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Foot-Ball Club Juventus 1925-1926

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Voce principale: Juventus Football Club.
FBC Juventus
Stagione 1925-1926
I bianconeri di nuovo campioni d'Italia dopo 21 anni
Sport calcio
SquadraJuventus
AllenatoreUngheria (bandiera) Jenő Károly, poi
Ungheria (bandiera) József Viola
PresidenteItalia (bandiera) Edoardo Agnelli
Prima Divisione
Maggiori presenzeCampionato: Combi, Torriani (27)
Miglior marcatoreCampionato: Hirzer (35)
StadioCampo Juventus
Si invita a seguire il modello di voce

Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Foot-Ball Club Juventus nelle competizioni ufficiali della stagione 1925-1926.

Una fase della finale di andata della Lega Nord tra Bologna e Juventus (2-2)

Nella stagione 1925-1926 la federazione di calcio autorizzò l'apertura ai calciatori stranieri. Le Zebre torinesi, che per il rinnovamento societario a opera degli Agnelli rappresentavano «il futuro del calcio piemontese»,[1] in campionato raggiunsero il primo posto grazie a nove vittorie consecutive – dal 13 dicembre 1925 (Mantova-Juventus 0-5 della 9ª giornata) all'11 aprile 1926 (Alessandria-Juventus 1-3 della 17ª giornata) –, per un totale di diciassette partite di fila senza subire sconfitte nel secondo raggruppamento della Lega Nord a dodici squadre; a ciò si aggiunsero nove partite (934') con la porta inviolata – dal 25 ottobre 1925 (Juventus-Milan 6-0 della 4ª giornata) al 28 febbraio 1926 (Parma-Juventus 0-3 della 12ª giornata)[2] –, un record del calcio pionieristico, grazie anche alle prestazioni del trio difensivo composto dal portiere Gianpiero Combi e dai terzini Virginio Rosetta e Luigi Allemandi.

Con 17 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte la Juventus si qualificò, per la prima volta in cinque anni, alla finale della Lega Nord contro i campioni uscenti del Bologna, rinnovato un anno prima da Leandro Arpinati, vicesegretario nazionale del Partito Nazionale Fascista. Nella gara di andata giocata l'11 luglio 1926 allo stadio Sterlino di Bologna, le due squadre pareggiarono 2-2 (due reti di Ferenc Hirzer, capocannoniere di quella stagione con 35 reti in un totale di 26 partite). La gara di ritorno, giocata in Corso Marsiglia a Torino il 25 dello stesso mese, finì 0-0. Tre giorni dopo il tecnico bianconero Jenő Károly morì improvvisamente d'infarto, ad appena cinque giorni dalla decisiva partita di spareggio: il 1º agosto a Milano la Juventus, guidata ad interim dal giocatore-allenatore József Viola, vinse 2-1 grazie alle reti di Piero Pastore – terzo posto della classifica finale dei marcatori in campionato durante quella stagione con 26 reti – e Antonio Vojak.

La squadra torinese, in qualità di campione del Nord, affrontò quindi la finalissima nazionale contro l'Alba Roma, campione del Sud, vincendo sia all'andata per 7-1 a Torino l'8 agosto, sia al ritorno per 5-0 a Roma il 22 dello stesso mese. Così, con 37 punti (per un totale di 45 punti a fine stagione), il migliore attacco e la miglior difesa del torneo, con 68 reti a favore (per un totale di 84 a fine campionato) e 14 contro (per un totale di 18 alla fine dello stesso torneo), la Juventus si aggiudicò il suo secondo titolo federale, interrompendo un digiuno di ben ventuno anni – tuttora il più lungo nella storia del club –; indossò così sulla maglia, per la prima volta, il simbolo di campione d'Italia, composto all'epoca da uno scudo sabaudo rosso con una croce bianca all'interno, e un fascio littorio simbolo della Roma imperiale (utilizzato anche dalla nazionale italiana dall'incontro con l'Ungheria del 6 gennaio 1911).[3]

Le disposizioni della Carta di Viareggio del 2 agosto 1926 portarono alla fusione della Lega Nord e della Lega Sud nella cosiddetta Divisione Nazionale, prima dell'inizio del ventisettesimo campionato a gironi.

