denominata operazione Linda Nchi (ossia "proteggere il Paese" in lingua swahili)[41][42]. Le truppe del Kenya vennero in seguito formalmente integrate nella missione internazionale AMISOM dell'Unione africana. Grazie alla nuova coalizione internazionale contro gli Al-Shabaab, il GFT riprese possesso, nel corso del 2012, di Belet Uen[43], Oddur[44], Afgoi[45], Afmadù[46].

Il Governo del premier Ali fu impegnato anche nell'organizzare la roadmap per la fine del Governo federale di transizione e la nascita della Repubblica Federale, che avvenne in agosto con la promulgazione della Costituzione.

Alle successive elezioni presidenziali del 10 settembre 2012, si candidarono, oltre al presidente uscente Sherif Ahmed, il premier uscente Abdiweli Mohamed Ali, e il leader politico Hassan Sheikh Mohamud, fondatore del ramo somalo dei Fratelli Musulmani, che risultò eletto.

Presidenza Hassan Sheikh Mohamud (2012-2017)

[modifica | modifica wikitesto]

Estensione della missione AMISOM

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Hassan Sheikh Mohamud e Abdi Farah Shirdon Saaid.

All'indomani della sua elezione, il Presidente Hassan Sheikh Mohamud subì un attentato, rivendicato dagli Al-Shabaab[47][48], legati alla rete di Al Qaida. Il Presidente annunciò di voler proseguire gli sforzi del suo predecessore Sharif Sheikh Ahmed contro gli Al-Shabaab, giovandosi del sostegno delle truppe keniote e dell'Unione africana al ricostituendo esercito somalo. Sotto la sua presidenza si ottenne la liberazione della strategica città di Chisimaio, che era divenuta la capitale dei territori governati dagli islamisti e la loro principale fonte di reddito[49] nel settembre 2012, e quella di Giohar in dicembre.

Alla fine del 2012, l'inviata dell'ONU Augustine Mahiga dichiarò che circa l'85% dei territori contesi erano ormai sotto il controllo del governo somalo, ma esortò anche a rinnovare l'impegno della missione dell'Unione africana fintanto che le forze di sicurezza della Repubblica Federale Somala non avessero completato il processo di formazione[50]. Il Governo federale deteneva il controllo di tutti i maggiori centri urbani, ma molte zone rurali erano ancora controllate dagli Al-Shabaab, dove i miliziani sfuggivano al controllo del governo nascondendosi tra la popolazione[51].

Pertanto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite rinnovò per un altro anno il mandato della missione AMISOM, e con la risoluzione 2093 del 6 marzo 2013 sospese per un anno l'embargo sulle armi leggere alla Somalia, che vigeva dal '91, così da consentire la ricostituzione dell'esercito nazionale[52].

A partire da settembre 2013, su richiesta del Governo federale, fu installata a Mogadiscio una base militare degli Stati Uniti[53], con funzioni di supporto alla pianificazione delle operazioni militari da parte delle forze somale[54]. Il 5 ottobre, la Marina militare degli USA lanciò un attacco mirato contro un capo di Al-Shabaab nella città costiera di Brava, a sud di Mogadiscio, pur fallendo l'obiettivo della sua cattura[55].

A novembre 2013, anche l'Etiopia, che continuava ad avere 8000 soldati impegnati nel Sud della Somalia contro gli Al-Shabaab, formalizzò la richiesta di inquadrare i propri soldati nell'ambito della Missione dell'Unione africana in Somalia, suscitando il plauso del Governo somalo[56]. Con risoluzione 2124 del 2014, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite autorizzò quindi l'ampliamento dell'organico dell'AMISOM di altre 4'000 unità, consentendo, accanto ai contingenti già in essere di Gibuti, Burundi, Sierra Leone, Kenya e Uganda, la formazione di un sesto contingente dell'Etiopia, che ebbe la responsabilità delle operazioni nelle regioni meridionali di Ghedo, Bakool e Bai.[57]

Nel dicembre 2013, intanto, il premier Shirdon fu sfiduciato dal Parlamento somalo, e al suo posto fu nominato Abdiweli Sheikh Ahmed.

Operazione Oceano Indiano

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Hassan Sheikh Mohamud e Abdiweli Sheikh Ahmed.

Il Presidente Hassan Sheikh Mohamud, al Summit dell'Unione africana tenutosi ad Addis Abeba nel gennaio 2014, chiese un prolungamento per un altro anno del mandato per l'acquisto di armi stabilito dalle Nazioni Unite, in scadenza a marzo[58]; tuttavia un rapporto del febbraio 2014 del Gruppo di monitoraggio ONU su Somalia ed Eritrea denunciò, oltre alle difficoltà per gli osservatori nell'accedere ai depositi di armi e nell'ottenere informazioni, la scoperta di abusi sistematici da parte di alti ufficiali somali, tra cui un consigliere chiave del Presidente, che consentivano la distrazione delle armi dalle costituende forze di sicurezza nazionali per venderle a capi fazione e miliziani di Al-Shabaab. Le accuse furono negate dal Capo di Stato maggiore dell'esercito, Dahir Adan Elmi,[59], dichiarando di aver acquistato armamenti in due occasioni a seguito della rimozione dell'embargo sulle armi, e che i miliziani di Al-Shabaab possedevano altri canali per rifornirsi di armi e utilizzavano altri tipi di armi, soprattutto ordigni esplosivi[60].

In febbraio, inoltre, il nuovo premier somalo Abdiweli Sheikh Ahmed incontrò ad Addis Abeba il suo omologo etiope Haile Mariam Desalegn, elogiando il ruolo dell'Etiopia nel processo di stabilizzazione della Somalia e nella lotta agli Al-Shabaab, e la decisione dei militari etiopi di entrare nell'AMISOM, ed auspicando un rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi[61].

