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Teodeberto I

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Teodeberto I
Effigie di Teodeberto I su moneta, oggi al British Museum
Re dei Franchi di Austrasia ed Aquitania[1]
In carica534 circa – 548 circa
PredecessoreTeodorico I
SuccessoreTeodebaldo
Altri titolire di Turingia
Nascitaca. 504
Morte548 circa
Casa realemerovingi
PadreTeodorico I
MadreForse una concubina[2]
ConsorteDeoteria[3]
Visigarda[4]
una terza moglie[4] di cui non si conosce il nome
FigliTeodebaldo[4], di primo letto e
Berthoara, di secondo o terzo letto

Teodeberto o Théodobert o Theudebert (504 circa – 548 circa) è stato un re franco della dinastia dei merovingi che regnò su gran parte dell'Austrasia, sull'Aquitania, su parte della Burgundia e sulla Turingia dal 534 circa alla sua morte.

Era figlio del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Teodorico I[5] e della sua prima moglie, o concubina

La nascita di Teodeberto si pone all'inizio del VI secolo, in quanto il vescovo Gregorio di Tours (536597), ci narra che Teodorico I, sin dal suo insediamento dovette fronteggiare l'invasione dei Danesi, che non si erano ancora stanziati in Danimarca: riuscì a respingerli anche grazie all'intervento (datato 515 circa) di suo figlio Teodeberto, che ne uccise in battaglia il re Chlochilaichus[6].

Nel 524, assieme al padre, prese parte alla campagna contro i Burgundi, in cui perse la vita suo zio Clodomiro[7].

Teodeberto prese poi parte alla conquista della Turingia[8] e ottenuta la vittoria, i Franchi occuparono la regione e la ridussero sotto il loro dominio[8].

In quello stesso periodo Teodeberto fu fidanzato con la principessa longobarda, Visigarda, figlia del re Vacone[9].
Poco dopo, probabilmente durante una campagna contro i Visigoti della Settimania, però si invaghì di una donna gallo-romana, vedova di un notabile della zona di Béziers, Deoteria[3], che aveva una figlia femmina[10], che divenne la sua amante e che subito dopo la morte del padre, sposò[10].

Dopo essere successo al padre, nel 534, assieme agli zii, Childeberto e Clotario I, invase la Burgundia e, dopo la conquista, se la spartì con gli zii.
Lo zio, Childeberto, che non aveva figli lo adottò, nominandolo suo erede[11]

Dopo che Deoteria, che gli aveva dato il suo unico erede maschio, Teodebaldo (nato nel 535), aveva annegato la propria figlia[12], Teodeberto, per lo scandalo la ricusò e prese in moglie la vecchia fidanzata, Wisigarda, che poco tempo dopo morì[4].

Teodeberto, pur essendo alleato dell'impero romano d'oriente, approfittando della guerra tra i Bizantini, guidati da Belisario e gli Ostrogoti di Vitige, valicò le Alpi[13], e, riportando alcune vittorie, saccheggiò la pianura padana e occupò per un certo periodo la Liguria e l'Emilia. Inoltre fece coniare monete a Bologna, essendo il primo re dei Franchi che fece apporre il suo nome e la sua effigie sui solidi d'oro.

Dopo la morte di Visigarda, Teodeberto si sposò per la terza volta con una donna sconosciuta, ma non si riavvicinò a Deoteria, come testimonia Gregorio di Tours[4].

Teodeberto si ammalò a seguito di una ferita e morì 37 anni dopo Clodoveo, avendo regnato per circa quattordici anni[14].
Gli successe il figlio Teodebaldo.

Teodeberto dalla prima moglie, Deoteria, ebbe un figlio:

Da Visigarda o dalla terza moglie invece ebbe una figlia:

  • Berthoara (dopo il 540 circa- dopo il 566), di cui ci dà notizia Venanzio Fortunato, nei suoi Carmina (Berthoara…filie digna patri, te, Theudebercthe)[15].

Predecessore Re di Austrasia
di Aquitania e dal 534 di parte della Burgundia
Successore
Teodorico I 534-548 Teodebaldo

Cronologia dei regni franchi dal 511 al 561

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TeodobaldoTeodeberto ITeodorico I (Merovingi)ClodomiroChildeberto IClotario IReimsOrleansParísSoissons
  • Charles Dehl, Giustiniano. La restaurazione imperiale in occidente, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. I, pp. 572-596, Garzanti, 1999
  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi, vicende storiche, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. I, pp. 688-711, Garzanti, 1999
  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi, istituzioni, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. I, pp. 712-742, Garzanti, 1999

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Controllo di autoritàVIAF (EN26949958 · ISNI (EN0000 0001 0264 2187 · CERL cnp00404055 · LCCN (ENnr95000122 · GND (DE11912517X · BNF (FRcb17783246k (data)