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1ª portiere
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2ª portiere
N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) P Gianpiero Combi
Italia (bandiera) P Ezio Sclavi
Italia (bandiera) D Luigi Allemandi
Italia (bandiera) D Mario Ferrero
Italia (bandiera) D Guido Gianfardoni
Italia (bandiera) D Ugo Rasetto
Italia (bandiera) D Virginio Rosetta
Italia (bandiera) C Barale II
Italia (bandiera) C Barale III
Italia (bandiera) C Bigatto I (capitano)
Italia (bandiera) C Giuseppe Grabbi
N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) C Mario Meneghetti
Italia (bandiera) C Mario Paniati
Ungheria (bandiera) C József Viola
Italia (bandiera) A Tommaso Caudera
Italia (bandiera) A Camillo Fenili
Italia (bandiera) A Domenico Gariglio
Ungheria (bandiera) A Ferenc Hirzer
Italia (bandiera) A Federico Munerati
Italia (bandiera) A Piero Pastore
Italia (bandiera) A Giuseppe Torriani
Italia (bandiera) A Vojak I

Prima Divisione

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Lo stesso argomento in dettaglio: Prima Divisione 1925-1926.

Girone eliminatorio

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Torino
4 ottobre 1925
1ª giornata
Juventus6 – 0
referto
ParmaCampo Juventus
Arbitro:  Ramponi (Milano)

Padova
11 ottobre 1925
2ª giornata
Padova2 – 2
referto
JuventusStadio Silvio Appiani
Arbitro:  U. Gama (Milano)

Sampierdarena
18 ottobre 1925
3ª giornata
Sampierdarenese2 – 1
referto
JuventusStadio di Villa Scassi
Arbitro:  Bonello (Venezia)

Torino
25 ottobre 1925
4ª giornata
Juventus6 – 0
referto
MilanCampo Juventus
Arbitro:  Girelli (Verona)

Vercelli
15 novembre 1925
5ª giornata
Pro Vercelli0 – 1
referto
JuventusCampo piazza Conte di Torino
Arbitro:  Pinasco (Genova)

Torino
22 novembre 1925
6ª giornata
Juventus4 – 0
referto
AlessandriaCampo Juventus
Arbitro:  Gaudenzi (Milano)

Torino
29 novembre 1925
7ª giornata
Juventus3 – 0
referto
LivornoCampo Juventus
Arbitro:  Sianesi (Milano)

Cremona
6 dicembre 1925
8ª giornata
Cremonese0 – 0
referto
JuventusCampo di via Persico
Arbitro:  Pinasco (Genova)

Mantova
14 febbraio 1926[4], ore 14:30 CET
9ª giornata
Mantova0 – 5
referto
JuventusCampo dell'Ippodromo Te
Arbitro:  Petariny (Trieste)

Torino
24 gennaio 1926[5]
10ª giornata
Juventus5 – 0
referto
ReggianaCampo Juventus
Arbitro:  Vagge (Genova)

Torino
3 gennaio 1926
11ª giornata
Juventus2 – 0
referto
GenoaCampo Juventus
Arbitro:  Mauro (Milano)

Parma
28 febbraio 1926
12ª giornata
Parma0 – 3
referto
JuventusStadio Ennio Tardini
Arbitro:  Guarnieri (Milano)

Torino
7 marzo 1926
13ª giornata
Juventus3 – 2
referto
PadovaCampo Juventus
Arbitro:  Mauro (Milano)

Torino
21 febbraio 1926[6]
14ª giornata
Juventus4 – 0
referto
SampierdareneseCampo Juventus
Arbitro:  Galli (Bologna)

Milano
28 marzo 1926, ore 14:30 CET[7]
15ª giornata
Milan1 – 2
referto
JuventusCampo di viale Lombardia
Arbitro:  Vagge (Genova)