Situazione della guerra somala nell'agosto 2014

A marzo, le forze di sicurezza somale e quelle dell'AMISOM lanciarono un'intensa operazione militare contro gli Al-Shabaab nella Somalia meridionale, conquistando le città di Rab Dhure, Hudur, Wajid e Burdhbo ed attuando nei territori liberati interventi di supporto all'amministrazione locale e alla sicurezza, dislocando in ciascuna città un vice ministro e dei religiosi per coordinare e supervisionare le iniziative del governo[62]; il 26 marzo il numero di città liberate salì a dieci, tra cui Coriolei ed El Bur[63][64]. Il Rappresentante Speciale dell'ONU per la Somalia Nicholas Kay descrisse l'avanzata militare come l'offensiva più importante, e geograficamente estesa, da quando le truppe dell'Unione Africana avevano incominciato le loro operazioni nel 2007[65].

Nell'agosto 2014 partì una seconda operazione militare, l'operazione Oceano Indiano, con l'obiettivo di rimuovere gli ultimi nuclei di resistenza dal sud del Paese. A fine agosto, la grande maggioranza delle città somale erano ormai sotto controllo dell'esercito somalo e delle forze alleate dell'AMISOM, incluso il villaggio di Buulo Mareer[66], e l'avanzata proseguiva verso la città di Brava, principale roccaforte di Al-Shabaab dopo la caduta di Chisimaio. Anche se l'organizzazione perdeva il controllo del territorio, la sua capacità di eseguire attentati terroristici era ancora notevole[67].

Nel corso di una missione contro gli Al-Shabaab, il 1º settembre 2014 un drone statunitense uccise Moktar Ali Zubeyr, leader dell'organizzazione[68], infliggendo una significativa perdita da un punto di vista sia simbolico che operativo, tanto che il governo somalo concesse per 45 giorni l'amnistia per tutti i membri moderati del gruppo terroristico. Analisti politici suggerirono che la morte del leader di Al-Shabaab avrebbe portato alla frammentazione e dissoluzione del gruppo. Il 3 ottobre 2014, Al-Shabaab abbandonò la città di Brava ripiegando all'interno[69].

Offensiva Jubba Corridor

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Hassan Sheikh Mohamud e Omar Abdirashid Ali Sharmarke.

Nel dicembre 2014, intanto, anche il premier Abdiweli Sheikh Ahmed fu sfiduciato dal Parlamento somalo, e il Presidente Hassan nominò nuovamente Sharmarke. Questi dichiarò di voler formare un Governo di ampia base, con obiettivi in continuità con il governo precedente, e che il combattimento contro gli Al-Shabaab era una priorità anche del nuovo governo. Il 9 giugno 2015, dichiarò di prevedere la fine del gruppo terroristico entro l'anno, pur aggiungendo che per affrontare le cause profonde del conflitto, quelle che portavano molti giovani ad arruolarsi, sarebbe servito molto più tempo[70].

Il 26 giugno 2015 gli Al-Shabaab attaccarono la base militare dell'Unione africana a Lego uccidendo 50 soldati[71]. Il 17 luglio, le forze dell'AMISOM, composte da soldati kenioti, etiopi e somali, lanciarono in risposta un'offensiva contro gli Shabaab, detta Jubba Corridor, per riconquistare le regioni di Ghedo e Bai[72], espugnando la città di Bardera il 22 luglio, un bastione degli Shabaab da sette anni[73][74], e quella di Dinsor il 24 luglio[75]. Al termine dell'offensiva, il 6 agosto, il comandante della missione dichiarò che erano stati uccisi oltre 300 combattenti di Al-Shabaab[76]. Nonostante le perdite, il 1º settembre gli Shabaab assaltarono la base dell'Unione africana a Genale uccidendo 50 soldati[77], e nei giorni seguenti ripresero il controllo delle città di El Saliindi, Kuntuwarey e Buqda[78].

A ottobre 2015, uno dei principali capi di Al-Shabaab, Abdiqadir Mumin, annunciò di affiliarsi allo Stato Islamico[79][80], stabilendosi nel Puntland con 50-100 combattenti, a seguito di contrasti con la leadership di Al-Shabaab[81]. Il 14 marzo 2016, anche Al-Shabaab fece per la prima volta un'incursione nel Puntland[82], conquistando la città di Gard, con gravi conseguenze umanitarie[83].

Il 16 gennaio 2016 gli Al-Shabaab attaccarono la base dell'Unione africana di El-Adde, nella regione di Ghedo, uccidendo 60 soldati;[84] il 5 febbraio, occuparono la città portuale di Merca, a 45 km da Mogadiscio, abbandonata dalle truppe dell'AMISOM[85], causando gravi danni alla popolazione,[83] ma ne furono cacciati il giorno seguente.[86]

Nel 2016 gli Stati Uniti intensificarono la collaborazione con il governo somalo e le forze dell'Unione africana nella lotta al terrorismo islamico e nelle operazioni contro i posti di blocco illegali di questi gruppi sul territorio, con circa 50 operativi dislocati in diverse località della Somalia meridionale coordinati dal quartier generale a Mogadiscio:[87] il 5 marzo gli USA condussero un massiccio bombardamento con aerei e droni su un campo di Al-Shabaab a 200 km a nord di Mogadiscio, Camp Raso, uccidendo circa 100-150 combattenti,[88][89][90][91] il 9 marzo truppe speciali statunitensi affiancarono l'esercito somalo nell'attacco alla città di Audegle, controllata da Al-Shabaab, catturando diversi combattenti, pur senza riuscire a liberare la città,[92][93][94] l'11 aprile eseguirono un raid mirato a Chisimaio uccidendo 10 combattenti di Al-Shabaab ritenuti una minaccia imminente per le forze USA presenti sul territorio;[95][96] il 10 maggio, coordinarono truppe somale in una missione mirata contro alcuni combattenti di Al-Shabaab che preparavano un attacco a una base AMISOM,[97] il 12 maggio truppe dell'AMISOM attaccarono un posto di blocco illegale di Al-Shabaab a ovest di Mogadiscio,[97] il 13 maggio gli USA eseguirono un raid mirato contro 3 combattenti di Shabaab,[98] il 31 maggio coordinarono truppe somale in una missione mirata contro due importanti membri di Al-Shabaab, Mohamud Dulyadeyn, ritenuto la mente dell'attacco all'università di Garissa dell'aprile 2015, e Maalim Daud, capo dell'intelligence del gruppo, che furono uccisi assieme ad altri 16 combattenti;[99][100] il giorno seguente Al-Shabaab rispose facendo esplodere un'autobomba all'Hotel Ambassador di Mogadiscio, uccidendo 15 civili, tra cui due parlamentari,[101][102] e il 9 giugno assaltò un campo militare dell'Unione africana a Halgan, difeso dalle truppe etiopi ivi stanziate.[103][104]

