Terremoto di Costantinopoli del 1509
Terremoto di Costantinopoli del 1509 | |
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Il grande terremoto del 1509 a Istanbul | |
Data | 10 settembre 1509 |
Ora | 22:00 (UTC + 2) |
Magnitudo Richter | 7.2 ± 0,3 |
Epicentro | Mar di Marmara, Vilayet di Costantinopoli 40°54′N 28°42′E |
Stati colpiti | Impero ottomano |
Maremoto | si |
Vittime | 1.000 - 13.000 |
Posizione dell'epicentro
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Il terremoto di Costantinopoli del 1509 ebbe luogo il 10 settembre 1509 alle 22 circa, con epicentro nel Mar di Marmara. Il sisma ebbe una magnitudine stimata di 7,2 ± 0,3 sulla scala di magnitudo delle onde superficiali.[1] Uno tsunami e quarantacinque giorni di scosse di assestamento seguirono il terremoto. Il bilancio delle vittime di questo terremoto è scarsamente conosciuto, con stime comprese tra 1 000 e 13 000.
Geologia
[modifica | modifica wikitesto]Il Mar di Marmara è un bacino a pull-apart formato in corrispondenza di una curva estensionale nella faglia nord anatolica, la quale è una faglia a scorrimento orizzontale laterale destro. Questa zona di estensione locale si verifica quando il confine trasforme tra la placca anatolica e la placca eurasiatica a ovest di İzmit si sposta verso nord, dalla faglia di Izmit fino alla faglia di Ganos. Lo schema delle faglie all'interno del bacino del Mar di Marmara è complesso, ma vicino a Istanbul c'è un unico segmento di faglia principale con una curva acuta. Mentre a ovest la faglia segue la direzione ovest-est ed è di tipo puramente a scorrimento orizzontale, a est la faglia segue una tendenza NW-SE e sembra mostrare sia un movimento normale che uno a scorrimento orizzontale.[2] Il movimento su questa faglia, che limita il bacino di Çınarcık, fu la causa più probabile dell'evento del 1509.[1]
Danni e vittime
[modifica | modifica wikitesto]L'area di danno significativo (maggiore del grado MCS VII (Molto forte)) si estese da Çorlu a ovest a İzmit a est. Anche Galata e Büyükçekmece subirono gravi danni. A Costantinopoli molte case crollarono, camini caddero e pareti si incrinarono. La moschea di Bayezid II di recente costruzione fu gravemente danneggiata; la cupola principale venne distrutta e un minareto crollò. La moschea di Fatih subì danni alle sue quattro grandi colonne e la cupola si fessurò. L'ex-chiesa di Santa Sofia sopravvisse quasi incolume, anche se un minareto crollò. All'interno della moschea, l'intonaco che era stato usato per coprire i mosaici bizantini all'interno della cupola cadde, rivelando le immagini cristiane.[1] Il numero di morti e feriti è difficile da stimare, con fonti diverse che danno una cifra che varia da 1 000 a 13 000.[1] Si ritiene che in questo terremoto siano morti alcuni membri della dinastia ottomana. Le scosse di assestamento continuarono per 45 giorni dopo il terremoto e la popolazione non fu in grado di tornare in casa per due mesi.
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Il terremoto sarebbe stato predetto da un monaco greco dal nome ignoto proveniente dal monastero di Santa Caterina nel Sinai mentre egli era presente presso la corte del sultano.[1] Gli europei considerarono allora il terremoto una sorta di punizione, punizione da parte di Dio imposta ai turchi per aver preso le armi contro i cristiani europei.[1] Allo stesso modo, il sultano Bayezid II vide il sisma come una punizione divina, attribuendola tuttavia alle azioni sbagliate dei suoi ministri.[1] Questo terremoto è passato alla storia fra i turchi come "il piccolo giudizio universale" (in turco Küçük Kıyamet).
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Terremoto
[modifica | modifica wikitesto]Dalla zona e dall'intensità della scossa, è stata stimata una rottura della faglia lunga 70 km.[1] I principali shock si verificarono a intervalli di mezz'ora: il sisma fu violento e protratto in natura, costringendo i residenti a cercare rifugio in parchi e piazze aperte.[1] Si dice che le scosse di assestamento continuarono per 18 giorni senza causare ulteriori danni, ritardando tuttavia la ricostruzione in alcune aree.[1]
Tsunami
[modifica | modifica wikitesto]Uno tsunami con un'onda superiore a 6,0 m è menzionato in alcune fonti, ma minimizzato in altre.[1] Nel bacino di Çınarcık si può osservare un letto di torbidite la cui deposizione corrisponde alla data del terremoto.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k N. N. Ambraseys, The Earthquake of 1509 in the Sea of Marmara, Turkey, Revisited, in Bulletin of the Seismological Society of America, vol. 91, n. 6, dicembre 2001, pp. 1397–1416, Bibcode:2001BuSSA..91.1397A, DOI:10.1785/0120000305.
- ^ (EN) R. Armijo, Meyer B., Navarro S., King G. e Narka A., Asymmetric slip partitioning in the Sea of Marmara pull-apart: a clue to propagation processes of the North Anatolian Fault? (PDF), in Terra Nova, vol. 14, n. 2, 2002, pp. 80–86, DOI:10.1046/j.1365-3121.2002.00397.x. URL consultato il 6 febbraio 2010.
- ^ G. Lozefski, McHugh C., Cormier M-H., Seeber L., Çagatay N. e Okay N., Provenance of turbidite sands in the Marmara Sea, Turkey: a tool for submarine paleoseismology, su gsa.confex.com, 2004. URL consultato il 6 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).
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