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Ubaldino Peruzzi

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Ubaldino Peruzzi de' Medici

Ministro dell'interno del Regno d'Italia
Durata mandato8 dicembre 1862 –
24 marzo 1863
MonarcaVittorio Emanuele II di Savoia
Capo del governoLuigi Carlo Farini
PredecessoreUrbano Rattazzi

Durata mandato24 marzo 1863 –
27 settembre 1864
Capo del governoMarco Minghetti
SuccessoreUrbano Rattazzi

Ministro dei lavori pubblici del Regno d'Italia
Durata mandato23 marzo 1861 –
6 giugno 1861
Capo del governoCamillo Benso, conte di Cavour
PredecessoreUbaldino Peruzzi, Regno di Sardegna

Durata mandato12 giugno 1861 –
3 marzo 1862
Capo del governoBettino Ricasoli
SuccessoreAgostino Depretis

Sindaco di Firenze
Durata mandato30 ottobre 1869 –
15 maggio 1878
PredecessoreLorenzo Ginori Lisci
SuccessoreFelice Reichlin

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato13 dicembre 1890 –
9 settembre 1891
Legislaturadalla XVII (nomina 4 dicembre 1890)
Tipo nominaCategorie: 3, 5
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 febbraio 1861 –
22 ottobre 1890
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI
Gruppo
parlamentare
Destra
CollegioFirenze I
Incarichi parlamentari
XII
  • Vicepresidente (23 novembre 1874 - 10 marzo 1876)
Sito istituzionale

Ministro dei lavori pubblici del Regno di Sardegna
Durata mandato14 febbraio 1861 –
23 marzo 1861
MonarcaVittorio Emanuele II di Savoia
Capo del governoCamillo Benso, conte di Cavour
PredecessoreStefano Jacini
SuccessoreUbaldino Peruzzi, Regno d'Italia
LegislaturaVII legislatura del Regno di Sardegna

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato2 aprile 1860 –
17 dicembre 1860
LegislaturaVII
Gruppo
parlamentare
Destra
CollegioFirenze II
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDestra storica

Ubaldino Peruzzi de' Medici (Firenze, 2 aprile 1822Antella, 9 settembre 1891) è stato un politico italiano. Figlio di Vincenzo Peruzzi[1] (1789-1847), gonfaloniere di Firenze, sposato con Emilia Toscanelli, fu sindaco di Firenze e uno dei primi ministri del neonato Regno d'Italia.

Ubaldino faceva parte del ramo della famiglia Peruzzi imparentatosi con i Medici alla fine del XVIII secolo grazie al matrimonio tra suo nonno, Bindo Simone (1729-1794), e Maria Luisa de' Medici (1756-1797), ultima erede diretta del casato mediceo.

Lapide dedicata a Ubaldino Peruzzi e Donna Emilia Peruzzi in Borgo dei Greci, Firenze
Statua di Ubaldino Peruzzi in piazza dell'Indipendenza, Firenze

Vita politica

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Insieme a Bettino Ricasoli, al quale era anche legato da rapporti di parentela, fu il più autorevole tra i moderati toscani che, specialmente negli anni immediatamente successivi all'Unità d'Italia, ebbero un ruolo preminente nella vita politica nazionale. Ubaldino fu membro autorevole del Parlamento toscano nel 1848 ma, deluso nelle speranze che inizialmente aveva riposto nel granduca Leopoldo Il, quando questi abolì la Costituzione fu attratto alla causa unitaria, e nel 1859 fece parte del Governo provvisorio della Toscana. Tra gli incarichi nazionali assolti, fu Ministro dei lavori pubblici con Cavour (1860-1861) e con Ricasoli (1861-1862). Successivamente fu nominato Ministro dell'interno nel governo Minghetti (1863-1864). Durante questo periodo fu impostata la legge comunale e provinciale che poi sarebbe stata approvata nel 1865, quando il Peruzzi aveva già lasciato il ministero. In qualità di Ministro dell'interno fu anche il firmatario della Legge Pica, entrata in vigore il 15 agosto 1863. Entrò nel Consiglio provinciale toscano nel 1865, e vi rimase senza interruzioni fino alla morte. Presidente della Provincia fiorentina dal 1865 al 1870, partecipò attivamente alla vita del Consiglio provinciale come membro di molte commissioni. Fu sindaco di Firenze dal 1870 al 1878. Nel 1876 insieme a Giovanni Pini dette vita ad un Comitato Promotore che portò il 22 giugno dello stesso anno alla fondazione del Collegio degli Architetti e Ingegneri in Firenze. Ubaldino Peruzzi fu nominato Presidente Onorario, mentre il primo presidente del Collegio fu il professor Felice Francolini.

Da ricordare che nella casa dei Peruzzi, sita in di Borgo dei Greci (anche se la sua dimora preferita era la villa dell'Antella sulle colline fiorentine nel Comune di Bagno a Ripoli dove morì) per iniziativa della moglie, la «Signora Emilia» Toscanelli, ebbe vita il più importante salotto culturale del tempo conosciuto come il «salotto rosso» che fu frequentato assiduamente da personaggi come Edmondo De Amicis, Ruggiero Bonghi, Giovan Battista Giorgini, Alfredo Baccarini, Marco Tabarrini, Leopoldo Galeotti, Adriano Mari, Isidoro Del Lungo, Renato Fucini, Cesare Alfieri e tanti altri intellettuali del tempo. Fu cognato di Giuseppe Toscanelli, fratello della moglie Emilia.[2]

  1. ^ Giuseppe Arcangeli, Biografia del cav. Vincenzo Peruzzi gonfaloniere di Firenze scritta da Giuseppe Arcangeli, Prato, Tipografia F. Alberghetti e C., 1848. URL consultato il 17 novembre 2016.
  2. ^ Giuseppe Toscanelli, su treccani.it. URL consultato il 19 maggio 2020.
  • AA. VV., La Provincia di Firenze e i suoi amministratori dal 1860 a oggi, Leo S. Olschki editore, Firenze 1996.
  • P. Bagnoli (a cura di), Ubaldino Peruzzi. Un protagonista di Firenze capitale. Atti del Convegno (Firenze, 24-26 gennaio 1992), Impruneta (FI) 1994, pp. 312.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro dell'interno del Regno d'Italia Successore
Urbano Rattazzi 8 dicembre 1862 - 28 settembre 1864 Giovanni Lanza
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