Il 17 luglio 2016 gli Al-Shabaab attaccarono il villaggio di Wardinle, presso Baidoa, scontrandosi con le truppe etiopi dell'AMISOM e causando la morte di 14 civili[105]. Il 3 agosto, un contigente di truppe scelte statunitensi affiancò militari somali in un'operazione contro un posto di blocco illegale di Al-Shabaab a Saakow.[106]

Il 21 agosto gli Al-Shabaab fecero esplodere due bombe a Gallacaio, causando almeno 10 morti;[107] il 19 settembre un attentatore suicida di Al-Shabaab uccise a Mogadiscio il generale somalo Mohamed Roble Jimale Gobale e quattro guardie del corpo.[108]

Il 26 settembre, gli USA coordinarono truppe somale in un'operazione a Chisimaio contro gli Al-Shabaab, uccidendo 9 combattenti; due giorni dopo, soldati statunitensi affiancarono truppe somale in un'operazione a Gallacaio contro gli Al-Shabaab, uccidendo 4 combattenti[109]; il giorno seguente, gli USA eseguirono un raid nello Stato di Galmudugh, uccidendo per errore 22 civili ed alcuni soldati somali, suscitando la protesta dell'amministrazione regionale[110].

A ottobre, dopo il ritiro delle truppe etiopi dalla città di Halgan, gli Al-Shabaab occuparono la città, e i villaggi di el-Ali e Moqokori, nella regione dell'Hiran.[111][112]

Il 26 ottobre, combattenti affiliati allo Stato Islamico presero il controllo della città portuale di Candala, nel Puntland,[113] ma le forze armate del Puntland li respinsero a seguito di scontri armati che si svolsero dal 10 novembre[114] al 7 dicembre.[115]

Il 27 gennaio 2017, combattenti di Al-Shabaab attaccarono un campo militare dell'AMISOM a Kolbiyow.[116][117]

Presidenza Mohamed Abdullahi Mohamed (2017-)

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Mohamed Abdullahi Mohamed e Hassan Ali Khayre.
Situazione in Somalia nel 2024.

L'8 febbraio 2017 fu eletto presidente della Repubblica Mohamed Abdullahi Mohamed, il quale nominò il 1º marzo Hassan Ali Khayre come Primo Ministro.

Il 30 marzo 2017, il presidente statunitense Donald Trump firmò un decreto per dichiarare la Somalia "area di ostilità attive", autorizzando così il Comando degli Stati Uniti in Africa (AFRICOM) ad eseguire operazioni di antiterrorismo con minore tutela verso i civili.[118] Da allora sono aumentati sia i bombardamenti offensivi mirati che l'entità delle forze speciali statunitensi impiegate in Somalia, così come quella delle truppe convenzionali con compiti di formazione ed edificazione delle forze di difesa nazionale.[119] Il comandante dell'AFRICOM, gen. Thomas Waldhauser, dichiarò che l'obiettivo era fornire alle forze di sicurezza somale la capacità di operare da sole entro il 2021.[120]

Anche la Turchia installò una propria base militare presso Mogadiscio, con almeno 500 soldati deputati all'addestramento dell'esercito somalo, operativa da agosto.[121]

Il 4 maggio 2017 una squadra speciale della marina americana supportò l'esercito somalo in una missione mirata, a 60 km ad ovest di Mogadiscio, contro miliziani di Al-Shabaab già responsabili di attacchi terroristici a Mogadiscio,[122][123] durante la quale oltre a tre miliziani Al-Shabaab, tra cui Moalin Osman Abdi-Badil, membro dell'intelligence dell'organizzazione,[124] perse la vita anche un soldato americano ed altri due furono feriti.[124]

Raid aerei dell'AFRICOM

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: AFRICOM.

I raid aerei statunitensi nel 2017 contribuirono a ridurre la capacità di Al-Shabaab di condurre nuovi attacchi, come quello l'11 giugno presso Sakow, che uccise 8 miliziani chiave dell'organizzazione,[125] quello del 23 luglio diretto contro Ali Jabal, comandante di Al-Shabaab nel Benadir, ritenuto la mente degli attacchi terroristici a Mogadiscio,[120] ucciso da un successivo raid il 30 luglio a Tortoroow,[126] il 10 agosto un quarto raid con drone uccise un altro leader di Al-Shabaab,[127][128] il 17 agosto un raid uccise 7 miliziani di Al-Shabaab a Gelib, mentre erano impegnati in uno scontro a fuoco con soldati somali,[129] il 3 novembre due raid con droni a Buqa, 60 km N di Candala, uccisero diversi miliziani dello Stato Islamico in Somalia,[130] altri 5 raid con droni nei giorni 9-12 novembre uccisero 36 miliziani di Al-Shabaab e 4 miliziani dell'ISIS, tra cui il responsabile di un attacco a un convoglio militare americano-somalo a Gado,[131] il 14 novembre un raid con drone a 100 km NW di Mogadiscio uccise diversi miliziani di Al-Shabaab,[132] a dicembre un raid su un campo di addestramento di Al-Shabaab, a 200 km NW di Mogadiscio, uccise oltre 100 miliziani dell'organizzazione, un altro raid il 24 dicembre ne uccise 13.[133] In totale i raid americani nel periodo 30 marzo-31 dicembre 2017 furono 34,[118] consentendo di ridurre il numero di miliziani di Al-Shabaab a 3.000-6.000 e quelli dell'ISIS a 250.[134]

