Filippico
Filippico | |
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Dati militari | |
Paese servito | Impero bizantino |
Forza armata | Esercito bizantino |
Grado | magister militum per Orientem; comes excubitorum |
Guerre | |
Battaglie | Battaglia di Solachon (586) |
Nemici storici | Persiani |
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Filippico (gr. Φιλιππικός; fl. anni 580-610 circa) è stato un generale bizantino, comes Excubitorum, e cognato dell'Imperatore Maurizio.[1] Ottenne numerosi successi contro i Persiani[2].
Vita e carriera
[modifica | modifica wikitesto]Sotto Maurizio
[modifica | modifica wikitesto]Si sa poco sui primi anni di vita. Si sposò con la sorella di Maurizio, Gordia, probabilmente nel 583,[1] e venne a un certo punto elevato al rango di patricius.[2] Nello stesso tempo, venne assunto come comes Excubitorum (Comandante delle guardie imperiali), e nel 584, sostituì Giovanni Mystacon come magister militum per orientem, diventando quindi il comandante delle legioni orientali in guerra contro i Persiani.[1]
Condusse numerose campagne nel 584 e nel 585, saccheggiando i dintorni di Nisibi,[1] e effettuando alcune incursioni nelle regioni dell'Arzanene e della Mesopotamia orientale.[3] Al contempo, tentò di migliorare la disciplina e l'efficienza delle sue truppe.[4]
Svernò nel 585-586 a Costantinopoli, e ritornò ai suoi quartieri generali a Amida in primavera.[3] Dopo che vennero respinte alcune proposte di pace da parte dei Persiani, avanzò con le sue truppe verso la frontiera, dove sconfisse un superiore esercito persiano nella Battaglia di Solachon.[3] In seguito invase e saccheggiò l'Arzanene e assediò la fortezza di Chlomaron.[3] Tuttavia, l'avvicinarsi di un esercito persiano mise in panico i Romani, che si ritirarono in disordine in territorio romano.[3] Qui, probabilmente per malattia, affidò il comando del suo esercito al suo hypostrategos (generale luogotenente) Eraclio, il padre del futuro imperatore Eraclio.[3] Nella primavera del 587, cadde di nuovo malato. Affidò due terzi del suo esercito a Eraclio e il resto ai generali Teodoro e Andrea, e li inviò a saccheggiare i territori persiani. A causa della sua malattia, non poté partecipare alle campagne militari in quell'anno, e in inverno, tornò a Costantinopoli. Venne sostituito da Prisco.[3]
Tuttavia, quando Prisco arrivò in Oriente, i soldati rifiutarono di obbedirgli, e al suo posto elessero generale Germano. Filippico, che venne ben presto riassunto come comandante d'Oriente, poté assumere il comando solo dopo che l'ammutinamento venne sedato grazie all'intervento del Patriarca di Antiochia.[5] Dopo essersi riconciliato con le sue truppe, nell'estate del 589 tentò di riconquistare Martiropoli, che era caduta recentemente in mano persiana a causa di un tradimento. La spedizione tuttavia non ebbe successo. Dopo questo fallimento, venne sostituito da Comenziolo.[5]
Fatta eccezione per una missione diplomatica nel 590, Filippico scompare dalla scena per alcuni anni.[5] Nel 598, venne per un breve periodo nominato generale delle legioni a difesa dei Balcani[6].
Sotto Foca e Eraclio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 602, Filippico viene sospettato di voler complottare contro Maurizio, dato che una profezia affermava che il nome del successore di Maurizio sarebbe iniziato con una Φ (Phi).[2] Invece poco dopo, Maurizio venne deposto e ucciso da una rivolta condotta da Foca. In quanto cognato di Maurizio, Filippico venne costretto a farsi monaco e a entrare in un monastero a Crisopoli.[2][7] Era ancora in quel monastero quando Eraclio rovesciò Foca nel 610, e venne inviato dal nuovo imperatore a negoziare con il fratello di Focas, Comenziolo, che comandava l'esercito orientale.[2] Venne imprigionato da Comenziolo e doveva essere giustiziato, ma l'assassinio di Comenziolo gli salvò la vita.[2]
Nel 612, Eraclio lo nominò magister militum per Orientem; Filippico combatté contro i Persiani in Armenia. Nel 614, quando un esercito persiano sotto il comando di Shahin invase l'Asia Minore e raggiunse le coste del Bosforo a Calcedonia, Filippico invase la Persia, sperando che Shahin, venuto a sapere della mossa di Filippico, si ritirasse dall'Anatolia per confrontarsi con lui.[2]
Filippico morì poco dopo, e venne sepolto in una chiesa che aveva costruito a Crisopoli.[2]
Autore dello Strategikon?
[modifica | modifica wikitesto]Filippico è uno dei possibili autori dello Strategikon, avendo avuto il tempo e l'opportunità di scriverlo, dopo il 603, mentre era in monastero,[8] ma sembra più certo che venne scritto dall'imperatore bizantino Maurizio (582-602).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d PLRE IIIb, p. 1022
- ^ a b c d e f g h PLRE IIIb, p. 1025
- ^ a b c d e f g PLRE IIIb, p. 1023
- ^ Whitby, p. 13
- ^ a b c PLRE IIIb, p. 1024
- ^ Whitby, pp. 122-123
- ^ Whitby, p. 15
- ^ Stephen McCotter, 'The Nation which Forgets its Defenders will Itself be Forgotten': Emperor Maurice and the Persians, su Queen’s University of Belfast, deremilitari.org, 2003. URL consultato il 15 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John R. Martindale, Jones, A.H.M.; Morris, J., The Prosopography of the Later Roman Empire, IIIb, Cambridge University Press, 1992, pp. 1022–1026, ISBN 0-521-20160-8.
- Michael Whitby, The Emperor Maurice and his Historian – Theophylact Simocatta on Persian and Balkan Warfare, Oxford University Press, 1998, ISBN 0-19-822945-3.