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Roccamorice

Coordinate: 42°13′N 14°02′E
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Roccamorice
comune
Roccamorice – Stemma
Roccamorice – Bandiera
Roccamorice – Veduta
Roccamorice – Veduta
Via de Horatiis
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Abruzzo
Provincia Pescara
Amministrazione
SindacoAlessandro D'Ascanio (lista civica L'azione libertà e progresso) dal 27-5-2013 (3º mandato dal 14-5-2023)
Territorio
Coordinate42°13′N 14°02′E
Altitudine520 m s.l.m.
Superficie25,06 km²
Abitanti872[2] (30-4-2023)
Densità34,8 ab./km²
FrazioniCollarso, Pagliari, Piano delle Castagne
Comuni confinantiAbbateggio, Caramanico Terme, Lettomanoppello, Pennapiedimonte (CH), Pretoro (CH)
Altre informazioni
Cod. postale65020
Prefisso085
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT068034
Cod. catastaleH425
TargaPE
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona D, 2 055 GG[4]
Nome abitantiroccolani
PIL(nominale) 12,2 mln [1]
PIL procapite(nominale) 13 108 [1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Roccamorice
Roccamorice
Roccamorice – Mappa
Roccamorice – Mappa
Posizione del comune di Roccamorice all'interno della provincia di Pescara
Sito istituzionale

Roccamorice è un comune italiano di 872 abitanti[2] della provincia di Pescara in Abruzzo. Faceva parte della comunità montana della Maiella e del Morrone.

Geografia fisica

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Roccamorice è posto a 520 m s.l.m. su di uno sperone roccioso che separa le valli dei fiumi Lavino e Avinello, nel versante nord-occidentale della Maiella, lungo una strada regionale che da Scafa risale il massiccio fino a Maielletta-Blockhaus[5].

Eremo di Santo Spirito a Maiella

Non ci sono fonti certe sull'origine dell'insediamento di Roccamorice, sebbene si ritiene essere antecedente all'anno 1000. Nella Cronica Monasterii S. Bartholomei de Carpineto nel 1066 appare come "Rocca Morica", mentre in altre fonti viene citata come "Rocca Mauritii"[6].

Il Catalogus baronum nel 1173 la riporta come feudo di Boemondo, conte di Manoppello, mentre nel 1316 è posseduta da Rainaldo di Letto, nel 1354 da Antonio di Letto, nel 1385 da Napoleone Orsini di Manoppello e nel 1412 passa a Filippo Valignano, famiglia chietina che governerà il paese fino al 1741, quando diventerà possedimento dei baroni Zambra, sempre di Chieti[7].

Nella prima metà del 1200, è nota la presenza nel territorio di padre Angelerio, futuro papa Celestino V.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa parrocchiale di San Donato
Chiesa parrocchiale di San Donato

Chiesa del XIV secolo, restaurata nel XVII secolo. L'esterno ha copertura in pietra della Maiella, con facciata a capanna e campanile turrito. L'interno a tre navate ha colonne decorate in marmo verde e un pulpito di marmo bianco.

Chiesa del Barone

Si trova accanto alla parrocchiale ed è stata costruita nel XVI secolo dal castello medievale del borgo. Infatti la struttura è molto compatta, ricavata da un torrione tozzo e quadrato del castello, e comprende gran parte della pianta del tempio cristiano. La facciata è in stile rinascimentale, con piccolo campanile a torre.

Eremo di San Bartolomeo in Legio
Eremo di San Bartolomeo in Legio

Si trova al confine con Abbateggio e si presume fosse abitato già nell'XI secolo da monaci eremiti. Fu abitato anche da Pietro da Morrone. L'eremo è incastonato nella Maiella, con ingresso stretto e articolato che si snoda lungo le scanalature della montagna.

Eremo di Santo Spirito a Maiella

Nel 1053 ospitò il papa Vittore III e poi nel XIII secolo Pietro da Morrone. Nel XVI secolo invece vi dimorò Pietro Santucci da Manfredonia. È più un complesso monastico che un eremo vero e proprio, dato che solo il pronao è incastonato nella roccia, con un percorso stretto da attraversare. La chiesa interna ha forme barocche.

Architetture militari

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Torre medievale

Si tratta di una torre quadrata del XII secolo, restaurata, in passato utilizzata per gli avvistamenti.

Centro storico

Caratterizzato da case medievali e settecentesche realizzate in pietra, il centro storico inizia da via Roma, dove si trova la torre medievale, e si snoda per il corso Umberto I e per la via del Belvedere, dove si trovano le due chiese storiche principali.

Capanne a thòlos
Thòlos

Si tratta di costruzioni circolari in pietra con entrata cava, facenti parte di un villaggio del Neolitico sito presso Colle Civita, al confine tra Lettomanoppello e Abbateggio. Le capanne furono utilizzate anche nel Medioevo dai pastori transumanti.

Grotta della Lupa

Situata nel parco nazionale della Maiella, è una formazione carsica di interesse speleologico, con uno sviluppo lineare esplorato di circa 1800 m.

Falesie

Nel territorio di Roccamorice sono comprese delle falesie.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Oltre all'ecomuseo del Paleolitico della Valle Giumentina, vi è il centro d'arte e cultura Alberto Di Giovanni, ospitato presso la chiesa del Barone, che presenta una collezione di oltre 70 opere pittoriche.

La cucina di Roccamorice fa uso di prodotti dell'allevamento, come il formaggio[9]. Tra i primi, vi sono piatti della tradizione a base di pasta, come le "cimmariche" servite col sugo piccante, i "caucioni d'orbe", ovvero con le erbe selvatiche commestibili della Maiella, quali orapi e ortiche, e i "turcinelli" cotti al forno con le interiora d'agnello[9].

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2008 2008 Maria Di Cesare Commissario prefettizio
2013 in carica Alessandro D'Ascanio Lista civica L'azione libertà e progresso Sindaco
  1. ^ a b Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Mancini (2003), p. 148.
  6. ^ Antinori (1971)sub anno 1066.
  7. ^ Santangelo (2006), p. 10.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ a b AA.VV. (1997), vol. 2, cap. Roccamorice, a cura di Lorena Martelli, p. 198.
  • AA.VV., Il Parco Nazionale della Majella. Guida ai 38 Paesi del Parco, collana Collana ai Parchi d'Abruzzo, vol. 1 e 2, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, ISBN non esistente.
  • Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi, vol. 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1971, ISBN non esistente.
  • Renzo Mancini, Viaggiare negli Abruzzi, L'Aquila, Textus Edizioni, 2003, ISBN non esistente.
  • Roccamorice, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 8, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 63-78, SBN IT\ICCU\TER\0031816.
  • Enrico Santangelo, Roccamorice e gli eremi celestiniani: guida storico-artistica, Pescara, Carsa Edizioni, 2006, ISBN 88-501-0105-8.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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