Sebbene alcuni analisti ne mettano in dubbio l'efficacia, in quanto non seguiti da azioni supplementari e riscontri sul terreno, i raid statunitensi contro gli Al-Shabaab proseguirono nel 2018, con un totale di 15 nel periodo gennaio-maggio,[135] tra i quali l'11 aprile a Jana Cabdalle, a 50 km NW di Chisimaio, neutralizzando un'autobomba di Al-Shabaab,[136] il 31 maggio a 50 km SW di Mogadiscio, uccidendo 12 miliziani,[135] il 2 giugno a Bosaso, nel Puntland, uccidendo 27 miliziani.[137][138] Negli stessi mesi proseguirono anche le operazioni dell'esercito somalo contro i posti di blocco illegali realizzati da Al-Shabaab per estorcere tasse alla popolazione, come il 12 maggio presso Gialalassi nella regione di Hiran, che portò all'uccisione di 13 miliziani.[139]

I raid statunitensi contro Al-Shabaab proseguirono anche nei restanti mesi del 2018, raggiungendo un totale di 47 nel periodo gennaio-dicembre,[118] ed ulteriori 24 nel periodo gennaio-febbraio 2019.[118]

Attentati e guerriglia di Al-Shabaab

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Al-Shabaab.

La capacità di Al-Shabaab di compiere attentati e operazioni di guerriglia apparve tuttavia ancora notevole. Tra gli attentati realizzati nel 2017, il più grave fu quello del 17 ottobre a Mogadiscio, che provocò oltre 300 vittime civili nella capitale.[140]

Tra gli attacchi di Al-Shabaab del 2018, si verificò il 23 febbraio l'esplosione di due autobombe a Mogadiscio, che causarono 38 vittime,[141] il 1º marzo l'esplosione di un'autobomba in un posto di blocco dell'esercito somalo a 15 km da Mogadiscio, che uccise 2 soldati e ne ferì 5,[142] il 2 marzo un'imboscata contro un convoglio militare a Balad, 30 km N di Mogadiscio, che uccise 5 soldati e un ordigno contro la base militare di Afgoi che ne uccise altri 5;[142] il 2 aprile l'assalto contemporaneo di tre basi AMISOM, a Coriolei, Bulomarer e Golweyn, uccidendo negli scontri 6 soldati ugandesi ma subendo anche la perdita di 36 miliziani;[143] il 12 aprile un attentato terroristico nello stadio di calcio di Brava, che fece 5 vittime,[136] il 23 aprile l'assalto alla base AMISOM di Arbaow/Elasha Biyahawas, alla periferia di Mogadiscio,[144] il 24 aprile l'assalto con ordigni e scontro a fuoco alle truppe AMISOM ad el-Waregow, presso Merca,[145] il 9 maggio l'esplosione di un ordigno stradale nel mercato di Wanlaweyn, 90 km a NW di Mogadiscio, che causò 11 vittime e 15 feriti,[139][146][147] il 10 maggio quella di un ordigno stradale contro un veicolo militare, che fece 10 vittime e 2 feriti,[146][147] il 12 maggio di un ordigno nel mercato di Bulomarer che fece 4 vittime e 5 feriti.[139]

Al-Shabaab riprese le ostilità l'8 giugno con l'attacco alle truppe somale presso el-Wak[148] e l'uccisione di un soldato in un mercato a Afgoi,[149] seguito dall'attacco alla base militare di Sanguni che causò 3 vittime e 4 feriti,[150][151] ed alle truppe somale a Teed, 30 km a N di Huddur (regione di Bakool), che causò 5 vittime e 3 feriti;[152] il 1º luglio attaccò la base dell'Unione africana di Halane, presso Mogadiscio, causando 5 morti e 10 feriti,[153] il 14 luglio realizzò un duplice attentato kamikaze al Ministero dell'Interno a Mogadiscio, che causò 10 vittime e 20 feriti nel successivo scontro armato,[154] ed alla residenza del Commissario di Polizia di Baidoa, che fece 4 vittime e 3 feriti,[155] e il 15 luglio fece esplodere due autobombe contro il Palazzo Presidenziale a Mogadiscio.[154]

