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Francesco Verasis Asinari

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Francesco Verasis Asinari
Ritratto del conte Francesco Verasis Asinari di Domenico Scattola, XIX secolo, Museo Glauco Lombardi, Parma
VI Conte di Castiglione
Stemma
Stemma
In carica23 ottobre 1839 –
20 maggio 1867
PredecessoreLuigi Vittorio Verasis Asinari
SuccessoreGiorgio Verasis Asinari
Altri titoliIX Conte di Costigliole d'Asti
NascitaTorino, Regno di Sardegna, 9 aprile 1826
MorteNichelino, Regno d'Italia, 20 maggio 1867
DinastiaVerasis Asinari
PadreVittorio Luigi Verasis Asinari
MadreVittoria Martini di Cigala
ConiugiFrancesca Trotti di Santa Giulietta
Virginia Oldoini
FigliLuigi Vittorio
Giorgio
ReligioneCattolicesimo
Francesco Verasis Asinari

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato14 dicembre 1857 –
21 gennaio 1860
LegislaturaVI legislatura del Regno di Sardegna
CollegioLa Spezia
Sito istituzionale

Dati generali
Suffisso onorificoConte di Costigliole d'Asti e di Castiglione Tinella
ProfessioneMilitare

Francesco Verasis Asinari, IX conte di Costigliole d'Asti e VI conte di Castiglione (Torino, 9 aprile 1826Nichelino, 30 maggio 1867), è stato un nobile, politico e militare italiano, marito della celebre Virginia Oldoini, contessa di Castiglione.

Figlio di Vittorio Luigi (Torino, 11 luglio 1771 - Torino, 23 ottobre 1839), gran maestro di cerimonie durante il regno di Carlo Alberto di Savoia e Vittoria Martini di Cigala (1797 - 1844), rimasto orfano in tenera età venne affidato a Camillo Benso, conte di Cavour, che divenne il suo tutore.[1]

Nel pieno della prima guerra d'indipendenza italiana sposò Francesca Trotti di Santa Giulietta (Pavia, 17 agosto 1828 - Torino, 11 luglio 1851), che l'anno dopo gli diede un figlio, Luigi Vittorio, che morì prematuramente. La stessa Francesca morì poi nel 1851 a soli 22 anni. Rimasto vedovo all'età di appena 25 anni si risposò nel 1854 presso la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze con Virginia Oldoini, che assunse il titolo di Contessa di Castiglione. Nel frattempo a corte ottenne ruoli via via più importanti, candidato alla camera nel collegio elettorale del suocero fu poi dichiarato decaduto in seguito ad un’indagine per voto di scambio fu’ primo scudiero del Re Vittorio Emanuele II.[2]

Dalla neo contessa di Castiglione ebbe un figlio, Giorgio, nato l'anno successivo al matrimonio. Con la contessa non fu un matrimonio felice: lei, una della donne più belle del tempo, non lo amava e lo sposò rassegnata al volere della famiglia, entusiasta di legarsi ad un'antica casa nobiliare piemontese. Dal matrimonio la contessa ottenne, oltre al titolo nobiliare, un ingente patrimonio da spendere e la libertà di muoversi in società. Il 25 dicembre 1855 Francesco si trasferì con la moglie a Parigi per svolgere compiti diplomatici, anche se in realtà il vero motivo del trasferimento (architettato dal conte di Cavour con l'assenso del Re) riguardava Virginia: a lei il compito di sedurre Napoleone III di Francia. Il conte, capite le intenzioni, già a maggio 1856 fece ritorno col figlio alla corte di Torino e l'anno successivo si separò definitivamente dalla moglie.[3]

Durante il 1857 venne eletto deputato nella VI legislatura del Regno di Sardegna, nel seggio elettorale appartenuto in precedenza al suocero Filippo Oldoini ma nel 1860 la sua elezione nel collegio de La Spezia venne annullata per "vizio di corruzione e pressione religiosa" alcuni cittadini di Pitelli furono corrotti dal parroco di Arcola in cambio di denari [4]

Il 30 maggio 1867, a Stupinigi a Nichelino, morì per una caduta da cavallo. Il figlio Giorgio, cresciuto lontano dalla madre, gli sopravvisse 12 anni, morendo ad appena 24 anni di vaiolo.

  1. ^ Verasis Asinari, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 3 giugno 2018.
  2. ^ Museo Lombardi: Ritratto del conte Francesco Verasis Asinari, su museolombardi.it. URL consultato il 3 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2021).
  3. ^ Gianni Fazzini, Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 3 giugno 2018.
  4. ^ Atti della VI legislatura del Regno di Sardegna, p.2290 (PDF), su storia.camera.it. URL consultato il 3 giugno 2018.

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