Ibn al-Nafīs
Ibn al-Nafīs, pseudonimo di ʿAlāʾ al-Dīn Abū l-Ḥasan ʿAlī ibn Abī Ḥazm al-Qarshī al-Dimashqī (in arabo علاء الدين أبو الحسن عليّ بن أبي حزم القَرشي الدمشقي?; Damasco, 1213 – Il Cairo, 17 dicembre 1288), è stato un medico arabo musulmano.
Conosciuto come "il padre della fisiologia circolatoria", Ibn al-Nafīs (in arabo ﺍﺑﻦ ﺍﻟﻨﻔﻴﺲ?) è celebre per aver descritto per la prima volta in termini scientifici la circolazione polmonare del sangue.[1]La teoria di Galeno del II secolo sulla fisiologia del sistema circolatorio rimase incontestata fino alle descrizioni di Ibn al-Nafis.[2][3][4] Il lavoro di Ibn al-Nafīs riguardante la parte destra della circolazione polmonare anticipò di molto il lavoro di William Harvey del 1628, il De motu cordis.
Come esperto di anatomia, Ibn al-Nafīs effettuò numerose dissezioni del corpo umano ,[5] facendo varie importanti scoperte nel campo della fisiologia e dell'anatomia. Oltre alla sua scoperta dei meccanismi che regolano la circolazione polmonare, egli effettuò varie scoperte relative alla circolazione coronarica e alla circolazione capillare,[6][7] un contributo per il quale viene talora descritto come il "padre della fisiologia circolatoria".[2][3][4]
Ibn al-Nafīs scrisse inoltre un libro dal titolo "Spiegazione delle medicine composte" (Sharḥ al-adawiyya al-markaba), commentando la parte del Canone di Avicenna dedicata alle droghe, tradotta poi in latino nel 1520 da Andrea Alpago.
Oltre agli studi di Medicina, Ibn al-Nafīs studiò giurisprudenza, letteratura e teologia. Era esperto del pensiero giuridico della scuola sciafeita.[8] Il numero di testi medici scritti da Ibn al-Nafīs è valutato aggirarsi intorno a più di 110 volumi.[9]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ibn al-Nafīs nacque in una famiglia araba[10] probabilmente di un villaggio vicino a Damasco, di nome Karashia. Nella prima parte della sua formazione intellettuale studiò teologia, filosofia e letteratura. Poi, a 16 anni, cominciò a studiare medicina, proseguendo per circa 10 anni nel Bīmāristān al-Nūrī Maḥmūd ibn Zankī (Norandino) a Damasco, così chiamato per essere stato voluto e finanziato nel XII secolo dal principe turco, già atabeg di Aleppo, diventato Sultano anche di Damasco.
Ibn al-Nafīs era coetaneo dell'altro famoso medico damasceno Ibn Abī Uṣaybiʿa ed entrambi si pensa abbiano creato di fatto la Scuola medica di Damasco assieme all'altro medico al-Dakhwar. Ibn Abī Uṣaybiʿa non cita tuttavia Ibn al-Nafīs nel suo apprezzato Dizionario biografico dei medici: gli ʿUyūn al-anbāʾ fī ṭabaqāt al-aṭibbāʾ. L'omissione, apparentemente intenzionale, potrebbe essere dipesa da animosità personale o da rivalità tra i due medici.[11]
Nel 1236, Ibn al-Nafīs, con alcuni colleghi, si trasferì in Egitto su richiesta del Sultano ayyubide al-Malik al-Kāmil, nipote di Saladino. Ibn al-Nafīs fu nominato medico-capo dell'ospedale al-Nāṣirī, fondato dallo zio del sovrano e fondatore della dinastia, Saladino (chiamato al-Malik al-Nāṣir, "il Sovrano vincitore"), dove insegnò e praticò la scienza medica per numerosi anni. Uno dei suoi studenti più importanti fu il noto medico cristiano Ibn al-Quff (1233 – 1286), autore del primo trattato arabo di chirurgia.[12]
Ibn al-Nafīs insegnò anche fiqh alla Madrasa al-Masrūriyya (in arabo المدرسة المسرورية?).
Ibn al-Nafīs visse la maggior parte della sua vita in Egitto, e fu testimone di avvenimenti particolarmente importanti, come l'assedio mongolo di Baghdad del 1258 e l'ascesa dei Mamelucchi. Divenne medico personale del Sultano Baibars e di altri eminenti esponenti politici.
Nel prosieguo della sua vita, quando aveva 74 anni, Ibn al-Nafīs ricevette la nomina di medico-capo dell'ospedale da poco fondato dal Sultano mamelucco Sayf al-Dīn Qalāwūn al-Alfi al-Manṣūr - più semplicemente Qalāwūn - il Bīmāristān al-Manṣūrī, in cui operò per il resto della sua vita.
Ibn al-Nafīs morì al Cairo dopo soli 6 giorni di malattia. Il suo studente, Safī Abū l-Fatḥ, gli dedicò un poema Prima di morire Ibn al-Nafīs donò la sua abitazione e la sua ricca biblioteca al Bīmāristān fondato per volere del Sultano mamelucco, figlio di Qalāwūn, al-Nāṣir Muḥammad b. Qalāwūn, che si usava chiamare anche "Casa del Ricovero".[13]
Opere scelte
[modifica | modifica wikitesto]- L'opera più importante è l'al-Shāmil fī l-ṣināʿa al-ṭibbiyya (in arabo الشامل في الصناعة الطبية?, "Il libro comprensivo sulla scienza medica"), inizialmente previsto per ospitare 300 enciclopedie mediche presenti nel mondo islamico, di cui però Ibn al-Nafīs riuscì a completare fino alla morte solo 80 titoli.