  1. ^ https://news.yahoo.com/s/ap/20090125/ap_on_re_af/af_ethiopia_somalia_withdrawal_2
  2. ^ "Somalia swears in new president" Archiviato il 25 maggio 2010 in Internet Archive., Sapa-AFP (IOL), 31 gennaio 2009.
  3. ^ BBC NEWS - Africa - Somali insurgents attack police, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato il 22 ottobre 2014).
  4. ^ [1] Archiviato il 2 agosto 2008 in Internet Archive.
  5. ^ Omar Abdirashid Ali Sharmarke Set To Become PM Of Somalia, su india-server.com, 13 febbraio 2009. URL consultato il 14 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2009).
  6. ^ Somali president names Sharmarke as new PM, in Agence France-Presse, 13 febbraio 2009. URL consultato il 14 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2009).
  7. ^ Somali hardliners reject truce offer, su google.com, 2 marzo 2009. URL consultato il 4 marzo 2009 (archiviato il 7 marzo 2009).
  8. ^ New PM for Somalia, su tvnz.co.nz, 14 febbraio 2009. URL consultato il 14 febbraio 2009 (archiviato il 21 febbraio 2009).
  9. ^ Sharmarke named Somalia’s new PM Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive. – ArabNews
  10. ^ (FR) Copia archiviata, su lemonde.fr. URL consultato il 31 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2017). «Plus de 400 morts et 18 000 déplacés à Mogadiscio en une semaine», Le Monde, 15 maggio 2009.
  11. ^ Somalia stand-off as PM defies president's sacking order. BBC News (18 maggio 2010).
  12. ^ Somalia: Deposed Somali PM says government still exist Archiviato il 26 maggio 2010 in Internet Archive.. Garoweonline.com, 18 maggio 2010.
  13. ^ Somali prime minister refuses to leave office Archiviato il 3 ottobre 2018 in Internet Archive.. Ynetnews.com (20 giugno 1995).
  14. ^ Somalia president 'to name new Premier' as controversy deepens Archiviato il 10 giugno 2010 in Internet Archive.. Garowe online (26 maggio 2010).
  15. ^ Somalia leaders' feud deepens as PM refuse to step down Archiviato il 10 giugno 2010 in Internet Archive.. Garowe online (27 maggio 2010)
  16. ^ Somalia, uomini di Al Qaeda assaltano hotel con dentro parlamentari: 32 morti Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Corriere della Sera
  17. ^ Somalia, crolla il governo di transizione I radicali islamici sferrano l'attacco finale Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Repubblica
  18. ^ 15 die in Somalia as parliament demands gov't vote[collegamento interrotto]
  19. ^ Mohamed Ola Hassan (2010-08-10) Somalia's prime minister resigns amid tensions. Associated Press
  20. ^ Somalia's prime minister resigns amid tensions, su google.com. URL consultato il 24 dicembre 2018 (archiviato il 24 settembre 2010).
  21. ^ Somali president appoints new PM Archiviato l'8 marzo 2011 in Internet Archive.. Al Jazeera.
  22. ^ Somali parliament approves new prime minister Archiviato il 9 gennaio 2015 in Internet Archive.. Reuters, 31 ottobre 2010.
  23. ^ parliament approves new premier/-/1066/1043934/-/36b2q7z/-/ Somali parliament approves new premier Archiviato il 29 settembre 2012 in Archive.is.
  24. ^ Somali leaders agree to postpone elections by a year to fix security and political issues, su washingtonpost.com. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2018).
  25. ^ Somalia bars lawmakers from talks, U.S. worried Archiviato il 10 novembre 2018 in Internet Archive.. Reuters (10 maggio 2011)
  26. ^ a b c Mohammed Ibrahim More Clashes in Somalia; Minister Is Killed Archiviato il 31 luglio 2017 in Internet Archive.. New York Times, 11 giugno 2011.
  27. ^ Kampala Accord: A setback for the TFG and the International Community Archiviato il 23 giugno 2011 in Internet Archive.. Garowe Online (12 giugno 2011)
  28. ^ a b UN to sack Ambassador Mahiga, but who will replace him? Archiviato il 10 novembre 2018 in Internet Archive.. Suna Times (12 giugno 2011)
  29. ^ Abdalle Ahmed, Somalia prime minister says he won't resign. raxanreeb.com, 14 giugno 2011
  30. ^ Somali president: Mogadishu rallies funded by some politicians Archiviato il 15 settembre 2018 in Internet Archive.. Mareeg
  31. ^ Somalia PM says will quit only if parliament agrees Archiviato il 9 gennaio 2015 in Internet Archive.. Reuters, 11 giugno 2011
  32. ^ Somalia: PM Mohamed Abdullahi Farmajo resigns Archiviato il 1º gennaio 2018 in Internet Archive.. BBC (2011).
  33. ^ Jeffrey Gettleman, Lauded Somalian Prime Minister Resigns Under Pressure, The New York Times, 19 giugno 2011. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato il 16 giugno 2017).
  34. ^ Somali Prime Minister Unveiled His Cabinet, su english.alshahid.net, Alshahid. URL consultato il 12 giugno 2011 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2011).
  35. ^ Jeffrey Gettleman, Somalia Names New Prime Minister, in New York Times, 23 giugno 2011. URL consultato il 23 giugno 2011 (archiviato il 26 giugno 2011).
  36. ^ Analysis: Somali power struggle could intensify as premier quits Archiviato il 22 marzo 2012 in Internet Archive.. Horseed Media.
  37. ^ Al shabab says Kampala meeting ended failure Archiviato il 15 settembre 2018 in Internet Archive.. Mareeg.
  38. ^ Al Shabaab – Kampala Accord Was TFG's Failure Archiviato il 20 ottobre 2012 in Internet Archive.. All Africa, 22 giugno 2011.
  39. ^ Somalia's al-Shabab rebels leave Mogadishu, su bbc.co.uk. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 22 aprile 2019).
  40. ^ (EN) «Somali Government Says al-Shabaab Withdraws» Archiviato il 6 novembre 2012 in Internet Archive., Bloomberg, 6 agosto 2011.
  41. ^ Kenya launches offensive in Somalia, su news.nationalpost.com.
  42. ^ Leaked cables confirm U.S. role in Somalia war, su workers.org. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 22 febbraio 2014).
  43. ^ «Somalie: la ville de Beledweyne, symbole de la résistance des shebabs» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 26 novembre 2013.
