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Roméo Dallaire

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Roméo Antonius Dallaire

Senatore per il Québec
Durata mandato25 marzo 2005 –
17 giugno 2014
PredecessoreRoch Bolduc
SuccessoreÉric Forest

Dati generali
Partito politicoLiberale
(2005-2014)
Indipendente liberale
(dal 2014)
Roméo Antonius Dallaire
Dallaire in uniforme
NascitaDenekamp, 25 giugno 1946
Mortevivente
Dati militari
Paese servitoCanada (bandiera) Canada
Forza armata Esercito canadese
Anni di servizio1963-2000
GradoTenente generale
GuerreGuerra civile in Ruanda
CampagneUNAMIR
Comandante diRoyal Canadian Horse Artillery
5 Canadian Mechanized Brigade Group
UNAMIR in Ruanda
1st Canadian
Land Force Quebec Area
Altre carichepolitico
"fonti nel corpo del testo"
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Roméo Antonius Dallaire (Denekamp, 25 giugno 1946) è un generale e politico canadese.

È stato comandante militare della missione UNAMIR in Ruanda fra il 1993 e il 1994. Durante il proprio servizio in Ruanda si trovò a dover affrontare con grandi difficoltà l'esplodere delle violenze che portarono al genocidio ruandese. I suoi tentativi di richiamare l'attenzione della comunità internazionale sulla situazione in Ruanda furono vani e sono stati ampiamente denunciati da Dallaire al suo ritorno dall'Africa. Nel 2003, con l'aiuto di Brent Beardsley, altro ufficiale della missione UNAMIR, Dallaire ha raccolto e pubblicato le sue memorie nel volume Shake Hands With the Devil: the Failure of Humanity in Rwanda.

Comandante della missione UNAMIR in Ruanda

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Nell'ottobre del 1993 Dallaire, dopo aver servito per diversi anni nell'esercito canadese, ricevette l'incarico di comandante militare della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda e di capo degli osservatori militari per la Missione d'osservazione ONU per il Ruanda e l'Uganda (assegnata al controllo della frontiera fra i due stati). Obiettivo della missione UNAMIR era quello di assistere e facilitare l'attuazione degli accordi di Arusha, stipulati per promuovere una soluzione pacifica alle tensioni etniche fra Hutu e Tutsi.

Nel gennaio 1994, un informatore interno al governo a maggioranza Hutu del paese informò Dallaire dell'esistenza di un piano relativo allo sterminio della minoranza Tutsi e dell'arrivo di grossi quantitativi di armi dirette ad equipaggiare sia l'esercito del Ruanda, sia le formazioni paramilitari vicine all'ala più estremista del movimento Hutu raccolte sotto la sigla dell'Interahamwe. Dallaire contattò d'urgenza l'unità dell operazioni di mantenimento della pace dell'ONU, chiedendo l'autorizzazione per effettuare una serie di interventi preventivi volti a sequestrare armi e a porre sotto controllo eventuali milizie attive all'interno del paese, ricevendo tuttavia una risposta negativa[1].

L'abbattimento, nella notte fra il 6 e il 7 aprile 1994, dell'aereo di Juvénal Habyarimana, presidente di etnia Hutu del Ruanda, diede l'avvio ad una escalation di violenze che confermarono tuttavia le informazioni acquisite da Dallaire. Nell'aprile del 1994 il Ruanda divenne teatro di un'ondata crescente di scontri che si tramutarono rapidamente in un piano programmatico di sterminio della minoranza Tutsi, trovando totalmente impreparate sia la comunità internazionale sia la catena decisionale delle Nazioni Unite. A seguito della cattura e dell'uccisione, sempre fra il 6 e il 7 aprile, di dieci militari belgi appartenenti al contingente multinazionale dell'UNAMIR, il Belgio decretò il ritiro dalla missione dei suo quattrocento militari, privando l'UNAMIR del principale reparto, per numero ed equipaggiamento, dell'intera missione.

In un quadro sempre più critico, fondamentalmente privato dell'appoggio dei propri superiori presso le Nazioni Unite e del sostegno dei governi occidentali, Dellaire tentò di consolidare il proprio contingente di militari pakistani, canadesi, ghanesi, tunisini e bengalesi nelle aree urbane attorno alla capitale Kigali, nel tentativo di costituire delle aree protette per la popolazione civile[2]. Nel complesso tuttavia, complice le difficoltà logistiche, lo scarso numero di uomini e l'assenza di una adeguata estensione del mandato della missione, l'UNAMIR assistette impotente e senza intervenire al dispiegarsi del genocidio sino all'estate del 1994, costato la vita, nell'arco di tre mesi, a circa ottocentomila persone[3].

