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Iperione (personaggio mitologico)

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Iperione
Nome orig.Ὑπερίων
Caratteristiche immaginarie
SpecieTitano
Sessomaschio
ProfessioneTitano della luce, dell'osservanza, della vigilanza e dell'Est

Iperione (in greco antico: Ὑπερίων?, Hyperíōn) o Iperone è un personaggio della mitologia greca. È uno dei titani, e tra essi rappresenta il pilastro dell'est.[1]

In origine il termine Iperione era un epiteto rivolto al Sole, che aveva il significato letterale di "che si muove al di sopra". In seguito prese invece la forma del personaggio in oggetto e come Titano della vigilanza e dell'osservanza.[1]

Figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra)[2][3]. Fratello e consorte di Teia e forse dall'interpretazione del significato del termine "colui che precede (il Sole)", che deriva il suo ruolo di padre di Helios (dio del sole), Selene (dea della luna) ed Eos (dea dell'aurora)[4][5].

Genealogia (Esiodo)

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Esiodo lo cita come uno dei dodici titani figli di Urano e di Gea e come Titano dell'Est.

Di Iperione e delle sue incerte origini Diodoro Siculo scrive:

«Di Hyperion ci viene detto che fu il primo a capire, con diligente attenzione e osservazione, il movimento sia del sole e della luna e delle altre stelle, sia delle stagioni, in quanto sono causati da questi corpi e per far conoscere questi fatti agli altri, e che per questo motivo fu chiamato padre di questi corpi, dal momento che aveva generato, per così dire, la speculazione su di loro e sulla loro natura.»

Diodoro Siculo, Biblioteca Historica, libro V. 67. 1[6].

Nella letteratura moderna

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Iperione appare nel poema incompiuto Iperione di John Keats, nelle saghe letterarie Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo ed Eroi dell'Olimpo di Rick Riordan, Titan di Jennifer Armentrout ed è anche il nome con cui viene identificato il pianeta su cui avvengono le avventure dei primi due romanzi della saga fantascientifica intitolata Canti di Hyperion, scritta da Dan Simmons.

Iperione o l'eremita in Grecia (Hyperion oder der Eremit in Griechenland) è un romanzo di Friedrich Hölderlin.

Nell'Iliade e nell'Odissea di Omero il dio Sole viene chiamato Helios Hyperion ma nella Teogonia di Esiodo e nell'inno a Demetra di Omero il Sole viene chiamato una volta in ogni opera Hyperonides, figlio di Iperione.
Considerando questo si potrebbe quindi dedurre che potrebbe trattarsi di due entità distinte, perlomeno nelle opinioni di Omero e di Esiodo.

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