  44. ^ Al-Shabaab Withdraws From Hudur, su somaliareport.com, SomaliaReport, 23 febbraio 2012. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
  45. ^ Somali al-Shabab militant stronghold Afgoye 'captured', in BBC, 25 maggio 2012. URL consultato il 1º giugno 2012 (archiviato il 28 maggio 2012).
  46. ^ Somalia forces capture key al-Shabab town of Afmadow, su bbc.co.uk, BBC, 31 maggio 2012. URL consultato il 31 maggio 2012 (archiviato il 1º giugno 2012).
  47. ^ Somalia: Newly elected President Hassan and foreign dignitaries survive multiple bomb blasts, in Garowe Online, 12 settembre 2012. URL consultato il 13 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2012).
  48. ^ Bill Roggio, Shabaab suicide bombers attack new Somali president, Kenyan foreign minister, in Long War Journal, 12 settembre 2012. URL consultato il 14 settembre 2012 (archiviato il 14 settembre 2012).
  49. ^ Kenyan troops launch beach assault on Somali city of Kismayo, su theguardian.com (archiviato il 21 marzo 2020).
  50. ^ Call to bolster Somalia mission, su thehindu.com (archiviato il 22 febbraio 2014).
  51. ^ Laura Hammond, Journal of Eastern African Studies, Somalia rising: things are starting to change for the world's longest failed state, volume 7, 2013, su tandfonline.com. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 13 febbraio 2019).
  52. ^ Risoluzione ONU 2093, su un.org (archiviato l'11 maggio 2021).
  53. ^ U.S. military advisers deployed to Somalia to help African forces, su reuters.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  54. ^ U.S. Military Advisers Deployed to Somalia, su abcnews.go.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 31 marzo 2019).
  55. ^ (EN) «US forces target leading al-Shabaab militant in Somalia raid» Archiviato il 28 settembre 2017 in Internet Archive., The Guardian, 5 ottobre 2013.
  56. ^ Ethiopia decides to join AMISOM force in Somalia, su sudantribune.com (archiviato il 28 ottobre 2018).
  57. ^ Ethiopian Forces formally integrated into AMISOM, su amisom-au.org (archiviato il 30 marzo 2014).
  58. ^ Copia archiviata, su sabahionline.com. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  59. ^ Somali Government official denies U.N arms diversion allegations, su horseedmedia.net. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2014).
  60. ^ Somalia:Military chief says UN Monitoring Group wants Al Shabab to become an endless project Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive.
  61. ^ Ethiopia: The Prime Minister of Somalia On a Visit to Ethiopia, su allafrica.com. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 22 febbraio 2014).
  62. ^ Somalia:PM hosts meeting with international community diplomats on stabilisation efforts Archiviato il 12 marzo 2014 in Internet Archive.
  63. ^ Somalia: The capture of Qoryooley is critical for the operations to liberate Barawe, Amisom head says Archiviato il 22 marzo 2014 in Internet Archive.
  64. ^ Somalia: Elbur town falls for Somali Army and Amisom Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  65. ^ Somalia, AU troops close in on key Shebab base Archiviato il 23 marzo 2014 in Internet Archive.
  66. ^ (EN) «Somali Troops Oust Militants From Southern Town» Archiviato il 12 settembre 2014 in Internet Archive., ABC News, 30 agosto 2014.
  67. ^ L’opération Océan Indien inflige un revers aux shebabs somaliens, su rfi.fr, 31 agosto 2014. URL consultato il 31 agosto 2014 (archiviato il 1º settembre 2014)..
  68. ^ Pentagon Confirms Death of Somalia Terror Leader, su garoweonline.com (archiviato il 6 settembre 2014).
  69. ^ Somalia: al Shabaab perde terreno e abbandona Brava Archiviato il 4 gennaio 2019 in Internet Archive., Radio France internationale, 4 ottobre 2014.
  70. ^ ANSA:Somalia: Shabaab sconfitti entro il 2015, su ansa.it. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 28 ottobre 2018).
  71. ^ «Somalie: les shebabs visent une base de l’Amisom» Archiviato il 5 gennaio 2019 in Internet Archive., RFI, 26 giugno 2015.
  72. ^ «Somalie: offensive anti-shebab avant la venue d'Obama dans la région» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 21 luglio 2015.
  73. ^ Somalie: l'Union africaine regagne du terrain Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Le Figaro avec AFP, 22 luglio 2015.
  74. ^ «L’Amisom et l'armée somalienne reprennent Bardhere, un bastion shebab» Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 22 luglio 2015.
  75. ^ «Somalie: l’armée et l’Union africaine s’emparent d’un nouveau bastion des Chabab» Archiviato il 22 novembre 2019 in Internet Archive., Le Monde avec AFP, 24 luglio 2015.
  76. ^ UA: «300 islamistes Shebab tués» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., BBC, 6 agosto 2015.
  77. ^ «Somalie: les shebab s'emparent temporairement d'une base de l'UA» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 1 settembre 2015.
  78. ^ «Les islamistes Chabaab reprennent la ville somalienne de Buqda» Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive., Reuters, 6 settembre 2015.
  79. ^ «Somalia: al Shabaab divisa tra Al-Qaïda ed ISIS» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 28 ottobre 2015.
  80. ^ Romain Caillet, twitter., su twitter.com. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato l'8 marzo 2021).
  81. ^ Tanguy Berthemet, «In Africa, Daesh si scontra con al-Qaida» Archiviato il 29 ottobre 2018 in Internet Archive., Le Figaro, 22 settembre 2016.
  82. ^ «Somalia: decine di al Shabaab effettuano uno sfondamento nel Puntland» Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 15 marzo 2016.
  83. ^ a b La rinascita di Al Shabaab in Somalia e implicazioni per il settore umanitario, su reliefweb.int. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 28 ottobre 2018).
