Sancha I di León
Sancha I di León | |
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Statua di Sancha I[1] nei giardini di Madrid (L.S. Carmona, 1750-53) | |
Regina titolare del León | |
In carica | 1037 - 1065 |
Predecessore | Bermudo III |
Successore | Alfonso VI |
Regina consorte di Castiglia | |
In carica | 1035 – 1065 |
Predecessore | Munia di Castiglia |
Successore | Alberta |
Nome completo | Sancha Alfonso |
Altri titoli | Contessa consorte di Castiglia |
Nascita | circa 1013 |
Morte | León, 7 novembre 1067 |
Sepoltura | Basilica di Sant’Isidoro, León |
Padre | Alfonso V |
Madre | Elvira Menéndez |
Consorte | Ferdinando I |
Figli | Urraca Fernández Sancho Fernández Elvira Fernández Alfonso Fernández García Fernández |
Religione | Cattolicesimo |
Sancha Alfonso, venerata come beata dalla Chiesa cattolica. Sancha anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Sança, in catalano e Antsa in basco (1013 circa – León, 7 novembre 1067), fu regina de jure di León dal 1037 al 1065 e contessa consorte dal 1032, poi regina consorte di Castiglia (1035-1065).
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Sancha, sia secondo la Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, che secondo la Historia De Los Hechos De España di Rodrigo Jimenez De Rada era figlia del re di León e Castiglia Alfonso V e di Elvira Menéndez de Melanda[2][3], figlia del Conte di Portucale, il galiziano Menendo González e di sua moglie, Tutadona Moniz de Coimbra (dona Mayor)[4].
Alfonso V, sia secondo la Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, che secondo la Historia De Los Hechos De España di Rodrigo Jimenez De Rada era figlio del re di León Bermudo II e di Elvira Garcés di Castiglia[5][6], figlia del conte de Castiglia García Fernández e come riporta il documento n° II del Cartulario del infantado de Covarrubias della moglie, Ava di Ribagorza (domno Garsea comite sive domna Ava cometissa et filiis adque filiabus vestris)[7], figlia, secondo il codice di Roda[8] del Conte di Ribagorza Raimondo II e di Garsenda di Fézensac [9].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Suo padre, Alfonso V, nel 1027, per porre fine a dieci anni di tensioni e battaglie tra il regno di León e la contea di Castiglia, per le terre tra i fiumi, Cea e Pisuerga, aveva trovato un accordo con il conte di Castiglia, Garcia Sanchez, e il suo tutore, il re di Navarra Sancho III il Grande, programmando il matrimonio tra il conte di Castiglia, García Sánchez, e Sancha, come riporta Rafael Altamira[10].
Suo padre, Alfonso V, morì il 4 luglio 1028, come riporta il documento n° XCII, datato 1055, della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela[11], ucciso da una freccia scagliata dai difensori musulmani della città Viseu, nell'odierno Portogallo, mentre la stava assediando[12], dopo aver regnato 29 anni, come riporta il Chronicon Compostellani[13].
Nel 1029 però, quando il conte di Castiglia García si recò a Leon per il matrimonio, fu ucciso all'uscita dal palazzo reale di León, dove si era recato per conoscere la sua promessa sposa, l'infanta Sancha[10], e si sospettò che i mandanti fossero i figli dei nobili castigliani che, da tempo, erano stati esiliati con le famiglie in quella città[14].
Sia suo fratello Bermudo III, che, nel frattempo, nel 1028, era succeduto sul trono del León al padre Alfonso V, che il fratello della sua matrigna, Urraca Garcés di Navarra, il re di Navarra Sancho reclamarono allora diritti dinastici sulla Castiglia: Bermudo, in quanto re di Castiglia, riteneva di dovere rientrare in possesso della contea, per il fatto che il conte, García Sánchez, era morto senza eredi; mentre Sancho III Garcés avanzava le sue pretese per via del suo matrimonio con la principessa di Castiglia, Munia.
Sancho, anche per l'appoggio dei castigliani, ebbe la meglio e la contea passò de jure a Munia, la moglie del re di Navarra Sancho il Grande, che ne prese possesso assieme alla moglie fino al 1032, facendola governare dal figlio Ferdinando, come riporta la Historia silense[15][16].
