Vai al contenuto

Marcheno

Coordinate: 45°42′N 10°13′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Marcheno
comune
Marcheno – Stemma
Marcheno – Bandiera
Marcheno – Veduta
Marcheno – Veduta
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoDiego Bertussi (lista civica Vivere a Marcheno) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°42′N 10°13′E
Altitudine372 m s.l.m.
Superficie22,74 km²
Abitanti4 188[1] (31-5-2024)
Densità184,17 ab./km²
FrazioniBrozzo, Cesovo
Comuni confinantiCasto, Gardone Val Trompia, Lodrino, Lumezzane, Marone, Sarezzo, Tavernole sul Mella, Zone
Altre informazioni
Cod. postale25060
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017104
Cod. catastaleE928
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 767 GG[3]
Nome abitantimarchenesi
PatronoPietro e Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marcheno
Marcheno
Marcheno – Mappa
Marcheno – Mappa
Posizione del comune di Marcheno nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Marcheno (Marché in dialetto bresciano[4][5]) è un comune italiano di 4 188 abitanti[1] della provincia di Brescia, nella media Val Trompia, in Lombardia.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]
Scorcio di Marcheno

Marcheno è comune montano della Val Trompia, a circa 22 chilometri a nord da Brescia.

Fa parte della Comunità Montana della Val Trompia e del Distretto industriale Val Sabbia-Val Trompia, specializzato nella fabbricazione di prodotti in metallo e, in particolare, nell'antichissimo settore armiero.

Si raggiunge percorrendo la strada provinciale 345 delle Tre Valli, che si snoda per circa 50 chilometri da Brescia al Maniva. Prima dell'ingresso in Brozzo, sulla provinciale è posto il cartello (della comunità montana locale) che avverte dell'ingresso nell'alta valle.

Frazioni: Brozzo e Cesovo.

Le località sono: Aleno, Madonnina, Piazza, Parte, Rovedolo, Croce, Caregno, Marcheno Sopra, Prevesto, Renàt, Marsegne, Pianù, Clos, Cerreto, Lusine, Prade.

Dalla località turistica Caregno, altopiano posto a 1000 m, partono diversi sentieri verso il monte Guglielmo che rientrano, sin quasi verso la cima, all'interno del comune.

Brozzo è collegato a Cesovo anche da un sentiero assai agibile che prosegue verso Caregno. Lungo la strada di montagna che collega Cesovo e Cimmo di Tavernole sul Mella vi è la località Perdone (Perdù). Nella zona est del comune si stacca la valle Vandeno (Vandè), percorsa dal torrente omonimo, che porta nella zona Sonclino/Sant'Emiliano. Qui, situato poco a nord del monte Sonclino, sorge la Punta dei 4 Comuni (dosso dei Quattro Comuni[6]) ovvero un'anticima al cui vertice convergono i confini di Marcheno, Casto, Sarezzo, Lumezzane.

Marcheno è attraversato dal fiume Mella.

Dal punto di vista artistico di particolare pregio è il santuario della Madonnina situato sull'antica strada valeriana (ora via Madonnina) e costruito nel primo decennio del '600, mentre la cappellina antistante risale al '400[7].

Nell'anno del Giubileo (2000) nel versante est è stata installata una grande croce (illuminata di notte), poco sotto la Punta Carneda (984 m).

Il territorio di Marcheno fu abitato in tempi antichi. Lo dimostrano dei reperti individuati nel 1975, in località Rocca (frazione Prevesto), sulla sponda sinistra del fiume Mella tra il capoluogo e Brozzo che risalivano alla prima età del ferro tra l'VIII e il VII secolo a.C.

Gli stessi insediamenti furono abitati anche in epoca romana. Dopo la caduta dell'impero romano, Marcheno si trovò sotto la giurisdizione della Pieve di S. Giorgio di Inzino, da cui ottenne l'autonomia verso la fine del XIV secolo.

