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NGC 171

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NGC 171
Galassia a spirale barrata
NGC 171 nelle immagini SDSS
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data20 ottobre 1784 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta00h 37m 21.5s [2]
Declinazione-19° 56′ 03″ [2]
Distanza173,3 M a.l.
(53,14 M pc) [1][2]
Magnitudine apparente (V)12,2 [3]
nella banda B: 12,9 [3][4]
Redshift+0,013043 ± 0,000022 [2]
Luminosità superficiale13,70 [3]
Velocità radiale3910 ± 7 [2][4] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale barrata
ClasseSB(r)ab [2], SBab [3], SB(r)ab? [1]
Dimensioni137 700 al (42 210 pc) a.l. [2][3]  
Altre designazioni
NGC 175, PGC 2232, MCG -03-02-024, ESO 540- G 006, IRAS 00348-2012, 2MASX J00372152-1956032, 2MASXi J0037129-195609, IRAS F00348-2012, ESO-LV 5400060, 6dF J0037125-195603, [2][3][4]
Mappa di localizzazione
NGC 171
Categoria di galassie a spirale barrata

NGC 171 è una galassia a spirale barrata situata nella costellazione della Balena.[1][2] Nel New General Catalogue viene registrata anche come NGC 175.

La galassia presenta due bracci principali mediamente avvolti oltre a bracci minori; il nucleo è piuttosto brillante e mostra la presenza di una barra centrale.

Ha una classe di luminosità I-II e presenta una larga riga a 21 cm dell'idrogeno neutro. Al suo interno racchiude delle regioni di idrogeno ionizzato.[2]

NGC 171 è stata scoperta il 20 ottobre 1784 dall'astronomo britannico di origine tedesca William Herschel.[1] Nel novembre 1834 fu riscoperta dal figlio John Herschel e in seguito denominata NGC 175, non avendo compreso che si trattava della stessa galassia.

NGC 171 (identificata come NGC 175 nell'articolo di Soares et al.) e ESO 540-G 003 formano una coppia di galassie.[5]. Poiché la distanza di ESO 540-G 003 è stimata in 44,03 parsec,[6] data l'incertezza sulle misurazioni è possibile che le due galassie costituiscano effettivamente una coppia.

La supernova SN 2009hf è stata scoperta il 9 luglio 2009 all'interno di NGC 171 (NGC 175 sul site di Rochester) da parte dell'astrofilo sudafricano Berto Monard.[7] La supernova è stata classificata di tipo II-P.[8]

  1. ^ a b c d e (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 171, su cseligman.com. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j NED results for object NGC 0171, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  3. ^ a b c d e f (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke» sur le site ProfWeb, NGC 100 à 199, su dpelletier.profweb.ca. URL consultato il 1º gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2023).
  4. ^ a b c SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  5. ^ D. S. L. Soares, R. E. de Souza, R. R. de Carvalho e T. C. Couto da Silva, Southern binary galaxies. I. A sample of isolated pairs. (PDF), in Astronomy and Astrophysics Supplement, vol. 110, aprile 1995, p. 371, Bibcode:1995A&AS..110..371S, DOI:10.48550/arXiv.astro-ph/9410092.
  6. ^ (EN) Results for object ESO 540- G 003 (ESO 540-G 003), su ned.ipac.caltech.edu, NASA/IPAC0 Extragalactic Database. URL consultato l'11 novembre 2023.
  7. ^ (EN) Berto Monard awarded 2004 Gill Medal, su assa.saao.ac.za. URL consultato il 3 agosto 2020.
  8. ^ (EN) Bright Supernovae - 2009, su rochesterastronomy.org. URL consultato il 20-12-2021.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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