Vai al contenuto

Filippo Cioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Filippo Cioni (Firenze, 14 dicembre 14611520 o dopo) è stato un traduttore e notaio italiano.[1]

Epistola contra sententiam excommunicationis (1497) di Girolamo Savonarola, tradotta in volgare da Filippo Cioni
Contro alle conclusioni pubblicate contro a frate Hieronymo Savonarola, 1497

Proveniente da una agiata famiglia di artigiani e commercianti fu indirizzato agli studi di notariato. Iniziò la professione nel 1486 dopo aver imparato il latino. Ebbe abbastanza successo tanto da riuscire a guadagnarsi il favore di una clientela composta in misura considerevole di istituti religiosi e di nobili che avevano un buon giro di interessi e di affari.[2]

Conobbe personalmente Girolamo Savonarola, ne fu fervente sostenitore e si occupò di raccogliere le firme dei cittadini per la petizione del 1497 in suo favore.

Nello stesso anno tradusse anche in volgare uno scritto in latino del teologo francescano Paolo da Fucecchio, sempre in difesa del Savonarola.

Dopo la condanna del Savonarola dovette pagare una multa per aver validato la sottoscrizione alla petizione in favore del frate ma continuò ad esercitare la professione di notaio sino al 1520, anno in cui si presume sia morto a Firenze.

  1. ^ Cioni, Filippo, su thesaurus.cerl.org.
  2. ^ Girolamo Savonarola (con una traduzione di Filippo Cioni), Epistola contra sententiam excommunicationis, su archive.org.
Controllo di autoritàVIAF (EN228380043 · ISNI (EN0000 0003 6472 473X · CERL cnp01353805 · GND (DE128995319 · BNF (FRcb12572470h (data)