Vita e attività dopo il Ruanda

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Al suo ritorno in Canada Dallaire continuò la propria carriera all'interno delle forze armate, soffrendo tuttavia di una forma particolarmente grave di disturbo post traumatico da stress che lo spinse, nel 2000, a un tentativo di suicidio[4]. Alla carriera militare e all'attività politica (tra il 2005 e il 2014 è stato membro del senato del Canada[5]) ha unito un'intensa attività di speaker pubblico.

Dal 2011 è ricordato come Giusto al Giardino dei Giusti di Milano.[6]

Onorificenze canadesi

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Ufficiale dell'Ordine al Merito Militare - nastrino per uniforme ordinaria
— nominato il 14 dicembre 1987, investito il 1º giugno 1988[7]
Commendatore dell'Ordine al Merito Militare - nastrino per uniforme ordinaria
— nominato il 29 agosto 1996, investito il 5 febbraio 1997[7]
Ufficiale dell'Ordine del Canada - nastrino per uniforme ordinaria
«Ha prestato servizio con grande distinzione nelle forze armate canadesi per oltre 30 anni e continua a essere un modello di dedizione e altruismo. Nel corso della sua illustre carriera, ha ricoperto diversi incarichi in Canada e all'estero, tra cui quello di comandante delle missioni delle Nazioni Unite in Uganda e Ruanda, dove ha mostrato un'eccezionale professionalità e una superba leadership. Ora in pensione, ha accettato nuove sfide come consigliere speciale dell'Agenzia canadese per lo sviluppo internazionale su questioni relative ai bambini colpiti dalla guerra. È anche un relatore dinamico ed eloquente su questioni relative allo stress post-traumatico. Coraggioso e premuroso, continua il suo servizio esemplare al suo paese e all'umanità.»
— nominato il 10 ottobre 2002, investito il 9 maggio 2003[8]
Meritorious Service Cross - nastrino per uniforme ordinaria
«Questo valoroso ufficiale canadese ha mostrato professionalità e leadership eccezionali e altruismo di prim'ordine nonostante circostanze pericolose, mentre comandava la Missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda. Dall'agosto 1993 al maggio 1994, il maggior generale Dallaire ha lavorato instancabilmente per negoziare il cessate il fuoco tra le fazioni in guerra e per ristabilire l'ordine civile. Ha assicurato l'evacuazione dei cittadini stranieri e la protezione dei rifugiati ruandesi. Migliaia di vite furono salvate grazie ai suoi instancabili sforzi.»
— nominato il 20 maggio 1994, investito il 30 settembre 1994[10]

Onorificenze straniere

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  1. ^ Linda Melvern, Conspiracy To Murder. The Rwanda Genocide, London, Verso, 2004, ISBN 1-84467-542-4, pp. 94-95.
  2. ^ John Pilger, Tell Me No Lies, London, Vintage Press, 2005, ISBN 978-0-09-943745-1, p. 45\.
  3. ^ Philip Verwimp, Death and survival during the 1994 genocide in Rwanda, Population Studies, Vol. 58, No. 2, 2004, pp. 233–245, ISSN 0032-4728.
  4. ^ Roméo Dallaire, Shake Hands With the Devil: The Failure of Humanity in Rwanda, New York, Random House, 2003, ISBN 07867-1510-3, p. 5
  5. ^ Scheda del senatore Roméo Dallaire, Parliament of Canada. Ultimo accesso: 29-01-2016
  6. ^ Dallaire tra i Giusti, su it.gariwo.net.
  7. ^ a b (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  8. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  9. ^ (EN) Sito web dell'Ordine nazionale del Québec: dettaglio decorato.
  10. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  11. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  12. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN69991242 · ISNI (EN0000 0000 7375 3995 · LCCN (ENno2003054848 · GND (DE128818530 · BNF (FRcb16588858z (data) · J9U (ENHE987007399707905171 · NDL (ENJA01104130 · CONOR.SI (SL130868323