Sh2-64
Sh2-64 Regione H II | |
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Sh2-64 | |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Serpente |
Ascensione retta | 18h 31m 29s[1] |
Declinazione | -02° 05′ 14″[1] |
Coordinate galattiche | l = 28,8; b = +03,5[1] |
Distanza | 1420±30[2][3][4] a.l. (436±9[2][3][4] pc) |
Magnitudine apparente (V) | - |
Dimensione apparente (V) | 25' x 25' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Classe | 3 2 2[5] |
Dimensioni | 9,5 a.l. (2,9 pc) |
Caratteristiche rilevanti | Regione di formazione di stelle di grande massa |
Altre designazioni | |
RCW 174; LBN 90; W40[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
Sh2-64 (nota anche come Westerhout 40, W40, o RCW 174) è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione della Coda del Serpente; benché sia poco nota, costituisce una delle regioni di formazione stellare più vicine al sistema solare.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Sh2-64 si individua nella parte orientale della costellazione, circa 3° a nordest della stella η Serpentis e a brevissima distanza angolare dalla stella 60 Serpentis, di magnitudine apparente 5,39; la sua luce filtra attraverso una fessura del grande complesso di nebulose scure che costituiscono la Fenditura dell'Aquila, al punto che nei dintorni non sono osservabili campi stellari di fondo. A causa di questo filtro, la nebulosa non può essere osservata otticamente con alcuno strumento amatoriale; è possibile tuttavia individuarla nelle fotografie a lunga posa riprese con l'ausilio di opportuni filtri.
Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a soli 2° dall'equatore celeste, può essere osservata indistintamente da tutte le regioni popolate della Terra, restando non visibile soltanto dalle aree immediatamente circostanti il polo nord.[6]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una grande regione H II facente parte di un'importante regione di formazione stellare, associata alla brillante radiosorgente W40, in cui hanno origine stelle di grande massa; nonostante ciò, a causa del suo forte oscuramento ad opera della Fenditura dell'Aquila, è rimasta per anni una regione molto poco studiata. La nebulosa riceve la radiazione ionizzante di alcune stelle giovani e massicce di classe spettrale B1V, indicate come W40 OS1a, W40 OS2a e W40 OS3a, tutte circondate da un denso disco protoplanetario.[4] Le stime sulla sua distanza si aggirano attorno ai 400 parsec (1300 anni luce)[3] o al più 600 parsec (1960 anni luce);[4] in entrambi i casi la collocazione della nebulosa ricade sul bordo interno del Braccio di Orione, in corrispondenza delle dense nubi di polveri non illuminate costituenti la Fenditura dell'Aquila.
Studi condotti ai raggi X dal Telescopio spaziale Chandra hanno permesso di individuare 194 sorgenti di raggi X quasi sicuramente associate a W40, coincidenti con altrettanti oggetti stellari giovani; le stelle di pre-sequenza principale individuate in questa regione sono circa 600 e sono raggruppate in un giovanissimo ammasso aperto dalla forma sferica profondamente immerso nei gas della nube e fortemente oscurato dai banchi di polveri della Fenditura. L'età delle componenti di quest'ammasso non sarebbe superiore a un milione di anni, sebbene questo potrebbe contenere stelle di età differenti; in particolare si ritiene che 6 delle sue 8 stelle più massicce facciano parte di una seconda generazione più giovane, inducendo a ipotizzare un prolungamento dei processi di formazione di stelle di grande massa.[7] Le componenti stellari individuate ai raggi X possiedono una massa superiore a 0,2 M⊙; fra queste, il 90% hanno una massa minore di 2 M⊙ e 7 una massa maggiore o uguale a 10 M⊙. La stella più massiccia è W40 OS2a, con una massa pari a 30M⊙;[7] di fatto le tre stelle ionizzatrici costituiscono una piccola associazione OB.
Alcune fra le sorgenti di radiazione infrarossa più cospicue della regione sono state catalogate dall'IRAS e riportano le sigle IRAS 18288-0207 e IRAS 18288-0158;[8] a queste si aggiunge la sorgente RAFGL 2177.[9] Il nucleo più denso dell'intera regione coincide con una nube molecolare catalogata come TGU 279-P7.[10][11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ a b Ortiz-León, G. N. et al., The Gould's Belt Distances Survey (GOBELINS) III. The distance to the Serpens/Aquila Molecular Complex., in The Astrophysical Journal, ottobre 2016. URL consultato il 2 dicembre 2016.
- ^ a b c Shuping, R. Young; Snow, Theodore P.; Crutcher, Richard; Lutz, Barry L., CO and C_2 Absorption toward W40 IRS 1A, in The Astrophysical Journal, vol. 520, n. 1, luglio 1999, pp. 149-157, DOI:10.1086/307426. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ a b c d Vallee, J. P.; MacLeod, J. M., JCMT observations of the ionizing stars in the H II region W40, in The Astronomical Journal, vol. 108, n. 3, settembre 1994, pp. 998-1001, DOI:10.1086/117129. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Una declinazione di 2°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 88°; il che equivale a dire che a sud dell'88°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord dell'88°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ a b Kuhn, Michael A.; Getman, Konstantin V.; Feigelson, Eric D.; Reipurth, Bo; Rodney, Steven A.; Garmire, Gordon P., A Chandra Observation of the Obscured Star-forming Complex W40, in The Astrophysical Journal, vol. 725, n. 2, dicembre 2010, pp. 2485-2506, DOI:10.1088/0004-637X/725/2/2485. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Dobashi, Kazuhito; Uehara, Hayato; Kandori, Ryo; Sakurai, Tohko; Kaiden, Masahiro; Umemoto, Tomofumi; Sato, Fumio, Atlas and Catalog of Dark Clouds Based on Digitized Sky Survey I, in Publications of the Astronomical Society of Japan, vol. 57, SP1, febbraio 2005, pp. S1-S368. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Rodríguez, Luis F.; Rodney, Steven A.; Reipurth, Bo, A Cluster of Compact Radio Sources in W40, in The Astronomical Journal, vol. 140, n. 4, ottobre 2010, pp. 968-972, DOI:10.1088/0004-6256/140/4/968. URL consultato il 4 settembre 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Pubblicazioni specifiche
[modifica | modifica wikitesto]- Kuhn, Michael A.; Getman, Konstantin V.; Feigelson, Eric D.; Reipurth, Bo; Rodney, Steven A.; Garmire, Gordon P., A Chandra Observation of the Obscured Star-forming Complex W40, in The Astrophysical Journal, vol. 725, n. 2, dicembre 2010, pp. 2485-2506, DOI:10.1088/0004-637X/725/2/2485.
- Rodríguez, Luis F.; Rodney, Steven A.; Reipurth, Bo, A Cluster of Compact Radio Sources in W40, in The Astronomical Journal, vol. 140, n. 4, ottobre 2010, pp. 968-972, DOI:10.1088/0004-6256/140/4/968.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sh2-64
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sky-Map.org - Sharpless Catalogue (from 61 to 70) [collegamento interrotto], su galaxymap.org.
- Sky-Map.org - RCW Catalogue (from 171 to 180) [collegamento interrotto], su galaxymap.org.
- Avesidova 503 - Sky-Map.org, su galaxymap.org.