Si riaprì allora la contesa per le terre tra i fiumi, Cea e Pisuerga, tra il León e la Castiglia sorretta dalla Navarra, che durò diversi mesi con la perdita da parte del León delle terre nella regione di Palencia, sino che, nel 1032, fu siglata la pace, con un nuovo contratto di matrimonio tra Sancha, sorella di Bermudo III e Ferdinando, come riportano la Historia silense[16], ed il Chronicon regum Legionensium[17], che come ci viene confermato dal documento n° 7 della Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona Ferdinando era il figlio maschio ultimogenito del re di Pamplona, conte d'Aragona, conte di Sobrarbe e Ribagorza, conte di Castiglia, Sancho III Garcés il Grande e di Munia[18], figlia, secondo la Chronica latina regum Castellae[19], del conte indipendente di Castiglia, conte di Burgos, di Lantarón, di Cerezo e di Álava, Sancho Garcés[20] e di Urraca Gomez[21][22].
Il matrimonio tra Sancha e Ferdinando avvenne nel 1032; ma la pace fu di breve durata e l'anno seguente la guerra era già ripresa e, dopo la conquista di Zamora, suo suocero, Sancho III nel 1034 occupò Astorga e la stessa León, capitale del regno, costringendo suo fratello, Bermudo III a rifugiarsi in Galizia. Sancho III governò quindi anche il regno di León, per grazia di Dio[10].
Sempre in quell'anno Bermudo III si rappacificò con Sancho III, sposandosi con Jimena Sánchez di Navarra, figlia dello stesso Sancho III, come conferma il documento n° LXXIX della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela (Scemena Regina, Urraca regina, Veremudus rex)[23].
Suo suocero, Sancho III, secondo il Chronicon Burgense, morì nel 1035[24], nella Bureba, dividendo il suo "impero" tra i quattro figli maschi che gli sopravvissero:
- a Ferdinando la Castiglia e parte del León;
- a García la Navarra;
- a Gonzalo le contee di Sobrarbe e Ribagorza;
- a Ramiro, il bastardo, l'Aragona[25].
Quindi, nel 1035, alla morte del suocero, Sancho III il Grande, Sancha divenne Regina consorte di Castiglia.
Dopo la morte di Sancho III, Bermudo III poté recuperare i suoi territori, ma si dovette scontrare con il cognato, il re Ferdinando I di Castiglia, fratello di sua moglie Jimena e marito di sua sorella Sancha I, che reclamava la successione sul León e nel 1037 Ferdinando invase il Leon; Bermudo morì in questo stesso anno, (1037), nella battaglia di Tamarón, dove le truppe di Ferdinando ebbero la meglio su quelle di Bermudo, come riporta la Historia silense[26]; Bermudo III morì nel 1037, come riporta il documento n° XCII, datato 1055, della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela[11], dopo aver regnato 9 anni, come riporta il Chronicon Compostellani[13].
Non avendo Bermudo III discendenti diretti, la corona di León passo alla sorella, Sancha I, la quale associò al trono il marito Ferdinando, che divenne re consorte di León.
Da quel momento il León fu governato congiuntamente alla Castiglia dal marito, Ferdinando, che il 22 giugno del 1038, fu incoronato re di León e Galizia[26], e si faceva chiamare imperator.
Sancha viene citata, assieme al marito Ferdinando, nel documento n°XCVI della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, datato marzo 1065[27].
Suo marito, Ferdinando I morì nel dicembre 1065, come riportano sia gli Annales Complutenses (Anales castellanos segundos)[28][29], che gli Annales Compostellani[30], ed il Chronicon Burgense (Obiit Fernandus Rex in die S. Eugeniæ) e che fu tumulato a León, come riporta il Chronicon Lusitano[31], nel Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di San Isidoro a León.
Dopo la morte del marito Ferdinando I, Sancha rinunciò al trono e come da desiderio del marito divise i regni tra i tre figli maschi:
- a Sancho andò il regno di Castiglia
- a Alfonso andò il regno di León
- a García andò la regno di Galizia[32].
