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Viṣṇuismo sahajiyā

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Con l'espressione Viṣṇuismo sahajiyā (dall'aggettivo sanscrito sahaja: "originale", "innato") si indica quella corrente tantrica, considerata eterodossa, sorta, intorno al XVII secolo, nell'ambito del viṣṇuismo bengalese, la quale, erede della letteratura mistico-erotica di autori come Caṇḍīdās, Jayadeva e Vidyāpati e della predicazione del mistico Caitanya (XV secolo), intese imitare, per mezzo di unioni sessuali ritualizzate, il rapporto della coppia divina di Kṛṣṇa e di Rādhā.

Essendo la suprema divinità di Kṛṣṇa e di Rādhā unica, ed essendo gli uomini e le donne aspetti di questa, l'unione mistica e fisica occorreva a riportare all'unità "originaria" (sahaja).

Essendo queste pratiche sessuali rituali avversate dalle correnti "ortodosse" del viṣṇuismo gauḍīya i sahajiyā le resero esoteriche, segrete. La loro stessa letteratura, che pure si è conservata fino a noi, utilizza in tal senso un linguaggio allusivo e ambiguo.

Anche se si ritiene che il loro lignaggio (guruparamparā) si sia estinto[1], la loro eredità non ha mancato di ricevere le condanne contemporanee da parte dell'"ortodossia" gauḍīya:

«Alcuni falsi devoti appartenenti alla categoria dei sahajiyā tentano d'imitare i divertimenti del Signore, anche se non hanno la minima comprensione dell’amore nella Sua espansione di potenza di piacere. La loro imitazione superficiale può rivelarsi disastrosa per l'evolversi della relazione spirituale con il Signore. L'attaccamento al sesso di questo mondo non può mai essere paragonato neppure lontanamente all'amore spirituale, che è situato nella virtù incontaminata. Le attività dei sahajiyā contribuiscono a farli cadere sempre più nel profondo della contaminazione che coinvolge i sensi e la mente.»

  1. ^ «Their guru paramparā is said to be extinct, [...]» Sahajiyā in A Dictionary of Hinduism NY, Oxford University Press, 2014

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