Mario Pedini
Mario Pedini | |
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Ministro per i beni culturali e ambientali | |
Durata mandato | 12 febbraio 1976 – 16 gennaio 1978 |
Predecessore | Giovanni Spadolini |
Successore | Dario Antoniozzi |
Ministro della pubblica istruzione | |
Durata mandato | 11 marzo 1978 – 20 marzo 1979 |
Predecessore | Franco Maria Malfatti |
Successore | Giovanni Spadolini |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | VII e VIII |
Gruppo parlamentare | DC |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | Chiari |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | II, III, IV, V e VI |
Gruppo parlamentare | DC |
Collegio | Brescia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in Filosofia e Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Pavia |
Professione | Insegnante |
Mario Pedini (Montichiari, 27 dicembre 1918 – Roma, 8 luglio 2003) è stato un politico italiano, ministro della Repubblica Italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureato in filosofia nel 1943 all'Università degli Studi di Pavia e poi in giurisprudenza, è diventato procuratore legale, insegnante di ruolo e preside nelle scuole medie.
Dopo la Seconda guerra mondiale si avvicina alla Democrazia Cristiana divenendo prima segretario organizzativo, poi segretario politico provinciale.
Deputato democristiano dal 1953 al 1968, ha ricoperto vari incarichi di governo: sottosegretario alla Ricerca scientifica e agli Affari esteri, Ministro per i beni culturali e ambientali nei Governi Moro IV e Andreotti III, Ministro della pubblica istruzione nel Governo Andreotti IV.
È stato membro dell'Assemblea parlamentare europea dal 1959 al 1968 e del Parlamento europeo dal 1979 al 1984 e in quella sede si è occupato in modo particolare delle politiche di cooperazione allo sviluppo realizzate dalla CEE, sottolineando l'importanza della cooperazione culturale e dell'avvicinamento "spirituale" tra popoli del Nord e del Sud del mondo, in linea con gli auspici della Chiesa cattolica. Negli anni '80 è stato a lungo Presidente di Assafrica, l'associazione di Confindustria che si occupa di sostenere le imprese italiane che operano nel continente africano.
Ha mostrato una particolare attenzione al mondo giovanile[senza fonte], e a lui si deve la "Legge Pedini" sul volontariato del 1966, che consentiva ai giovani di scegliere tra il servizio militare e servizio civile nei Paesi in via di sviluppo.
Nel giugno del 1969, sottosegretario agli Esteri, condusse la delicata trattativa che portò alla liberazione in Nigeria di 14 tecnici italiani dell'ENI fatti prigionieri in seguito all'Eccidio di Biafra da parte di un commando biafrano.
Il 30 maggio 1975, in qualità di ministro senza portafoglio del IV Governo Moro con delega per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica,[1] appone la propria firma alla Convenzione istitutiva di una Agenzia spaziale europea.[2] La Repubblica Italiana si impegna così a partecipare al progetto dell'ESA.
Nell'ottobre del 1983 è tra i fondatori dell'Ong (Organizzazione Non Governativa) bresciana Scaip operante in Africa e America Latina.
Monteclarense di origine, è sempre stato strettamente legato alla sua terra di origine, senza però rinunciare a orizzonti più ampi, sia europei che mondiali. In particolare, ha profuso grande impegno per la promozione dell'economia della Bassa Bresciana; a lui va ascritto il merito di aver edificato il Centro Fiera del Garda.[senza fonte]
Il suo nome figura nella lista degli appartenenti alla loggia massonica P2.[senza fonte]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Si dilettava a suonare il pianoforte[3].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Camera dei Deputati, su legislature.camera.it. URL consultato il 5 aprile 2020.
- ^ "Convention for the estabilishment of a European Space Agency", ESA website. (PDF), su esamultimedia.esa.int. URL consultato il 5 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2021).
- ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/03/costanzo-rifacciamo-tutti-esame.html
- ^ Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte Mario Pedini Ex Ministro della Ricerca Scientifica e della Pubblica Istruzione
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mario Pedini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su senatoremariopedini.eu.
- Mario Pedini, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- Mario Pedini, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Mario Pedini, su Senato.it - VII legislatura, Parlamento italiano.
- Registrazioni di Mario Pedini, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 54957630 · ISNI (EN) 0000 0000 7820 5103 · SBN CFIV058940 · BAV 495/234621 · LCCN (EN) n79043775 · GND (DE) 119420104 · BNE (ES) XX1063461 (data) · J9U (EN, HE) 987007381454105171 |
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