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Nicandro (incisore di monete)

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Thurium, statere
Testa elmata di Atena, con elmo attico decorato con Scilla Toro cozzante; in alto ΘΟΥΡΙΩΝ. Sopra la base cavalletta, sotto tonno. Nella base la firma dell'incisore ΝΙΚΑΝΔΡΟ
Moneta firmata Molossos
Testa elmata di Atena, con elmo attico decorato con Scilla (M sul paracollo) Toro cozzante; ΜΟΛΟΣΣΟΣ in lettere minute sulla linea di esergo
AR; 7,64 g

Nicandro (in greco antico: Νικάνδρος?; fl. IV secolo a.C.) è stato un medaglista greco antico.

Incisore di conii, la sua firma appare su monete di Thurium, databili nella prima metà del IV secolo a.C.; le monete recano la legenda νικανδρο[1].

La prima citazione[1] di Nikandros come incisore è in un articolo di Julius Friedländer apparso nel 1847 sulla rivista Archäologische Zeitung[2].

Le monete esposte da Friedländer recano al dritto la testa di Atena volta a destra, che indossa l'elmo attico. L'elmo è decorato dalla figura di Scilla, che tiene con la mano sinistra un remo che poggia sulla spalla sinistra[2].

Al rovescio è raffigurato un toro che carica volto a destra. In altro c'è l'etnico θουριων ([moneta] dei Turini). Il toro poggia su una base: sopra la base c'è una cavalletta e sotto un pesce. All'interno della base c'è la firma dell'incisore, νικανδρο[2].

Nel catalogo del Fitzwilliam Museum, pubblicato nel 1923 a cura di S. W. Grose, è presente una moneta dal valore di un sesto di dracma che presenta al rovescio e lettere νι. La moneta pesa 14,4 grani (0,95 g); al dritto ha la testa di Atena con elmo attico ornato da ramo di oliva e al rovescio il toro cozzante: sopra al toro c'è l'etnico (θουριων) e tra l'etnico e la schiena del toro sono presenti le lettere νι[3].

Monete simili recano la firma di Molossos, un altro medaglista[2]. Il periodo di attività di Nikandros, la prima metà del IV secolo, è da collocare dopo Historos e prima di Molossos[4][1].

Esiste anche un omonimo incisore di gemme, vissuto nel secolo successivo, ma i due non sono collegati[1].

  1. ^ a b c d Forrer.
  2. ^ a b c d Friedländer, p. 117.
  3. ^ Grose, n. 1370 pag. 168; immagine alla tavola 43 al n. 21.
  4. ^ Arthur J. Evans: Contributions to Sicilian Numismatics, p. 137

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