Sancha, come riportano gli Annales Compostellani morì il 7 novembre 1067[30], e fu tumulata a León[33], accanto al marito, Ferdinando I, nel Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di Sant'Isidoro, e la Chiesa cattolica la venera come beata.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sancha a Ferdinando diede cinque figli:[33][34], come riporta il documento n° XCIV della appendice II delle Antiguedades de España, che li nomina[35]:
- Urraca (circa 1033 - 1101). Signora di Zamora. Negli ultimi anni di vita si ritirò in convento.
- Sancho (1036 - Zamora, 1072). Re di Castiglia (1065-1072), e, nel 1072 anche re di León (inclusa la Galizia), per pochi mesi.
- Elvira o Tegridia (circa 1038- circa 1101), signora di Toro sino al 1072; poi si ritirò in convento.
- Alfonso (circa 1040-1109). Re di León (1065 - 1072) poi di León (inclusa la Galizia) e Castiglia (1072-1109).
- García (1042 - 1090). Re di Galizia (1066-1071) e nuovamente, nel 1072).
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Ordoño III | Ramiro II di León | ||||||||||||
Adosinda Gutiérrez | |||||||||||||
Bermudo II di León | |||||||||||||
Aragonta Pelaez | Pelayo Gonzalez | ||||||||||||
Ermesinda Gutiérrez | |||||||||||||
Alfonso V di León | |||||||||||||
García Fernández | Ferdinando Gonzales | ||||||||||||
Sancha Sánchez di Navarra | |||||||||||||
Elvira Garcés di Castiglia | |||||||||||||
Ava di Ribagorza | Raimondo II di Ribagorza | ||||||||||||
Garsenda di Fezensac | |||||||||||||
Sancha I di León | |||||||||||||
Gonzalo Menéndez | … | ||||||||||||
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Menendo González | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Elvira Menéndez de Melanda | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
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Toda Domna | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La statua di Sancha I di León, che si trova nel viale dell'Argentina, popolarmente detto Paseo de las estatuas, nel parco del Retiro di Madrid, è una delle statue di monarchi spagnoli commissionate per la decorazione del Palazzo reale di Madrid durante il regno di Ferdinando VI. L'idea iniziale era di usarle per adornare la cornice del palazzo; scolpite da Giovanni Domenico Olivieri (1706–1762) e Felipe de Castro (1711–1775), non furono mai collocate nelle posizioni per cui erano state scolpite, ma furono piazzate in altri luoghi della città: Plaza de Oriente, parco del Retiro, porta di Toledo. Alcune furono posizionate in altre città.
- ^ (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, pag. 311
- ^ (ES) #ES Historia De Los Hechos De España, cap. XX, pag. 212
- ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, pag. 136
- ^ (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, pag. 300
- ^ (ES) #ES Historia De Los Hechos De España, pag. 210
- ^ (LA) #ES Cartulario del infantado de Covarrubias, doc II, pagg. 4 - 7
- ^ Il codice di Roda, compilato nel X secolo con qualche aggiunta dell'XI secolo, si occupa della storia e delle genealogie del periodo alto-medievale della zona a cavallo dei Pirenei, quindi soprattutto il regno di Navarra e la marca di Spagna.
- ^ (LA) #ES Textos navarros del Códice de Roda, pag. 55, item 27 Archiviato il 31 gennaio 2021 in Internet Archive.
- ^ a b c Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 498
- ^ a b (ES) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, Apéndice, doc. XCII, pagg. 225 - 227 (787 - 789)
- ^ (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Alfonso V
- ^ a b (LA) #ES España sagrada. Volumen 23, Chronicon Compostellani, pag. 326
- ^ Le cronache posteriori ci riferiscono che i colpevoli di questo assassinio appartenevano alla famiglia Vela, cacciata dai propri domini da Fernán González, ma non esistono dati storici per suffragare questa tesi, in quanto riportati oltre duecento anni dopo l'avvenimento dall'arcivescovo di Toledo Rodrigo Jimenez de Rada e dal vescovo di Tuy Lucas.