In quel secolo e in quello successivo era Aleno il centro del Comune, come testimoniano un estimo delle quadre del territorio bresciano del 1389 e un codice malatestiano del 1418. Aleno ha comunque sempre mantenuto una centralità tra le località, conseguenza del suo passato di antico capoluogo.

Nei decenni successivi la frazione di fondovalle divenne fondamentale sia dal punto di vista amministrativo (Comune), sia religioso (Parrocchia).

Nel 1552 viene consacrata la chiesa parrocchiale di San Michele.[8]

L'organizzazione amministrativa napoleonica sancì la fusione del Comune di Cesovo con quello di Brozzo[9] e la separazione di Brozzo e Marcheno in due Distretti diversi.

Nel periodo della dominazione austriaca i due Comuni tornarono a far parte dello stesso Distretto (quello di Gardone), ma furono nuovamente inseriti in mandamenti diversi dopo l'unificazione italiana.

Nel 1890 sorge a Marcheno la prima latteria sociale.[10]

Tra il dicembre 1903 e il luglio 1904 a Marcheno si provvede all'acquisto di nuove campane.[11]

Dal luglio 1907 è aperto il nuovo asilo infantile "Principe Umberto".[12]

Nel 1927 la definitiva unificazione in uno stesso Comune.

Cesovo e Brozzo hanno chiese attive e Brozzo è parrocchia distinta da quella del capoluogo (la parrocchia di Cesovo è stata autonoma sino al 2018).

L'1 e 2 giugno 2013 è stato sede dell'adunata sezionale degli Alpini dell'intera provincia di Brescia.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 maggio 2001.

«Partito: nel 1º, d'oro, alla fascia diminuita ondata, di azzurro, fluttuosa di argento, accompagnata in capo dal giglio di rosso sbocciato, esso giglio sormontato dal rastrello anomalo, a guisa di scaglione diminuito, scorciato, appiattito, munito di nove denti, di rosso, in punta dall'acciarino antico, di nero; nel 2º, di azzurro, a tre stelle di cinque raggi, di oro, poste la prima all'altezza del punto d'onore, la terza all'altezza dello ombilico, entrambe propinque alla linea di partizione, la seconda posta all'altezza del cuore e propinqua al fianco. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è costituito da un drappo partito di azzurro e di giallo.

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Nel settore dell'artigianato è molto diffusa e rinomata la produzione artigianale di armi.[14]

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1906 e il 1934 Marcheno ospitò una fermata della tranvia della Val Trompia[15].

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 2004 26 maggio 2014 Barbara Morandi lista civica di centro-destra Sindaco
26 maggio 2014 in carica Diego Bertussi lista civica di centro-destra Sindaco

Il Comune di Marcheno è gemellato con Blinisht.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Giovan-battista Melchiori, Nomi de' paesi della provincia bresciana col corrispondente italiano, in Vocabolario bresciano-italiano, Brescia, Tipografia Franzoni e socio, 1817. URL consultato il 12 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
    «Marché. Marcheno.»
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 376, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Sentiero 362 | Valtrompia.it, su valtrompia.it. URL consultato il 13 agosto 2021.
  7. ^ Cappella e Santuario della "Madonnina" - S.Maria Annunziata, su marcheno.italiadellacultura.it (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2016).
  8. ^ Le mille anime di un cuore armigero, in Valtrompia. I luoghi e le industrie del Novecento, p. 75.
  9. ^ Sino a quel periodo, le attuali frazioni di Marcheno, Brozzo e Cesovo, erano comuni.
  10. ^ Dal Seicento all'Ottocento, in Valtrompia nella storia, p. 311.
  11. ^ Il Novecento, in Valtrompia nella storia, p. 341.
  12. ^ Il Novecento, in Valtrompia nella storia, p. 342.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
  15. ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN132735556 · LCCN (ENn2005042368 · J9U (ENHE987007489688705171
  Portale Lombardia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Lombardia