Maybe Baby (film)
Maybe Baby è un film del 2000 diretto da Ben Elton.
Il film, con protagonisti Hugh Laurie e Joely Richardson, è basato sul romanzo Inconceivable del 1999, dello stesso regista e sceneggiatore Ben Elton.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Sam Bell e sua moglie Lucy sono una coppia felicemente sposata che cerca in tutti i modi di avere un figlio, senza riuscirci. Allo stesso tempo, Sam inizia a considerare il proprio lavoro, quello di valutatore di copioni per la BBC, sempre più insoddisfacente. E quando decide di scrivere una propria sceneggiatura, Sam viene colpito dal blocco dello scrittore. Così nasce in lui l'idea di scrivere una sceneggiatura sulla propria situazione personale, dal matrimonio alla sterilità: idea alla quale Lucy si oppone fermamente. Sam prosegue nel suo intento tenendo nascosti alla moglie i suoi progressi e arriva ad usare il diario della moglie per essere più autentico nella scrittura del copione: il progetto viene approvato e iniziano le riprese. Intanto Lucy, che lavora in un'agenzia di spettacolo, viene corteggiata dall'attraente Carl, un attore di successo rappresentato dall'agenzia. Mentre la lavorazione del film (che vede come protagonista proprio Carl) va avanti, la coppia si sottopone a tutta la lunga trafila di esami e trattamenti clinici per la fecondazione assistita, che però non va a buon fine. L'ignara Lucy raggiunge il marito sul posto di lavoro per dargli la deludente notizia, ma scopre il film e la sconvolgente scoperta la spinge ad abbandonare Sam.
Una volta completato, il film ottiene un grande successo e la carriera di Sam decolla, ma egli è infelice e soffre per la separazione dalla moglie, che intanto frequenta Carl. Sam prova a rimettere insieme i cocci e arriva a promettere a Lucy che farà da padre al bambino che ella sospetta di aver concepito con l'altro uomo, perché ritiene che sia il modo più giusto di espiare la propria colpa: i due si riconciliano e, poiché Lucy ha scoperto di non essere incinta, di nuovo tentano in tutti i modi di avere un bambino, stavolta senza nessuna ansia.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato girato principalmente a Londra: precisamente a Battersea, nel quartiere londinese del Wandsworth.[2]
Per la seconda volta Hugh Laurie e Joely Richardson recitano insieme in un film. La prima volta era stata ne La carica dei 101 del 1996, sebbene non avessero condiviso alcuna scena.
Il sito IMDB riporta che Hugh Laurie abbia girato alcune scene della pellicola, sebbene non venga citato nei titoli originali.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato distribuito a partire dal 2 giugno 2000 dalla Redbus Film Distribution, nel Regno Unito.[3]
Le date di uscita nelle sale delle altre principali nazioni sono le seguenti:[3]
- Australia: 17 agosto 2000
- Israele: 17 agosto 2000
- Singapore: 17 agosto 2000
- Grecia: Asyllipto moro!, 18 agosto 2000
- Islanda: 18 agosto 2000
- Italia: 18 agosto 2000
- Nuova Zelanda: 24 agosto 2000
- Paesi Bassi: 14 settembre 2000
- Danimarca: 6 ottobre 2000
- Francia: 11 ottobre 2000
- Ungheria: 12 ottobre 2000
- Polonia: 17 novembre 2000
- Belgio: 22 novembre 2000
- Spagna: 1º giugno 2001
- Stati Uniti: 24 agosto 2001
- Germania: 13 settembre 2001
- Sudafrica: 15 febbraio 2002
- Egitto: 6 marzo 2002
- Argentina: Cómo hacer bebés, 7 novembre 2002
Edizioni home video
[modifica | modifica wikitesto]In Italia il DVD di Maybe Baby è distribuito dal 7 febbraio 2001 da Medusa Video.[4][5]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Sia sul sito Rotten Tomatoes che Metacritic, il film ha ottenuto un 46 punti su 100, in base rispettivamente a 28 e 11 recensioni raccolte.[6][7]
Christopher Null di Filmcritic.com ha affermato che Maybe Baby ha «momenti di leggerezza e momenti di melodrammatico nonsense» e lo ha definito un film «divertente ma non troppo riempitivo».[8]
Stephen Holden del New York Times ha affermato che, nonostante non sia il primo film a trattare i problemi di infertilità nelle coppie, Maybe Baby «può essere il primo a fondere elementi cinematografici tradizionalmente romantici e un umorismo clinico che desentimentalizza radicalmente i rituali relativi al concepimento». Secondo Holden, in «un'alternanza tra parodia farsesca e agrodolce commedia romantica», Maybe Baby riesce tuttavia a mantenere «una base comica sorprendentemente stabile».[9]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2001 Maybe Baby è stato candidato al premio Emden Film Award, senza vincerlo.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Maybe Baby, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ Luoghi delle riprese per "Maybe Baby", su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ a b Date di uscita per "Maybe Baby", su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ Maybe Babyu - Homevideo, su film.tv.it. URL consultato il 13-11-2010 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2011).
- ^ DVD - Maybe Baby, su mymovies.it, MyMovies. URL consultato il 13-11-2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2013).
- ^ (EN) Maybe Baby, su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ (EN) Maybe Baby, su metacritic.com, Metacritic. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ (EN) Christopher Null, Maybe Baby [collegamento interrotto], su filmcritic.com, 25-9-2002. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ (EN) Stephen Holden, Learning About the Birds, The Bees and the Petri Dishes, su nytimes.com, The New York Times, 24-8-2001. URL consultato il 13-11-2010.
- ^ (EN) Awards for "Maybe Baby", su imdb.com, IMDb. URL consultato il 13-11-2010.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- MAYBE BABY, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Maybe Baby, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Maybe Baby, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Maybe Baby, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Maybe Baby, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Maybe Baby, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Maybe Baby, su FilmAffinity.
- (EN) Maybe Baby, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Maybe Baby, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Maybe Baby, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).