  84. ^ «Decine di morti in un attacco del gruppo somalo al Shebaab contro una base militare» Archiviato il 23 novembre 2019 in Internet Archive., Le Monde avec AFP, 15 gennaio 2016.
  85. ^ Somalie: les shebab reprennent le contrôle du port stratégique de Merka sans combattre
  86. ^ «Somalia: il porto di Merca ripreso ad al Shebaab» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Le Figaro avec AFP, 6 febbraio 2016.
  87. ^ US special forces wage secretive 'small wars' against terrorists, su edition.cnn.com, CNN, 12 maggio 2016. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato il 12 settembre 2018).
  88. ^ bombardamento USA uccide almeno 150 combattenti di al Shabaab in Somalia, su news.yahoo.com, yahoo news, 7 marzo 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 5 novembre 2018).
  89. ^ «Somalia: gli Stati Uniti annunciano aver ucciso «più di 150» islamisti di Shabaab» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 7 marzo 2016.
  90. ^ «Bombardamenti americani eliminano circa 150 al Shabaab in Somalia» Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 7 marzo 2016.
  91. ^ «Somalia: gli islamisti contestano il bilancio del raid americano» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Le Figaro avec Reuters, 8 marzo 2016.
  92. ^ US troops in helicopter-borne raid in Somalia: Pentagon, su news.yahoo.com, yahoo news, 9 marzo 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 20 novembre 2018).
  93. ^ Somalia al-Shabab: US forces took part in raid on militants, su bbc.co.uk, BBC News, 9 marzo 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 10 ottobre 2018).
  94. ^ U.S., Somali commandos nab valuable Al-Shabaab figures, spokesman says, su edition.cnn.com, CNN, 10 marzo 2016. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 27 febbraio 2020).
  95. ^ Bombardamenti USA uccidono sospetti militanti di al Shabaab in Somalia, su reuters.com, reuters, 12 aprile 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2017).
  96. ^ bombardamenti USA colpiscono campo di Al-Shabaab in Somalia dopo 'minaccia imminente', su edition.cnn.com, CNN, 12 aprile 2016. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato il 2 luglio 2018).
  97. ^ a b U.S. Conducts Airstrike Against Al Shabab Militants in Somalia, su nbcnews.com, NBC news, 12 maggio 2016. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato il 17 giugno 2016).
  98. ^ 4 US airstrikes targeted al-Shabab militants in Somalia last month, su stripes.com, stars and stripes, 17 giugno 2016. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato il 16 novembre 2018).
  99. ^ Mastermind of Kenya university attack killed in Somalia, su edition.cnn.com, CNN, 2 giugno 2016. URL consultato il 28 ottobre 2018 (archiviato il 28 ottobre 2018).
  100. ^ Garissa university attack plotter Mohamed Kuno 'dead', su bbc.co.uk, BBC news, 1º giugno 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 29 gennaio 2019).
  101. ^ Mogadishu hotel attack: At least 15 dead after al-Shabaab launch bomb and shooting assault in Somalia, Independent news, 1º giugno 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 12 ottobre 2017).
  102. ^ Al Shabaab commander killed in US airstrike in Somalia, su foxnews.com, fox news, 1º giugno 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2017).
  103. ^ «Somalia: al Shabaab attacca una base etiope dell’Amisom» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., Jeune Afrique avec AFP, 10 giugno 2016.
  104. ^ Armelle Nga, «Somalia: l'Amisom annuncia aver ucciso 140 militanti di al Shabaab» Archiviato il 5 ottobre 2018 in Internet Archive., Reuters, 11 giugno 2016.
  105. ^ «Somalie: affrontements meurtriers entre soldats de l'Amisom et shebabs» Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 19 luglio 2016.
  106. ^ Somali Forces, Backed by U.S., Kill Shabab Militants in Raid, su nytimes.com, New York Times, 16 agosto 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2017).
  107. ^ Attentati in Somalia: almeno 10 morti Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., lefigaro.fr, 22 agosto 2016
  108. ^ «Un général somalien réputé tué par les shebab dans une attaque-suicide» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 18 settembre 2016.
  109. ^ Attacks on U.S. troops in Somalia leads to airstrikes on al-Shabab, su militarytimes.com, militarytimes, 29 settembre 2016. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 27 giugno 2017).
  110. ^ (EN) Somalia says US air strike killed civilians not al-Shabab, in BBC News, 29 settembre 2016. URL consultato il 2 ottobre 2016 (archiviato il 9 maggio 2018).
  111. ^ «Somalie: les shebab occupent une ville stratégique» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 23 ottobre 2016.
  112. ^ «Somalie: le retrait des troupes éthiopiennes lié à des «contraintes financières» » Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 27 ottobre 2016.
  113. ^ «Somalie: des jihadistes affiliés à l'EI se retirent d'une localité du Puntland» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 27 ottobre 2016.
  114. ^ «Somalie: accrochage entre forces du Puntland et jihadistes affiliés à l'EI» Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive., AFP, 11 novembre 2016.
  115. ^ «Somalie: le groupe EI délogé d’une localité du Puntland» Archiviato il 1º ottobre 2018 in Internet Archive., RFI, 8 dicembre 2016.
  116. ^ «Somalia: nuovo attacco di al Shabaab contro una base dell'Unione Africana» Archiviato il 7 marzo 2019 in Internet Archive., RFI, 27 gennaio 2017.
  117. ^ Laurent Larcher, «In Somalia, violento attacco ad una base militare keniota» Archiviato il 27 settembre 2018 in Internet Archive., La Croix, 27 gennaio 2017.
