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Roman Doubrovkine

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Roman Doubrovkine, scritto anche Dubrovkin (in russo Роман Дубровкин?; Ufa, 26 luglio 1953) è un traduttore e critico letterario russo naturalizzato svizzero.

Dopo essersi diplomato in Russia come interprete dall’inglese e dal francese (1975), ha collaborato come traduttore con le principali case editrici di Mosca, dove è diventato membro della sezione moscovita dell’Unione degli scrittori sovietici. Trasferitosi in Svizzera, ha difeso la sua tesi di dottorato all’Università di Ginevra dove ha insegnato fino al 2018.

Discepolo del poeta Arcadij Šteinberg, traduttore di Paradiso perduto di John Milton, è noto per le sue traduzioni poetiche dall’inglese, francese, tedesco, neogreco e italiano. Ha pubblicato traduzioni di diversi autori, tra cui Heinrich Heine, Edgar Allan Poe, Rudyard Kipling, William Butler Yeats, Pierre de Ronsard, Victor Hugo, Arthur Rimbaud, Konstantinos Kavafis e moltissimi altri. Nel 1992 ha pubblicato un libro di traduzioni di Paul Valéry e nel 1995 tutte le poesie di Stéphane Mallarmé. Tra le altre pubblicazioni si può anche menzionare un’antologia dei simbolisti francesi (2008) e il libro Il sonetto francese (2017).

Molto attivo nella divulgazione della poesia italiana in Russia, nel 1992 ha compilato un’antologia bilingue in italiano e in russo intitolata Ital’janskaja poezija v russkich perevodach (Poesia italiana tradotta da poeti russi), che delinea lo sviluppo dell’arte della traduzione in Russia a partire dal XVIII secolo. Ha dato voce a Petrarca, Pulci, Poliziano, Michelangelo, Alfieri, Foscolo, Pascoli e moltissimi altri maggiori poeti italiani. Un altro importante contributo è il suo lavoro sulla traduzione dell’Inferno di Dante, di cui il primo canto è stato pubblicato nella rivista Inostrannaja Literatura (12, 2020).

Il suo ultimo monumentale lavoro è la traduzione della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (2020), opera che conobbe un’immensa fortuna in Russia prima di cadere nell'oblio durante l'era sovietica.

Nel 2014 ha ricevuto il premio “Master” dell’Unione dei traduttori letterari russi.

Le traduzioni di Doubrovkine hanno ricevuto grandi apprezzamenti dalla critica:.
«Roman Doubrovkine non ha bisogno di presentazioni: chiunque abbia letto attentamente la poesia francese o inglese in russo dovrebbe ricordarsi il suo nome. È uno degli esponenti di maggiore talento della scuola russa di traduzione, di cui sono ormai rimasti pochissimi esempi. Le sue traduzioni di classici francesi, inglesi, americani, italiani e tedeschi si distinguono per una fedeltà se non matematica, per lo meno spirituale ed estetica all'originale; la sua arte ha saputo preservare in russo la qualità di molti capolavori della poesia europea. Precisione, ricercatezza, un indefinibile senso di facilità: il suo lavoro ha tutti gli attributi della maestria. [...] E dimostra, ancora una volta, che non esistono poeti "morti": un buon traduttore è, in primo luogo, un lettore ideale in grado di ripetere ciò che ha letto nella propria lingua, in modo che il testo, appartenendo contemporaneamente al passato e al presente, rimanga autentico e vivo.»

(Arina Kuznetsova, Toronto Slavic Quarterly №3, 2003)

  • Poesia italiana tradotta da poeti russi, XIII-XIX/Ital’janskaja poezija v russkikh perevodakh XIII-XIX veka, a cura di R. Doubrovkine, Raduga, Mosca 1992.
  • T. Tasso, Osvoboždënnyj Ierusalim v perevode Romana Dubrovkina, trad. R. Doubrovkine, “Ivan Limbakh”, San Pietroburgo 2020.
  • Stéphane Mallarmé e la Russia, Berna, Peter Lang, 1998, 565 p.
  • Corrispondenza tra René Ghil e Valerij Brjusov: 1904-1915 (Рене Гиль – Валерий Брюсов. Переписка. 1904 – 1915), pubblicazione, prefazione e note a cura di Roman Doubrovkine, trad. Roman Doubrovkine, Iris Grigoriev e E. Smagina-Varone, testo francese a cura di Pascale Müller, San Pietroburgo, Akademičeskij Proekt, 2005.

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