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Picea orientalis

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Peccio del Caucaso
Esemplare coltivato di Picea orientalis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisionePinophyta
FamigliaPinaceae
GenerePicea
SpecieP. orientalis
Nomenclatura binomiale
Picea orientalis
(L.) Peterm., 1844
Sinonimi
Nomi comuni

(IT) Abete rosso orientale
(EN) Oriental Spruce
(EN) Caucasian Spruce

Areale

Il peccio del Caucaso (Picea orientalis (L.) Peterm., 1844), chiamato anche abete rosso orientale, è una specie di peccio, appartenente alla famiglia delle Pinaceae, originaria del Caucaso e della Turchia nord-orientale.[1]

Il nome generico Picea, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare da Pix picis = pece, in riferimento all'abbondante produzione di resina.[2] Il nome specifico orientalis fa riferimento all'areale della specie, secondo l'uso comune del diciannovesimo secolo.[3]

Albero alto 40-50 metri con tronco monopodiale diritto che può raggiungere 1,5-2,3 m di diametro; i rami del primo ordine sono lunghi, slanciati, diffusi, pendenti con parte terminale ascendente. Anche i rami del secondo ordine sono lunghi e snelli, diffusi e pendenti. La chioma è strettamente conica o colonnare, densa, con rami che spesso arrivano a terra. I virgulti sono corti e snelli, flessibili, inizialmente di colore giallastro o marrone pallido, poi grigio, scanalati e pubescenti; i pulvini sono numerosi.[4]

Le foglie sono aghiformi, disposte radialmente, appiattite sulla parte superiore del virgulto, quasi pettinate nella parte inferiore; sono di colore verde scuro lucido con bande stomatiche biancastre inferiormente, lunghe 0,6-0,8 cm, lineari, dritte, con sezione trasversalmente rombica e con punte obliquamente acute o ottuse. Gli stomi sono presenti su entrambe le pagine, disposti su due linee in quella superiore, su 2-5 linee in quella inferiore. Le gemme vegetative sono ovoidali-coniche, acute, lunghe 3-5 mm, prive di resina; hanno perule triangolari, ottuse, di colore marrone-rossastro, persistenti per anni.[4]

Sono strobili maschili giallastri, ascellari, lunghi 1-2 cm.[4]

I coni femminili sono terminali, spesso numerosi, sessili, strettamente cilindrici, inizialmente eretti, poi pendenti a maturazione; sono lunghi 5-9 cm e larghi 2-3,3 cm, inizialmente verdi, verdi purpurei o purpurei, con punta appiattita. I macrosporofilli sono largamente obovati o sub-orbicolari, sottili ma rigidi, lievemente convessi, lunghi 1,2-1,7 cm, con superficie finemente striata, ondulata o piatta, talvolta resinosa, glabra. Le brattee sono piccole, rudimentali, ligulate, lunghe 5-6 mm, totalmente incluse. I semi, di color marrone-scuro o rosso-marrone, sono ovoidali, con apici appuntiti, lunghi 3-4 mm, con parte alata ovata, lunga 6-8 mm, arancione-marrone o marrone-giallastra.[4]

La corteccia è rugosa, a scaglie, divisa in placche e di colore marrone o grigio-marrone.[4]

Distribuzione e habitat

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Vegeta ad altitudini comprese tra i 600 e i 2100 m, prevalentemente su suoli bruni ma anche pietrosi o rocciosi, dalla costa lungo il Mar Nero al Gran Caucaso e ai Monti Trialeti nel Caucaso Minore. Forma foreste pure o miste in associazione con Abies nordmanniana, Pinus kochiana e Fagus orientalis. Nel sottobosco le specie più comuni sono Laurocerasus officinalis, Ilex colchica, Buxus colchica, Taxus baccata e specie del genere Rhododendron.[1]

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[5]

  • Abies orientalis (L.) Poir.
  • Picea withmanniana Carrière
  • Picea wittmanniana Fisch. ex Gordon
  • Pinus orientalis L.

Il peccio del Caucaso ha una grande importanza economica ed è spesso coltivato in impianti forestali per lo sfruttamento del suo legno, di buona qualità, utilizzato in edilizia, carpenteria, per la fabbricazione di mobili, pavimentazioni e parti di strumenti musicali. Molto utilizzato in orticoltura, anche per il commercio di alberi di Natale, ma soprattutto come albero ornamentale per giardini e parchi, sia in Europa che in Nordamerica; numerose sono le cultivar in commercio.[1]

Conservazione

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Con un vasto areale, e una presenza molto comune, il peccio del Caucaso viene classificato come specie a rischio minimo (least concern in inglese) nella Lista rossa IUCN.[1]

  1. ^ a b c d e (EN) Farjon, A. 2013, Picea orientalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Picea orientalis, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 maggio 2019.
  3. ^ (EN) Picea orientalis, su American Conifer Society. URL consultato il 7 giugno 2019.
  4. ^ a b c d e (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 592-593. URL consultato il 7 giugno 2019.
  5. ^ Picea orientalis (L.) Peterm., in Plants of the world. URL consultato il 18 maggio 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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