  118. ^ a b c d Somalia, i possibili crimini di guerra avvolti nel segreto dopo gli attacchi aerei Usa, su repubblica.it, La Repubblica, 20 marzo 2019. URL consultato il 22 marzo 2019 (archiviato il 21 marzo 2019).
  119. ^ Le forze USA aumentano bombardamenti sulla Somalia tra incertezza sul futuro, su stripes.com, Stars and Stripes, 18 settembre 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato l'8 ottobre 2017).
  120. ^ a b USA conduce bombardamenti in Somalia contro al-Shabaab, su edition.cnn.com, CNN, 25 luglio 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 12 ottobre 2017).
  121. ^ Così Erdogan vuole conquistare la Somalia Archiviato il 18 ottobre 2018 in Internet Archive., Occhidellaguerra, 10 agosto 2017
  122. ^ Somalia : un soldato americano ucciso in un'operazione contro al Shabaab, in L'Orient-Le Jour, 5 maggio 2017. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato il 1º dicembre 2017).
  123. ^ US Navy SEAL killed in Somalia, su foxnews.com, Fox News, 5 maggio 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 30 maggio 2017).
  124. ^ a b Navy SEAL Who Died in Somalia Was Alongside, Not Behind, Local Forces, su nytimes.com, New York Times, 9 maggio 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 3 settembre 2017).
  125. ^ USA effettuano 'bombardamenti mirati' in Somalia con un mandato espanso, su edition.cnn.com, CNN, 11 giugno 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 13 aprile 2019).
  126. ^ USA confermano la morte del terrorista di al-Shabaab Ali Jabal, su foxnews.com, Fox News, 4 agosto 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 16 agosto 2017).
  127. ^ bombardamenti USA in Somalia; ucciso leader di alto livello di al-Shabaab, su abcnews.go.com, ABC news, 10 agosto 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2017).
  128. ^ bombardamenti USA con droni colpiscono combattenti di al-Shabaab in Somalia, su abcnews.go.com, 11 agosto 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 13 aprile 2019).
  129. ^ US troops call in airstrike after they come under fire in Somalia, su edition.cnn.com, CNN, 17 agosto 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 13 aprile 2019).
  130. ^ USA bombarda per la prima volta ISIS in Somalia, su military.com, 4 novembre 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 31 marzo 2019).
  131. ^ US military launches series of strikes in Yemen and Somalia, su edition.cnn.com, CNN, 13 novembre 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato l'11 aprile 2019).
  132. ^ bombardamento USA con drone in Somalia uccide militanti di al-Shabaab, su militarytimes.com, Military Times, 15 novembre 2017. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato l'8 dicembre 2017).
  133. ^ ufficiali USA: bombardamento uccise 13 terroristi in Somalia, su edition.cnn.com, CNN, 27 dicembre 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 13 aprile 2019).
  134. ^ bombardamento USA in Somalia uccide più di 100 militanti di al-Shabaab, su edition.cnn.com, CNN, 21 novembre 2017. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato il 12 aprile 2019).
  135. ^ a b A.Gutowski, 'US strikes Shabaab again outside Mogadishu' Archiviato il 18 luglio 2018 in Internet Archive., The Long War Journal, 2 giugno 2018
  136. ^ a b Roggio, B. & Gutowski, A. (2018), 'US continues to disrupt Shabaab’s attack campaign' Archiviato il 20 ottobre 2018 in Internet Archive., The Long War Journal, 13 aprile 2018
  137. ^ B. Roggio,A.Gutowski, 'US kills 27 Shabaab terrorists in rare northern Somalia strike' Archiviato l'11 luglio 2018 in Internet Archive., The Long War Journal, 5 giugno 2018
  138. ^ 'US Airstrike Kills 27 Terrorist Fighters in N. Somalia', Voice of America (Washington, DC), 5 giugno 2018
  139. ^ a b c 'Thirteen militants, 4 Civilians Killed in Market Blast, Fighting', Voice of America (Washington, DC), 14 maggio 2018
  140. ^ Il doppio attentato di Mogadiscio: un messaggio alla politica somala Archiviato il 31 agosto 2021 in Internet Archive., Occhidellaguerra, 17 ottobre 2017
  141. ^ 'Death Toll Mounts After Mogadishu Palace Attack', Deutsche Welle (Bonn), 24 febbraio 2018
  142. ^ a b 'Al-Shabaab Blamed in AU Ambush, Suspected in Attack on Somali Forces', Voice of America (Washington, DC), 5 marzo 2018
  143. ^ AMISOM troops successfully repulse Al Shabaab terrorists following simultaneous attacks on three AU bases in the Lower Shabelle region - AMISOM Archiviato il 31 agosto 2021 in Internet Archive. accesso il 6 aprile 2018.
  144. ^ 'Al-Shabaab Launches Attack on AU Peacekeepers' Base Near Mogadishu', Shabelle Media Network (Mogadiscio), 24 aprile 2018
  145. ^ 'Al-Shabaab Militants Ambush UPDF Convoy in Southern Somalia', Shabelle Media Network (Mogadiscio), 25 aprile 2018
  146. ^ a b 'Soldiers Killed in a Landmine Explosion in Southern Somalia', Shabelle Media Network (Mogadiscio), 10 maggio 2018
  147. ^ a b 'SNA Soldiers Killed in Lower Shabelle IED Blast', Radio Dalsan (Mogadiscio), 10 maggio 2018
  148. ^ 'Al shabaab and Govt Troops in Deadly Clash over El-Wak', Dalsan Radio (Mogadishu), 8 giugno 2018
  149. ^ 'Gunmen Kill Somali Soldier in Afgoye Outside Mogadishu', Shabelle Media Network (Mogadiscio), 9 giugno 2018
  150. ^ H. Maruf, 'New Details Emerge in Attack That Killed U.S. Soldier', Voice of America (Washington, DC), 11 giugno 2018
  151. ^ 'Jubbaland and U.S. Troops Vacate Town Outside Kismayo After Attacks', Shabelle Media Network (Mogadiscio), 10 giugno 2018
  152. ^ Maruf 2018.
  153. ^ 'Govt Condemns Mortar Attack in Mogadishu That Left 5 Dead', Shabelle Media Network (Mogadishu), 2 luglio 2018
  154. ^ a b C. Weiss, 'Shabaab targets presidential palace with suicide assault' Archiviato il 18 luglio 2018 in Internet Archive., The Long War Journal, 16 luglio 2018
  155. ^ 'Al-Shabaab Carries Out Attack in Baidoa, Kills At Least 3 Soldiers', Shabelle Media network (Mogadiscio), 14 luglio 2018