Wangechi Mutu
Mutu Wangechi (Nairobi, 25 giugno 1972) è un'artista keniana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Vive e lavora a Brooklyn, New York.
Originaria della tribù kikuyu del Kenya, fu educata a Nairobi al Convento Loreto Msongari (1978-1989) e successivamente ha studiato presso il Collegio del Mondo Unito dell'Atlantico, il Galles (IB, 1991). Mutu si trasferì a New York nel 1990, concentrandosi sul Belle Arti e Antropologia alla New School for Social Research e alla Parsons School of Art and Design. Ha conseguito un BFA dalla Cooper Union per il Progresso delle Arti e delle Scienze nel 1996, e poi ha ricevuto un MFA dalla Università di Yale (2000).
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]I Lavori di Mutu sono stati esposti in gallerie e musei di tutto il mondo tra cui il San Francisco Museum of Modern Art, il Miami Art Museum (ora Pérez Art Museum Miami), Tate Modern di Londra, lo Studio Museum in Harlem a New York, Museum Kunst Palast in Düsseldorf, la Germania e al Centre Pompidou a Parigi. La sua prima mostra personale in Nord America è stata alla Art Gallery of Ontario nel marzo 2010.
Ha partecipato nel 2008 Biennale Prospect 1 a New Orleans e del 2004 Biennale di Gwangju in Corea del sud. Il suo lavoro è stato descritto in mostre importanti, tra cui Greater New York a PS1 Contemporary Art Center e The Museum of Modern Art di New York,Black president: The Art and Legacy of Fela Anikulapo-Kuti al New Museum of Contemporary Art di New York e al Barbican Centre di Londra, e Usa Today alla Royal Academy di Londra.
Il 23 febbraio 2010, Wangechi Mutu è stata onorata dalla Deutsche Bank come artistaprimaAnno. Il premio incluso una mostra personale alla Deutsche Guggenheim in Berlino. Dal titolo Titled My Dirty Little Heaven, the show traveled in June 2010 a Wiels Center for Contemporary Art a Bruxelles, in Belgio.
Lei è rappresentata da Barbara Gladstone a New York, Susanne Vielmetter Los Angeles Progetti a Los Angeles e Victoria Miro Gallery di Londra.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Wangechi Mutu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Resonant Surgeries: The Collaged World of Wangechi Mutu, Interview by Robert Enright, Border Crossings Magazine, February 2008, su bordercrossingsmag.com. URL consultato il 17 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2012).
- Interview with Wangechi Mutu by Aimée Reed, Daily Serving, April 12, 2010, su dailyserving.com. URL consultato il settembre 17, 2011 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2011).
- Cut & Paste by Okwui Enwezor, Arise Magazine, February 2011, su arisemagazine.net. URL consultato il 17 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2011).
- We categorize what we’re afraid of: An encounter with Wangechi Mutu by Matthew Evans, Deutsche Bank Artworks ArtMag, #59, 2010, su db-artmag.com. URL consultato il 17 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- Wangechi Mutu by Alpesh Kantilal Patel, Artforum, November 17, 2010, su artforum.com. URL consultato il settembre 17, 2011 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2011).
- Wangechi Mutu: Hunt Bury Flee by Karen Rosenberg, The New York Times, November 12, 2010, su nytimes.com.
- Wangechi Mutu Studio, New York. URL consultato il 7 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2011).
- Wangechi Mutu at the Deutsche Guggenheim (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2013).
- Wangechi Mutu This You Call Civilization? at Art Gallery of Ontario. Online resources include video and audio., su ago.net.
- CNN African Voices special on Wangechi Mutu, su edition.cnn.com. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2021).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 70655759 · ISNI (EN) 0000 0000 7874 8976 · Europeana agent/base/82693 · ULAN (EN) 500341741 · LCCN (EN) n96037831 · GND (DE) 130539678 · BNF (FR) cb17021123q (data) · J9U (EN, HE) 987011416271205171 |
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