- ^ La Historia Silense è una cronaca, scritta in latino, verso il 1115, pare da un monaco del Monastero di Santo Domingo de Silos, che iniziava dai re Visigoti e arrivava al regno di Alfonso VI.
- ^ a b (LA) #ES Historia silense, pag. 64
- ^ È la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), fino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico Pelagio da Oviedo, detto il favolista per le molte invenzioni.
- ^ (LA) #ES Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona, doc. 7, pagg. 29 -31
- ^ La Chronica latina regum Castellae è la storia, scritta in latino, durante il regno di Ferdinando III di Castiglia (1199-1252), verso la metà del secolo XIII (dal vescovo di Osma e poi anche di Burgos, Juan de Soria, cancelliere di Ferdinando III dal 1217 al 1239) dei regnanti castigliani dal 970, morte del conte Fernan Gonzales, al 1236, conquista di Cordova.
- ^ (ES) #ES Crónica latina de los reyes de Castilla
- ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : CONDES de CASTILLA 932-1035 - SANCHO García de Castilla
- ^ (EN) Genealogy : Iberia 4 - Sancho
- ^ (LA) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, Apéndice, doc. LXXXVI, pagg. 219 e 220 (781 e 782)
- ^ (LA) #ES España Sagrada XXIII, Chronicon Burgense, pag. 308
- ^ Rafael Altamira, "Il califfato occidentale", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 499
- ^ a b (LA) #ES Historia silense, pagg. 66 e 67)
- ^ (LA) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, Apéndice, doc. XCVI, pagg. 242 - 244 (804 - 806)
- ^ Gli Annales Complutense (Anales castellanos segundos) furono compilati in Castiglia a metà del XII secolo, e coprono un periodo che va dalla nascita di Gesù Cristo sino alla morte della regina, Urraca di León e Castiglia
- ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Complutenses, pag. 317
- ^ a b (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Compostellani, pag. 319
- ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XVI, Chronicon Lusitano, pag. 405
- ^ Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 869
- ^ a b (EN) a#ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of CASTILE and LEON 1035-1217 (JIMENA DYNASTY of NAVARRE) - SANCHA de León (FERNANDO de Navarra)
- ^ (EN) Genealogy: Iberia 7 - Sancha of Leon (King Fernando I of Castile (1035-65) and Leon (1037-65))
- ^ (LA) #ES Antiguedades de España, Apendice II, pag. 428
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Textos navarros del Códice de Roda Archiviato il 31 gennaio 2021 in Internet Archive..
- (LA) #ES España sagrada, Volume 16.
- (LA) Cartulario del infantado de Covarrubias.
- (LA) España sagrada. Volumen 23
- (LA) #ES Collecion diplomatica de la cathedral de Pamplona.
- (LA) #ES Cartulario del Monasterio de Eslonza.
- (LA) #ES Historia silense).
- (LA) Antiguedades de España
- (LA) (ES) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II.
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477–515
- Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 865–896
- (FR) (LA) La Vasconie.
- (ES) Crónica Latina de los reyes de Castilla.
- (EN) The Kingdom of León-Castilla under King Alfonso VI
- (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1
- (ES) Historia De Los Hechos De Españara
- (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas.
- (EN) #ES The World of El Cid: Chronicles of the Spanish Reconquest
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sancha I di León
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) Sancha I di León, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (EN) https://fmg.ac/Projects/MedLands/ASTURIAS,%20LEON.htm#Sanchadied1067MFernandoICastile Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of LEON 914-1037 - SANCHA de León]
- (EN) Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of CASTILE and LEON 1035-1217 (JIMENA DYNASTY of NAVARRE) - SANCHA de León (FERNANDO de Navarra)
- (EN) Genealogy: Iberia 3 - Sancha
- (EN) Genealogy: Iberia 7 - Sancha of Leon (King Fernando I of Castile (1035-65) and Leon (1037-65))
Controllo di autorità | VIAF (EN) 46684980 · CERL cnp02052783 · LCCN (EN) nr99030486 · GND (DE) 1022915371 · J9U (EN, HE) 987007289579605171 |
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