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Maciste alla corte dello Zar

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Maciste alla corte dello Zar
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1964
Durata91 minuti
Rapporto2.35:1
Genereavventura, storico
RegiaAmerigo Anton
SoggettoMario Moroni
SceneggiaturaAlberto De Rossi, Amerigo Anton, Mario Moroni
ProduttoreLuigi Rovere
Casa di produzioneCineluxor
Distribuzione in italianoCineriz
FotografiaAldo Giordani
MontaggioTanio Boccia
MusicheCarlo Rustichelli
ScenografiaAmedeo Mellone
CostumiWalter Patriarca
TruccoDuilio Giustini
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Maciste alla corte dello Zar è un film del 1964 diretto da Tanio Boccia. È un peplum con elementi fantascientifici.[1]

Ai confini dell'Asia centrale, le terre sono sotto il dominio del potente e crudele Zar Nicola. Una spedizione scientifica scopre un sepolcro contenente un sarcofago. Aperto il sarcofago gli scienziati trovano il corpo di un uomo dotato di grande muscolatura. Esposto al sole il corpo di Maciste si rianima e dimostra agli scopritori la sua immensa forza. Lo Zar viene messo al corrente della scoperta e decide di sfruttare le capacità dell'eroe per il proprio tornaconto personale. Mentre Maciste è sotto il comando dello Zar conosce Sonia, una ragazza molto bella di cui si innamora e da cui è ricambiato; grazie a lei Maciste capisce la vera natura malvagia dello Zar, che temendo la sua ira lo fa imprigionare. Maciste riuscirà ad evadere e a sgominare le armate dello Zar, arrivando fino al sovrano per destituirlo.

Kirk Morris, che interpreta Maciste, è il nome d'arte del veneziano Adriano Bellini.

«[...] L'ibernazione del protagonista e il conseguente suo risveglio in un'epoca per lui futura [...] [è un] espediente che, più o meno corroborato da giustificazioni pseudoscientifiche, è largamente sfruttato nel cinema del fantastico dagli anni '30 ad oggi. I nostalgici del "peplum" troveranno nel film tutte le situazioni classiche del genere [...]»

  1. ^ a b Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Maciste alla corte dello Zar, in Fantafilm. URL consultato il 5 aprile 2012.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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