Torino
4 aprile 1926
16ª giornata
Juventus2 – 1
referto
Pro VercelliCampo Juventus
Arbitro:  A. Gama (Milano)

Alessandria
25 aprile 1926[9], ore 16:35 CET
17ª giornata
Alessandria1 – 3
referto
JuventusCampo degli Orti
Arbitro:  Pinasco (Genova)

Livorno
2 maggio 1926, ore 15:00 CET[11]
18ª giornata
Livorno1 – 1
referto
JuventusCampo di Villa Chayes (ca 10 000[12] spett.)
Arbitro:  Lenti (Genova)

Torino
16 maggio 1926
19ª giornata
Juventus4 – 0
referto
CremoneseCampo Juventus
Arbitro:  Pozzi (Monza)

Torino
20 giugno 1926
20ª giornata
Juventus8 – 1
referto
MantovaCampo Juventus
Arbitro:  Carraro (Padova)

Reggio Emilia
27 giugno 1926
21ª giornata
Reggiana2 – 0
referto
JuventusStadio Mirabello
Arbitro:  Parodi (Genova)

Genova
4 luglio 1926
22ª giornata
Genoa1 – 3
referto
JuventusCampo di Via del Piano
Arbitro:  Grossi (Milano)

Finali di Lega Nord

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Bologna
11 luglio 1926
Andata
Bologna2 – 2
referto
JuventusStadio Sterlino - Angelo Badini
Arbitro:  Gama (Milano)

Torino
25 luglio 1926, ore 16:40 CET
Ritorno
Juventus0 – 0
referto
BolognaCampo Juventus
Arbitro:  Gama (Milano)

Milano
1º agosto 1926, ore 16:35 CET
Spareggio
Bologna1 – 2
referto
JuventusArena Civica
Arbitro:  Gama (Milano)

Torino
8 agosto 1926, ore 17:00 CET
Andata
Juventus7 – 1
referto
Alba RomaCampo Juventus
Arbitro:  Dani (Genova)

Roma
22 agosto 1926, ore 17:00 CET
Ritorno
Alba Roma0 – 5
referto
JuventusStadio Nazionale
Arbitro:  Gama (Milano)

