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Discussione:Dialetto mirandolese

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È davvero necessario fare una pagina sul dialetto di ogni singola città? Da integrare con dialetto modenese. --Ottaviano Al Foro Romano 22:07, 7 dic 2006 (CET)[rispondi]

Perdonami Ottaviano, ma non ho capito cosa intendi quando dici che la mia pagina dialetto mirandolese verrà integrata parzialmente con il dialetto modenese. Che vuole dire? Rimane così com'è vero? Ho impiegato tutte le mie forze per scrivere di mio pugno quella piccola grammatica. E spero rimanga anche la sua independeza rispetto il dialetto modenese (dal quale si distacca) e quello bolognese (col quale non ha assolutamente nulla a che fare). Grazie. Nadinluj

Hai fatto davvero un bel lavoro. Ma temo che non tutti la pensino come me. Si era detto una volta che non si potevano mettere i dialetti delle singole città, poiché le differenze, anche all'interno di una provincia, sono piccole. E Mirandola non è proprio una metropoli... Io proporrei di mettere sotto la pagina dialetto modenese un paragrafo Le varianti della bassa e aggiungere (non tutta) la pagina del dialetto mirandolese. --Ottaviano Al Foro Romano 16:18, 8 dic 2006 (CET)[rispondi]

Ok, se è una decisione che è stata presa va bene. Al limite metterò il mio lavoro su un sito e poi farò un link. Grazie e a presto Nadinluj

Scusa, Ottaviano II, vedo che tu sei un esperto della questione e io non lo sono, ma se il lavoro sul dialetto di Mirandola è un bel lavoro, come tu stesso ammetti, perchè bisogna disperderlo? Quando si opera su carta c'è la necessità di una ferrea selezione. Ma qui? Non è che un gruppo di esperti si è autodato norme troppo restrittive, che invece non vigono (inutile fare esempi) in altre aree di Wikipedia italiana e soprattutto nelle wikipedie di altre lingue? Pur non essendo nè un linguista, nè un emiliano, da una piccola ricerchina su Gogle ho trovato dati molto diversi. Ad esempio segnalato da un sito universitario ho trovato il testo Studiosi del dialetto mirandolese intorno a don Felice Ceretti, in Don Felice Ceretti storico di Mirandola e dei Pico, Mirandola, Biblioteca Comunale, 1998, pp. 187-212..Mirandola, inoltre è terra di "confine" con un'area ancor più di confine come è il Destra Po mantovano. Mirandola è stata, come tutti sanno, una signoria autonoma dei Pico, che vi tennero corte e la trasformarono in una piazzaforte imprendibile. Fu assediata due volte e il secondo assedio di Mirandola è più noto nelle scuole militari di Francia che in Italia --Mizardellorsa 13:01, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

Ho rintracciato la presenza della voce Dialetto mirandolese nel testo più autorevole della materia di Max Niemeyer Verlag, Deonomasticon Italicum pubblicato a Tubinga--Mizardellorsa 16:56, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

Io invece sono emiliano, ho vissuto a Mirandola e ho sentito parlare il suo dialetto migliaia di volte; è stato il vernacolo di una grande città al centro di tre potenze, Bologna, Modena e Mantova, ha caratteristiche particolari. Ma questo non cambia la mia opinione. La pagina che ha fatto Nadinluj è una bella pagina, ma ritengo che fare una voce sul dialetto di ogni città sia piuttosto dannoso. I dialetti della provincia di Modena, da Carpi a Pavullo, sono molto simili. Eppure ognuno ha qualche caratteristica che lo differenzia un poco dagli altri. Ma scrivere 50 voci uguali, con differenze minime (perchè 50 sono i comuni in provincia di Modena), questo sì che è dannoso. Io ho aggiunto un paragrafo sulle varianti del dialetto modenese (perchè con questo nome non si intende solo quello della città di Modena ma di tutta (quasi) la provincia): si possono elencare tutte le differenze del caso, bibliografia e quant'altro. Il separatismo a oltranza non porta a niente. --Ottaviano Al Foro Romano 19:14, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