- Sharḥ tashrīḥ al-Qānūn (in arabo شرح تشريح القانون?, commentario sull'anatomia del Libro I e II del Kitab al-Qānūn fī ṭibb di Avicenna), pubblicato da Ibn al-Nafīs ad appena 29 anni.
- Commentario di Sulla natura dell'uomo (Περὶ Φύσιος Ἀνθρώπου) di Polibo, ma attribuito a Ippocrate. Conservato nella United States National Library of Medicine di Bethesda (Maryland).
- (in arabo شرح فصول أبقراط?, Sharḥ fuṣūl Ibuqrāṭ), commentario su Ippocrate. Manoscritto conservato a Berlino.
- al-Mūjaz fī l-Ṭibb (in arabo الموجز في الطب?, “Sommario di Medicina”); breve schizzo di Medicina, molto popolare nella cultura islamica, tradotta in Lingua ebraica e in lingua turca.
- Al-mukhtār fī l-aghdhiya, "Il libro sulla scelta dei pasti" (in arabo المختار في الأغذية?), libro di dietetica.[14]
- Bughyat al-ṭālibin wa ḥujjat al-mutaṭabbibīn (in arabo بغية الطالبين وحجة المتطببين?, “Per gli studenti e per vagliare chi deve diventare medico”); libro sulla diagnosi delle malattie, e di attuazione di pratiche chirurgiche.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Azeem Majeed, How Islam changed medicine, in BMJ, vol. 331, n. 7531, 2005, pp. 1486–1487, DOI:10.1136/bmj.331.7531.1486, PMC 1322233, PMID 16373721. URL consultato il 28 maggio 2019.
- ^ a b (EN) Cynthia Feucht, Donald E. Greydanus, Joav Merrick, Dilip R. Patel e Hatim A. Omar, Pharmacotherapeutics in Medical Disorders, Walter de Gruyter, 2012, ISBN 978-3-11-027636-7.
- ^ a b (EN) Lisa Jean Moore e Monica J. Casper, The Body: Social and Cultural Dissections, Routledge, 2014, ISBN 978-1-136-77172-9.
- ^ a b (EN) Catherine R. deVries e Raymond R. Price, Global Surgery and Public Health: A New Paradigm, Jones & Bartlett Publishers, 2012, ISBN 978-0-7637-8048-7.
- ^ Patrice Le Floch-Prigent and Dominique Delaval, The discovery of the pulmonary circulation by Ibn al Nafis during the 13th century: an anatomical approach, in The FASEB Journal, vol. 28, aprile 2014.
- ^ (EN) Theodora Szasz e Rita C. A. Tostes, Vascular Smooth Muscle Function in Hypertension, Biota Publishing, 2016, ISBN 978-1-61504-685-0.
- ^ (EN) C. Mantzavinos, Explanatory Pluralism, Cambridge University Press, 2016, ISBN 978-1-107-12851-4.
- ^ Haddad, Sami; Amin A. Khairallah (1936). "A Forgotten Chapter in the History of the Circulation of Blood". Annals of Surgery. 104 (1): 1–8. doi:10.1097/00000658-193607000-00001. PMC 1390327. PMID 17856795.
- ^ Mohammed T. Numan, Ibn Al Nafis: His Seminal Contributions to Cardiology, in Pediatric Cardiology, vol. 35, n. 7, 6 agosto 2014, pp. 1088–90, DOI:10.1007/s00246-014-0990-7, PMID 25096906.
- ^ عبد الفتاح أبو غدة, قيمة الزمن عند العلماء, مكتب المطبوعات الإسلامية – الطبعة العاشرة, حلب, 1984, p. 73.
- ^ (EN) Plinio Prioreschi, A History of Medicine: Byzantine and Islamic medicine, Horatius Press, 1996, ISBN 978-1-888456-04-2.
- ^ Roshdi Rashed, Histoire des sciences arabes, volume 3 "Technologie, alchimie et sciences de la vie", Parigi, Le Seuil, 1997. ISBN 978-2-02-062028-4.
- ^ Albert Z. Iskandar, Dictionary of Scientific Biography, pp. 602–06.
- ^ L. Gari (2002), "Arabic Treatises on Environmental Pollution up to the End of the Thirteenth Century", in: Environment and History 8 (4), pp. 475-488.
- ^ Rabie El-Said Abdel-Halim, Contributions of Ibn al-Nafis to the Progress of Medicine and Urology, su Muslim Heritage.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Haddad, Sami; Amin A. Khairallah (1936). "A Forgotten Chapter in the History of the Circulation of Blood". Annals of Surgery. 104 (1): 1–8. doi:10.1097/00000658-193607000-00001. PMC 1390327. PMID 17856795.
- P. Ghalioungui, Was Ibn al-Nafis unknown to the Scholars of the European Renaissance?, in Clio Medica, vol. 18, 1–4, 1983, pp. 37–42, PMID 6085974.
- Hakim Mohammed Said, Knowledge of the circulation of the blood from Antiquity down to Ibn al-Nafis, in Hamdard Medicus, vol. 37, n. 1, 1994, pp. 5–37.
- Fuat Sezgin, Mazen Amawi, Carl Ehrig-Eggert u. a. (eds.): ʿAli ibn Abi ’l-Hazam al-Qarshi Ibn al-Nafis (d. 687/1288): Text and Studies. Johann Wolfgang Goethe-Universität, Frankfurt am Main, 1997 (= Publications of the Institute for the History of Arabic-Islamic Science. Band 79). ISBN 978-3-8298-3079-9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Ibn al-Nafis
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