Statistiche dei giocatori

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Giocatore Campionato
Presenze Reti
Combi, G. G. Combi 270
Sclavi, E. E. Sclavi 10
Allemandi, L. L. Allemandi 170
Ferrero, M. M. Ferrero 160
Gianfardoni, G. G. Gianfardoni 50
Rasetto, U. U. Rasetto 10
Rosetta, V. V. Rosetta 240
Barale (II), G. G. Barale (II) 80
Barale (III), O. O. Barale (III) 10
Bigatto (I), C. C. Bigatto (I) 260
Grabbi, G. G. Grabbi 40
Meneghetti, M. M. Meneghetti 221
Paniati, M. M. Paniati 40
Viola, J. J. Viola 232
Caudera, T. T. Caudera 10
Fenili, C. C. Fenili 30
Gariglio, D. D. Gariglio 10
Hirzer, F. F. Hirzer 2535
Munerati, F. F. Munerati 2210
Pastore, P. P. Pastore 2227
Torriani, G. G. Torriani 273
Vojak (I), A. A. Vojak (I) 175
  1. ^ Secondo le cronache all'epoca[senza fonte], la squadra juventina segnò sportivamente il passaggio dal vecchio al nuovo calcio italiano con la vittoria esterna 1-3 all'ultima giornata del girone B della Lega Nord contro il Genoa, la squadra più titolata del calcio pionieristico, il 4 luglio 1926 al campo di Via del Piano di Genova. Nei fatti storici, la Carta di Viareggio del 2 agosto 1926 rappresentò la principale base del professionismo del calcio italiano.
  2. ^ Tutte le partite della Juventus F.C.: Campionato a gironi, pp. 14-15. URL consultato il 26 settembre 2008.
  3. ^ (EN) Maurizio Mariani, Italy – International Matches 1910-1915, su rsssf.com, 4 novembre 2001. URL consultato il 26 settembre 2008.
  4. ^ Gara rinviata per nebbia il 13 dicembre 1925; cfr. Mantova-Juventus sospeso, in La Stampa, 14 dicembre 1925, p. 2. URL consultato il 16 febbraio 2021. Nuovamente rinviata, per impraticabilità del campo, il 31 gennaio 1926; cfr. Partite di campionato di I.a divis. sospese, in La Stampa, 1º febbraio 1926, p. 2. URL consultato il 16 febbraio 2021.
  5. ^ Gara rinviata il 20 dicembre 1925 per impraticabilità del campo; cfr. Le partite di Campionato sospese, in La Stampa, 21 dicembre 1925, p. 3. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  6. ^ Prima gara del girone di ritorno, disputata in anticipo di tre settimane sugli altri incontri della giornata «per un accordo avvenuto fra le società interessate»; cfr. Il Genoa sconfitto ad Alessandria Ancora una netta vittoria della Juventus, in Corriere della Sera, 22 febbraio 1926, p. 2.
  7. ^ Cfr. La domenica sportiva a Milano, in Corriere della Sera, 28 marzo 1926, p. 2.
  8. ^ Secondo La Gazzetta dello Sport, il definitivo vantaggio bianconero fu siglato da Torriani; cfr. Mario Zappa, Juventus-Milan: 2-1 (1-1) (JPG), in La Gazzetta dello Sport, 29 marzo 1926, p. 3. URL consultato il 28 marzo 2021. Il dato è confermato anche dal Corriere della Sera; cfr. Juventus batte Milan 2-1 (JPG), in Corriere della Sera, 29 marzo 1926, p. 2. URL consultato il 28 marzo 2021.
  9. ^ Gara in programma l'11 aprile 1926, non disputata su disposizione prefettizia per motivi di ordine pubblico; cfr. Il match Alessandria-Juventus sospeso per motivi d'ordine pubblico, in Corriere della Sera, 11 aprile 1926, p. 2.
  10. ^ Secondo il Corriere della Sera, anche la terza rete bianconera fu siglata da Munerati; cfr. Emilio De Martino, Juventus batte Alessandria 3 a 1, in Corriere della Sera, 26 aprile 1926, p. 2. Il dato viene confermato da La Gazzetta dello Sport; cfr. Alessandria-Juventus 1-3, su myjuve.it. URL consultato il 25 aprile 2021.
  11. ^ Secondo La Stampa, la gara ebbe inizio alle ore 15:00 CET precise; cfr. U. S. Livorno-Juventus 1-1, in La Stampa, 3 maggio 1926, p. 2. URL consultato il 2 maggio 2021. Per il Corriere della Sera, invece, le squadre entrarono in campo alle ore 15:10 CET; cfr. U. S. Livorno e Juventus 1-1, in Corriere della Sera, 3 maggio 1926, p. 2.
  12. ^ Cfr. U. S. Livorno e Juventus 1-1, in Corriere della Sera, 3 maggio 1926, p. 2.
  13. ^ Secondo il Corriere della Sera, Hirzer siglò anche la terza marcatura; cfr. Juventus batte Cremonese 4-0, in Corriere della Sera, 17 maggio 1926, p. 2.
  14. ^ Secondo alcune fonti, l'unica rete mantovana sarebbe stata siglata da Agostinelli; cfr. Juventus-Mantova 8-1, su myjuve.it. URL consultato il 20 giugno 2021. Per il Corriere della Sera, Preuss avrebbe segnato cinque minuti dopo (e non prima) l'ottava rete bianconera; cfr. Juventus batte Mantova 8 a 1, in Corriere della Sera, 21 giugno 1926, p. 2.
  • Bruno Perucca, Gianni Romeo e Bruno Colombero (a cura di), La Storia della Juventus (2 voll.), Firenze, La Casa dello Sport, 1986.
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