Scusa,Ottaviano, ti ho già detto che non sono emiliano e nemmeno esperto in dialetti. Qualche amico modenese ce l'ho e mi hanno confermato quello che dici di una sostanziale unità del dialetto modenese. Mi hanno raccontato un episodio: don Zeno Saltini, che era di Carpi, negli anni a cavallo della guerra, quando andava a Mirandola, predicava in carpigiano,, sicuro di essere ben capito dai contadini del posto. Tuttavia mi chiedo: se i glottologi di Tubinga hanno riconoscciuto la necessità di studiare il carpigiano come un dialetto autonomo, non vedo che difficoltà ci sia a dar corpo ad una "voce" autonoma. Ovviamente nella voce "dialetto modenese" si possono sottolineare le differenze e le analogie con i dialetti simili. Che io sappia tranne un rapido controllo i glottoligi di Tubinga [1] non censiscono 50 dialetti della provincia di Modena, ma solo due, se non ho sbagliato a vedere. Non capisco poi una severità con Mirandola, quando, solo per le voci che ho visto oggi, c'èuna scheda, altrettanto bella, per il dialetto (rectius vernacolo) pescino. Ripeto, ben venga chi scrive belle voci su varianti dei dialetti d'Italia. Se cancelli le voci, stronchi le gambe a chi vorrebbe dare una mano--Mizardellorsa 21:04, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

La differenza sta nel fatto che il dialetto pesciatino è parlato da una valle intera, non da un comune. E poi se ce una cosa dalla quale mi guardo bene dal fare, è stroncare a priori la carriera dei nuovi wikipediani. Ripeto: contro la voce non ho nulla di personale, anzi; ma non sono d'accordo a frammentare così tanto il lavoro. --Ottaviano Al Foro Romano 22:38, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

Avete ragione entrambi. Io chiaramente sono a favore del mantenimento della mia pagina ma bisogna comunque fare una scelta di metodo. Ripeto, la situazione dialettale è riconosciuta da tutti come frammentaria. Termini come "isoglossa" "confine linguistico" "area linguistica" sono solo convenzioni; di fronte a questo problema si possono attestare le differenti parlate (che nella provincia di Modena sarebbero tre o quattro e non cinquanta) oppure accorparle tutte nel dialetto della città più vicina, per comodità. Si tratta solo di una scelta di metodo che a quanto pare ci divide. Per sostenere ancora la mia tesi aggiungo che il pesciatino sarà parlato in una valle, ma il mirandolese è parlato nell'area nord della provincia di Modena. Qual'è la differenza? Inoltre io sono di San Possidonio e nel mio paese si parla una parlata pressoché identica al mirandolese. Non mi sognerei mai di creare la pagina "Possidiese" dal momento che differisce da essa di tre o quattro vocaboli! Ma trovo le differenze tra mirandolese, modenese e carpigiano ben maggiori! Scusate per lo scompiglio che ho creato, spero si possa arrivare a una buona soluzione. Grazie per l'attenzione. Nadinluj

Appartenenza del dialetto mirandolese

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Nella voce viene attualmente indicato che il dialetto mirandolese sarebbe una sotto-categoria del dialetto modenese. In realtà, come già indicato da Pullè (Profilo antopologico dell'Italia, Firenze, 1898) ed Eusebio Meschieri (Nuovo volabolario mirandolese-italiano, Imola, 1932, pag. XIII) per i dialetti emiliani, anzichè una classificazione per province, conviene una divisione in tre linee parallele al fiume Po, alla via Emilia e agli Appennini: cosicché si ha un dialetto emiliano "valligiano", "mediano" e "montano". I dialetti appartenenti a tali fasce est-ovest hanno maggiori affinità rispetto alle suddivisioni provinciali nord-sud. In base a questa teoria, il dialetto mirandolese è più simile al ferrarese, piuttosto che col modenese; il modenese centrale assomiglia più al reggiano centrale, rispetto al frignanese (G. Bertoni, Il dialetto di Modena, Torino, 1905). Il dialetto modenese è caratterizzato dall'allungamento delle vocali, le quali inoltre vengono pronunciate larghe ed aperte. Le parole mirandolesi invece hanno vocali strette e corte ed un uso marcato delle consonanti che spesso vengono raddoppiate anche dove non serve (in maniera molto simile al ferrarese e al guastallese).--Holapaco77 (msg) 21:22, 24 feb 2014 (CET)[rispondi]